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24 novembre 2013

 

L’Ordine Esecutivo 11110 di John Fitzgerald Kennedy e la strana traiettoria del proiettile del fucile di Lee Harvey Oswald

di Massimiliano Gaetano

 

L’ordine esecutivo 11110 fu emesso in variazione del precedente Ordine Esecutivo 10289 del 1951, emesso dal Presidente Harry Truman.

L’ordine dava al Ministero del Tesoro il potere di emettere certificati d’argento contro ogni lingotto d’argento, argento o dollari standard argentei del tesoro non tenuti per il rimborso di certificati d’argento preesistenti, di prescrivere la denominazione di questi certificati d’argento e di coniare gli “standard silver dollars” e le valute complementari rimborsabili in argento.

L’ordine esecutivo 11110 fu firmato il 4 giugno 1963 dal presidente degli Stati Uniti John Kennedy. Esso delegava al segretario del tesoro USA il potere, già attribuito al Presidente dall’Agricultural Adjustment Act del 1933, di emettere certificati argentei (silver certificates).

John Fitzgerald Kennedy impediva alla Federal Reserve Bank di stampare e prestare soldi a interesse al Governo degli Stati Uniti. La FRB sarebbe presto fallita e l’Amercia sarebbe tornata l’unica vera detentrice del proprio debito. JFKennedy sapeva che lo strapotere delle banche private avrebbe presto creato un collasso dell’intero sistema e decise di combatterlo. Perché le banche private non potevano essere creditori di un’intera nazione. (la BCE europea, coma la FRB è una banca privata) JFK si oppose alla banche private e sei mesi dopo fu assassinato, esattamente come Abramo Lincoln due secoli prima, per ordine degli avi di quel Rotshild, oggi azionista di maggioranza delle banche mondiali! Un potere immenso e rischioso, perché l’intero sistema si basa su soldi che le banche non hanno. JFK aveva compreso che l’intera economia mondiale era a rischio, anticipando la crisi economica che ci sta affliggendo. La FRB non avrebbe potuto prestare soldi ad interesse all’America, mai più. I più ricchi del mondo non avrebbero mai più avito le scettro del potere in mano. Dopo la sua morte la FRB coniò un dollaro d’argento con la sua effige, macabro avvertimento per i suoi successori.

 

Ma chi era J.F.Kennedy?

Candidato del Partito Democratico, vinse le elezioni presidenziali del 1960 e succedette al Presidente degli Stati Uniti Dwight D. Eisenhower. Assunse la carica il 20 gennaio 1961 e la mantenne fino al suo assassinio. Gli subentrò il vicepresidente Lyndon B. Johnson

La sua breve presidenza, in epoca di guerra fredda, fu segnata da alcuni eventi molto rilevanti: lo sbarco nella Baia dei porci, la Crisi dei missili di Cuba, la costruzione del Muro di Berlino, la conquista dello spazio, gli antefatti della Guerra del Vietnam e l’affermarsi del movimento per i diritti civili degli afroamericani.

Kennedy fu assassinato il 22 novembre del 1963 a Dallas, in Texas. Lee Harvey Oswald fu accusato dell’omicidio e fu a sua volta ucciso, due giorni dopo, da Jack Ruby, prima che potesse essere processato. La Commissione Warren concluse che Oswald aveva agito da solo; tuttavia, nel 1979, la United States House Select Committee on Assassinations dichiarò che l’atto di Oswald era stato probabilmente frutto di una cospirazione.

Oswald fu accusato dell’omicidio ? La Commissione Warren concluse che Oswald aveva agito da solo ? ….e sulla base di quali prove ???

Bill Hicks nel video che segue smonta MAGISTRALMENTE  questa marea di cazzate….

http://www.youtube.com/watch?v=ZyZ1LducGv0 

 

 

Nel 1976, il presidente Gerald Ford si vide costretto a nominare una seconda commissione d’indagine, la United States House Select Committee on Assassinations HSCA, che presentò il risultato del suo lavoro nel 1979. La HSCA, basandosi in parte su prove acustiche, ipotizzò che vi fossero stati quattro spari concludendo che lo psicolabile Lee Harvey Oswald, poco dopo ucciso dal criminale con turbe psichiche Jack Ruby, potrebbe avere agito nel quadro di un progetto coinvolgente più persone.

Le conclusione della commissione Warren è quella definita da alcuni “della pallottola magica”, riferendosi a quel proiettile che causò sette ferite complessive a Kennedy e Connally, rimanendo sostanzialmente integro, cosa da costoro ritenuta impossibile. Inoltre e sempre secondo quanto essi sostengono, tale proiettile, per poter causare quelle ferite, non avrebbe potuto seguire una traiettoria rettilinea.

 

Secondo alcuni studiosi della scena l’unica postazione dalla quale si sarebbe potuto avere la visuale per uno sparo il cui proiettile potesse effettuare una traiettoria compatibile con le ferite di Kennedy è la staccionata nei pressi della collinetta erbosa… le fotografie successive agli spari, mostrano molte persone correre verso la collinetta, dalla quale, interrogate successivamente, diranno di aver sentito esplodere i colpi.

