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lewrockwell.com
10.02.2012

E Se i Media Riportassero la Notizia che dei Missili Lanciati dalla Costa Iraniana Avessero Colpito una Portaerei Americana Causando Morti e Feriti ?
di Bill Sardi
Traduzione a cura di Johnny Cloaca

Interrompiamo questa trasmissione per un notiziario importante [...]. Ci colleghiamo col giornalista Manfred Smith sulla portaerei USS Abraham Lincoln nel Golfo Persico per questa edizione speciale.”

(Giornalista Smith) “Sono qui sul ponte della USS Abraham Lincoln su cui vengono recuperate le vittime della USS Carl Vinson che ha subito uno scioccante attacco alle prime luci dell’alba, attacco alle forze navali degli Stati Uniti qui nel Golfo Persico. Ci sono almeno un centinaio di sacchi per cadaveri alloggiati ora in un obitorio di fortuna sotto i ponti, e le vittime si contano nell’ordine delle centinaia. Il tracciamento dei radar mostra segni di missili marini, probabilmente sparati alle spalle, forse addirittura tre lanciati dalla costa dell’Iran, che hanno colpito la nave Vinson. Si può vedere ora in lontananza il fumo che esce dalla USS Vinson, circa sei ore dopo l’attacco a sorpresa. Le autorità della Marina degli Stati Uniti hanno detto che la vicinanza della nave alla costa ha reso impossibile la difesa da questo attacco missilistico. La USS Eisenhower rimane posizionata a 30 miglia dalla costa dell’Iran rispetto alle USS Vinson. Le autorità militari Statunitensi stanno dicendo che sarà sferrato un colpo di rappresaglia rapido e deciso contro l’Iran e gli aerei militari Statunitensi stanno ora attaccando obiettivi militari prefissati con tutta la loro forza. Le autorità Iraniane a Teheran hanno pubblicato una smentita del loro coinvolgimento nell’attacco, ma un mullah Iraniano ha affermato di aver detto, cito: “Questo dovrebbe servire come avviso al Grande Satana per riferirgli che non appartiene a questo posto.” Il presidente Iraniano Ahmadinejad aveva già messo in guardia che l’Iran avrebbe avviato ritorsioni contro le sanzioni imposte dagli Stati Uniti. Qui è Manfred Smith di XXX News a bordo della USS Eisenhower nel Golfo Persico.”

Se la popolazione Americana fosse improvvisamente sconvolta dalla notizia che tre missili lanciati dalla costa dell’Iran avessero colpito una portaerei degli Stati Uniti nello Stretto di Hormuz ed ucciso 200 persone della Marina, ci sarebbe anche un solo Americano che chiederebbe se questa relazione fosse accurata nel suo presupposto secondo cui il regime Irananiano fosse dietro l’attacco missilistico?

Sarebbe facile per qualsiasi partito che volesse istigare la guerra, posizionare sabotatori sulla costa dell’Iran per sparare missili ad una portaerei degli Stati Uniti in prossimità dello Stretto di Hormuz, dove un terzo delle petroliere del mondo passa ogni giorno.

Il primo intervento che presentai a Lew Rockwell oltre un decennio fà, si intitolava “Remember The Maine.” Si trattava di eventi, tutti in mare, che hanno innescato tutte le guerre mondiali moderne. Sono state tutte delle messe in scena. Le ripeto qui:

15 Febbraio 1898: “Ricordate la Maine.” Una misteiosa esplosione fa tremare la corazzata MAINE nel porto dell’Avana, Cuba. Vennero uccisi 266 uomini. Inizialmente si credeva che l’esplosione fosse stata causata da un siluro o da una mina. Il 25 Aprile 1898 gli Stati Uniti dichiararono guerra alla Spagna. Un’inchiesta del 1976 accertò che la Maine affondò a causa di un’esplosione auto-inflitta, probabilmente a causa di un incendio a bordo.




