Fonte: http://norberthaering.de

https://comedonchisciotte.org/

https://overthedoors.it/

16 marzo 2017

 

In che modo l’India è diventata la cavia di Bill Gates

di Norbert Haring

Traduzione di Nickal88

 

Bill Gates di Microsoft è una delle persone più ricche e influenti sulla faccia della terra. Ha annunciato, nel 2015, che la sua Bill & Melinda Gates Foundation puntava a ottenere la completa digitalizzazione dei sistemi di pagamento dell’India e di altri Paesi popolosi in via di sviluppo, entro il 2018. Per l’India tale programma di “inclusione finanziaria” risale a ben prima che Narendra Modi salisse al potere. È stato elevato a linea politica ufficiale degli Stati Uniti per mezzo di Ordine Esecutivo nel 2012, perché il Presidente considerava che fossero a rischio interessi di sicurezza di vitale importanza degli Stati Uniti.

Parlando per la Bill & Melinda Gates Foundation al “Financial Inclusion Forum” di Washington, organizzato il 1 ° dicembre 2015 dal Dipartimento del Tesoro e dall’USAID (n.d.T. United States Agency for International Development),  Bill Gates ha detto (min 17) :

“La digitalizzazione completa del sistema economico può aver luogo nei Paesi in via di sviluppo più velocemente che in qualsiasi altro luogo. È certamente il nostro obiettivo far avvenire ciò, nei grandi Paesi in via di sviluppo, nei prossimi tre anni. Abbiamo impegni molto significativi in ??Nigeria, Pakistan e India, (e) una dozzina di altri Paesi, in cui lavoriamo con le banche centrali per assicurarci la disponibilità di una corretta modifica delle transazioni … (min 20) … Abbiamo lavorato direttamente con la banca centrale locale (India) nel corso degli ultimi tre anni ed è stato creato un nuovo tipo di autorizzazione chiamata payment bank, e i suoi clienti saranno in grado di utilizzare i loro telefoni cellulari per effettuare transazioni finanziarie fondamentali. E 11 enti si sono attivati, compresi tutti i provider di telefonia mobile, ed è stato garantito loro lo status di payment bank.”

 

L’”inclusione finanziaria” è stata definita, in un’intervistaw durante il forum, dall’Amministratore Delegato di PayPal Dan Schulman come:

“Inclusione finanziaria è un neologismo alla moda per far entrare la gente nel sistema.”

 La collaborazione della Fondazione Gates con la Reserve Bank of India (RBI) è stata molto stretta. Nachiket Mor, un “Yale World Fellow”, è capo della Fondazione Gates in India. È anche membro del consiglio d’amministrazione della RBI, con l’onere della supervisione finanziaria. Ha presieduto il Committee on the Licensing of Payment Banks e il comitato di inclusione finanziaria che l’RBI ha convocato nel 2013.

+++ Nota: Dal momento che questo testo propone una teoria della cospirazione, voglio lasciare che gli attori e i loro documenti parlino da soli, per quanto possibile. Dove il mio giudizio e informazioni aggiuntive figurano in modo significativo, come nelle righe seguenti, sarà in corsivo e perfettamente segnalato. Se siete scettici, forse vi verrà la voglia di saltare le sezioni in corsivo di primo acchito, per non essere influenzati in maniera indebita nell’interpretazione dei passaggi citati tratti dai documenti dei principali attori.

