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6 gennaio 2015

 

Cos’è la Chiesa copta e perché in Egitto c’è allarme per il Natale copto che inizia domani

 

Domani si festeggia il Natale della comunità copta ma alcuni segnali di violenza preoccupano le autorità. Ecco di cosa stiamo parlando

Un commando di uomini a volto coperto ha ucciso a colpi di arma da fuoco due poliziotti egiziani che pattugliavano una chiesa copta a Minya, città a sud del Cairo. Lo riporta il sito del quotidiano ufficiale al-Ahram, ricordando che domani i copti egiziani festeggiano il loro Natale. L’attacco, avvenuto di fronte alla chiesa della Vergine Maria, rafforza i timori di violenze in occasione della festività religiosa cristiana. Il ministero degli Interni ha predisposto per domani massicce misure di sicurezza vicino alle chiese di tutto il paese. Nella notte di Capodanno 2011, 21 persone furono uccise dall’esplosione di un’autobomba dinanzi a una chiesa copta ad Alessandria. L’attentato fu eseguito dinanzi alla Chiesa dei Santi quindici minuti dopo la mezzanotte, quando dentro la chiesa c’erano un migliaio di fedeli per la tradizionale cerimonia per il nuovo anno.

La Chiesa copta è un credo ortodosso, in cui il ruolo di Papa spetta al Patriarca di Alessandria. La Chiesa copta fu fondata in Egitto nel I secolo e il suo nome deriva dalla parola greca aigyptios (egizio), trasformata e poi qibt, ovvero copto. Le sue radici sono quindi in tutto e per tutto egiziane, i copti sono inoltre considerati gli egiziani più autentici poiché direttamente discendenti dei faraoni.

Dopo la conversione di massa all’Islam del popolo egiziano, avvenuta nel 640 grazie all’invasione araba, l’espressione copto cominciò ad essere collegata agli egiziani cristiani che non si era convertiti alla religione islamica. Attualmente essi costituiscono circa il 10% dei 64 milioni di abitanti dell’Egitto e rappresentano la più importante comunità cristiana del Medio Oriente.

Dunque i copti sono cittadini della società egiziana; non sono un gruppo separato, né una comunità chiusa. I copti festeggiano il Natale il 29 del quarto mese (chiamato Kiahk) del calendario copto. La Chiesa copta possiede, infatti, un suo proprio calendario, il calendario copto appunto, detto “dei martiri”, che non segue né quello gregoriano né quello giuliano.

Si tratta dell’antico calendario faraonico (solare) legato alle stagioni della semina e del raccolto. Il Natale è stato dunque fissato il giorno 29 del mese di Kiahk. Fino al XVI secolo, in cui fu introdotto il calendario gregoriano, cioè all’epoca dell’uso del calendario giuliano, il 29 di Kiahk corrispondeva al 25 dicembre. Quando fu introdotto il calendario gregoriano, il calendario che oggi è in uso nella maggior parte dei paesi, il 29 di Kiahk non corrispose più al 25 dicembre. Oggi il 29 di Kiahk cade il 7 gennaio. Talvolta può corrispondere all’8 a seconda del fatto che l’anno sia di 365 o 366 giorni.

 

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