7 Maggio 1915: Il piroscafo Inglese Lusitania venne affondato da un siluro Tedesco in alto mare dell’Oceano Atlantico. 100 Americani persero la vita. Il risultato fu il coinvolgimento degli Stati Uniti nella Prima Guerra Mondiale. Non venne rivelato all’epoca che il Lusitania, una nave passeggeri, trasportava armi e munizioni.




7 Dicembre 1941: Come il presidente Roosevelt avrebbe convinto la popolazione Americana ad entrare in guerra contro i Giapponesi quando gli Stati Uniti si incamminavano a combattere contro la Germania? I bombardieri Giapponesi, decollati da portaerei, bombardarono Pearl Harbor e affondaeono la flotta del Pacifico degli Stati Uniti in un cosiddetto attacco a sorpresa. Oltre 2000 morti. Gli Stati Uniti sapevano della minaccia della guerra ed avevano intercettato il codice segreto “East-Wind Rain” della flotta Giapponese del Pacifico. Il Giappone aveva chiuso tutte le sue ambasciate nel Pacifico la settimana prima di Pearl Harbor, il che è un segno palese di guerra. Le portaerei degli Stati Uniti vennero spostate da Pearl Harbor giorni prima del bombardamento.

L’ammiraglio Kimmell alle Hawaii venne volutamente tenuto all’oscuro che la flotta Giapponese era nelle vicinanze. Non fu un attacco a sorpresa. La marina degli Stati Uniti in realtà sparò i primi colpi, lanciando bombe di profondità all’ingresso di Pearl Harbor dopo il rilevamento di un sottomarino non identificato un’ora prima che gli aerei Giapponesi bombardassero le navi della Marina ormeggiate nel porto. Il presidente Roosevelt si presentò davanti al Congresso, dichiarò Pearl Harbor “il giorno dell’infamia”, e il resto è storia.

5 Agosto 1964: il Presidente Johnson ordina agli Stati Uniti di prendere misure di ritorsione contro il Vietnam dopo “i ripetuti attacchi contro il cacciatorpediniere Americano nel Golfo del Tonchino” (Vietnam). Non esistevano notizie di attacchi contro navi Americane.

I mezzi di informazione riportarono una menzogna, portando oltre 50.000 Americani alla morte e milioni di feriti.




12 Ottobre 2000: Una piccola nave che trasporta una bomba si avvicina rapidamente alla USS COLE, un cacciatorpediniere Americano, ancorata nello Yemen per fare rifornimento. Un’esplosione aprì un buco nel fianco della nave. Morirono diciotto marinai ed altri 35 rimasero feriti. L’attentato avvenne alla vigilia dei dibattiti Presidenziali, ed insieme alle voci secondo cui l’Iraq stesse muovendo le sue truppe in Medio Oriente ed alle rivolte a Gerusalemme. Benjamin Netanyahu, ex-primo ministro di Israele, disse durante un’intervista televisiva che furono le stesse persone che condussero il terrorismo a Gerusalemme che bombardarono la USS Cole.

Non vi fate ingannare ad andare in guerra solo per le notizie di bombardamenti di imbarcazioni della Marina degli Stati Uniti in terre lontane dove i fatti sono completamente controllati da una fonte, il governo. Ricordate la Maine!

Scena 3, Ciak 2

Oggi c’è una situazione simile. Avi Perry, un ex esperto di intelligence per il governo Israeliano e professore presso la Northwestern University, ha recentemente scritto sul Jerusalem Post:

«L’Iran, come la Germania Nazista nel 1940, “aiuterà” a far comprendere la situazione al presidente degli Stati Uniti ed alla popolazione Americana prendendo l’iniziativa e facendo la prima mossa, attaccando una portaerei degli Stati Uniti nel Golfo Persico.

