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aprile 1, 2016

 

L'importanza di chiamarsi Null

di Lorenzo Longhitano

 

Lui si chiama Raven Felix Null, ha 24 anni e online non esiste. Il suo cognome infatti risulta incompatibile con sistemi informatici e database di diverso tipo, che assegnano alle caselle di testo riempite con la stringa di testo Null un valore inesistente — come se non fossero state riempite.

La storia l’ha raccontata lui stesso su Reddit: a 18 anni si fa cambiare il cognome per lasciarsi alle spalle la famiglia, e poco tempo dopo si accorge del cortocircuito che la sua nuova identità innesca su determinati siti e piattaforme. E decide di sfruttare la situazione a proprio vantaggio.

Come? Presentando lamentele e rimostranze presso servizi clienti e reception di alberghi al momento di pagare il conto di stanze, abbonamenti e noleggi quando la procedura non va a buon fine durante l’inserimento di nome e cognome: il personale al quale Null si rivolge non è addestrato a gestire un imprevisto di questo tipo; pensa a un errore temporaneo e si riserva di prendere in carico la transazione in seguito per evitare figuracce, ma spesso anche successivamente non riesce a sbrogliare la matassa.

 

Null dichiara di aver scroccato così sette notti in altrettanti alberghi diversi, un mese di abbonamento con AT&T e uno con T-Mobile, due auto a noleggio e un intervento dal dentista.

Non c’è modo di verificare se si tratti di sbruffonate o di realtà, ma il problema alla base è autentico: lui stesso tra i numerosi svantaggi della situazione ammette di non essersi potuto scegliere un appartamento che gli interessava, né una banca della quale si fidasse, e tra i rinnegati del villaggio globale non è solo.

In un altro angolo degli Stati Uniti Jennifer Null condivide lo stesso destino da quando si è sposata col marito ereditandone il cognome: prenotare un biglietto aereo online è diventato impossibile, il sistema ora la redarguisce come se si stesse dimenticando di inserire dei dati, e quando chiama il servizio clienti telefonico quest’ultimo risponde seccato come se avesse a che fare con un’utente incapace. Il sito del fisco si comporta in modo simile, e così molti altri servizi basati su database altrettanto bacati.

Quella dei Null non è neppure l’unica genia maledetta da una progettazione software ingenua: come fa notare la BBC, casi del genere registrano da decenni. Nel 1991, Stephen O, in Corea del Sud, ha avuto problemi simili per via di un cognome troppo corto: ha dovuto arrendersi e cambiarlo, ma stiamo parlando di un quarto di secolo fa.

Pochi anni fa l’hawaiana Janice Keihanaikukauakahihulihe’ekahaunaele ha incontrato le stesse difficoltà ma (sì, indovinato) a causa di un cognome che sforava i 35 caratteri consentiti dai sistemi informatici del Paese; nel 2013 ha ottenuto almeno di poter inserire il proprio nome completo su documenti di identità e patente.

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