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22 - 23 settembre 2013

Kenya, assalto finale contro i terroristi Blitz delle teste di cuoio: forte esplosione

Il centro commerciale di Nairobi sotto assedio: 70 vittime, 49 dispersi, 175 feriti. «Molto ostaggi liberati»

«Molti ostaggi sono stati liberati» dicono le forze di sicurezza kenyote che poco prima del tramonto hanno iniziato l'attacco finale agli assalitori del centro commerciale di Nairobi e hanno preso il controllo della maggior parte del complesso. Nessun altro dettaglio è stato fornito in merito alle operazioni che sono ancora in corso. Nel blitz sono stati impegnati elicotteri e una tre forti esplosione, le ultime nella mattinata di lunedì, sono state sentite nei pressi del Westgate, il mall da oltre 36 ore sotto l'assedio di terroristi islamici. E poi, raffiche di armi automatiche sono risuonate nell'edificio. Nelle operazioni le teste di cuoio kenyote, sono aiutate da esperti Usa, israeliani e britannici. Gli assalitori sarebbero asserragliati in una stanza con le finestre blindate e secondo i programmi tutto dovrebbe concludersi nella notte tra domenica e lunedì.

TROVATI ALTRI CORPI - Le vittime dell'attacco, iniziato sabato all'ora di pranzo e rivendicato dagli Shabaab, gruppo estremista islamico somalo, aumentano di ora in ora: al momento il conto si è fermato a 68, dopo il ritrovamento di altri 9 corpi, e 175 feriti. Ma ci sono anche 49 dispersi, secondo la Croce rossa del Kenya, che cita fonti di polizia senza specificare se il numero sia quello delle persone bloccate o tenute in ostaggio. Gli ostaggi nelle mani dei terroristi - che comprenderebbero anche individui cresciuti in Occidente, in Gran Bretagna o negli Usa - sono almeno 30, mentre mille persone sono state portato in salvo. Secondo fonti anonime della sicurezza, gli israeliani stanno aiutando le autorità del Kenya a mettere a punto «una strategia negoziale» per porre un termine all'assedio.

L'ATTACCO - Sabato all'ora di pranzo un gruppo di uomini armati ha infatti aperto il fuoco e lanciato bombe a mano nell'affollato mall di Nairobi, in Kenya, frequentato anche dagli stranieri. Da allora la battaglia va avanti e gli assalitori sono ancora asserragliati nella struttura. Del commando fanno parte anche donne: lo ha detto il presidente kenyota Kenyatta, spiegando che si cerca di identificare gli attentatori, nonostante l'attacco sia stato rivendicato dagli Shabaab somali. Un testimone italiano scampato alla strage ha confermato la presenza di donne nel commando: «Sono tre, armate fino ai denti» (guarda il video). Kenyatta ha aggiunto che a Nairobi è in corso «una guerra internazionale e dobbiamo unirci e lavorare insieme per battere i codardi. Puniremo chi ha ordito questo attacco in modo molto severo».

TERRORISTI ASSERRAGLIATI - A oltre 30 ore dall'attacco gli assalitori sono ancora asserragliati in un supermercato del mall. Il primo e il secondo piano del centro commerciale Westgate di Nairobi sono sotto il controllo delle forze di sicurezza del Kenya, mentre i militanti restano asserragliati nei due piani superiori dell'edificio. Il Governo kenyano ritiene che «all'interno del Westgate di Nairobi ci siano dai 10 ai 15 assalitori». Cinque gli ostaggi liberati nella notte tra sabato e domenica: in tutto dal centro commerciale sono state evacuate mille persone.
Kenya, attacco al centro commerciale: morti

TREDICI ITALIANI COINVOLTI, TUTTI SALVI - Tra i morti ci sono anche alcuni parenti stretti del presidente kenyota Uhuru Kanyatta e il poeta e romanziere ghanese Kofi Awoonor. Nella lista delle vittime ci sono anche due francesi e due canadesi, tra i quali un diplomatico, una cinese e due indiani. Le due francesi, madre e figlia, sono state «giustiziate nel parcheggio del centro commerciale», ha detto la ministra per i francesi all'estero, Hélène Conway-Mouret. Tre le vittime britanniche. Il premier David Cameron ha definito l'attacco un «atto spregevole, di spaventosa brutalità». Due americani sono rimasti feriti. Il viceministro degli Esteri italiano Marta Dassù ha riferito che sono 13 i cittadini italiani coinvolti direttamente nell'attacco, «ora tutti in salvo». Tra le vittime c'è anche un cittadino somalo sposato con una italo-somala che ha il permesso di soggiorno a Torino. Fonti mediche hanno riferito che 19 delle persone uccise, di cui almeno quattro bambini, sono morte all'ospedale Shah di Nairobi. «Abbiamo almeno due pazienti in condizioni critiche, uno con proiettili localizzati vicino alla spina dorsale», ha detto Manoj Shah, direttore dell'ospedale. Nella clinica non si ferma l'arrivo di nuovi feriti.

I TERRORISTI - Il gruppo a-Shabaab già in passato ha colpito in altri Paesi africani per vendicare la presenza di truppe militari in Somalia. Le forze kenyote sono presenti in Somalia, a sostegno del governo nella guerra contro Al Shabaab, dall'ottobre 2011. Nel luglio 2010, i miliziani islamisti somali legati ad Al Qaeda compirono una sanguinosa vendetta in Uganda, proprio come ritorsione per la presenza di truppe ugandesi in Somalia. Gli Shabaab uccisero a Kampala più di 70 persone che si trovavano in un ristorante per assistere a una partita dei Mondiali di calcio. A rendere il Kenya un possibile obiettivo privilegiato del terrorismo islamista c'è anche la presenza a Nairobi di molti uffici Onu e di organizzazioni internazionali che operano in Africa orientale. Il Kenya, insieme alla Tanzania, fu teatro dei sanguinosi attacchi del 7 agosto 1998 alle ambasciate Usa di Nairobi e Dar es Salaam. Furono proprio quegli attacchi a portare per la prima volta all'attenzione dell'opinione pubblica mondiale i nomi di Osama bin Laden, Ayman al-Zawahiri e di Al Qaeda. Dopo quegli attacchi, il nome di Bin Laden fu inserito per la prima volta nell'elenco dei dieci principali ricercati dall'Fbi.

CHIAMA OBAMA - Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha telefonato al presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta, per fargli sapere che gli Usa sosterranno gli sforzi per portare il gruppo islamico al-Shabab davanti alla giustizia, in relazione all'attacco al centro commerciale di Nairobi. Lo fa sapere la Casa Bianca.

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