ANSA - Lagos, 18 Set - L'esercito nigeriano ha affermato di aver ucciso 150 militanti islamici di Boko Haram in un raid contro un campo fortificato del gruppo estremista nel nordest del Paese il 12 settembre. "Era un campo fortificato degli insorti con armi pesanti nello Stato di Borno. L'esercito lo ha attaccato il 12 settembre. Circa 150 terroristi di Boko Aram sono stati uccisi, e l'esercito ha perso 16 soldati. Nove soldati sono dispersi", ha dichiarato un portavoce militare, Ibrahim Attahiru.


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set 20th, 2013

Boko Haram, altri 140 morti
di Fabrizio Montagner

La reazione all’attacco dell’Esercito nigeriano alla roccaforte del Boko Haram nello Stato federato nord-orientale di Borno, in cui sono stati uccisi 160 terroristi, non si è fatta attendere: dopo aver preso d’assalto la città di Benisheikh, dove sono state uccise fra agenti e civili una ventina di persone e distrutte 150 case, i miliziani della setta islamista si sono piazzati lungo la strada che da Damaturu porta a Maiduguri, capitale del Borno e loro caposaldo, sparando a chiunque si avvicinava. Al momento si contano 142 persone ammazzate. L’attacco dell’Esercito era seguito all’uccisione di 40 soldati nigeriani (65 sono ancora dispersi) qualche giorno fa sempre ad opera del Boko Haram, gruppo secessionista che vorrebbe dar vita ad uno Stato islamico e che nel contempo ha il progetto di assumere il controllo delle risorse minerarie del nord-est della Nigeria. Sempre il Boko Haram si è reso responsabile di eclatanti stragi nelle chiese gremite dai fedeli per le principali festività religiose.

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2013-09-20

 

Nigeria: attacco di Boko Haram, oltre 140 morti. Mons. Kaigama: scoprire chi lo finanzia

 

È salito a 143 vittime il bilancio dell’attacco del gruppo islamista Boko Haram nella Nigeria settentrionale. Nelle ultime ore l'Agenzia di protezione dell'ambiente ha recuperato altri 87 cadaveri tra quelli che erano stati abbandonati nei boschi. Le violenze risalgono alla notte di martedì, quando diversi uomini armati con uniformi militari hanno assaltato la città di Benisheik, nello Stato del Borno. I membri di Boko Haram hanno bruciato un centinaio di case e di veicoli, sparando contro i residenti mentre altri sono stati rapiti. Dal canto suo l'esercito ha affermato di aver ucciso almeno 150 membri di Boko Haram la settimana scorsa, dopo che qualche giorno prima erano morti in diversi attacchi 40 soldati nigeriani e altri 65 risultano dispersi. L’azione delle milizie islamiste appare come una sfida alla dura campagna di repressione lasciata dall’esercito nigeriano contro Boko Haram. Mons. Ignatius Ayau Kaigama, arcivescovo di Jos e presidente della Conferenza Episcopale della Nigeria ha detto all’Agenzia Fides che “Boko Haram non è più un fenomeno locale. Non siamo più di fronte, come qualche anno fa, a gruppi di guerriglieri armati solo di archi e frecce, ma dobbiamo affrontare un’organizzazione ben finanziata”. “Tra i membri di Boko Haram – sottolinea mons. Kaigama - vi sono persone abili ad utilizzare Internet, guerriglieri ben addestrati e gestori di un’efficace organizzazione logistica e di intelligence”. “Le nostre autorità devono identificare da dove provengono i fondi e le armi che alimentano Boko Haram e dove i suoi uomini vengono addestrati, in modo da fermare le loro azioni. Sfortunatamente questo non è ancora accaduto e Boko Haram continua provocare lutti e sofferenze, imbarazzando le autorità del nostro Paese”. “Il problema – afferma ancora il presule - è che Boko Haram non obbedisce alle regole della guerra convenzionale, ma agisce con tattiche di guerriglia. Questo significa che mentre l’esercito deve operare evitando di colpire cittadini innocenti, gli uomini di Boko Haram attaccano invece luoghi affollati di civili: mercati, scuole e luoghi di culto. Boko Haram non si fa assolutamente scrupolo di uccidere non combattenti innocenti”.

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