SPQR, acronimo del latino Senatus Populusque Romanus, in italiano "Il Senato e il popolo romano", racchiude in sé le figure che rappresentano il potere della Repubblica romana: il Senato e il popolo, cioè le due classi dei patrizi e dei plebei che erano a fondamento dello Stato romano.
Confronto istituzioni Antica Repubblica Romana e ResPublica di Caio Duilio Simone

La Res Pubblica

Nell'antica Roma il termine res - che in seguito prese il significato generico di cosa - si riferiva in origine ai possessi, alle proprietà o agli interessi di qualcuno, nel senso concreto di utili.

In particolare esisteva una distinzione tra la res familiaris - ovvero l'insieme delle proprietà e degli interessi privati di una famiglia - e la res publica - cioè in origine la cosa pubblica intesa come il complesso degli affari e degli interessi pubblici.

Publicus è infatti un vocabolo che va collegato a popolo, con il senso di collettività o comunità istituzionalmente costituita.

Se quindi inizialmente con res publica si indicavano i beni o beni pubblici, il termine determinò poi la stessa amministrazione di questi beni, e prese infine il valore di Stato, di amministrazione statale e perfino di governo.

Si trattava di un tipo di governo democratico anche se certamente diverso dalle moderne democrazie.

Nel caso di Roma la res publica coincideva con l'insieme del Senato e del popolo romano, e anche secondo i parametri del mondo antico era qualcosa di ben distinto da una dittatura o da un potere assoluto o tirannico.

Con l'affermazione del potere degli imperatori - un potere assoluto - con res publica si iniziò a indicare invece il tipo di governo del periodo precedente: l'eta' repubblicana.

L'antico termine venne ripreso all'epoca delle repubbliche cittadine, cioè i comuni: e ancora oggi si parla delle gloriose repubbliche marinare di Amalfi, Pisa, Genova e Venezia.

La Repubblica romana (Res publica Populi Romani) fu il sistema di governo della città di Roma nel periodo compreso tra il 509 a.C. ed il 27 a.C., quando l'urbe fu governata da una oligarchia repubblicana. Nacque a seguito di contrasti interni che portarono alla fine della supremazia della componente etrusca sulla città, ed al parallelo decadere delle istituzioni monarchiche. La sua fine viene invece convenzionalmente fatta coincidere, circa mezzo millennio dopo, con la fine di un lungo periodo (circa un secolo) di guerre civili che segnò de facto (benché formalmente non avvenne una riforma istituzionale) la fine della forma di governo repubblicana, a favore di quella del Principato.

Quella della Repubblica rappresentò una fase lunga, complessa e decisiva della storia romana: costituì un periodo di enormi trasformazioni per Roma, che da piccola città stato quale era alla fine del VI secolo a.C. divenne, alla vigilia della fondazione dell'Impero, la capitale di un vasto e complesso Stato, formato da una miriade di popoli e civiltà differenti, avviato a segnare in modo decisivo la storia dell'Occidente e del Mediterraneo.

In questo periodo si inquadrano la maggior parte delle grandi conquiste romane nel Mediterraneo ed in Europa, soprattutto tra il III ed il II secolo a.C.; il I secolo a.C. fu invece, come detto, devastato dai conflitti intestini dovuti ai mutamenti sociali, ma fu anche il secolo di maggiore fioritura letteraria e culturale, frutto dell'incontro con la cultura ellenistica e riferimento "classico" per i secoli successivi.

Per ogni aspetto della società repubblicana (es.forma di governo, diritto, religione, economia, cultura letteraria, artistica, ecc.) si rimanda alla voce Civiltà romana. Vale qui la pena ricordare solo che i più alti comandi, come quello dell'esercito ed il potere giudiziario, che in età regia erano prerogativa del re, in epoca repubblicana, tranne che in poche occasioni, furono assegnati a due consoli, mentre per quanto riguarda l'ambito religioso, prerogative regie furono attribuite al pontifex maximus. Con la progressiva crescita di complessità dello Stato romano si rese necessaria l'istituzione di altre cariche (edili, censori, questori, tribuni della plebe) che andarono a costituire le magistrature.

