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Tuesday 15 may 2012

La guerra di quarta generazione. Le tecniche di manipolazione delle masse
di Gianni Fraschetti

Nella Guerra di Quarta Generazione sono contenute le tecniche di gestione delle operazioni e strategie di comportamento collettivo che stanno dietro quelle che sono ingenuamente chiamate “proteste spontanee” che il mainstream  dell' informazione installa come una verità pacifica ed accettata su scala globale.

Il petto ricoperto di nastrini della fotografia qui accanto e' quello di un Ufficiale italiano e per chi sa leggere cosa rappresentano rivela molte cose. Che quest' uomo e' un combattente, per esempio, con diversi turni operativi nelle aree di conflitto ove sono impegnate le forze NATO, infatti ci sono decorazioni spagnole, tedesche e francesi. E' un paracadutista con 25 anni di attivita' alle spalle ma soprattutto e' un esperto di guerra psicologica, uno di quelli che stanno scendendo in campo in queste ore, perche' non ci saranno solo le pattuglie che proteggono gli obiettivi sensibili ad essere utilizzate. Come lo so? Non lo so....diciamo che tiro ad indovinare ma molto spesso ci prendo per cui sarebbe il caso che cominciassimo a capire a che gioco si gioca altrimenti si corre il serio rischio di rimanere col cerino in mano

 A) Il nuovo strumento manipolatore

Cominciamo  la storia dalla fine. Il nostro stile contro-informativo è sempre stato quello di proiettare e analizzare i fatti con l’obiettivo di anticipare il risultato e senza che l’albero della “congiuntura giornalistica” (manipolatrice del sistema) copra il bosco della comprensione generale.

In piena euforia mediatica per la “rivoluzione democratica ”degli “indignati” in Spagna, abbiamo segnalato che si trattava (al di là delle “buone intenzioni” dei partecipanti) di una nuova strategia di mobilitazione di massa basata su un tripode convergente: Internet, telefoni cellulari e grandi catene mediatiche.

Dalla sua strumentalizzazione quasi organica in Medio Oriente e in Africa con le “rivolte popolari” promosse dalla CIA e dai servizi alleati, Internet ed i cellulari sono stati la chiave di queste mobilitazioni i cui contenuti e obiettivi sono noti solo agli istigatori occulti.

Cioè i beneficiari nascosti (servizi dell’intelligence e gruppi di potere) che li inducono attraverso operazioni di azione psicologica principalmente nelle “reti sociali”. E che dopo diventano massivie attraverso la diffusione su scala globale (dal vivo e in diretta) che fanno le grandi catene mediatiche internazionali.

B) La variante spagnola

In realtà, la cosiddetta “protesta degli indignati” in Spagna, è un’attualizzazione aggiornata e in un altro stadio (con un salto qualitativo informatico) del “Cacerolazo” che fece cadere istituzionalmente Fernando de la Rua in Argentina e della “ribellione dei giovani” che fece cadere allo stesso modo Lucio Gutierrez in Ecuador. A quasi una settimana dalla sua nascita in Spagna, abbiamo già il primo segnale (e il primo emergente) di un beneficiario chiaro delle “proteste degli indignati” alle urne: Il Partito Popolare ha spazzato via elettoralmente il PSOE, il partito al governo.

Propriocome il Cacerolazo argentino (un succedaneo storico delle “rivolte popolari”) ha fatto cadere senza un colpo di Stato militare il Partito Radicale (Fernando de la Rua) e installò il Partito Giustizialista (governo di Duhalde ) la “protesta degli indignati” ha già profilato e dichiarato  chiaramente un beneficiario sul campo politico.

Storicamente, questi strumenti di mobilitazione e proteste in massa come quella che sta avvenendo in Spagna, attaccano il “dipendente” (i  politici) e preservano gli interessi del “modello” (lo Stato e il sistema capitalista) servendo funzionalmente come strumento di “colpi democratici-istituzionali” per mezzo dei quali i gruppi del potere locale definiscono le loro elezioni interne e la guerra per il controllo del governo e del mercato interno.

D) Il nuovo teatro delle operazioni

Dall’inizio abbiamo collocato l’operazione funzionale del nuovo sistema di mobilitazione di massa con le “proteste popolari” e segnaliamo che risponde a obiettivi differenziali secondo il paese e il contesto sociale e politico nel quale si applica.

Precisiamo che si tratta di un nuovo strumento di mobilitazione e manipolazione di condotta sociale (orientato e detonato dalle tecniche di guerra psicologica) presentato come se fosse un “fenomeno spontaneo” delle reti sociali su internet.