Se la collaborazione della Fondazione Gates con l’RBI fosse in corso già da tre anni, all’inizio del dicembre 2015, ciò implica che sia iniziata verso la fine del 2012 o all’inizio del 2013. Sarebbe più di un anno prima che Narendra Modi divenisse Primo Ministro dell’India. Sarebbe anche stato quasi due anni prima che Modi facesse visita a Barack Obama, riferendogli i piani per fare qualcosa nell’ambito dell’inclusione finanziaria e ricevere il lieto comunicato che gli Stati Uniti erano disposti a dare una mano. Sarebbe iniziato tre anni prima che la collaborazione tra l’USAID e il Ministero delle Finanze indiano, nell’ambito dell’inclusione finanziaria, fosse stata annunciata ufficialmente in quello stesso Forum e cinque anni prima che l’RBI e Narendra Modi avessero portato a termine il grande e brutale esperimento di far morire di fame tutta l’India a causa della mancanza di denaro per mesi. La Bill & Melinda Gates Foundation stava tranquillamente lavorando, per tutto questo tempo, a stretto contatto e direttamente con l’RBI verso l’obiettivo dichiarato di Gates di rendere totalmente senza contanti il sistema di pagamento indiano entro la fine del 2018. Lo ha fatto con il sostegno e il coinvolgimento del governo americano e con l’aiuto di alleati come il World Economic Forum. +++

Il passo citato di Gates si trovava in un contesto in cui ha sottolineato che l’assistenza di un governo per i poveri e i bisognosi non deve essere consegnata con il metodo “incredibilmente inefficiente” di fornire denaro o grano al destinatario. “La digitalizzazione aiuta il targeting”, ha detto, se i pagamenti vengono effettuati tramite mobile banking. Ha elogiato il Messico (min 18), il cui Ministro delle Finanze Luis Videgaray Caso era presente, e ha annunciato:

“Abbiamo intenzione di usare i programmi governativi di sostegno al reddito come strumenti di inclusione finanziaria”, come strumenti per far entrare tutti nel sistema. L’idea sostenuta da Gates e dalla “comunità” per l’inclusione finanziaria, in occasione del forum, è stata orientare le persone povere verso la partecipazione al sistema di pagamento digitale, rendendolo una condizione per ricevere una qualsiasi o alcune forme di sostegno.

 

Un ID globale per monitorare e servire tutti

 Gates ha elogiato il suo co-partecipante messicano: “Il Messico è stato un pioniere in questo (aiuti di Stato tramite pagamento realizzato con dispositivo di telefonia mobile), ma ora stiamo promuovendo ciò in Paesi a reddito ancora più basso.”

Egli ha sottolineato quanto sia utile un sistema di identificazione biometrica e digitale standardizzato – idealmente standardizzato a livello globale -, in quanto renderebbe più facile per i provider di pagamento e ai governi identificare i loro clienti (potenziali). Ha riferito al suo pubblico entusiasta il modo in cui stava lavorando a ciò (min 21):

“È una cosa meravigliosa essere parte e creare un sistema ampio di identificazione. Anche in questo caso l’India è un esempio interessante a riguardo. Il sistema Aadhaar, ossia un’identificazione a 12 cifre correlata a misure biometriche, sta diventando dilagante in tutto il Paese. Questa sarà la base per come noi apporteremo quel mutamento a ogni telefono cellulare in India. Ci aspettiamo di utilizzare questi ID, in modo che quando chi si presenta per qualsiasi servizio amministrativo, mettiamo che si entri in una clinica per l’assistenza sanitaria primaria, saremo in grado di utilizzare questo ID per far avere il referto molto rapidamente. Chi si sposta da una parte all’altra del Paese, sarà ben monitorato e servito“.

Gates ha menzionato che un tale ID biometrico unificato si sta sviluppando anche in Pakistan e in Africa, presumibilmente con l’aiuto della Fondazione Gates, che sta lavorando a stretto contatto con le banche centrali di Pakistan e Nigeria. ID unificati dello stesso tipo, introdotti in tre dei Paesi più popolosi del mondo, dovrebbero portare la Fondazione Gates a un passo dal ??suo sogno di un ID unificato a livello globale per “monitorare e servire” tutti sulla terra.