L’attacco Iraniano di una nave militare Americana servirà come giustificazione e pretesto per una mossa di ritorsione da parte dei militari degli Stati Uniti contro il regime Iraniano. Gli obiettivi non sarebbero gli impianti nucleari Iraniani. Gli Stati Uniti reagirebbero attaccando la marina Iraniana, le loro installazioni militari, i silos dei missili, ed i campi d’aviazione. Gli Stati Uniti avrebbero come obiettivo la capacità di reagire dell’Iran, di chiudere lo Stretto di Hormuz. Gli Stati Uniti continuerebbero quindi la loro offensiva prendendo di mira il regime stesso [...]. In questo scenario da “Pearl Harbor”, in cui l’Iran avrebbe lanciato un attacco “a sorpresa” alla marina degli Stati Uniti, gli Stati Uniti avrebbero la ragione perfetta per finirli, per porre fine a questo brutto gioco [...]. Il 2012 vedrà una nuova guerra. Questa volta, la inizierà l’Iran.»

E’ difficile far capire ad una popolazione Americana in gran parte patriota che gli Stati Uniti in passato, ed è probabile anche in futuro, per entrare in un conflitto militare, non solo hanno fatto campagna di propaganda per ammorbidire le masse contro un nemico presunto come l’Iran, ma incitano anche tale nemico a “sparare il primo colpo” o ingannano gli Americani a credere che il nemico abbia istigato la guerra. Le sanzioni Americane contro l’Iran stanno ora iniziando ad avere effetto economico ed il governo sta parlando di misure di austerità.

Il governo degli Stati Uniti era a conoscenza del suo crollo economico, ed essendo nota la dipendenza dell’America dal petrolio dal Medio Oriente, che le succhia soldi nonostante le esportazioni di armi militari verso questi paesi Arabi, ha stilato un piano per sconvolgere questi paesi stranieri ricchi di petrolio e prendere tale risorsa?

Gli Stati Uniti sono il più grande consumatore mondiale di petrolio. Gli Stati Uniti spendono ogni giorno circa $1 miliardo per il petrolio da fonti d’oltreoceano. Ciò ha portato ad una bilancia commerciale miserabile. Allora perché non demonizzare i paesi produttori di petrolio per abituare il popolo Americano all’idea di catturare il loro petrolio con il pretesto che deve essere intrapresa un’azione preventiva nei confronti di questi paesi stranieri prima che loro attacchino per primi?

Gli Stati Uniti stanno diventando sempre più energeticamente indipendenti estraendo il petrolio dalla crosta terrestre tramite il fracking, ma non possono controllare i paesi produttori di petrolio con la stessa facilità con cui facevano in passato attraverso il potere d’acquisto. Ad esempio, l’Iran vende una gran parte del suo petrolio all’India passando per la Turchia che funge da intermediario. L’India è un paese che non partecipa alle sanzioni contro l’Iran. Inoltre, l’India sta pagando l’Iran in rupie e oro invece di usare il dollaro come valuta di riserva per il commercio.

Grazie ad Internet è noto che gli Stati Uniti, un anno prima del 9-11, avevano pubblicato un documento dal titolo Progetto per un Nuovo Secolo Americano che sottolineava come gli Stati Uniti avessero intenzione di dominare il commercio mondiale attraverso una politica di dominio militare e provocazioni ingannevoli. Il presente documento invocava un “qualche sorta di evento catastrofico e catalizzante, come una nuova Pearl Harbor”, che avrebbe galvanizzato l’opinione pubblica degli Stati Uniti a sostegno di una guerra.

Purtroppo, gli Americani probabilmente non si rendono conto che i governi finanziariamente in bancarotta vanno in guerra per nascondere i loro peccati economici. Potrebbero essere dichiarate festività bancarie, si svaluterebbe la moneta, si giustificherebbe una spesa sconsiderata, si limiterebbe la libertà, tutto perché l’America adotterebbe ora regole per i tempi di guerra.


Versione originale:

Bill Sardi

Fonte: http://lewrockwell.com

Link: http://lewrockwell.com/sardi/sardi203.html

10.02.2012


Versione italiana:

Fonte: http://www.rischiocalcolato.it

Link: http://www.rischiocalcolato.it/2012/02/e-se-i-media-riportassero-la-notizia-che-dei-missili-lanciati-dalla-costa-iraniana-avessero-colpito-una-portaerei-americana-causando-morti-e-feriti.html

16.02.2012

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