Non si tratta di “ingenuità militante” né di nuova “coscienza sociale” improvvisamente risvegliata, ma di un processo indotto, studiato e applicato da strategie e tecniche pulite della comunicazione di massa che  i servizi dell’intelligence e militari sviluppano nel teatro delle operazioni di internet e delle telecomunicazioni via cellulare, che sono ormai trattate alla stregua di una quarta dimensione operativa.

Indipendentemente dal fatto che sia chiamata “rivolta popolare”, “rivoluzione arancione” “primavera araba” o “protesta degli indignati” la sua strategia, la sua tattica operativa e strutture funzionali non cambiano nella sua implementazione salvo nell’obiettivo politico che si modella secondo i bisogni locali del paese e della società in cui si applica.

E) La Guerra di Quarta Generazione

Per capire cosa c’è dietro (l’obiettivo e gli attori nascosti) di quello che oggi si presenta mediaticamente come “ribellione spontanea” contro i differenti governi, bisogna ricercare nei manuali della Guerra di Quarta Generazione (Fourth Generation Warfare-4GW) che è il termine usato dagli analisti e strateghi militari per descrivere l’ultima fase della guerra  di conquista, nell’era della tecnologia informatica e delle comunicazioni globalizzate.

Lo sviluppo tecnologico e informatico, la globalizzazione del messaggio e le capacità di influire sull’opinione pubblica mondiale, hanno convertito la Guerra Psicologica mediatica nell’arma strategica dominante della 4GW, alla quale si è aggiunta una variante “contro terrorista” dopo gli attacchi esplosivi dell’11 settembre negli USA.

Nel suo sviluppo mediatico- sociale, i capi e ufficiali dello Stato Maggiore della Guerra Psicologica  sono  militari  esperti della comunicazione della contro insurrezione, che sostituiscono le operazioni militari con operazioni psicologiche.(OPS)

Non sviluppano i loro piani in unità o quartieri militari ma in laboratori di comunicazione strategica dove si disegnano i piani della Guerra Psicologica per essere portati avanti dalle grandi strutture mediatiche della comunicazione di massa, infiltrate dall’intelligenza della OPS.

In questo modo e a partire dall’11 settembre, la Guerra Psicologica (con la sua variante la “guerra contro il terrorismo”) costituisce la spina dorsale strategica della Guerra di Quarta Generazione, con i Mezzi di Comunicazione diventati in questa fase gli operatori sul campo.

La Guerra Psicologica costituisce lo stadio superiore delle strategie di controllo e dominazione provate fino ad ora dai sistemi imperialisti (dominazione dell’uomo sull’uomo) che si sono susseguiti fino ad arrivare al sistema capitalista.

Nella Guerra Psicologica (spina dorsale della Guerra di Quarta Generazione, senza uso di armi) le operazioni con unità militari sono sostituite dalle unità mediatiche.

La Guerra Psicologica a sua volta nasce in una fase particolare del capitalismo caratterizzato da una rivoluzione nel campo delle scienze sociali e della comunicazione strategica.

Tale rivoluzione si completa con una rivoluzione nel campo della tecnologia delle comunicazioni, potenziate su scala globale dai grandi conglomerati mediatici del capitalismo, che crearono le basi per il loro uso nelle strategie di manipolazione e di controllo sociale sviluppate a partire dagli obiettivi della dominazione imperiale-capitalista.

Questa situazione ha creato le basi operative e strategiche per il controllo e il dominio delle società e paesi, senza ricorrere all’uso della guerra militare.

In questo modo (e con poche eccezioni come le zone di conflitto e di occupazione militare) l’attuale guerra imperialista per l’appropriamento di mercati e paesi non si sviluppa sul piano della conquista militare- territoriale ma sul piano della conquista psicologica-sociale strumentalizzata mediaticamente.

F) Il nuovo teatro delle operazioni: l’obiettivo è il cervello

Come nella guerra militare, il piano della guerra psicologica è destinato ad: annichilire, controllare o assimilare il nemico.

La guerra militare e le sue tecniche si rivalorizzano all’interno dei metodi scientifici del controllo sociale e sono diventati un’efficiente strategia di dominio senza l’uso delle armi.

A differenza della Guerra  convenzionale, la Guerra di Quarta Generazione non si sviluppa in teatri di operazioni visibili.

Non ci sono fronti di battaglia con elementi materiali: la guerra è sviluppata in scenari combinati, senza ordine apparente e senza linee visibili di combattimento, i nuovi soldati non usano uniformi e si mimetizzano con i civili.

Non esistono gli elementi di azione militare classica: grandi unità di combattimento (carri armati, aerei, soldati, fronti, linee di comunicazione, guardia, ecc.)

Le basi di pianificazione militare sono sostituite da piccoli centri di comando e di pianificazione clandestini, da dove si disegnano le moderne operazioni tattiche e strategiche.

