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August 4, 2012

L’ordine criminale del mondo. Il pensiero di Eduardo Galeano

Spero che questa breve sintesi possa dare una idea del valore politico e sociale di Eduardo Galeano, intellettuale e militante antimperialista della sinistra latino-americana. Spero anche che possa sollecitare i più ad approfondire le sue riflessioni: chiare, radicali, efficaci ed inoppugnabili.

L’ordine criminale del mondo. Così Galeano definisce l’ordine che l’imperialismo impone oggi ai popoli de mondo. Gli USA e alcuni Paesi sono di fatto dittature per tutto il resto del mondo. Una dittatura distruttiva e mendace che sta distruggendo il pianeta e spaventando i popoli con ricatti, bombe, tortura, devastazioni ambientali, distruzione di valori e diritti vitali universali. Tra le tante sue sarcastiche video-denunce, ne cito solo due: la prima a Piacenza (2004) per la 5° edizione di CAROVANE 2004 “Diritti civili e libertà” su ARCOIRIS; la seconda (in 2 parti) del 2010, su “L’ordine criminale del mondo” (Youtube). Concetti simili esprime nel video del 2011 sul “Capitalismo” (18’40” -Youtube). Bisogna ascoltare le sue parole e le sue idee, perché è impossibile che altri possano renderle con efficacia. Pur con questa consapevolezza, tenterò di presentare una sintesi fedele del suo prezioso pensiero.

Eduardo Galeano, scrittore, poeta, giornalista, intellettuale latino-americano è un grande, scomodo ed efficace accusatore antimperialista dell’ordine criminale del mondo. In questo ruolo è censurato dai grandi mass-media occidentali, in particolare italiani, che lo segnalano solo per i suoi grandi romanzi. Infatti la sua critica al capitalismo criminale è radicale, chiarissima ed incontestabile.

Egli esprime la metafora del mondo attuale con una storiella: un cuoco raccoglie gli animali commestibili, polli, anatre, conigli, e chiede loro in quale salsa preferiscano essere cucinati. Un pollo risponde che non vuole morire né essere cucinato, ma il cuoco replica che questa istanza è fuori tema, non è praticabile né discutibile. E’ ciò che accade oggi. Gli organismi che dominano il mondo, da nessuno eletti, sono: FMI, diretto solo da 5 Paesi; La Banca mondiale diretta da otto Paesi; OMC, nella quale non si è mai votato (come prevede lo Statuto). L’assemblea generale dell’ONU, che rappresenta tutti Paesi del mondo, non ha poteri decisionali, emette solo “pareri”. Tutto il potere decisionale dell’ONU – organismo che dovrebbe garantire la pace sul pianeta – è concentrato nel “Consiglio di sicurezza” del quale sono membri permanente solo cinque Paesi (USA, UK, Cina, Russia e Francia): essi sono i principali produttori, utilizzatori ed esportatori di armi di sterminio di massa.

E’ questo il ceto che si autodefinisce “democratico” e che impone a tutti i popoli del mondo, con guerre di aggressione, i suoi modelli di vita, di produzione e di consumi: è la cosiddetta “Comunità internazionale” che chiama le sue guerre “guerre umanitarie per la democrazia” e chiama “terrorismo e fanatismo”  le lotte dei popoli oppressi da colonizzare. Definisce “dittatori e criminali” i leader di quei Paesi che non si sotto, mettono, come per esempio nel caso di Chavez in Venezuela. Uno strano “dittatore”, dice Galeano, che ha vinto 8 elezioni in 5 anni; che – unico presidente al mondo – ha sottoposto la sua nomina ad un referendum popolare vinto con più del 60% dei voti. In queste elezioni – vissute da Galeano – non hanno votato i morti (come nel passato), né le persone hanno votato più volte (come nel passato). In Venezuela giornali, radio e TV- detenuti da potentati economici privati – affermano ogni giorno che non “ non c’è libertà di espressione nel Paese”, mentre diffondono propaganda antigovernativa e menzogne.

Chavez ha chiuso una sola TV, canale 8: che aveva ispirato e sostenuto il golpe militare durato 48 ore. Nel Paese, prima di Chavez, c’erano 5 ml di persone “prive di cittadinanza” per mancanza di documenti; 1,5 ml di analfabeti… e ciò nel paradiso del petrolio (oggi proprietà dello Stato venezuelano).

Ormai i grandi mass-media hanno ribaltato il senso  comune e il significato delle parole. Hanno ucciso anche il dizionario, ci dice Galeano. Il diritto all’ indipendenza e sovranità nazionale è solo un lusso dei Paesi ricchi e potenti, per i Paesi poveri e dipendenti diventa “populismo o terrorismo”; invece abbiamo il diritto di difenderci e stabilire ciò che è giusto. Ma chi è questo killer seriale che uccide tutto ciò che  tocca ? Dovremmo imprigionarlo, ma non possiamo, perchè esso ha le chiavi di tutte le carceri del mondo, perchè è un sistema di potere mondiale che ha trasformato il mondo in un manicomio e in un macello.

