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19/01/2013 10:09

 

Alto Egitto, migliaia di estremisti islamici attaccano un villaggio cristiano

 

E' il secondo caso in meno di una settimana. L'assalto è avvenuto ieri ad el-Marashda, abitato a maggioranza cristiana della provincia di Quena (Alto Egitto). I musulmani hanno dato fuoco ad almeno 6 abitazioni di cristiani copti e tentato di demolire la chiesa locale. A scatenare l'ira dei musulmani il presunto stupro di una bambina da parte di un cristiano. Ma per le autorità religiose e per le polizia tali accuse sarebbero infondate.

Il Cairo (AsiaNews/ Agenzie) - Ancora attacchi contro la minoranza copta nell'Alto Egitto. Un migliaio di musulmani ha assaltato il villaggio a maggioranza cristiana di el- Marashda (provincia di Quena, Alto Egitto). Aizzati dalle autorità religiose locali, gli estremisti hanno incendiato abitazioni e negozi e tentato di demolire la locale chiesa. L'assalto, avvenuto ieri, è stato interrotto dall'arrivo delle forze dell'ordine, che ha arrestato 10 musulmani. Da ieri sera una folla di radicali islamici blocca l'accesso alla città, per impedire alla polizia di portare via gli arrestati. Le forze dell'ordine hanno risposto al blocco sparando gas lacrimogeni. Per sicurezza le autorità hanno ordinato alla popolazione cristiana di non uscire dalla proprie abitazioni e la locale parrocchia ha annullato le celebrazioni per l'epifania copta-ortodossa.

Anba Kyrollos, vescovo copto ortodosso di Nag Hammadi, spiega che il gruppo di estremisti, fra cui molti salafiti, ha attaccato il villaggio per vendicarsi di un cristiani accusato di aver abusato di una bambina musulmana di 6 anni. Le voci sul caso di pedofilia erano emerse nei giorni scorsi, scatenando la tensione fra le due comunità, ma le indagini della polizia hanno scagionato l'uomo. La bambina non ha subito alcun tipo di violenza. I salafiti hanno attaccato lo stesso il villaggio cristiano, nonostante il verdetto dei medici legali. 

 

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