+++ In India le tessere Aadhaar con questo numero di identificazione biometrica vengono rese “pervasive in tutto il Paese in violazione della legge degli enti amministrativi. Sono rese molto spesso un requisito per la ricezione di tutti i tipi di sostegno del governo, nonostante una sentenza del 2015 della Corte Costituzionale indiana stabilisse che le tessere Aadhaar non possono essere rese obbligatorie. Molti indiani non hanno la tessera Aadhaar e hanno problemi con l’identificazione personale e sono respinti, e non ricevono aiuti alimentari o altre forme di sostegno. Il numero  è collegato con gli account per il mobile banking , con le informazioni biometriche utilizzate per l’autorizzazione delle transazioni. Il  potenziale di abuso è enorme, in quanto l’appropriazione e l’abuso degli identificatori biometrici di altre persone sono molto facili da realizzare, ad esempio, da parte di coloro che ricevono pagamenti o da intermediari che distribuiscono il sostegno in questione. Sembra che non vi sia un piano per come occuparsi delle persone, i cui identificatori biometrici sono stati rubati. È come se il vostro PIN bancario fosse violato e non si può cambiare, e ogni volta che si apre un nuovo account, è necessario utilizzare lo stesso PIN. Ciò è quanto trapela dalla poderosa alleanza che ruota attorno a Bill Gates e al suo obiettivo di un numero identificativo unificato globale, da utilizzare per tutti i pagamenti, non sorprende che l’opinione della Corte Costituzionale di un Paese in via di sviluppo non possa essere d’ostacolo. ++

 

La Fondazione Gates al servizio del governo americano

 La Fondazione Gates e l’USAID hanno formato, nel 2012, la “Better Than Cash Alliance”, assieme a Omidyar Network (PayPal), Citi, Visa, Mastercard e simili. Il presidente Obama ha emesso, nello stesso anno, un Ordine Esecutivo per insediare il presidenziale “Global Development Council  (GDC) presso l’USAID, che ha il compito di dargli consigli su come aumentare il potere americano per mezzo della politica di sviluppo. Il documento inizia con una dichiarazione d’intenti insolitamente franca:

“L’aiuto per la protezione della sicurezza nazionale e degli altri interessi economici, (..) e strategici americani in tutto il mondo, consiste nella politica del governo federale per promuovere ed elevare lo sviluppo a pilastro fondamentale della potenza americana, e tracciare una rotta per lo sviluppo, per la diplomazia, e per la difesa, in modo tale da rafforzarsi ed integrarsi a vicenda. Come indicato nella National Security Strategy del 2010 e nella Presidential Policy Directive on Global Development, il perseguimento del successo dello sviluppo è essenziale per far progredire i nostri obiettivi di sicurezza nazionale.”

Un rappresentante della Fondazione Gates è stato invitato in questo Consiglio, assieme a una serie di imprese con capitale a rischio, ad altre grandi imprese di investimento internazionale e ad alcuni esperti di sviluppo, come membri votanti.  È stato ordinato ad alti rappresentanti dei Dipartimento di Stato e della Difesa di partecipare alle riunioni in qualità di membri senza diritto di voto. Inoltre, in linea con l’obiettivo della sicurezza, il parere del Consiglio, che è rimasto in attività fino al 2016, doveva essere trasmesso tramite il personale della National Security.

 

In qualità di Presidente, di certo non si aspettava diversamente, tenuto conto della scelta dei membri per questo Consiglio di sviluppo, che la GDC saltasse fuori con l’idea di spingere per l’”inclusione finanziaria”. Al Presidente è stato consigliato di rendere ciò una priorità assoluta per lo sviluppo dell’occupazione negli Stati Uniti, in quanto dovrebbe ridistribuire gli aiuti in denaro, a favore dello sforzo di inclusione finanziaria, da condurre in collaborazione con e per lo più da parte del settore privato. Si raccomanda inoltre che il governo degli Stati Uniti utilizzi la sua notevole influenza sulla Banca Mondiale e sul G20 per portarli a emettere e perseguire programmi ambiziosi di inclusione finanziaria.

