Originale: TeleSUR English

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10 febbraio 2015

 

La Finlandia sulla soglia della NATO?

di Johannes Hautaviita

Traduzione di Maria Chiara Starace

 

Gli avvenimenti verificatisi in Ucraina hanno scatenato una discussione pubblica in Finlandia sulla NATO (Organizzazione del Trattato Nord Atlantico. Analogamente, nel 2008, la crisi in Georgia aveva  indotto commenti sulla politica della sicurezza della Finlandia e sull’opzione NATO. Seguendo entrambe queste crisi, in particolare i sostenitori della NATO appartenenti principalmente al Partito di Coalizione  Nazionale, di destra, (NCP)  si sono mossi per mettere la NATO sull’agenda pubblica.

I dispacci diplomatici statunitensi trapelati da WikiLeaks, indicano, cosa non sorprendente, che l’ambasciata degli Stati Uniti a Helsinki e coloro che sono favorevoli alla NATO in Finlandia,  hanno lavorato da anni per riformulare la discussione sulla NATO in Finlandia e preparare la strada alla eventuale adesione all’alleanza militare.

Mentre il pubblico finlandese è rimasto contrario a diventare membro della NATO, il conflitto in Ucraina potrebbe dimostrarsi, in proposito, un elemento di svolta  più importante della crisi in Georgia. Però, anche senza uno spostamento significativo nella pubblica opinione, una mossa verso l’adesione nel prossimo futuro non può essere scontata. In effetti, il primo ministro della Finlandia, e presidente dell’NCP, Alexander Stubb, sta esortando a fare richiesta di adesione alla NATO durante la prossima legislatura.

Nel frattempo, nel mezzo del conflitto in Ucraina, la Finlandia, insieme alla Svezia, ha fatto dei passi per rafforzare i loro legami con la NATO. Entrambi i paesi hanno firmato un Accordo di appoggio come paese ospite con l’alleanza militare, stabilendo uno “status speciale” (Stubb) con la NATO. L’accordo, secondo Defense News, contiene “un protocollo in base al quale Finlandia e Svezia permetterebbero, su invito, che la NATO schieri risorse di terra, navali e aeree, sul suolo svedese e finlandese. In base a questo accordo, la Finlandia e la Svezia accetterebbero di fornire alla forze occidentali dell’alleanza il totale appoggio logistico, comprese le caserme, i trasporti e le munizioni.”

 

Lucidare l’immagine della NATO in Finlandia

Un dispaccio diplomatico degli Stati Uniti del settembre 2008, osservava che: “I funzionari finlandesi hanno inserito la NATO nella sfera pubblica fin da quando è iniziata la guerra [in Georgia]. I riferimenti alla NATO sono arrivati più spesso  dal

Partito di Coalizione Nazionale (NCP), il membro della coalizione governativa di centro destra che favorisce l’adesione alla NATO.” Il dispaccio continua: “Mentre non contesta direttamente l’attuale politica di sicurezza, Stubb sembra che stia verificando il consenso.”

Subito dopo l’evento del 60° anniversario della NATO a Helsinki nel 2009 l’Incaricato di Affari dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Finlandia, ha telegrafato a Washington comunicando che l’evento e il discorso di Stubb in particolare, contribuivano a un dibattito “più basato sui fatti” in Finlandia sulla NATO. Continuava: “Ci stiamo coordinando con altre ambasciate di stati membri della NATO, il Ministero degli Affari Esteri (MFA),  gruppi di esperti e con il Consiglio Atlantico per altri eventi durante l’anno dell’anniversario che contribuiranno a quel dibattito.”

Consapevole dell’opposizione pubblica alla NATO, un altro dispaccio diplomatico degli Stati Uniti dell’ottobre 2008, deplora il fatto che “Molti finlandesi mantengono una visione della NATO di bastione contro l’Unione Sovietica- e ora la Russia – e non più in generale come un’alleanza di difesa collettiva e di valori comuni.” Allo  scopo di cambiare questa percezione “obsoleta”, l’ambasciata statunitense a Helsinki si è prefissa come missione di “promuovere una maggiore comprensione dell’alleanza subito dopo il conflitto in Georgia” per mezzo di quelli che chiamava i “viaggi della NATO”.

