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20/01/2015

 

Je suis Cia

 

"Solo l'agenda bellica della NATO beneficerà di tutto questo"

 

Dall'11 settembre in poi, l'agenda degli Stati Uniti ha prodotto una serie di cosiddette operazioni “false flag”. Lo schema è chiaro: attuare in prima persona (o facilitare) un'atrocità spettacolare, incolpare un nemico a scelta, far inondare nell'opinione pubblica bombardamenti di messaggi con una narrativa ufficiale falsa di modo che i media la possano ripetere all'infinito. Poi, secondo step, far marciare folle ignoranti di militanti, aizzare l'odio; infine, per i politici imperiali ed i loro funzionari criminali il gioco è fatto e l'obiettivo viene raggiunto: una nuova guerra con l'approvazione pubblica. Lo scrive Larry Chin su Global Research.

 

Ed è uno schema che continua. L'incidente di Charlie Hebdo è stato venduto come “l'11 settembre francese”. Lo è certamente, in molti tragici modi: la Francia, come gli Stati Uniti, lo sta, infatti, utilizzando ai suoi fini: le masse del mondo sono state ingannate e fatte marciare per gli interessi della Nato, ancora una volta.

 

Tutti i segni dell'intelligence francese riportano a Washington e a Langley, Virginia — direttamente ed indirettamente. Il fatto che Al-Qaeda sia una creazione della Cia non viene mai ricordato e l'agenda dietro la guerra all'ISIS — un'operazione “false flag” della Cia – ancora meno.  I terroristi rei del raid a Charlie Hebdo, prosegue Chin, avevano legami chiari con l'intelligence anglo-americano, con il Pentagono e con il vertice di Al-Qaeda infiltrato dalla Cia militare. Ma queste ed altre connessioni non fanno scattare nessuna reazione nell'ondata popolare di Je Suis Charlie. I segnali di un “inside job” e di una copertura apparente sono testimoniati dai passaporti non danneggiati trovati sul scena del crimine e dal suicidio di Helric Fredou, il commissario di polizia di Parigi incaricato delle indagini.

 

I fratelli Kouachi e Amedy Coulibaly non erano solo ben noti alle autorità francesi, all'intelligence francese e alla Cia. I primi erano tracciati e monitorati – guidati – nel corso di molti anni, arrestati molte volte, ma, nonostante questo, si è permesso loro di addestrarsi e complottare con i membri di Al-Qaeda in Iraq, Yemen e Siria. Sono tutti segni chiari, prosegue Chin, di un'operazione di intelligence guidata. Una cellula terrorista conosciuta dalle autorità, quindi, scrutata a vista, utilizzata al momento opportuno e poi giustiziata, sottolinea Chin nella sua analisi.

 

Nessuna di queste cose, che allarmano tanto gli osservatori attenti, vengono percepiti dalle masse, che continuano ad ascoltare la fonte della loro opinione: gli architetti della politica di guerra anglo-americana.

 

Solo l'agenda bellica della NATO beneficerà di tutto questo.

Più che l”'11 settembre francese” bisogna parlare secondo Chin dell'ultima missione francese dell'”Operazione Gladio”. Come ha scritto Paul Craig Roberts c'è una ragione sul perché gli attacchi di Charlie Hebdo sono avvenuti in questa fase storica:

“La Francia sta soffrendo enormemente dalle sanzioni a Mosca imposte dagli Usa. I cantieri navali sono gravemente colpiti per l'impossibilità di consegnare gli ordini alla Russia per il vassallaggio della Francia a Washington, e altri aspetti dell'economia francese sono colpiti dalle sanzioni e che Washington ha costretto i suoi stati cuscinetto della Nato da applicare alla Russia”. 

 

Si trattava di un'indipendenza eccessiva per un alleato Usa? E l'Operazione Gladio  - il bombardamento della Cia contro gli stati europei durante il periodo post bellico che Washington poi utilizzava per accusare i comunisti per distruggere l'influenza comunista nelle elezioni europee – viene usato contro i musulmani? Quel che è certo è che ora la Francia è militarizzata, come gli Usa dopo l'11 settembre. 

 

Da notare che le due operazioni “false flag” nei mesi recenti — quella in Corea del Nord-Sony-Interview e l'inganno su Charlie Hebdo – avevano entrambi un leitmotiv da inculcare nelle masse: “libertà d'opinione” e “libertà d'espressione”. E' una battaglia fantasma, coreografata proprio da coloro che hanno meno rispetto di tutti delle “libertà”. Ma le masse vengono manipolate per giustificare atrocità e omicidi di massa. Inoltre, e questo è il paradosso più grande, viene portata avanti un'agenda poliziesca chiara che prevede la limitazione preventiva delle libertà individuali. Quale modo più geniale di eliminare le libertà alle persone attraverso scelte volontarie delle popolazioni?

 

L'orda di cittadini americani che hanno sostenuto la “guerra al terrorismo” per difendere “la libertà” ha prodotto la fine della Costituzione e del  Bill of Rights. Lo stesso processo ora si applicherà in tutto il mondo. Chiedete ad un cittadino francese poco informato e che ha subito lo stress post-traumatico degli eventi del 7 gennaio, e costui sarà felicemente disposto a rinunciare ai loro diritti pur di fermare i terroristi.

 

Attraverso Hollywood, cartoni, celebrità varie e i media, la Cia può compiere la sua azione di propaganda e controllare il sostrato culturale per indirizzare tutto il dibattito.

 

Centinaia e migliaia di vite innocenti sono state perse in questa guerra infinita, brutale e criminale. Eppure, conclude Chin, i loro architetti e funzionari non hanno finito di tessere i loro piani.

 

Je Suis Langley

Nessuna guerra anglo-americana di conquista, senza il massacro di Charlie Hebdo.

Senza la CIA, l'Islam militante, Al-Qaeda o l'ISIS, nessun massacro di Charlie Hebdo.

Senza l'11 settembre, senza la “guerra al terrorismo”, non ci sarebbe stato l'inganno dell'Isis e nessun massacro Charlie Hebdo.

Nessuna guerra contro la Russia, senza il massacro di Charlie Hebdo.

Je Suis Charlie? No.

Per gli ingenui e le pedine di questo sistema:

Tu es CIA.

Tu es NATO.

 

L. Chin

 

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