Fino a 30-40 anni fa a nessuno veniva in mente di diffidare della giustizia come valore universale : la destra (pur recalcitrante) , come la sinistra,  esprimevano indignazione contro l’ingiustizia, o almeno  ne ammette- vano o ne lamentavano l’esistenza. Ora non più , perchè siamo governati da una dittatura invisibile dei grandi signori della finanza e della guerra ; banchieri e guerrafondai che hanno usurpato una nobile sigla  detta “Comunità internazionale” : essa nomina banchieri e guerrafondai e assegna loro il potere che esercitano sul mondo. Prima si ammetteva che un mondo che crea povertà è un mondo ingiusto, cioè che la povertà è figlia dell’ingiustizia: Oggi l’ingiustizia ha smesso di esistere, mentre la povertà è il “giusto castigo che merita l’inefficienza”.

Non so –dice Galeano- se in altri tempi l’umanità è stata colta dalla PAURA come oggi. Abbiamo paura di tutto e per sempre.La paura è un gas paralizzante.Paura di perdere il lavoro e di non ritrovarlo. I diritti sinda- cali , conquistati in 2 secoli di lotta, stanno oggi sparendo per la paura di perdere il lavoro.

Impunemente gli imprenditori decidono chi deve lavorare e chi no, quanto deve lavorare e con quale salario, aumentano le ore di lavoro mentre riducono salari e stipendi. La macchina della morte e di sterminio dei diritti ha convertito il lavoratore in un mendicante di lavoro e di salario. Ma le paure indotte sono tante: paura di vivere, di essere, di cambiare e quelle che i poteri si inventano per atterrirci e soggiogarci.

Cinicamente chiamano “libera circolazione delle persone ” il flusso migratorio di milioni e milioni di migranti espulsi da carestie, siccità, catastrofi (che non sono “naturali, ma indotte), dittature e guerre; migranti che cercano casa e lavoro e trovano ostilità o indifferenza, che vanno dal Sud al Nord (che li aveva invasi con le guerre coloniali) e che aspirano ad essere trattati come il danaro , che non ha confini. Invece trovano muri invalicabili, affinchè una minoranza privilegiata possa continuare a dominare il mondo ed una maggioranza vessata  sia costretta ad obbedire.E’ l’invasione degli invasi, esodo tragico che rappresenta il problema più drammatico di questa fase storica.

Poi Galeano rivolge la sua riflessione ai giovani di oggi che egli difende da accuse ricorrenti: “ non credono in nulla, nè alla politica, sono egoisti e vuoti… “. Li difende perchè essi hanno tutte le ragioni per non credere, è il sistema che li spinge a ciò: offre loro la fede e poi la tradisce, assistono ad una politica da circo nella quale hanno più successo quelli che praticano le più prodigiose piroette, facendo il contrario di ciò che promettano . Le parole  usate sono fuorvianti : la tortura diventa “sollecitazione illecita”; il tradimento “realismo”; l’opportunismo “ pragmatismo; l’imperialismo “globalizzazione”. Le vittime dell’imperialismo si chiamano “Paesi in via di sviluppo”. Il capitalismo si chiama ora “economia di mercato”.
Bin Laden è il demonio professionista di successo, ma non è l’unico : c’è sempre un satana inventato che ci ripete che “l’umanità è in pericolo”. Molta gente fa eco a queste voci della paura che impongono una dittatura invisibile  e paralizzante che è nemica della dignità umana : se ingabbiati dalla paura non siamo più liberi e perciò non possiamo più avere dignità. Come siamo arrivati ad simile  disastroso epilogo ?

E’ stato possibile, perchè il sistema dominante ci mostra – ogni giorno e  in molti modi – che il peggio può accadere a ciascuno di noi : trovarsi, ad.es. , rasato a zero e con tuta a strisce – come a Guantanamo – essere torturato ed umiliato per mesi senza processo, pur se innocente. La tortura non serve a ricavare informazioni dalle persone trattate, perchè il torturato non dice la verità , ma qualsiasi cosa pur di salvarsi (si trasforma in un romanziere). La tortura serve invece a seminare PAURA in ognuno di noi, perciò è oggetto di tanta pubblicità. La macchina della paura usa la tortura per prevenire il “delitto della dignità”.

Serve a convincerci – come nella tipica logica coloniale- che la realtà data è intoccabile. Ogni possibile cambiamento non è praticabile, non si può fare, è solo una buona intenzione. Bisogna essere realisti. I nostri ministri dell’economia – che realmente ci governano- sono a loro volta governati dai grandi organismi finanziari imperiali , sostenuti dalla ideologia dell’impotenza che deriva dalla paura. La paura del cambia- mento è quella più importante e paralizzante di fronte a questa macchina mondiale del crimine, perchè essa uccide la speranza, agendo contro la volontà democratica di cambiamento.

Per i marxisti e gli antimperialisti, queste riflessioni non sono una novità concettuale, semmai una novità comunicativa ed espositiva molto incisiva e popolare.

Si spiega anche perché con intellettuali impegnati di questo livello, il socialismo latino-americano stia conoscendo uno sviluppo popolare e statuale crescente: un processo inverso a quello europeo ed italiano. In realtà i nostri politici, i nostri giornalisti, i nostri intellettuali, di destra e di sinistra, sono lontani ed estranei rispetto ad un’analisi così chiara, radicale ed illuminante della barbarie imperialista. La destra (anche migliore) per sua natura; la sinistra per ambiguità, opportunismo e compromessi perdenti che ne caratterizzano la storia e la prassi corrente, ormai interna al capitalismo di guerra e di rapina. Nessuna meraviglia quindi che il Galeano/politico, come già per Pasolini, sia censurato dai nostri mass-media, che semmai lo presentano come romanziere di successo (grazie ai libri venduti).

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