Per ognuna di queste cariche venivano osservati tre principi: l'annualità, ovvero l'osservanza di un mandato di un anno (faceva eccezione la carica di censore, che poteva durare fino a 18 mesi), la collegialità, ovvero l'assegnazione dello stesso incarico ad almeno due uomini alla volta, ognuno dei quali esercitava un potere di mutuo veto sulle azioni dell'altro, e la gratuità.

Il secondo pilastro della repubblica romana erano le assemblee popolari, che avevano diverse funzioni, tra cui quella di eleggere i magistrati e di votare le leggi. La loro composizione sociale differiva da assemblea ad assemblea; tra queste l'organo più importante erano comunque i comizi centuriati, in cui il peso nelle votazioni era proporzionale al censo, secondo un meccanismo (quello della divisione delle fasce censitarie in centurie) che rendeva preponderante il peso delle famiglie patrizie.

Il terzo fondamento politico della repubblica era il Senato, già presente nell'età della monarchia. Costituito da 300 membri, capi delle famiglie patrizie (Patres) ed ex consoli (Consulares), aveva la funzione di fornire pareri e indicazioni ai magistrati, indicazioni che poi divennero de facto vincolanti. Approvava inoltre le decisioni prese dalle assemblee popolari.

Per Civiltà romana si intendono tutti quegli aspetti della popolazione indoeuropea chiamata Romani (inizialmente stanziata a Roma e diffusasi nell'intero bacino del Mediterraneo), da sociali a religiosi, culturali, letterari, artistici, militari, ecc.

L'origine del nome della città e quindi del popolo che lo abitava, era incerta anche in età arcaica. Servio, grammatico a cavallo tra il IV e il V secolo d.C., riteneva che il nome potesse derivare da un'antica denominazione del fiume Tevere, Rumon, dalla radice ruo (a sua volta proveniente dal greco ρεω), scorro, così da assumere il significato di Città del Fiume. Ma si tratta di un'ipotesi che non ha riscosso molto successo.

Gli autori di origine greca, primo fra tutti Plutarco, tendevano naturalmente ad autocelebrarsi come i civilizzatori e i colonizzatori del bacino del Mediterraneo, e quindi insistevano sulla lontana origine ellenica della città. Una prima versione fornita da Plutarco vede la fondazione di Roma dovuta al popolo dei Pelasgi, i quali una volta giunti sulle coste del Lazio, avrebbero fondato una città il cui nome ricordasse la loro prestanza nelle armi (rhome).[10] Secondo una seconda ricostruzione dello stesso autore, i profughi troiani guidati da Enea arrivarono sulle coste del Lazio, dove fondarono una città presso il colle Pallantion a cui diedero il nome di una delle loro donne, Rhome.[11] Una terza versione sempre Plutarco offre altre ipotesi alternative, secondo le quali Rome poteva essere un mitico personaggio eponimo, figlia di Italo, re degli Enotri o di Telefo, figlio di Eracle, sposò Enea o il di lui figlio, Ascanio.[12] Una quarta versione vede Roma fondata da Romano, figlio di Odisseo e di Circe; una quinta da Romo, figlio di Emazione, giunto da Troia per volontà dell'eroe greco Diomede; una sesta da Romide, tiranno dei Latini, che era riuscito a respingere gli Etruschi, giunti in Italia dalla Lidia ed in Lidia dalla Tessaglia.[12] Un'altra versione fa della stessa Rome la figlia di Ascanio, e quindi nipote di Enea. Ancora una Rome profuga troiana giunge nel Lazio e sposa il re Latino, sovrano del popolo lì stanziato e figlio di Telemaco, da cui ebbe un figlio di nome Romolo che fondò una città chiamata col nome della madre.[13] In tutte le versioni si ritrova la stessa eponima chiamata Rome, la cui etimologia proviene dalla parola greca rhome con il significato di "forza". Le fonti citano anche altri possibili eroi eponimi come Romo, figlio del troiano Emasione, o ancora Rhomis, signore dei Latini e vincitore degli Etruschi.