L’ordine esecutivo ha stabilito, che rafforzare la cooperazione con il settore privato e con i governi stranieri, sono due degli scopi principali della GDC. In linea con questo, la partnership tra l’USAID e il governo indiano per promuovere l’inclusione finanziaria è stata annunciata al vertice per l’inclusione finanziaria del 2015, comprendeva non solo la Fondazione Gates, ma anche una pletora di società commerciali interessate a fare affari con gli esclusi dal punto di vista finanziario, per esempio Visa, Mastercard, Vodafone, Citi.

+++ Apprendiamo, quindi, che l’inizio della collaborazione diretta della Fondazione Gates con la Reserve Bank of India per i pagamenti digitali, coincide con il lavoro della Fondazione Gates in seno al Global Development Council presidenziale, cioè la promozione della cooperazione con i governi stranieri e il settore privato, con una visione alla difesa e agli interessi commerciali americani +++.

Bill Gates ha fatto un esempio del legame tra la digitalizzazione dei pagamenti in tutto il mondo (tramite le grandi società di pagamento degli Stati Uniti) e gli interessi di sicurezza americani nel suo discorso del 2015. Parlando del problema che regole eccessivamente rigide per i provider di pagamento potrebbero avere l’effetto opposto di quanto previsto (min 23):

“Se i flussi finanziari vanno in un sistema digitale, al quale gli Stati Uniti non hanno connessione, diventa molto più difficile trovare quelle transazioni delle quali si vuole essere a conoscenza o che si vuole bloccare.”

+++ Ciò dà un po’ di colore ad altre sue osservazioni su come le persone possono essere servite e monitorate se vi è un Numero di Identificazione Unificato, e sul modo in cui i pagamenti tramite telefonia mobile sono più rintracciabili rispetto ai sistemi meno recenti. L’attore che è destinato a stare dietro le quinte di questo monitoraggio e blocco ha, in modo chiaro, lo scopo di coinvolgere gli istituti con sede a Langley, Virginia e Fort Meade, nel Maryland. È anche chiaro ormai che l’apparato di sicurezza degli Stati Uniti, assieme alla Silicon Valley, possegga i mezzi tecnici per realizzare ciò +++.

Un esempio recente di quali pagamenti gli Stati Uniti potrebbero voler monitorare e bloccare all’estero è stato un caso in Canada, che ha fatto notizia, perché ha influenzato i media. Un giornale della comunità canadese voleva iscriversi a un concorso a premi, con una storia a lieto fine di una famiglia di profughi siriani, e ha inviato la quota d’iscrizione all’organizzatore del concorso. Dal momento che la causale di pagamento dava titolo all’articolo e includeva la parola Siriani, ciò ha indotto PayPal a congelare il conto dell’organo di stampa e a inviare una lettera affermando: “Forse potete comprare o vendere beni o servizi che sono regolati o vietati dal governo degli Stati Uniti”. Badate bene che si è trattato di un pagamento intra-canadese. La nota ha anche chiesto una “spiegazione completa e dettagliata della transazione” e ha riportato che “Vorremmo saperne di più sulla vostra attività e/o su alcune delle vostre transazioni recenti.”

PayPal e Omidyar Network a essa collegata sono stati un alleato di lunga data di Bill Gates nel fare pressione per “far entrare la gente nel sistema” tramite la Better Than Cash Alliance e una varietà di altri gruppi.

 

+++ Un esempio più grave di tale monitoraggio e blocco è stato il caso di Wikileaks. È bastato al governo degli Stati Uniti l’invio di una richiesta informale a una manciata di provider di servizi di pagamento americani e l’organizzazione malevola è stata tagliata fuori dal ricevere eventuali donazioni per un tempo prolungato ed è stata gettata in gravi difficoltà finanziarie. Altri esempi sono le imprese straniere e i loro dipendenti, messi al bando da parte del governo degli Stati Uniti per aver intrattenuto affari con Paesi della lista nera, perfettamente legali nei loro Paesi d’origine. Il termine tecnico per ciò è applicazione della legge extraterritoriale. +++

