L' Huffington Post/ Ansa

16/02/2013

 

Leonardo Boff, Teologia della Liberazione: ci vuole un pastore, non un professore

 

Leonardo Boff, ex frate francescano ed esponente di spicco della Teologia della Liberazione, ha detto che quando ha saputo delle dimissioni di Benedetto XVI, ha "provato sollievo, perchè in questi momenti la Chiesa non ha un leader che susciti la speranza e l'ottimismo, e abbiamo bisogno di un altro profilo di Papa, di qualcuno che sia più pastore che professore".

"Benedetto XVI è stato un teologo eminente ma un Papa frustrato, che ha cercato di ridurre la Chiesa a un museo di cose antiche, riportando la messa in latino e certe vestimenta che datano del Rinascimento, ha perfino adottato abitudini da Palazzo, prima di dare l'ostia bisognava baciargli l'anello...", ha dichiarato Boff alla stampa brasiliana.

Il teologo brasiliano, che conosce bene il Papa dai tempi in cui era solo Joseph Ratzinger, vescovo e professore in Germania, ha puntualizzato che "malgrado abbia dimostrato essere autoritario, Benedetto ha fatto anche vedere che non era attaccato al suo incarico".

"L'ho conosciuto durante i miei anni di studio in Germania, fra il 1965 e il 1970: ho seguito molte delle sue conferenze e lavoravamo insieme nella rivista internazionale Concilium e ricordo che mentre i nostri colleghi dormivano la siesta noi passeggiavamo discutendo questioni teologiche", ha rammentato Boff.

Anni dopo, nel 1984, quando il brasiliano era diventato uno dei principali teorici della Teologia della Liberazione - che asimilava la lotta di classe marxista all'opzione preferenziale per i poveri della dottrina sociale cattolica - fu sottoposto a processo dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, presieduta dall'allora cardinale Ratzinger.

Un anno dopo, al termine del processo, Boff fu condannato al cosidetto "silentium obsequiosum" - cioè l'obbligo di uniformarsi in pubblico alle posizioni della Santa Sede - e questo lo portò ad abbandonare la Chiesa nel 1992, ma anche dopo tutto questo il brasiliano continua a descrivere Benedetto XVI come "una persona molto raffinata, e molto intelligente".

Il teologo brasiliano ha ricordato anche che quando nel 2005 il cardinale Ratzinger fu eletto Papa, dopo la morte di Giovanni Paolo II, "all'inizio ho sentito molta pena per lui, perchè da quello che ho conosciuto di lui mi è sempre parso un uomo particolarmente timido, e immaginavo lo sforzo che avrebbe dovuto fare per salutare il popolo, abbracciare la gente, baciare i bambini".

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