Secondo altre interpretazioni di un certo interesse, il nome ruma sarebbe di origine etrusca, in quanto non ne è stato trovato l'etimo indoeuropeo (e l'unica lingua non-indoeuropea della zona era appunto l'etrusco). Il termine sarebbe entrato come prestito nel latino arcaico e avrebbe dato origine al toponimo Ruma (più tardi Roma) e ad un prenome Rume (in latino divenuto Romus), dal quale sarebbe derivato il gentilizio etrusco Rumel(e)na[14], divenuto in latino Romilius. Il nome Romolo sarebbe quindi derivato da quello della città, e non viceversa.

Il fico ruminale sul retro di un denario del 137 a.C. circa.

In ogni caso la tradizione linguistica assegna al termine ruma, in etrusco e in latino arcaico, il significato di mammella, come è confermato da Plutarco il quale, nella "Vita di Romolo" racconta che:

« Sulle rive dell'insenatura sorgeva un fico selvatico che i Romani chiamavano Ruminalis o, come pensa la maggioranza degli studiosi, dal nome di Romolo, oppure perché gli armenti erano soliti ritirarsi a ruminare sotto la sua ombra di mezzogiorno, o meglio ancora perché i bambini vi furono allattati; e gli antichi latini chiamavano ruma la mammella: ancora oggi chiamano Rumilia una dea che viene invocata durante l'allattamento dei bambini »

Questa interpretazione del termine ruma è quindi strettamente collegata con i motivi che hanno portato alla scelta, come simbolo della città di Roma, di una lupa con le mammelle gonfie che allatta i due mitici gemelli fondatori.


Confronto istituzioni Antica Repubblica Romana e ResPublica
di Caio Duilio Simone
Ricercatore

Per poter fare un confronto tra le istituzioni di Roma Antica e quelle di ResPublica, bisogna fare una panoramica dei due sistemi statali e tenere conto del contesto storico. Non mi addentro molto nei particolari ma cerco di portare alle luce le differenze più importanti

Introduzione

Le istituzioni di Roma antica si sono evolute e non sono mai rimaste le stesse per tutta la storia di Roma, dall’Età Monarchica sino all’Età del Dominato in cui le istituzioni romane si erano notevolmente trasformate. Per fare questo lavoro di confronto tra due realtà così distanti nel tempo e così diverse in durata, ho deciso di confrontare il periodo che più si avvicina ai nostri ordinamenti : la repubblica romana dopo l’anno 287, anno in cui fu promulgata la “Lex Hortensia”, in cui sia patrizi che plebei avevano gli stessi diritti e potevano accedere a tutte le magistrature e soprattutto il volere dei concilia plebis erano vincolanti anche per i patrizi.

Le istituzioni di Roma Antica e l’ordinamento dello stato.

Lo storico greco Polibio, vissuto durante l’epoca d’oro della Repubblica, nella sua opera “le Storie”, ci ha lasciato un quadro abbastanza nitido sulle istituzioni romane, celebre è il suo ragionamento che vede in Roma l’avvicendarsi di tre modelli costituzionali: da un lato la monarchia che risiede nella figura dei consoli, l’oligarchia rappresentata dal Senato e la democrazia data dalle assemblee, non a caso lo storico greco ci scrive di costituzione mista. Adesso entreremo nel dettaglio dei singoli ruoli e delle singole istituzioni.

Senato

Il Senato era l’assemblea aristocratica in cui si riunivano i senatori chiamati “patres et conscripti”, patres perché alcuni discendevano dagli antichi “patres” coloro che provenivano dalle antiche famiglie portate da Romolo, copscrpti le famiglie che si aggiunsero con il tempo. Il Senato ufficialmente aveva il ruolo di “consiglio” non di decretare leggi, infatti non era il senato che aveva potere, ma i senatori per i motivi che esporrò più in avanti. Il senato si occupava di “politica estera” dichiarare la pace, muovere guerra, mandare e ricevere ambasciatori, fare da arbitro nelle contese internazionali, solo più in avanti assumerà un ruolo più “prepotente” e più legislativo, quando saranno attuati i primi “ senatus consultum ultimum” che porteranno la repubblica al collasso.