Il cambiamento di denominazione della missione NATO  è stata una sfida costante per l’alleanza, fin dal crollo dell’Unione Sovietica, la cui minaccia è stata  la ragione ufficiale dell’esistenza della NATO.

Uno di questi “viaggi della NATO” per promuovere il “dibattito basato sui fatti” ha avuto luogo all’inizio del 2010. Durante il seminario tenutosi a Helsinki e intitolato : “Il nuovo approccio strategico della NATO –Approccio Comprensivo alla Gestione della Crisi,” Stubb ha dichiarato che:

La NATO è una parte essenziale del nostro ambito di sicurezza europea e globale. Ha proiettato sicurezza e stabilità in Europa, compresa l’Europa Settentrionale e il Mar Baltico, negli scorsi sei decenni. L’alleanza continua  a servire anche come un fondamento della cooperazione Transatlantica. La NATO e l’Unione Europea sono i movimenti per la pace di maggior successo nel mondo occidentale.

 

La NATO – un movimento di pace come nessun altro?

Attirando l’attenzione sul rifiuto di riconoscere la storia del coinvolgimento della NATO nelle operazioni terroriste in Europa durante la Guerra Fredda, il giornalista finlandese esperto di indagini, Bruno Jäntti ha scritto su Al Jazeera nell’aprile 2014: Il dibattito pubblico sull’adesione della Finlandia alla NATO, è stata segnata da una  rappresentazione fuorviante e da amnesia storica.”

Bruno Jäntti spiega:

L’Operazione Gladio era il nome in codice di una vasta operazione clandestina della NATO in Europa che per decenni è rimasta nascosta. Organizzava strutture militari clandestine ‘stay behind’(che stavano dietro le quinte) in molti paesi europei (compresa la Finlandia), collaborava con estremisti di destra e con gruppi terroristi e minava i processi democratici degli stati presi come obiettivo dalla campagna.http://it.wikipedia.org/wiki/Organizzazione_Gladio

Ma anche se si guarda soltanto al periodo dopo la Guerra Fredda, la nobile retorica sui precedenti della NATO oscura e ignora alcuni degli aspetti più problematici dell’alleanza.

Nel suo articolo sull’ampliamento della NATO pubblicato nel 1998, l’eminente storico della Guerra Fredda, John Lewis Gaddis, ha scritto: “Gli storici, normalmente così polemici, dimostrano un accordo insolito: con straordinariamente poche eccezioni, considerano l’ampliamento della NATO come una cosa pensata male, intempestiva e, soprattutto,  inadatta alle realtà del mondo del dopo Guerra Fredda.”

E quindi, molti sono stati critici quando la NATO ha continuato a espandersi negli anni ’90 senza una ragione credibile e in diretta violazione delle promesse fatte al leader sovietico Mikhail Gorbaciov. Oggi la NATO si è estesa fino ai confini della Russia, minacciando i suoi interessi geostrategici.

Mentre Stubb affermerebbe  che la NATO è stato uno dei “movimenti per la pace di maggior successo nel mondo occidentale”, qualunque sia stato il ruolo della NATO nel provocare il continuo scontro con la Russia, non può certo essere vista come una prova esemplare nella costruzione della pace.

In effetti può essere utile chiedersi quale sarebbe stata la reazione degli Stati Uniti se un’alleanza militare guidata dalla Russia si fosse estesa nell’Emisfero Occidentale e avesse iniziato a installare sistemi missilistici di difesa vicino ai confini degli Stati Uniti?

Più in generale, la missione della NATO nell’era post Guerra Fredda, è stata in contrasto con la legge internazionale e con l’obiettivo delle Nazioni Unite. Per esempio, durante la guerra nell’ex Jugoslavia nel 1999, il Segretario Generale dell’ONU Kofi Annan, ha dichiarato che le azioni della NATO costituivano una “minaccia proprio per l’essenza del sistema internazionale di sicurezza”.

Gli accordi per la sicurezza che dipendono dalle alleanze militari che usano la forza in modo unilaterale per promuovere i propri interessi, non favorirnno  la pace e la sicurezza. Queste si possono ottenere soltanto per mezzo del rafforzamento dell’ordine legale internazionale e delle Nazioni Unite nell’interesse di tutti i suoi stati membri.

 


Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: http://zcomm.org/znet/article/finland-at-nato-s-doorstep

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