Il nesso di sicurezza è stato ulteriormente sottolineato solo pochi giorni fa, per il fatto che Bill Gates e il Ministro del governo tedesco per la Cooperazione Economica abbiano scelto la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco di Baviera per firmare un Memorandum d’Intesa sulla cooperazione, in materia di assistenza allo sviluppo e alla promozione dell’inclusione finanziaria. In linea con la dichiarazione di intenti dell’Ordine Esecutivo del Presidente degli Stati Uniti che istituisce la GDC, il comunicato stampa del Ministero recita (mia traduzione): “La politica di sviluppo è la politica migliore per la pace”, sostituendo la parola “pace” con la formulazione più schietta nello stile americano “interessi di sicurezza americani” e potere degli Stati Uniti.

Il nesso di sicurezza è sottolineato ulteriormente dal fatto che, in relazione al tema dell’identificazione biometrica che si profilava di grande portata al vertice per l’inclusione finanziaria, il governo degli Stati Uniti sta tenendo dei “Global ID Summits“, nei quali vi è la presenza ampiamente predominante, dal lato statale, del Dipartimento della difesa, del comparto militare, della Sicurezza Interna e simili e, dal lato industriale, delle società di riferimento (per lo più con base negli Stati Uniti) che lavorano nell’ambito dell’identificazione biometrica, della difesa e dell’IT (n.d.T. Information Technology).

Il Global Development Council presidenziale aveva raccomandato nella sua relazione che:

“Il governo degli Stati Uniti dovrebbe utilizzare il suo ruolo nel G20 e con la Banca mondiale per riunire i forum esistenti per l’inclusione finanziaria, in modo tale da definire meglio le specifiche di un piano del settore pubblico e privato globale, per raggiungere l’accesso finanziario universale entro il prossimo decennio.”

Il G20 di quest’anno, a presidenza del governo tedesco, accade in maniera opportuna affinché ciò sia considerato allo stesso modo. Dopo aver firmato l’accordo di cooperazione con la Fondazione Gates, il Ministro tedesco per la Cooperazione Economica,  Gerd Müller, ha sottolineato che l’inclusione finanziaria sarà un argomento chiave alle prossime riunioni del G20 in Germania.

 

Privacy all’interno del sistema

 Nel convegno, in occasione del Financial Inclusion Forum, a Bill Gates e agli altri partecipanti è stato chiesto cosa ne pensassero in merito ai problemi di privacy delle persone. Le osservazioni di Gates in merito al monitoraggio e il servizio e al monitoraggio e il blocco hanno reso la sua risposta non sorprendente, ma comunque interessante. Ha riferito (min 38) che:

“In molti Paesi le persone sono più disposte a rinunciare alla privacy nei riguardi dell’amministrazione, rispetto a quanto succede negli Stati Uniti. Credo che non siamo il modello di come le cose debbano apparire.”

Il co-partecipante, Jamie Dimon di JP Morgan Chase si è espresso in maniera leggermente diversa quando ha detto (min 38) che “Abbiamo enormi quantità di dati. Stiamo lavorando con la Fondazione Gates su come usarli.”

In un recente rapporto sulla digitalizzazione del sistema di pagamento indiano, il Boston Consulting Group e Google hanno esortato allo stesso modo i provider di pagamento a “estrarre i dati dei clienti per costituire ulteriori flussi di reddito.” Promettono che l’estrazione dei dati dei clienti li aiuterà a manipolare i consumatori ad acquistare di più. “I pagamenti guideranno il consumo – e non viceversa”. Nel comitato direttivo dello studio in questione vi erano Visa e Vodafone (M-Pesa).

I governi hanno anche un interesse molto vivo nel raccogliere, e per quanto sia possibile ottenere, tutti i dati di pagamento dei loro cittadini. In questi giorni, il governo del Kenya, figlio adottivo di Bill Gates per l’inclusione finanziaria, sta cercando di costringere i provider di telefonia mobile a dare loro la possibilità di monitorare tutte le chiamate telefoniche e i pagamenti tramite telefono mobile. Stanno richiedendo alle compagnie telefoniche di lasciare che una società (privata) sotto contratto si connetta a tutti i router.

