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24.09.2013

Obama, Kerry, al-Qaida e al-Shabab: una grande famiglia felice
di Wayne Madsen

Traduzione di Alessandro Lattanzio

L’attacco da parte di un gruppo di islamisti di al-Shabaab al centro commerciale di proprietà israeliana Westgate, a Nairobi, concentra l’attenzione, ancora una volta, sui legami statunitensi e inglesi con gruppi terroristici islamici, dal fronte al-Nusra ai terroristi dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante che combattono il governo di Bashar al-Assad in Siria, al governo somalo di Hussein Sheik Muhammad, simpatizzante dei Fratelli musulmani nel Paese in cui al-Shabab ha le sue radici politiche e religiose… Il presidente Obama e la sua squadra politica della “responsabilità di proteggere” dell’ambasciatrice all’ONU Samantha Power, della consigliere della Sicurezza Nazionale Susan Rice e del viceconsigliere della sicurezza nazionale Ben Rhodes, non solo hanno fatto causa comune con i terroristi affiliati ad al-Qaida di Jabhat al-Nusra e dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante in Siria, ma facendo pressioni del governo del Kenya, hanno indebolito a livello internazionale il presidente del Kenya Uhuru Kenyatta e il suo vice William Ruto, nella battaglia contro i terroristi di al-Shabab infiltratisi in Kenya dalla vicina Somalia. Come per le oscure connessioni di Tamerlan e Dzokhar Tsarnaev, gli accusati dell’attentato alla maratona di Boston, con la CIA tramite lo zio Ruslan Tsarni (Tsarnaev), ex genero e attuale partner commerciale del vecchio provocatore della CIA nella nazione musulmana Graham Fuller, vi sono anche i collegamenti tra gli assalitori di al-Shabab al centro commerciale, con le intelligence occidentali. Gli assalitori di al-Shabaab al centro commerciale di Nairobi, sarebbero guidati da Samantha Lewthwaite, una bianca 29enne inglese figlia di un militare. Gli assalitori della Lewthwaite comprenderebbero tre statunitensi e cittadini di Finlandia, Kenya, Gran Bretagna e Canada. Lewthwaite era sposata con il giamaicano Germaine Lindsay, uno degli attentatori di Londra uccisi il 7 luglio 2005, nell’attacco terroristico contro autobus e metro di Londra. Lewthwaite aveva incontrato Lindsay nella Scuola di Studi Orientali e Africani di Londra, un’istituzione che ha diplomato buona parte degli agenti dell’MI-6 inglese. Lewthwaite è ora nota come la “Vedova bianca” e leader della cellula suicida di al-Shabab che ha effettuato l’attacco al centro commerciale di Nairobi. Secondo dei messaggi su twitter, presumibilmente inviati da Lewthwaite, si rivendica l’uccisione in Somalia di jihadisti rivali ad opera dal suo secondo marito, Osama al-Britani, un cittadino inglese noto anche come Habib Ghani, e da uno statunitense di nome Omar al-Hammani, anche noto come il “rap jihadista”, un nativo dell’Alabama chiamato anche “al-Amriqi”, l’americano. L’assalto del gruppo della “Vedova bianca” e del rapper jihadista assomiglia al tipo di guerra per bande dilagante in alcune città statunitensi. L’assalto da parte di al-Shabab al centro commerciale Westgate, fa seguito a un incendio doloso che ha devastato il terminal internazionale del Jomo Kenyatta International Airport. Molti keniani ritengono che l’attacco incendiario sia opera di al-Shabab; un attacco psicologico ad Uhuru Kenyatta, incriminato dalla Corte penale internazionale (CPI), figlio del fondatore del Kenya dal quali l’aeroporto prende il nome. L’anziano Kenyatta era disprezzato da Barack Obama Sr. per non averlo nominato ministro delle finanze, e a causa del fatto che Obama pagava per la discriminazione di Kenyatta dei membri della tribù Luo. Obama avrebbe potuto rafforzare il governo del Kenya, visitando il Paese di origine del presunto padre, durante il suo recente viaggio in Africa. Tuttavia, Obama ha sostenuto il processo per genocidio del CPI contro Kenyatta e Ruto, accusati di essere gli ispiratori delle violenze contro i sostenitori del lontano cugino di Obama, Raila Odinga, nel corso delle violenze elettorali del 2007 e del 2008, dove i membri della tribù di Ruto, Kalenjin, si scontrarono contro la tribù di Odinga, Luo. I kalenjin, la cui lealtà oscillava tra Odinga e Kenyatta, si allearono con la tribù Kikuyu di Kenyatta contro Odinga e i Luo. Obama proviene dai Luo. Odinga perse le elezioni presidenziali del 2007 e il presidente in carica fu Mwai Kibaki, sostenuto da Ruto e Kenyatta. Odinga, che ha studiato nella Repubblica democratica tedesca, divenne Primo ministro con un accordo per la condivisione del potere con Kibaki, nel 2008. Odinga e la sua rivoluzione ‘arancione’, ispirata ‘alle rivoluzioni a tema’ di George Soros altrove, come in Ucraina, Georgia e Kirghizistan, perse a favore di Kenyatta le elezioni del 2013. Odinga, in un impeto di ripicca, boicottò la nomina di Kenyatta. Odinga ha