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Ignacio Ellacuría, SJ 1930-1989

 

Ignacio Ellacuría, SJ, ha contribuito alla Teologia della liberazione in American latina ed è stato assassinato il 16 novembre 1989, insieme a sette altri per la loro opposizione al governo salvadoregno. Ellacuría è nato nel 1930 nei Paesi Baschi spagnoli. Dopo una formazione nella High School gesuita, è entrato nel noviziato della Compagnia di Gesù all'età di 17 anni. Poco dopo aver preso i voti, fu inviato in missione in El Salvador, dove, oltre agli studi, ha vissuto e lavorato per i seguenti 42 anni. Ha studiato Lettere e filosofia a Quito, Ecuador e Teologia a Innsbruck, in Austria. Ellacuría ha completato il suo dottorato di filosofia a Madrid e ritornò nel 1967 in El Salvador, dove ha lavorato presso l'Università del Centro America, diventandone rettore e presidente nel 1979.

 

Ellacuría ha dato un contributo significativo alla "Filosofia della Liberazione" che "si concentra sulla liberazione degli oppressi al fine di raggiungere la pienezza di umanità." Egli è probabilmente più conosciuto come uno dei principali contributori della Teologia della liberazione in American Latina. La sua intenzione era di riflettere la fede fuori dal presente storico, per riflettere sul presente storico dalla fede. Secondo lui, tutta la teologia è condizionata dal suo presente storico.

 

Ellacuría non ha semplicemente commentato la situazione dal punto di vista accademico. Si è coinvolto direttamente nella vita dei poveri attraverso la sua opera pastorale. Riflettendo sulla situazione in El Salvador, ha scritto:

Oggi nella nostra situazione l'autenticità del popolo di Dio passa attraverso la povertà e la giustizia: esse sono la pietra di paragone della verità della fede che si professa e della genuinità della vita come viene vissuta: la povertà che ci coinvolge, incarnando tutti i nostri sforzi e incarnando noi stessi nella realtà delle maggioranze oppresse, implicano necessariamente un impoverimento volontario e l'abnegazione da parte di coloro che gestiscono il potere; la giustizia, che comporta dare al popolo ciò che appartiene al popolo e lottare per sradicare l'ingiustizia e lo sfruttamento, e stabilire una nuova terra, sulla quali la vita del nuovo essere umano possa essere possible.

 

Schietto nella sua critica ai militare di El Salvador e alla guerra civile in corso, Ellacuría è stato visto da alcuni come un pericoloso fattore per la coesione sociale. Il 16 novembre 1989, è stato ucciso da membri dell'esercito salvadoregno addestrati negli Stati Uniti, nella sua residenza all'università, insieme ad altri cinque gesuiti con cui viveva, alla loro governante e sua figlia.

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