Fonte: journal-neo.org
http://www.controinformazione.info
28 Gen 2015

Come gli attivisti dell’11 settembre hanno fallito
di Gordon Duff

Traduzione di Anacronista

Esistono prove crescenti del fatto che il “movimento per la verità sull’11 settembre” è in realtà un “clan” controllato e infiltrato che ha il compito di sopprimere la verità, non di diffonderla. Esperti di controspionaggio che hanno ricercato sia i materiali che gli individui chiave hanno trovato prove che il gruppo, creato proprio per non avere successo, si perpetua anno dopo anno con il solo scopo di sviare dai dati trapelati, che in realtà hanno già interamente risolto il “mistero dell’11 settembre”.
Mentre il 9-11 viene esposto come parte di un contesto più vasto, non solo come preliminare alla Guerra al Terrorismo ma a un decennio di “rivoluzioni colorate” orchestrate e terrorismo false-flag, di insurrezioni fasulle e di cattivi di cartone, è diventato chiaro che i gruppi di attivisti e i “media alternativi” sono quasi tutti gestiti dalla polizia e dalle organizzazioni di intelligence legate a Israele e ai governi “compromessi” dell’Occidente.
Cameron
il 24 settembre 2014 il primo ministro britannico David Cameron ha parlato alle Nazioni Unite. L’argomento era l’estremismo e come questo minacciasse ciò che Cameron crede sia la “sicurezza”. Tuttavia il motivo del suo discorso non era una minaccia terroristica, non l’ISIS né Al Qaeda né l’Iran. Cameron stava attaccando una pubblicazione militare basata in America: Veterans Today (di cui Gordon Duff è redattore e presidente -ndt).
Questo è ciò che Cameron ha detto:
“Mentre emergono prove circa il background dei condannati per reati terroristici, è chiaro che molti di loro erano stati inizialmente influenzati da predicatori che affermano di non incoraggiare la violenza, ma la cui visione del mondo può essere usata come giustificazione per essa. Conosciamo questa visione del mondo. La circolazione di bugie: che l’11 settembre fu un complotto ebraico o che gli attacchi di Londra del 7-7 furono orchestrati. L’idea che i mussulmani sono perseguitati in tutto il mondo per una deliberata politica occidentale. Il concetto di inevitabile conflitto di civiltà. Dobbiamo essere chiari: per sconfiggere l’ideologia dell’estremismo dobbiamo occuparci di tutte le forme di estremismo, non solo di quello violento. Per i governi, ci sono alcuni modi evidenti in cui possiamo farlo. Dobbiamo proscrivere le organizzazioni che incitano al terrorismo contro le persone all’interno e all’estero. Dobbiamo lavorare insieme per eliminare il materiale illegale online…”
Cameron sta invocando una completo controllo della stampa, rovesciando le piattaforme di libera espressione che ancora restano e usando la polizia e le agenzie di intelligence per una guerra ai giornalisti investigativi, criminalizzando quanti denunciano tradimento e perfidia.
Lo scandalo Murdoch/News of the World, l’inchiesta Chilcott, l’indagine Saville, tutto soppresso perché componeva un mosaico di tradimento, abuso sessuale rituale sui bambini e complicità in spionaggio e terrorismo da parte di un governo controllato da un culto massonico. Il numero di informatori arrestati o assassinati cresce giornalmente. Questa è l’eredità di Cameron, che segue l’esempio di Tony Blair, mentre la complicità britannica nel terrorismo contro l’Ucraina diventa sempre più evidente.
Il discorso di Cameron è direttamente in risposta a un attacco agli innocui diffusori della teoria del complotto, vanificato quando vennero trasmesse, pubblicate e ampiamente confermate anche le vere indagini sull’11 settembre che citavano una cospirazione del governo statunitense per la demolizione nucleare. Cameron dice che viene data la colpa agli “ebrei”, ma in realtà il suo stesso governo è ugualmente coinvolto, non solo nell’11 settembre ma anche nel terrorismo, nei crimini di guerra e nell’ampia corruzione interna. Questo è ciò che ha spinto Cameron a menzionare il fino ad allora impronunciabile “11 settembre ebraico”.
La soffiata di Able Danger
Il 24 maggio 2014 l’ex capo dell’ufficio moscovita di un’importante organizzazione informativa contattò Veterans Today. Trasmise una copia parzialmente redatta di un resoconto del 2003, presumibilmente dell’intelligence russa, che citava l’uso di armi nucleari nella demolizione del World Trade Center. Una nota allegata diceva che “non proveniva da Edward Snowden”.
Il messaggio venne passato alla CNN, che si rifiutò perfino di ammettere di averlo ricevuto. In questo resoconto, una conclusione preliminare sottoposta, come verificato da numerose fonti, alla Casa Bianca di Bush, ai capi del congresso, ai pubblici ministeri federali e a ufficiali del Pentagono, venivano delineate prove scientifiche su dispositivi di demolizione nucleare, con dettagli sulla loro natura, dove erano stati installati, come erano stati fabbricati e un dettagliato background sulla loro origine: testate W54 fatte di plutonio Hanford, elencate in inventario nel deposito Pantex di Amarillo, in Texas.
Ad agosto 2014 ricevemmo un secondo gruppo di documenti dalla stessa fonte, riguardo un’indagine di lungo corso sul furto di armi nucleari e spionaggio in cui erano coinvolti membri chiave del governo statunitense, sostenitori di Israele e una quantità di individui di alto profilo, tra i quali il primo ministro israeliano, un ex sindaco di New York e un direttore del Department of Homeland Security. Ogni documento includeva dettagli specifici, l’esatto piazzamento delle demolizioni nucleari, analisi scientifiche dettagliate e prove molto specifiche di un complotto criminale e di un piano per l’11 settembre molto più vasto. Vennero pubblicate anche la posizione dei disturbatori di segnali radio, dei covi segreti e delle vie di fuga, confermate dai membri della squadra di Able Danger che avevano partecipato alla sorveglianza.