Comizi Centuriati

Il Comizio Centuriato era l’assemblea più importante dello stato, in cui si eleggevano i magistrati superiori: consoli, censori e pretori, in cui si stabilivano le leggi più importanti e in casi molto particolari anche le dichiarazioni di guerra*. I comizi centuriati erano costituiti da tutti i cittadini romani che possedevano un reddito, anche se minimo, ai tempi di Roma Antica possedere un reddito significava possedere un appezzamento di terreno. La società romana era divisa in cinque classi, le prime erano costituite dai più ricchi cioè i senatori che erano i grandi proprietari terrieri e i cavalieri. Le prime classi costituivano le 98 centurie delle 193 totali, quindi raggiungevano da sole la maggioranza totale, alle prime classi toccava votare per prime, generalmente non votavano mai tutte le classi dato che le prime due raggiungevano già il quorum richiesto per approvare una legge o eleggere un magistrato. Ricollegandoci al discorso precedente si comprende il motivo per cui i senatori avevano un forte potere, perché erano i primi a votare nei comizi centuriati e raggiungevano quasi da soli la maggioranza dei voti dell’assemblea. I comizi centuriati formavano l’esercito romano, infatti si riunivano fuori dalla Città nel Campo Marzio.

Comizi Tributi

I Comizi Tributi era delle assemblee non censita rie ma divise geograficamente secondo le 35 tribù tradizionali che si dividevano in rustiche ed urbane. Compiti di questa assemblea era l’elezione dei magistrati minori, questori, edili curuli votazioni di leggi meno importanti. Quest’assemblea sembra che derivi dai primi concilia plebis.

Comizi Curiati

I Comizi Curiati derivavano dall’ordinamento monarchico, erano costituite da soli patrizi, assemblee gentilizie, a Roma esistevano tre grandi “tribù gentilizie” i Ramnes, i Tities e Luceres ognuna di queste tribù era divisa in 10 curie per un totale di 30, il ruolo di questi comizi era di conferire l’imperium ai magistrati eletti dalle altre assemblee e ratificare i testamenti di adozione.

Magistrature

Le magistrature vengono oggi divise in magistrature ordinarie e straordinarie, quelle ordinarie seguono i principi di annualità, la carica dura un anno, collegialità, i magistrati devono essere minimo in due, gratuità, non si riceve uno stipendio.

Magistrature Ordinarie

Consolato: formato da due consoli che vengono eletti nei comizi centuriati, e infine investiti d’imperium(il comando militare) dai comizi curiati. I compiti secondo la versione di Polibio rappresentano la monarchia, infatti per un anno erano dei veri e propri re.

Funzioni del consolato:

• i consoli esercitano la loro autorità su tutti gli altri magistrati

• possono emanare decreti

• convocare le assemblee perché investiti di “imperium”

• hanno il comando assoluto nelle faccende di guerra

Pretura: i pretori hanno il compito di amministrare la giustizia tra i cittadini romani, si dividono in due categorie “praetor urbanus” e “praetor peregrinus” quest’ultimo ha il compito di redimere le controversie tra cittadini romani e stranieri. I pretori sono magistrati investiti di “imperium”, vengono eletti dai comizi centuriati.

Edilità Plebea: eletti dai comizi tributi sono riservati ai soli plebei, la loro funzione è di occuparsi dei templi plebei ( la triade libero, libera e cerere), organizzare feste e banchetti.

Edilità Curule: magistratura riservata ai patrizi, eletti nei comizi curiati, svolgono azioni di polizia, si occupano dei templi patrizi( la triade capitolina Giove, Giunone, Minerva)

Questura: eletti nei comizi tributi, amministrato l’erario e si occupano delle tasse, seguono i consoli durante la guerra per pagare i soldati ed arruolare nuove truppe. Sono il gradino iniziale del Cursus Honorum.

Magistrature straordinarie:

Dittatura: il dittatore veniva nominato solo nei casi di massimo pericolo per la repubblica, eletto dal senato su proposta dei consoli, nelle sue mani si concentravano tutti i poteri dello stato, durava in carica per sei mesi e non aveva un suo parigrado, ma poteva nominare un “magister equitum” suo subordinato. Per questo motivo viene definita straordinaria.

