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http://www.al-monitor.com
August 12, 2014

Lo Stato Islamico emerge dalla giurisprudenza radicale islamica
di Shukur Khilkhal

Lo Stato islamico e altri gruppi radicali hanno trovato le loro basi religiose nel cuore degli insegnamenti islamici.

Lo Stato islamico (IS) non ha avuto origine da comunità barbariche o da popoli preistorici. In realtà, invece, si tratta di un gruppo islamico fondamentalista derivante dal nucleo della giurisprudenza islamica radicale. L'organizzazione aderisce letteralmente alle fatwa e ai dogmi di studiosi islamici radicali, soprattutto Sheikh Taqi Ibn Taymiyyah (1263-1328).

Questo non vale solo per la IS, ma per tutte le organizzazioni islamiche fondamentaliste e i jihadisti salafiti come al-Qaeda e le sue diramazioni, i Fratelli Musulmani, Gamaa Islamiya in Egitto e, in passato, il movimento wahhabita in Arabia Saudita. Tutti questi movimenti hanno basato le loro convinzioni sul dogma radicale di Ibn Taymiyyah.

Al-Qaeda è il precursore di IS, dall'ideologia salafita mista alla dottrina politica islamica, per cui la Fratellanza Musulmana ha posto le basi in Egitto a metà del 1900.

Abdullah Azzam, il padre spirituale di al-Qaeda, è stato uno dei membri della Fratellanza Musulmana in Giordania. Ha lasciato il paese per combattere in Afghanistan contro le forze sovietiche.

Ibn Taymiyyah ha chiesto ai musulmani di intraprendere guerre di jihad contro coloro che ha descritto come infedeli, apostati, musulmani dubbiosi ed altre classificazioni. L'ideologia dei Fratelli Musulmani, d'altra parte, sottolinea che tutti i paesi del mondo sono infedeli. Mescolando questi due concetti, gli islamisti radicali hanno visto la necessità di fare la guerra e stabilire un califfato islamico.

La fatwa più importante su cui si basa la sua guerra santa o jihad è la fatwa "Mardin".

La cornice storica di questa fatwa può darci un'immagine della causa di questo estremismo, che ha segnato tutte le fatwa di Ibn Taymiyyah. Nato a Mardin, al confine tra l'attuale Siria e Turchia nel 1263.

All'età di 7 anni, i mongoli attaccarono e invasero la sua città. Ibn Taymiyyah fu trasferito a Damasco a vivere con la nonna. Jihadisti credono che quando è diventato un giurista islamico, Ibn Taymiyyah ha emesso una fatwa per incoraggiare la lotta contro Mardin e la sua gente (anche se la fatwa è stata una fonte di disaccordo tra gli studiosi musulmani per lungo tempo). Molti sostenitori della linea dura e dell'ideologia jihadista salafita percepiscono questa fatwa come un permesso per fare la guerra e imporre la Sharia anche all'interno dei paesi islamici.

Ibn Taymiyyah emise un'altra fatwa sui "danni collaterali", che stabiliva che i "mujahidin" (combattenti) che intendevano colpire gl’infedeli erano autorizzati a uccidere altri musulmani che ostacolassero il raggiungimento dell'obiettivo del mujahidin.

Al-Qaeda ha usato questa fatwa per giustificare l'uccisione di un gran numero di iracheni con autobombe e ordigni esplosivi improvvisati dopo l'invasione Usa del 2003.

Taglio di mani e teste, imposizione fiscale sui non musulmani, mutilazioni genitali femminili, distruzione di tombe e santuari e altre pratiche svolte da IS, sono tutti sanciti dalle dottrine salafite previste principalmente da Ibn Taymiyyah. Le sue dottrine sono raccolte in un libro dal titolo "Majmu al-Fatawa" di Ibn Taymiyyah.

La verità è che queste dottrine sono tenute regolarmente nelle scuole e nelle università in molti paesi arabi. Vale la pena ricordare che Abu Bakr al-Baghdadi, l'attuale leader del IS, che si è proclamato califfo dei musulmani di Mosul, ha studiato queste dottrine presso la Facoltà di Scienze Islamiche a Baghdad.

Dato che le sue azioni si basano su autentica fede islamica, i principi e le dottrine, molte istituzioni islamiche nel mondo arabo e islamico devono ancora condannarlo. Essi percepiscono gli atti dell'organizzazione come adesione ai principi della Sharia. L'unica differenza tra le due parti è il momento della proclamazione del califfato.

