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venerdì 9 novembre 2012 17:38

La sfida salafita all'Egitto di Morsi

"Il Corano è sopra la costituzione". Questa la bella idea dei salafiti che sono scesi in piazza più contro i Fratelli Musulmani che per il Corano. Ora la risposta a Morsi.

La costituzione egiziana, per esplicita volontà dell'allora presidente Sadat, si richiama ai "principi della legge islamica" come "ispiratori della Costituzione". Abrogata dai vertici militari, la nuova costituzione va riscritta, e i Fratelli Musulmani intendevano proporre una scelta non dissimile, indicando quei "principi" islamici come ispiratori del dettato Costituzionale. Di certo non è un passo avanti, ma neanche uno indietro, almeno per chi non vuole uno stato teocratico. E così i salafiti hanno indetto una venerdì di "rabbia coranica" per dire che il Corano è "al di sopra della Costituzione". La mobilitazione non ha portato in piazza folle oceaniche, il più delle fonti parla di alcune migliaia di manifestanti, che invocavano "lavoro, pane e Shariaa", la legge islamica. Per loro è la shariaa, non i principi coranici, la fonte del diritto, neanche l'elemento ispiratore. Una visione così teocratica da invocare la messa fuori legge non del blasfemo, ma dell'anti-divino, come l'ateismo. Professarsi atei sarebbe cioè un reato contro Dio e quindi da perseguire per legge. Tutto questo ovviamente ha messo in serio allarme i copti e non solo loro, anche il fronte non islamista. Ma la palla ovviamente è ai Fratelli Musulmani. A loro resistere alle pressioni, dimostrare di sapersi mettere sulla posizione che annunciano in queste ore: proporre un compromesso, che sembra essere un ritorno ai principi della legge islamica come ispiratori della Costituzione. Si vedrà.

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