75-90 secondi dopo l’ultimo sparo, al secondo piano del deposito di libri, Oswald si trovò di fronte al poliziotto Marion Baker. Baker attestò che ricordava di aver udito il rimbombo dei colpi approssimativamente nella costruzione di fronte a me, o in quella a destra, cioè da un altro edificio e fermò Oswald ma lì, davanti alla sala da pranzo, Oswald fu identificato dal sovrintendente dell’edificio, Roy Truly, che disse di lasciarlo andare. Sia Baker che Truly testimoniarono che Oswald appariva calmo, freddo, normale e in alcun modo senza fiato e non era sudato.

 E. Howard Hunt indicò prima di morire il responsabile politico nel vicepresidente Lyndon Johnson

Nel corso degli anni sono emerse molte vicende che vedrebbero Johnson coinvolto in più attività illegali, nessuna di queste provate con certezza. Si va da presunti brogli elettorali (nelle elezioni che lo portarono in Senato), a ripetuti casi di corruzione, fino a svariati omicidi nei quali LBJ sarebbe stato coinvolto o addirittura mandante. È importante in questo senso il legame di Johnson con Marc Wallace, assassino texano che fu alle dirette dipendenze di LBJ. Svariate sono le testimonianze a riguardo: E. Howard Hunt, ex agente della CIA, ha indicato in LBJ il mandante politico dell’omicidio Kennedy, convinzione nutrita anche privatamente da Jim Garrison, il procuratore che accusò l’uomo d’affari di New Orleans Clay Shaw di cospirazione; e pure da Madeleine Duncan Brown, amante texana di Johnson. Queste accuse hanno trovato conferma, nelle dichiarazioni rilasciate da Billie Sol Estes, amico e socio in affari di LBJ, al giornalista francese William Reymond. Anche Caroline Kennedy, figlia di JFK, ha implicitamente accusato Johnson di essere il mandante dell’omicidio, facendo pubblicare una presunta intervista a Jackie Kennedy nella quale la ex First Lady accusa Johnson e una lobby texana. Va infine detto che anche Jack Ruby, l’assassino di Lee Harvey Oswald, ha indicato in una lettera fatta uscire dal carcere, Johnson quale principale responsabile.

 

Ma chi era Lyndon Johnson ? ….aveva 55 anni.

A 29 anni era stato eletto deputato, a 42 senatore, a 48 era il capo della maggioranza democratica al Senato: uno degli incarichi più importanti e influenti al Congresso. Era un tipo pacato che non sorrideva molto, ma non era di carattere debole – era freddo, controllato, con una presenza carismatica. Si candidò alle primarie presidenziali democratiche del 1960: non ottenne abbastanza voti da vincere ma riuscì a impedire a Kennedy – che aveva attaccato furiosamente per tutta la campagna elettorale – di avere la maggioranza dei delegati alla convention. Nonostante la forte opposizione di suo fratello Robert, Kennedy decise di offrire a Johnson la vicepresidenza. Johnson accettò, Kennedy vinse le elezioni, Johnson arrivò alla Casa Bianca e si ritrovò privo di poteri. In poche settimane passò dall’essere uno degli uomini più potenti di Washington all’essere un taglia-nastri, uno la cui principale occupazione era stringere mani e sorridere nelle fotografie. Kennedy e i suoi non si fidavano di lui e lo tenevano ai margini dell’attività di governo.

Inoltre vi è la confessione del sicario mafioso James Files che si autoaccusò del delitto, affermando una cospirazione in cui vi erano lui, Charles Nicoletti, John Roselli, Jack Ruby e lo stesso Oswald; Files disse che avrebbe commesso materialmente il delitto con il complice Nicoletti: testimonianza invalidata perché risulta dai tabulati telefonici che Files era a Chicago il 22 novembre 1963 e non a Dallas. In questa teoria del complotto Oswald a volte viene scagionato, a volte invece coinvolto come fiancheggiatore o come tiratore di supporto. Il mandante viene individuato nel boss mafioso di Chicago Sam Giancana. Un’altra versione accusa altri killer al servizio dello stesso Giancana (Roselli e Salvatore Bonanno, quest’ultimo boss avrebbe rivelato tutto nelle sue memorie). La motivazione addotta sarebbe una ritorsione contro le politiche antimafia di Robert Kennedy, il Ministro della giustizia (“Procuratore generale”) nel governo del fratello John, considerate un tradimento dopo che il padre Joseph P. Kennedy si era assicurato i voti della mafia italoamericana, grazie all’amicizia dei Kennedy con il cantante Frank Sinatra e il boss. Il complotto avrebbe avuto anche l’appoggio della CIA. Oswald sarebbe stato coinvolto in quanto squilibrato e fanatico castrista, per essere usato come capro espiatorio, e messo poi a tacere da Ruby.

 

IL FAMOSO DISCORSO DI KENNEDY CONTRO I POTERI FORTI:

https://www.youtube.com/watch?v=4hzyqTy-QIs

 

In origine tutti i documenti relativi all’assassinio avrebbero dovuto restare secretati per settantacinque anni (fino al 2039), ma nel corso del tempo due nuove leggi, il Freedom of information Act del 1966 e il JFK Records Act del 1992, hanno permesso di pubblicare gran parte della documentazione. Gli ultimi documenti ancora segreti verranno pubblicati al più tardi nell’ottobre del 2017.

 

 

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