L'unica istituzione religiosa che ha condannato IS è Al-Azhar. L'istituzione non sposa la dottrina di Ibn Taymiyyah, conosciuta come la Scuola Hanbali, si sostiene piuttosto la teologia Ash'ari, che è caratterizzata da moderazione. Al-Azhar è in contrasto con queste organizzazioni in molte delle loro credenze. Essa ha la sua visione sui concetti di jihad e Stato, che differiscono dalle dottrine esposte dai gruppi come la Fratellanza Musulmana, IS e al-Qaeda.


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August 12, 2014

IS emerges from radical Islamic jurisprudence
By Shukur Khilkhal

The Islamic State and other radical groups found their religious underpinnings in the heart of Islamic teachings.

The Islamic State (IS) did not originate from barbaric communities or prehistoric peoples. In fact, instead it is a fundamentalist Islamic group stemming from the core of radical Islamic jurisprudence. The organization adheres literally to the fatwas and dogma of radical Islamist scholars, mainly Sheikh Taqi ibn Taymiyyah (1263-1328).

This does not apply only to the IS, but to all fundamentalist Islamic organizations and Salafist jihadists such as al-Qaeda and its branches, the Muslim Brotherhood, Gamaa Islamiya in Egypt and, formerly, the Wahhabi movement in Saudi Arabia. All these movements based their beliefs on the radical dogma of Ibn Taymiyyah.

Al-Qaeda — the forerunner of IS — mixed Salafist ideology and political Islamic doctrine, for which the Muslim Brotherhood laid the foundations in Egypt in the mid-1900s.

Abdullah Azzam, the spiritual father of al-Qaeda, was one of the Muslim Brotherhood’s members in Jordan. He left the country to fight in Afghanistan against Soviet forces.

Ibn Taymiyyah required Muslims to wage wars of jihad against those he described as infidels, apostates, doubtful Muslims and other classifications. The Muslim Brotherhood ideology, on the other hand, stresses that all countries of the world are infidel states. By mixing these two concepts, radical Islamists saw the need to wage war and establish an Islamic caliphate.

The most important fatwa upon which IS bases its holy war or jihad is the "Mardin" fatwa.

The historical frame of this fatwa can give us an image of the cause of this extremism, which marked all Ibn Taymiyyah fatwas. He was born in Mardin on the border between present-day Syria and Turkey in 1263.

When he was 7 years old, the Mongols attacked and overran his town. Ibn Taymiyyah was moved to Damascus to live with his grandmother. Jihadists believe that when he became an Islamic jurist, Ibn Taymiyyah issued a fatwa encouraging the fight against Mardin and its people (although the fatwa has been a source of disagreement among Muslim scholars for a long time). Many hard-liners and advocates of the Salafist jihadi ideology perceive this fatwa as a permission to wage war to impose Sharia even within Islamic countries.

Ibn Taymiyyah had another fatwa on "collateral damage," which stipulated that the “mujahedeen” (fighters) who intended to target “infidels” were allowed to kill other Muslims who might stand in the way of reaching the mujahedeen's goal.

Al-Qaeda used this fatwa to justify the killing of large numbers of Iraqis with car bombs and improvised explosive devices after the US invasion in 2003.

As for cutting off hands and heads, jizya tax imposition on non-Muslims, female genital mutilation, destruction of tombs and shrines and other practices carried out by IS, they are all enshrined in Salafist doctrines set forth mainly by Ibn Taymiyyah. His doctrines are gathered in a book titled “Majmu' al-Fatawa” by Ibn Taymiyyah.

The truth of the matter is that these doctrines are taught regularly in schools and universities in many Arab countries. It is worth mentioning that Abu Bakr al-Baghdadi, the current leader of IS — who proclaimed himself a caliph of Muslims in Mosul — studied these doctrines in the Faculty of Islamic Sciences in Baghdad.

Given that IS acts are based on authentic Islamic faith [principles] and doctrines, many Islamic institutions in the Arab and Islamic worlds have yet to condemn it. They perceive the organization’s acts as adhering to the principles of Sharia. The only difference between the two sides is the timing of the proclamation of the caliphate.

The only religious institution that condemned IS is Al-Azhar. The institution does not espouse the doctrine of Ibn Taymiyyah — known as the Hanbali School — it rather advocates the Ash’ari theology, which is characterized by moderation. Al-Azhar is at variance with these organizations in many of their beliefs. It has its own vision about the concepts of jihad and the state, which differ from the doctrines espoused by groups such as the Muslim Brotherhood, IS and al-Qaeda.

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