Le unità della Guerra Psicologica sono integrate da Gruppi Operativi, infiltrati nella popolazione civile con la missione di far esplodere la violenza e i conflitti sociali.

Le tattiche e le strategie militari, sono sostituite da tattiche e strategie di controllo sociale, attraverso la manipolazione di informazioni e l’azione psicologica orientata a guidare il comportamento sociale di massa.

Gli obiettivi non sono più fisici (come nell’ordine militare tradizionale) ma psicologici e sociali. L’obiettivo non punta più alla distruzione di elementi materiali (basi militari, soldati, infrastrutture civili, ecc) ma al controllo del cervello umano.

Nella la Guerra di Quarta Generazione ), il campo di battaglia non è più all’esterno ma dentro le menti.

Le operazioni non si tracciano più a partendo dalla colonizzazione militare per controllare un territorio ma dalla colonizzazione mentale per controllare una società.

L’obiettivo strategico non è l’appropriarsi e il controllo di aree fisiche ma appropriarsi e del controllo dei comportamenti sociali di massa.

Le unità tattiche di combattimento (operatori della guerra psicologica) non sparano proiettili ma slogan per riuscire ad ottenere un obiettivo di controllo e di manipolazione del compportamento sociale di massa.

G) Il nuovo Obiettivo strategico (La funzione della Guerra Psicologica)

I nuovi progetti geopolitici  nell’era transnazionale delle comunicazioni richiedono strategie sofisticate di Guerra Psicologica per essere imposte senza l’uso delle armi.

Gli obiettivi previsti dalla strategia di dominio con la Guerra Psicologica sono gli stessi che si usano con la guerra militare: dividere, atomizzare, controllare l’individuo- massa delle società dipendenti. E’ la logica di Machiavelli applicata con mezzi scientifici e tecnologici.

La Guerra Psicologica liberata sul piano della comunicazione strategica e delle grandi strutture mediatiche (i nuovi eserciti di conquista) non si fa per la conquista in se ma per la ricerca di un obiettivo strategico orientato dagli interessi economici delle potenze e delle transnazionali capitaliste.

La funzione della Guerra Psicologica imperiale- capitalista attuale si orienta su tre obiettivi chiave:

 La conquista dei mercati emergenti (società e paesi periferici) attraverso l’imposizione della “cultura consumista” livellata e globalizzata dai mass media agendo sulla psicologia dell’uomo diventato individuo- massa.

Controllo e dominazione sociale (nei paesi dominanti) orientato alla repressione e/o neutralizzazione dei conflitti sociali che minaccino lo sviluppo dei piani imprenditoriali e l’accumulazione ed espansione del profitto.

Le controversie inter-potenze per i mercati, destinate a sostituire la guerra militare per aree d’influenza (e anche per la conquista dei mercati) sotterrate con la guerra fredda.

H) Il fronte mediatico

Un piano di Guerra Psicologica, non si fa con soldati e armi militari, ma con mezzi di comunicazione e individui massificati livellati universalmente dagli stessi stereotipi culturali e sociali.

Il messaggio mediatico su scala globale livella e sintonizza l’individuo universale su una sola frequenza comunicativa.

La realtà è sostituita dalla percezione della realtà attraverso il messaggio mediatico-giornalistico trasformatosi in slogan e titoli, piuttosto che in pensiero riflessivo totalizzato.

Attraverso la manipolazione psicologica e il controllo ideologico, la società civile, l’individuo- massa sostituisce i soldati militari nel campo di battaglia.

Nella Guerra Psicologica, la potenza di fuoco del soldato militare è sostituita dalla potenza sociale dell’individuo-massa con il suo comportamento manipolato verso obiettivi di controllo e di dominio sociale, fissati dal neo liberismo per conquistare mercati e controllare le società consumiste.

Manipolare, controllare e convertire questo individuo-massa in potenza sociale orientata verso il controllo e il dominio politico-sociale è l’obiettivo strategico centrale della Guerra Psicologica di ultima generazione.

La guerra per il dominio e il controllo delle società e delle menti, è stata prodotta grazie all’interazione funzionale della tecnologia (mezzi di comunicazione) e dell’informatica (elettronica e pc) orientata verso un obiettivo di controllo e di dominio attraverso una strategia comunicativa.

Il fattore mediatico (mezzi di comunicazione, elettronica, informatica e strategie della comunicazione) ha reso possibile che la guerra per il controllo e il dominio  capitalista toccasse il suo massimo stadio di sviluppo strategico: la Guerra di Quarta Generazione.

In sintesi, nella Guerra di Quarta Generazione sono contenute le tecniche di gestione delle operazioni e strategie di comportamento collettivo che stanno dietro quelle che sono ingenuamente chiamate “proteste spontanee” che le grandi catene mediatiche imperiali installano nelle menti come una verità accettata su scala globale.

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