il sostegno non solo del cugino Obama, ma anche del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e del presidente Shimon Peres. Circa dieci israeliani si diceva fossero stati intrappolati nel centro commerciale Westgate, ma fuggirono nelle prime fasi dell’assedio di al-Shabab, con un solo ferito leggero. Le forze speciali israeliane entrarono presto in scena e apparentemente per assistere le truppe keniane nello scontro con i guerriglieri di al-Shabab. Alcuni keniani, dentro e fuori il governo, hanno detto che alla sicurezza israeliana è stato consentito di condurre l’operazione contro i terroristi di al-Shabab nel centro commerciale. Israele ha una forte presenza militare, finanziaria e d’intelligence in Kenya. Il nipote di Uhuru Kenyatta, insieme con la sua fidanzata, sono stati uccisi durante l’attacco, insieme a cittadini inglesi, canadesi, peruviani, olandesi, francesi, così come un diplomatico ghanese, durante l’attacco. Ruto è riuscito ad avere un aggiornamento del processo del CPI in modo che potesse tornare in Kenya da L’Aia per seguire l’attacco terroristico al Westgate. Molti leader africani, tra cui Yoweri Museveni, presidente dell’Uganda, il Procuratore generale della Tanzania Frederick Mwita; il Primo ministro dell’Etiopia Hailemariam Desalegn e i ministri degli Esteri di Ruanda, Burundi ed Eritrea hanno lamentato che le prove del CPI nel processo a Ruto, e in quello pianificato a Kenyatta per novembre, danneggiano il Kenya. Aggiungendo al danno la beffa, Obama ha bypassato il Kenya nel suo recente viaggio in Africa, scegliendo di fermarsi in Tanzania invece che nella nazione di origine di suo padre, un chiaro atto di sfiducia verso il Kenya e un segnale ad al-Shabab, nella vicina Somalia, che il Kenya non avrebbe avuto il sostegno degli Stati Uniti. Il processo del CPI contro funzionari kenioti è considerato uno scherzo, in Kenya e altrove in Africa. Vi sono accuse, da parte dei leader africani, contro la Corte penale internazionale che andrebbe a ‘caccia’ di leader africani. Ruto e l’ex giornalista radiofonico Joshua Arap Sang hanno chiesto alla Corte penale internazionale di trasferire la competenza del processo in Kenya, ma la banda R2P di Soros ha categoricamente rifiutato, persino rigettando una domanda da parte dell’Unione africana per trasferire il procedimento in Kenya o Tanzania. Alcuni testimoni dell’accusa si sono scoperti essere fasulli. L’ex procuratore della CPI Luis Moreno Ocampo, che in origine aveva accusato di genocidio Kenyatta, Ruto e altri quattro, è a sua volta accusato di stupro in Sudafrica e di proteggere pedofili in Argentina. Ocampo ha perseguito i leader del Kenya con uno zelo particolare e l’appoggio di Obama e dei suoi aficionados della R2P. Ma finora la Corte penale internazionale non è riuscita a ottenere una sola condanna. Inoltre, la voce di Wikipedia di Ocampo è stata epurata da tutte le notizie negative sul suo passato in Argentina e le sue indiscrezioni sessuali in Sud Africa. Il ministro dell’Industria keniota Henry Kogsei, il Segretario di gabinetto Frank Mauthara e il commissario di polizia Muhammad Hussein Ali, tre keniani accusati da Ocampo, divenuti noti come ‘I sei di Ocampo’, sono stati assolti. Le cause pendenti contro Ruto, Kenyatta e Sang sono deboli come quelle rivolte contro gli assolti. Il procuratore aggiunto di Ocampo, Fatou Bensouda del Gambia, ha sostituito Ocampo come procuratore capo, nel 2012. Bensouda è un apologeta del dittatore del suo Paese, Yahya Jammeh. A causa dello zelo di Bensouda nel perseguire Ruto, Kenyatta e Sang, questi sono ora chiamati ‘I tre di Bensouda’. Il segretario di Stato John Kerry ha recentemente ospitato l’autoproclamato presidente della Somalia Hussein Sheik Muhammad a Washington. Muhammad è legato ai Fratelli musulmani in Somalia, che a loro volta hanno collegamenti con al-Shabab. Kerry ha ottenuto un forte appoggio da Muhammad nel sostegno dell’amministrazione Obama ai ribelli siriani, tra cui i ribelli legati ad al-Qaida nota alleata di al-Shabab. Muhammad cerca di espandere l’influenza islamista in Somalia nella regione laica autonomista del Puntland e nella Repubblica indipendente del Somaliland, che s’è separata dalla Somalia nel 1991, in un ‘quadro federale’. Non vi è alcuna indicazione in nessuna parte del mondo che gli islamisti radicali favoriscano il federalismo, in qualsiasi forma, ma invece la totale sottomissione a una ‘umma’ o nazione islamista radicale operante sotto le interpretazioni più radicali della sharia. L’Islam peculiare di al-Shabab si mostrava al centro commerciale Westgate, quando chiedevano ai clienti il nome della madre del profeta Maometto o di recitare una nota preghiera musulmana in arabo. Se il cliente non era in grado di rispondere alle domande poste, veniva ucciso all’istante.

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