Censura: tappa finale del cursus honorum, che conferiva un grande prestigio, il censore che doveva essere un consolare(ex console) veniva eletto nei comizi centuriati ogni cinque anni e durava in carica 18 mesi, cioè il tempo del censimento.

Funzioni del censore:

• Censire la popolazione romana in base al reddito

• Gestire l’amministrazione degli appalti pubblici

• Revisione delle liste dei senatori per decidere chi è degno di restare in senato

Tribuno della Plebe

Il Tribuno della plebe veniva eletto dai plebei, riuniti in concilio , protetto da leggi sacre agli dei (sacrosanctitas, bisogna ricordare che gli antichi romani erano molto religiosi) poteva porre il veto in qualsiasi decreto emanato dalle assemblee , inoltre tutte le leggi decise nei concilia plebis avevano valore di legge per tutti i cittadini romani, senza dover essere confermate da nessun’altra assemblea.

Pontefice

Il pontefice si curava della religione e dei culti di Roma, aveva il compito di scrivere gli annali della ResPublica in cui venivano compilati dei registri con gli avvenimenti più salienti di ogni anno.


ResPublica

L’ordinamento di ResPublica non è come la costituzione mista di Roma Antica, ma si basa su un sistema moderno di governo.

Magistrature:

I magistrati(ministri) non vengono eletti dal popolo ma nominati secondo un moderno sistema dal console( capo di governo).

Consolato

I consoli durano in carica sei mesi, si vota un console solo, eletto da tutta la popolazione, il console eletto nomina il suo collega e la squadra di governo( i magistrati)

Funzioni del console:

-Emanare decreti aventi valore di legge, che dopo 30 giorni devono passare al vaglio delle Assemblee Legislative per essere approvate o meno.

-Nominare: Ministri, Procuratori e Pontefici.

-Aprire il Concilio della Plebe(che è l’unione di entrambe le assemblee)

Questura: si occupa delle attività interne, in particolare gli enti pubblici e privati che si riuniscono nel CNAI(Comitato Nazione Attività Interne) presieduto dal Questore.

Compiti del questore sono la gestione degli archivi e l'apertura dei partiti politici.

Censura: il censore ha il compito di concedere le cittadinanze quirite o latine, egli si occupa di gestire l'archivio anagrafico. Altro compito è l'assegnazione di onorificenze.

Pretura: Il pretore si occupa di amministrare la giustizia, di constatare la costituzionalità delle leggi vagliate in senato e la compatibilità delle cariche.

Edilità Curule: si occupa di cultura e tradizioni nazionali, ha il compito di dirigere l'operato della scuola Palatina e dell'Università coordinandone le attività didattiche e di ricerca. Compito dell'Edile Curule è la gestione del Museo Nazionale

Edilità Ceriale: si occupa dei luoghi pubblici, nel nostro caso dell'interfaccia grafica. Suoi compiti sono anche la propaganda ufficiale e la gestione dell'informazione pubblica e privata.

Pontificato:

il Pontefice ha il compito di scrivere gli annali ogni mese. Gli annali sono la cronologia degli avvenimenti più importanti del mese.

Assemblee

Il sistema legislativo è un sistema bicamerale imperfetto, infatti il Senato è la prima camera dello stato, le sue leggi non devono essere vagliate per l’Assemblea Popolare, tranne in casi di veto. Mentre le leggi create dall’Assemblea Popolare non hanno valore di legge se non vengono confermate e vagliate in Senato. Nei fatti ciò che rende la legge valida, legale è la firma del Principe del Senato.

Senato:

Il senato della ResPublica è composto da senatori eletti e nominati. I primi sono eletti tramiti elezioni a cadenza semestrale, in cui tutto il popolo vota i candidati senatori. Il senato è presenziato dal Principe del Senato che ha la facoltà di nominare al massimo due senatori, detti onorari,per particolari meriti verso la nazione, il Principe del Senato ha anche la possibilità di revoca immediata del seggio onorario.

Funzioni del senato:

il senato può legiferare tramite “consulto”, in cui si legifera sulle leggi ordinarie o con la formula “Consulto Ultimo” in cui l’augusto senato si riunisce per discutere e legiferare per avvenimenti straordinari o per modifiche costituzionali. Le leggi discusse e infine approvate dai senatori per avere valore legale devono essere firmate dal Principe del Senato. Se il Principe del Senato non firma per due volte la legge in discussione, alla terza volta il senato si riunisce in Consulto Ultimo e il Principe del Senato deve rimare per forza.

