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Aprile 4, 2014

 

La persecuzione comunista, la catena usata come rosario, la libertà dopo 40 anni di carcere. Storia di Nguy?n H?u C?u

di Leone Grotti

 

Il Vietnam lo ha appena rilasciato dopo aver cercato invano di rieducarlo. Uscito, ha detto di «ringraziare Dio e di aver perdonato i carcerieri». «Ogni giorno facevo cinque volte la Via Crucis»

 

Quando Nguy?n H?u C?u ha riacquistato la libertà il 22 marzo scorso, dopo 35 anni passati nelle carceri vietnamite e cinque in un campo di rieducazione attraverso il lavoro, la prima cosa che ha fatto è «ringraziare Dio e perdonare i miei carcerieri».

Le torture e gli abusi del regime comunista l’hanno fatto diventare sordo e quasi cieco ma «in carcere ho scoperto la fede e ho trasformato la lunga catena di 90 anelli a cui ero legato nel mio personalissimo rosario».

 

CAMPO DI RIEDUCAZIONE.

Nguy?n H?u C?u, nato nel 1945, era capitano dell’esercito della Repubblica del Sud del Vietnam prima della riunificazione del 1975 sotto il controllo comunista. Alla fine della guerra è stato arrestato e ha trascorso sei anni in un campo di rieducazione.

Rilasciato nel 1980, è stato arrestato di nuovo nel 1982 per aver criticato il regime nelle sue poesie e composizioni.

 

ERGASTOLO.

Nel 1983 è stato condannato a morte per aver denunciato la corruzione degli ufficiali del regime, accusato di sabotaggio e di aver danneggiato «l’immagine del regime». La pena gli è stata poi commutata nell’ergastolo. Il 22 marzo 2014, 39 anni dopo il primo arresto, Nguy?n H?u C?u è stato liberato grazie all’amnistia concessa dal presidente vietnamita Truong Tan Sang a causa delle sue gravi condizioni di salute.

 

IL BATTESIMO.

Come rivelato in un’intervista al giornale Catholic News, ripresa da AsiaNews, durante la prigionia Nguy?n H?u C?u si è convertito al cristianesimo: «Sono stato battezzato 26 anni fa il giorno di Pasqua del 1986 da Joseph Nguyen, padre gesuita». È stato lui a raccontargli che cos’è il cristianesimo e a insegnargli il catechismo. Da allora, «ogni giorno ho recitato sette volte la preghiera del rosario e fatto cinque volte la Via Crucis».

 

CATENA COME ROSARIO.

Per pregare usava «la catena di 90 anelli a cui ero legato. Ho trasformato quella catena nel mio personalissimo rosario di 50 anelli. Era il rosario “più duro” del mondo». «Ho sempre creduto nell’amore di Dio – continua – e ho anche composto un canto dedicato alla Santa Croce, che mi ha sostenuto in questa prigione terrena».

 

IL PERDONO.

Prima di convertirsi, Nguy?n H?u C?u viveva alimentando il suo odio verso il regime comunista e meditando più volte il suicidio. «Ma l’amore di Dio e della Madonna mi hanno cambiato. Non provo più rancore per i miei “fratelli e sorelle” del regime. Abbiamo tutti le stesse radici e dobbiamo amarci l’un l’altro. La Trinità e la vergine Maria mi hanno aiutato a superare le insidie del destino e mi hanno impedito di farla finita suicidandomi durante gli anni di carcere».

 

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