Pubblicato in origine su Correo del Orinoco International
http://znetitaly.altervista.org
26 febbraio 2013

WikiLeaks svela complotti imperialisti contro il Venezuela
di Paul Dobson
traduzione di Giuseppe Volpe

WikiLeaks ha pubblicato più di 40.000 documenti segreti riguardanti il Venezuela che mostrano la chiara mano dell’imperialismo statunitense in tentativi di rovesciare il leader popolare Hugo Chàvez eletto democraticamente.

I documenti, che datano dal luglio 2004 al dicembre 2011 e che sono stati pubblicati sull’account Twitter di WikiLeaks @wikileaks e che ora sono disponibili su WikiLeaks Global Intelligence Files online, sono basati su email estratte dalla società di ‘intelligence’ Stratfor, con sede negli USA.

Tale società afferma di fornire analisi alle imprese multinazionali che desiderano investire in Venezuela e utilizza numerose fonti locali nei propri rapporti. Tuttavia le sue email dimostrano che i suoi motivi e obiettivi sono lungi dall’essere indipendenti e che opera come agenzia di intelligence e strategia per chi intende sviluppare condizioni politiche adatte all’imperialismo economico, allo sfruttamento e all’interventismo nel paese.

WikiLeaks descrive la Stratfor come “una società che ufficialmente pubblica notizie riservate, ma offre servizi confidenziali di informazione a grandi imprese, come la Dow Chemical Co. del Bhopal, la Lockheed Martin, la Northrop Grumman, la Raytheon e a organismi governativi, tra cui il Dipartimento USA della Sicurezza Interna, i Marines statunitensi e l’Agenzia dei Servizi Segreti della Difesa”.

“Le email”, continua WikiLeaks nella sua spiegazione, “mostrano la rete degli informatori della Stratfor, la struttura di corruzione, le tecniche di riciclaggio dei pagamenti e i suoi metodi psicologici.”

I messaggi fatti trapelare coprono una vasta gamma di temi, ma si concentrano sul settore energetico, specialmente la petrolchimica e il petrolio, sul cambiamento politico e lo stato delle forze controrivoluzionarie e sullo stato dell’esercito e delle forze armate. Toccano anche le relazioni del Venezuela con Cuba, Cina, Russia e Iran e offrono proiezioni tetre sull’economia e il futuro del settore finanziario.

Le email della società sono elencate con gli indirizzi del mittente e del destinatario, nonché citando, tra l’altro, l’affidabilità della fonte dalla quale è stata ricavata l’informazione. Una fonte, che rivela i requisiti politici dell’affidabilità, secondo la Stratfor, utilizza una fonte descritta come “economista venezuelano di Caracas” che è descritto come avere una “affidabilità della fonte: B (solidamente anti-chàvista).”

Le email citano incontri e biografie di vari leader di spicco dell’opposizione venezuelana, come Antonio Ledezma (sindaco di Caracas), Henrique Capriles, Leopoldo Lopez e il magnate di destra dei media Rafael Poleo: “Ho parlato con Rafael Poleo (un analista politico venezuelano molto eminente) un paio di giorni fa”, riferisce una fonte. La citazione di tali nomi completa il collegamento tra le attività anti-Chàvez in Venezuela e le ambizioni imperialiste nel paese.

Le email al personale della Stratfor citano diversi eventi politici nel corso del periodo, ma si concentrano sulle proteste studentesche del 2009-2010 quando settori dell’opposizione studentesca manipolarono a fini politici i tagli all’elettricità determinati dalla peggior siccità in cento anni che aveva lasciato totalmente prosciugato il sistema energetico a base idroelettrica. Le email si occupano anche delle proteste della RCTV in seguito al rifiuto della richiesta di rinnovo della licenza al canale televisivo di destra dopo che esso aveva appoggiato il colpo di stato del 2002 e aveva pubblicamente sollecitato la destituzione del presidente eletto Chàvez.

Le email fanno frequente riferimento a un gruppo politico di destra con sede in Serbia chiamato CANVAS (Centro per l’applicazione delle iniziative e strategie non violente). Questo gruppo aveva fatto parte integrante delle iniziative della NATO che avevano rovesciato il governo della Jugoslavia e fa frequenti paragoni tra il Venezuela e la Jugoslavia.

Il CANVAS, fornendo le analisi alle forze politiche ed economiche dell’imperialismo, afferma in una email alla Stratfor che “le proteste della CTVS sono state un assaggio. Altro deve ancora venire, ma il Venezuela non offre reti all’altezza di quelle nei paesi dietro la cortina (di ferro).” Il gruppo chiarisce anche il proprio obiettivo e le proprie tendenze politiche in base al precedente lavoro del CANVAS: “Chàvez è niente in confronto al combattere i vecchi regimi sovietici”.