Assemblea Popolare

L’Assemblea Popolare è composta da tutti i cittadini con diritto di voto che abbiano compiuto il quattordicesimo anno di età. L’AP è presieduta dal Tribuno della Plebe eletto dai soli Plebei .

Funzionamento dell’Assemblea Popolare: L’AP può legiferare tramite i Plebiscito, in cui la legge viene presentare all’intera Plebe. L’AP può bloccare le leggi del Senato tramite un Plebiscito in cui viene dato al Tribuno il potere di porre il veto alle leggi del Senato.

Il sistema legislativo è un sistema bicamerale imperfetto, infatti il Senato è la prima camera dello stato, le sue leggi non devono essere vagliate per l’Assemblea Popolare, tranne in casi di veto. Mentre le leggi create dall’Assemblea Popolare non hanno valore di legge se non vengono confermate e vagliate in Senato. Nei fatti ciò che rende la legge valida, legale è la firma del Principe del Senato.

Pontificato:

Il pontefice si occupa di stilare gli annali mensilmente.

Differenze con il sistema Romano Antico:

In sostanza cambia tutto, le nostre istituzioni sono un vago ricordo di quelle romane antiche, in cui vengono ripresi i nomi e inseriti in un sistemo politico moderno. Infatti in ResPublica vige un sistema bicamerale, nell’antica repubblica, come abbiamo visto vi erano delle assemblee con ruoli differenti, in cui non bisognava la ratifica da parte di tutte le camere. Il senato antico non aveva compiti legislativi come quello di ResPublica, dato che le leggi venivano stabilite nei Comizi Centuriati. I magistrati in ResPublica vengono nominati dal primo console, nell’antica repubblica venivano eletti e seguivano delle tappe ben stabilite(cursus honorum). Venivano eletti entrambi i consoli nell’antica Repubblica, in ResPublica viene eletto solo un console che sceglie il collega. Il tribuno delle plebe può porre il veto solo con l’approvazione dell’Assemblea Popolare, nell’Antica Repubblica aveva possibilità di porre il veto sempre e comunque senza nessuna approvazione popolare, dato che era stato eletto dal popolo. Il tribuno non poteva essere sfiduciato * . Il Principe del Senato nell’antica Repubblica era il più anziano tra i senatori ed aveva il diritto a parlare per primo, nella ResPublica assume il ruolo di capo di stato, concetto inesistente nell’Antica Repubblica. Il potere giudiziario era diverso, di fatto non esisteva una separazione dei poteri ma i giudici erano gli stessi senatori e gli stessi politici, ResPublica basa il suo sistema giudiziario in un sistema alla moderna, in cui vige la separazione dei poteri, concetto inesistente nell’Antica Repubblica. Le magistrature sono molto diverse, la questura si occupa delle attività interne mentre aveva il solo compito di gestire l’erario pubblico, la pretura ha in parte lo stesso significato dell’Antica Repubblica anche se il pretore aveva il compito di giudicare, Edilità Curule non ha nulla a che vedere con la magistratura antica infatti aveva il compito di gestire i templi e organizzare le feste, in ResPublica ha il compito di gestire la cultura. Edilità Ceriale , era una tappa minore e si occupava degli approvvigionamenti di grano per la città di Roma e di difenderli. Censura, è l’unica che ha in parte mantenuto il suo significato, dato che s occupa della cittadinanza, ma non ha poteri per quanto riguarda la moralità e i costumi.

Considerazioni

Per molte ragioni il sistema di Roma Antica non può essere adoperato in toto dalla moderna ResPublica, infatti non abbiamo le stesse condizioni di Roma Antica: divisione tra patrizi e plebei, censo,popolazione troppo esigua numericamente, mancanza di un territorio. Però molti altri provvedimenti possono essere presi in considerazione: creazione di un cursus honorum, quindi elezione diretta dei magistrati, ridimensionamento dei poteri del Senato.

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