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Tue Aug 20, 2013 6:57AM GMT

Israele, istigatore della crisi in Medio Oriente

La sessione di dibattito aperto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla protezione dei civili nei conflitti armati, New York, 19 agosto, 2013

Il regime israeliano ha imposto blocchi a terra, aerei, navali e sulla Striscia di Gaza nel giugno 2007, dopo che il movimento di resistenza palestinese di Hamas ha assunto la gestione del territorio vincendo le elezioni. Il blocco ha avuto un impatto disastroso sulla situazione umanitaria ed economica nell’enclave impoverita, dopo averla trasformata nella più grande prigione a cielo aperto del mondo.

La Missione Onu in Iran ha descritto il regime israeliano come il colpevole chiave nell’incitare la crisi in Medio Oriente, che punta alla brutale uccisione dei palestinesi attraverso l'uso di diverse armi, come solo una parte dei crimini istigati da Tel Aviv.

Lunedi, parlando prima di una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla protezione dei civili nei conflitti armati??, Seyed Mohammad Ali Mottaqi-Nejad, un membro della missione permanente dell'Iran presso la sede delle Nazioni Unite a New York, ha detto che le uccisioni persistenti e le violazione dei diritti perpetrati contro il popolo palestinese nei territori occupati sono il risultato della mancanza di responsabilità del regime israeliano.

Egli ha inoltre invitato il Consiglio ad adottare le misure necessarie per proteggere i civili nella Palestina occupata e in altre parti del globo.

Mottaqi-Nejad, ha inoltre attirato l'attenzione sulle misure adottate dal regime israeliano nei territori palestinesi occupati, in particolare nella Striscia di Gaza, dicendo: "Questo regime ha attaccato i civili con varie Bombe, assediando un milione e mezzo di persone nella striscia di Gaza."

Il rappresentante iraniano ha anche dichiarato che la Repubblica islamica dell'Iran si unisce all’appello dall'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani per sollevare l'assedio di Gaza e le limitazioni derivanti dal blocco.

Egli ha anche sottolineato che l'applicazione di due pesi e due misure nel valutare gli atti criminali e gli sforzi per evitare le responsabilità comporterà l'intensificazione dei conflitti e l’abuso dei diritti civili.

"Un esempio evidente di tale pratica è il regime israeliano, che, pur essendo la fonte della crisi in Medio Oriente, evita la responsabilità e continua con i suoi crimini accusando gli altri", ha detto Mottaqi-Nejad.

Il funzionario iraniano ha chiesto maggiore attenzione per le radici dei conflitti regionali in tutto il mondo, tra cui fattori come la povertà, le privazioni, l’emarginazione, l'intervento straniero e l’occupazione, invitando il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a prendere misure appropriate per prevenire atti criminali contro i civili.


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Tue Aug 20, 2013 6:57AM GMT

Israel, instigator of crisis in Mideast

The open debate session of the UN Security Council on the protection of civilians in armed conflicts, New York, August 19, 2013

The Israeli regime imposed land, aerial, and naval blockades on the Gaza Strip in June 2007, after the Palestinian resistance movement of Hamas took over the administration of the territory in elections.”

Iran’s UN mission has described the Israeli regime as the key culprit in inciting crisis in the Middle East, pointing to the brutal killing of Palestinians through the use of diverse weaponry as just a portion of the crimes instigated by Tel Aviv.

Speaking before a meeting of the UN Security Council on the protection of civilians in armed conflicts on Monday, a member of Iran’s permanent mission at the United Nations headquarters in New York, Seyed Mohammad Ali Mottaqi-Nejad, said the persistent killings and violation of rights perpetrated against Palestinian people in the occupied territories are the outcome of the Israeli regime’s lack of accountability.

He further called on the Council to take appropriate measures to protect civilians in occupied Palestine and other parts of the globe.

Mottaqi-Nejad further drew attention to measures adopted by the Israeli regime in occupied Palestinian territories, particularly in the Gaza Strip, saying, “This regime has attacked civilians with various bombs and, by besieging one-and-a-half-million people in Gaza, it has turned this region into the largest prison in the world.”

The Iranian representative further declared that the Islamic Republic of Iran joins the call by the UN High Commissioner for Human Rights for lifting the siege on Gaza and the limitations resulting from the blockade.

He also underlined that applying double standards in assessing criminal acts as well as efforts to avoid accountability by the perpetrators will result in the intensification of conflicts and abuse of civilian rights.

“An obvious example of such practice is the Israeli regime, which, despite being the source of crisis in the Middle East, avoids accountability and continues with its crimes by accusing others,” said Mottaqi-Nejad.

The Iranian official called for more attention to the roots of regional conflicts around the globe, including factors such as poverty, deprivation, marginalization, and foreign intervention and occupation, urging the UN Security Council to take appropriate measures to prevent criminal acts against civilians.

The Israeli regime imposed land, aerial, and naval blockades on the Gaza Strip in June 2007, after the Palestinian resistance movement of Hamas took over the administration of the territory in elections.

The blockade has had a disastrous impact on the humanitarian and economic situation in the impoverished enclave, having turned the territory into the world’s largest open-air prison.

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