Ci sono numerosi documenti Word trasmessi con le email, molti dei quali sono classificati “non da pubblicare” e che dettagliano i passi raccomandati per mettere in atto una “rivoluzione” che vedrebbe Hugo Chàvez cacciato dal potere. Uno in effetti è citato come “guida operativa alla rivoluzione”. Proseguono nel classificare il popolo venezuelano come “ritardato” e che “parla con il culo”. Il paese è, secondo CANVAS, “assolutamente una barzelletta”.

Il CANVAS spiega chiaramente la strategia da esso raccomandata per rovesciare i governi: “Quando qualcuno ci chiede aiuto, come nel caso del Venezuela, di solito chiediamo: ‘E voi come fareste?’ Ciò significa che la prima cosa da fare è creare un’analisi situazionale (il documento Word che ti ho trasmesso) e dopo viene la “Dichiarazione della Missione” (ancora da fare) e poi la “Concezione Operativa”, che è il piano per la campagna” spiega CANVAS a Stratfor. “Per questo caso abbiamo tre campagne: unificazione dell’opposizione, campagna per le elezioni di settembre e una campagna parallela incentrata sull’’andate a votare’”.

“In situazioni NORMALI”, prosegue il CANVAS nella sua spiegazione, “gli attivisti vengono da noi e partecipano a un seminario dal formato esattamente di questo tipo. Noi ci limitiamo a guidarli. E’ per questo che i piani finiscono successivamente per essere così efficienti, perché li hanno creati gli attivisti stessi e sono assolutamente loro, cioè autentici.”

Riferendosi a tali piani di destabilizzazione, come le proteste della RCTV, CANVAS prosegue affermando che “noi ci limitiamo a fornire gli strumenti da utilizzare”.

Facendo riferimento all’alleanza dei partiti d’opposizione, afferma inoltre che “nel caso del Venezuela, a causa del completo disastro che è quel luogo, a causa dei sospetti e della disorganizzazione tra i gruppi dell’opposizione, dobbiamo condurre l’analisi iniziale. Se passeranno alle fasi successive, dipende realmente da loro. In altre parole dipende dal fatto che diventino consapevoli che a causa dell’assenza di UNITA’ possono perdere la partita ancor prima che cominci.”

“Quest’anno stiamo decisamente intensificando la nostra attività in Venezuela”, scrive CANVAS. Riferendosi alle elezioni parlamentari del 2010, spiega che “ci sono le elezioni a settembre e noi siamo in stretto contatto con gli attivisti del luogo e con persone che cercano di essere d’aiuto (preghiamo di tenere questo per voi, nessuna pubblicazione). La prima fase della nostra preparazione è in corso.”

Le email non lasciano alcun dubbio nel lettore a proposito di chi siano queste persone che stanno aiutando gli attivisti dell’opposizione venezuelana: “Per rispondere alla vostra domanda, sono decisamente coinvolte le reti statunitensi. Non posso confermarvi se è implicata quella specifica persona, ma lo sono le consuete dirigenze.”

Altri documenti affrontano il tema della sicurezza e della criminalità, che la stessa Stratfor inserisce in una lista di problemi che l’opposizione dovrebbe utilizzare per massimizzare la propria campagna elettorale nel 2010. Affermano che “l’ONA (Autorità Nazionale dei Narcotici) è pesantemente coinvolta nei rapimenti e nelle estorsioni” e che le percentuali di omicidi “sono molto più elevate di quanto ci si aspettasse.”

Altre email contengono vari documenti allegati che offrono vari resoconti dell’esatta situazione dell’esercito, dell’aviazione e della marina venezuelana, tra cui le cifre, l’equipaggiamento e la competenza.

“Trasmetteremo presto ulteriori informazioni sull’intero resoconto di come Chàvez ha migliorato l’apparato militare/della sicurezza negli ultimi anni”, afferma il mittente. “E’ tutto scarabocchiato su carta ora dalle mie note, ma devo dire che sono molto impressionato dal ‘vecchio Hugo’”.

I documenti dettagliati spiegano che “la riforma dell’esercito si è estesa oltre l’approvvigionamento di nuovi fucili d’assalto e di precisione e ora comprende anche una dottrina aggiornata. Nuovi concetti includono la guerra asimmetrica e l’assegnamento sulle strutture di comunicazione e infrastrutturali del paese, non sul sostegno popolare alla resistenza contro un’invasione statunitense su larga scala.”


Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: http://www.zcommunications.org/wikileaks-reveals-imperialist-plots-against-venezuela-by-paul-dobson

top