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Luís Espinal Camps

 

Luís Espinal Camps, anche conosciuto con il soprannome "Lucho", è nato il 2 febbraio 1932 a Sant Fruitos de Bages, Catalogna, Spagna, Espinal aspirava ad essere un sacerdote, da quando era bambino. Espinal è stato istruito presso il seminario minore di San Jose in Roquetes, Baix Ebre tra il 1944 e il 1949. E’ poi entrato nella Compagnia di Gesù di Veruela, Saragozza nel 1949, ha fatto la sua professione perpetua nel 1951. Ha studiato Lettere e letteratura greco-romana (1951-1953). Ha studiato filosofia presso la Facultad Eclesiástica di San Cugat del Vallés dal 1953 al 1956. Mentre frequentava un altro corso di filosofia presso l'Università civile di Barcellona, ??Espinal dava lezioni di letteratura greca e poesia latina ai gesuiti. Ha studiato Teologia (1959-1963) presso la Facultad Eclesiástica di San Cugat del Vallés, ed è stato ordinato sacerdote nel 1962. In seguito ottenne una laurea in cinema e in televisione all'Università Cattolica del Sacro Cuore (1964-1965).

 

Espinal si trasferì a La Paz, in Bolivia come missionario nel 1968. In Bolivia, visse a fianco delle famiglie dei minatori durante la dittatura di Luis García Meza. Era un attivista dei diritti umani, e co-fondò l'Assemblea permanente per i diritti umani.

 

Nel dicembre 1977, presso la sede del giornale Presencia si unì ad uno sciopero della fame guidato da Domitila Chungará,* per ottenerela un’amnistia per i lavoratori in esilio e i leader politici. Dopo esser stato rapito dai paramilitari di una squadra della morte, Espinal fu torturato e ucciso il 21 marzo 1980. Il suo corpo, legato e imbavagliato, venne ritrovato dai contadini il giorno dopo, sulla strada per Chacaltaya. Alcune fonti dicono che Espinal è stato ucciso perché avrebbe denunciato il traffico di cocaina fatto dal personale militare. Altri dicono che il motivo era di aver informato contro i tentativi di censurare un esibizione pubblica del film di Jorge Sanjinés El coraje del pueblo, un documentario che denunciava il massacro dei 67, nella notte di San Juan.**

 

Oltre all’essere sacerdote e attivista, Espinal era anche un poeta, giornalista e regista. Fino al momento di trasferirsi in Bolivia, ha lavorato per un breve periodo nella televisione spagnola, dove ha diretto la trasmissione Cuestión Urgente, sul tema delle questioni sociali. Nel dicembre del 1967, ha lasciato il paese in protesta contro la censura della dittatura di Francisco Franco che interruppe il suo programma nel canale della TVE. In Bolivia, ha diretto un programma simile, In Carne Viva, una serie di documentari di 20 minuti per la televisione Boliviana (TVB). Lo spettacolo è durato dal 1970 al 1971, quando Espinal venne espulso dal TVB perché intervistò la Guerrilla Ñancahuazú.***

 

 

Era anche un professore di cinema all'Università superiore di San Andrés e all’Universidad Católica Boliviana, è stato giornalista radiofonico per Radio Fides. Espinal era anche un critico cinematografico per i giornali Presencia, Ultima Hora e Aquí, membro della società cinematografica Ukamu, ha scritto dieci libri di cinema. Ottenne la cittadinanza boliviana nel 1970, e fu uno dei critici più informati del paese su cinema, televisione e radio. Venne assassinato a la Paz, nel 1980, da una squadra della morte del governo boliviano.

 

Eredità

E’ stato riferito che il funerale di Espinal, il 24 marzo 1980, vide la partecipazione di oltre 7.000 persone in una manifestazione contro il regime. Un libro Espinal, pubblicato postumo, Oraciones a Quemarropa (letteralmente "Preghiere di Punto In Bianco"), contiene la sua prosa e la sua preghiera poetica. Per fargli omaggio, la Società della Catalogna di Gesù ha creato La Fondazione Luis Espinal Camps. Per il suo contributo al cinema e ai diritti umani, Morales ha dichiarato nel 2007 il "Cinema Day boliviano" da commemorsi il 21 marzo. Nel 1982, lo storico Boliviano Carlos Mesa ha pubblicato il libro El Cine Boliviano Según Luis Espinal. Lo scrittore boliviano Alfonso Gumucio Dagron ha scritto la biografia di Espinal nel 1985. Nel 2007 il documentario Lucho: Gastar la vida por los demais, (Lucho: Spendere la vita per gli altri) diretto da Nelson Martínez, ha esplorato la vita di Espinal.

 

Nel luglio 2015 Papa Francesco ha visitato il sito in cui è stato ucciso Espinal.

 

Dopo che il presidente boliviano Evo Morales donò una copia del crocifisso che incorpora la falce e il martello, opera di Espinal, a Papa Francesco, egli ha acquisito notorietà internazionale. Il Papa ha detto che il gesuita "Ha predicato il Vangelo, un Vangelo che dava fastidio, e per questo si sono liberati di lui". Il rappresentante Vaticano, Federico Lombardi, ha detto che l'oggetto è sinonimo di dialogo aperto e del suo impegno per la libertà. Tuttavia, l'amico di Espinal, Xavier Albo, ha detto che simboleggiava il dialogo che la Chiesa dovrebbe intraprendere con il marxismo, i contadini e i minatori.

 

Note

 

* Domitila Barrios de Chungara: Nacaue il 7 maggio 1937 a Pulacayo in Bolivia. Domitila è stata una femminista e leader del Partito boliviano Labor. Nel 1975 ha partecipato all’Anno Internazionale delle donne messo su dalle Nazioni Unite in Messico. Morì a Cochabamba, in Bolivia, il 13 marzo 2012 di cancro ai polmoni.

 

** Venne chiamata Strage di San Juan, l'attacco militare contro i campi minerari del Siglo XX presso il Dipartimento di Potosi in Catavi, durante la Notte di San Giovanni, il 24 giugno del 1967.

 

*** La Guerrilla Ñancahuazú o Esercito de Liberación Nacional de Bolivia (ELN) era un gruppo di guerriglieri principalmente boliviani e cubani guidati dal leader della guerriglia di Che Guevara, che fu attivo nella provincia di Cordillera, Bolivia dal 1966 al 1967. La guerriglia era pensata come un fuoco, un punto di resistenza armata da utilizzare come primo passo per rovesciare il governo boliviano e creare uno stato socialista. I guerriglieri sconfissero con successo diverse pattuglie boliviane prima di essere spazzati via e Guevara catturato e giustiziato. Solo cinque guerriglieri riuscirono a sopravvivere e fuggire in Cile.

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