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16 febbraio 2014

 

Strage di cristiani in Nigeria, uccise oltre cento persone

 

Uomini armati hanno ucciso almeno 106 persone, in maggioranza cristiane, nel villaggio di Izghe, nello Stato nordorientale del Borno

 

Almeno 106 persone sono state uccise nella notte tra sabato e domenica in Nigeria da sospetti militanti islamici nel villaggio di Izghe, nello Stato nordorientale del Borno, al grido di 'Allah è grande'. Lo ha riferito uno dei sopravvissuti, spiegando che le vittime sono state sgozzate o uccise a colpi d'arma da fuoco. Gli aggressori, dopo avere rubato scorte di cibo, sono fuggiti a bordo di 10 veicoli.

 

Maina Ularamu, presidente del governo locale, ha dichiarato: "Secondo le ultime informazioni di cui dispongo sono state uccise più di cento persone. Ma devo ancora verificare queste informazioni fornite dagli abitanti". I sopravvissuti raccontano di essere fuggiti a piedi dal Borno all'Adamawa.

 

Si tratta di due dei tre Stati del nordest della Nigeria in cui vige lo stato d'emergenza, dichiarato dal governo per fermare la violenta rivolta della setta radicale islamica Boko Haram, in corso da quattro anni. La zona è abitata soprattutto da cristiani. I militanti di Boko Haram attaccano abitualmente i civili dopo che vengono attaccati dall'esercito.

 

"Una situazione drammatica di terribile e orribile violenza che colpisce tantissimi innocenti tra cui molti cristiani". Così padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, ha commentato le notizie delle nuove stragi in Nigeria. "Preghiamo - ha concluso - per le vittime e speriamo che i responsabili trovino le vie per fermare tanta assurda violenza".

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