Un articolo recente di Veterans Today (www.veteranstoday.com) delinea alcune delle scoperte più schiaccianti e si collega a documenti tecnici che sono legalmente pubblicabili. Una parte del materiale sottoposto, secondo gli esperti legali, poteva solo essere parafrasato o pubblicato in forma alterata, come i documenti con i dettagli sulle armi nucleari mai declassificati; materiale tuttavia passato all’intelligence israeliana da un assistente del presidente George W. Bush. Secondo un testimone oculare, infatti, tre membri del National Security Council erano presenti durante il trasferimento di dati nucleari a un agente straniero: uno era un ex segretario di stato e un altro era un redattore di Veterans Today che registrò la transazione per gli investigatori di Able Danger e dell’FBI. Il terzo era Paul Wolfowitz.
Gwyneth Todd, ex membro del National Security Council e consigliera dei presidenti Clinton e Bush, scappò in Australia dopo un tentativo di assassinio orchestrato dalla Casa Bianca di Bush. In Australia la Todd, moglie di un ufficiale di difesa australiano, sopravvisse a un tentativo di rapimento e assassinio da parte di presunti agenti dell’FBI, una storia pubblicata dal Sydney Morning Herald e dal Washington Post e oggetto di un documentario dell’Australian Broadcasting Corporation.
“Occhio al marcio”
Il giornalista investigativo americano Stew Webb ha compilato una lista di presunti media “liberi” finanziati o controllati da agenzie di intelligence e dal crimine organizzato. Sono in gran parte pesantemente “anti-Obama”, e lo sono diventate quando la spaccatura tra l’amministrazione Obama e Israele si è allargata. Gli sforzi per ripulire l’esercito statunitense e la CIA dai sostenitori fanatici di Israele, compresi quelli legati al furto di armi nucleari o che forniscono armi e addestramento ai gruppi terroristici, vengono osteggiati. L’emittente iraniana Press TV trasmette spesso, a quanto pare inconsapevolmente, articoli che attaccano il presidente Obama, che si oppone alle sanzioni contro l’Iran.
Il potente e ben finanziato gruppo di Alex Jones e InfoWar supporta ampiamente lo “stato di polizia” a cui dice di opporsi, quando fa propaganda allarmistica e islamofoba. Ad un esame attento, InfoWars e molte altre pubblicazioni simili sono operazioni di guerra psicologica israeliana sottilmente velata. L'”Occhio al marcio” (Filth Watch) di Webb ha identificato dozzine di presunti attivisti o “progressisti” che in realtà sono informatori dell’FBI, molti con storie personali di reati minori e frodi, arresti e accuse messe in pausa mentre i tirapiedi dell’FBI rinascono infiltrati, agenti provocatori o, da ultimo, agitatori di guerra.
Netanyahu
Nei documenti investigativi di Able Danger il primo ministro israeliano è citato come attivo pianificatore degli attacchi dell’11 settembre. Questa rivelazione fu pubblicata solo poche settimane prima del discorso di Cameron che attaccava quanti legavano “gli ebrei all’11 settembre”. Able Danger, e l’indagine di FBI e Pentagono, sono le fonti dell’informazione che Cameron ha trovato così offensiva, un’indagine le cui scoperte erano state rese disponibili al suo predecessore, Tony Blair, che parimenti conosceva il resoconto del 2003 sull’11 settembre che descriveva l’evento come una demolizione nucleare.
Ci dicono che anche Cameron, che da giovane impiegato statale aveva accompagnato il dr. David Kelly in Sud Africa per indagare il coinvolgimento israeliano nella proliferazione nucleare, conosceva il resoconto. Sono pochi, ai livelli alti del governo, dell’esercito o dei servizi di sicurezza, a non aver visto i documenti che delineano il furto e la vendita di armi nucleari e del missile che colpì il Pentagono, o a non essere al corrente che l’ISIS, Boko Harum, Al Qaeda e la giunta di Kiev sono la stessa cosa. Netanyahu ha in programma di venire negli USA, invitato da capi del partito di opposizione strettamente legati all’ala anti-Obama dei finti media alternativi. Netanyahu invocherà una guerra contro l’Iran, ma farà pressione per una guerra finanziaria contro Russia e Cina, guerra che spera si trasformerà da “fredda” a “calda”.
Pulizie alla CIA
Questa settimana l’amministrazione Obama sta costringendo alle dimissioni i membri dei “servizi clandestini” fedeli a Netanyahu. La stampa ne ha notizia e lo sta presentando come una reazione al recente resoconto sulla tortura. Non è vero.
La minaccia principale è che la CIA traffica narcotici, e il fatto che le sue organizzazioni clandestine che gestiscono l’eroina dall’Afghanistan stanno anche armando l’ISIS da basi in Libia, hanno orchestrato l’attacco di Bengazi e sono coinvolte nel terrorismo in Ucraina, compreso l’abbattimento del volo malese MH17. Netanyahu si incontrerà con i suoi amici della CIA e del Pentagono, a lungo compromessi dal denaro della droga e dai ricatti, che con le loro controparti in Gran Bretagna e Francia sono responsabili per gran parte degli attacchi terroristici nel mondo.
Quando le pubblicazioni apparentemente schierate con l’Iran o i diritti dei palestinesi attaccano Obama e il segretario Kerry perché questi si rifiutano di incontrare Netanyahu, o di essere visti con lui dopo il fasullo “circo” terroristico di Parigi, sono troppo pochi quelli che si accorgono di tali plateali contraddizioni.