+++ Il Kenya è un Paese che, in linea con le osservazioni Gates, non ha leggi a proposito della protezione dei dati, il che rende la digitalizzazione molto più facile. L’imprenditore o il provider della telefonia ipoteticamente potrebbe voler fare qualsiasi cosa con questi stessi dati, prima ancora che si trovi un iter governativo. La stessa Autorità keniana per la Comunicazione, che otterrebbe e immagazzinerebbe questi dati sensibili, è stata recentemente violata, e milioni di set di dati sono stati rubati. Non vi è alcuna indicazione che le persone abbiano detto la loro in merito o che abbiano concordato l’idea di condividere i loro dati. Non vi è proprio alcuna alternativa per la protezione dei dati che sia disponibile per loro +++.

 

Gates e il World Economic Forum

Microsoft è, a livello mondiale, una delle 100 aziende leader, partner strategici del club dei miliardari altamente influente, il World Economic Forum (WEF). I partner strategici stanno dando di più e stanno fornendo “ciascuno la leadership essenziale per sostenere la missione del Forum per migliorare la condizione mondiale.”

+++ Il grado di veridicità delle dichiarazioni del WEF può essere misurato con la frase successiva, la quale recita che “solo le aziende più riconosciute con registrazioni di monitoraggio dimostrato di buona amministrazione sono invitate ad aderire a questo gruppo.” Tuttavia, include molte delle società più citate in giudizio a livello mondiale, che recentemente hanno dovuto pagare multe per miliardi per aver tolto in maniera fraudolenta le case alla gente, per aver venduto titoli che sapevano avere poco valore, per aver manipolato i mercati per il proprio profitto, per il riciclaggio di denaro, per aver sostenuto la frode fiscale e molti, molti altri reati. Esse comprendono Deutsche Bank e Citi. Un recente libro in voga in Germania ha posto la domanda nel titolo: “Deutsche Bank è una organizzazione criminale?”. Quando queste aziende con la loro poderosa amministrazione vanno in missione per “migliorare la condizione mondiale“, ci si dovrebbe assolutamente chiedere, per conto di chi? +++

Data la sua ricchezza e il suo impegno personale, Bill Gates è probabilmente uno dei membri più influenti, un’influenza che sembra aver usato per affidarsi a questo club, che è tra le più grandi aziende internazionali nella campagna per la digitalizzazione dei pagamenti, il che è così importante per lo sviluppo economico e per gli interessi di sicurezza degli Stati Uniti, come da Ordine Esecutivo del Presidente e da raccomandazioni del suo Global Development Council. Altri grandi manovratori e speculatori per l’”inclusione finanziaria” e del monitoraggio globale sono anche membri chiave del World Economic Forum, per esempio Citi, Visa, Mastercard, Google, McKinsey, Boston Consulting Group. +++

 

Il WEF ha un programma chiamato Disruptive Innovation in Financial Services, sostenuto dalla Bill & Melinda Foundation. Questo sarà un programma “multi – stakeholder a lungo termine”, che “cercherà di definire il ruolo delle istituzioni finanziarie per la creazione e il funzionamento di uno standard globale per l’identità digitale“.

Questo è un lavoro che si interseca con i Global ID Summits del governo americano, manovrati dalle forze armate e dall’apparato di sicurezza, e con l’inclusione finanziaria tramite identificazione biometrica, che può anche essere riconducibile al governo degli Stati Uniti.

Il WEF ha anche un progetto chiamato “Promoting Global Financial Inclusion” volto ad “accelerare l’inclusione finanziaria tramite la collaborazione a livello nazionale, regionale e globale”. Partner strategici del Forum WEF hanno contribuito all’impegno, in particolare per quanto riguarda l’India, ad esempio mediante l’elaborazione di studi che hanno elogiato i benefici dell’inclusione finanziaria per clienti e governi (Google, Boston Consulting Group) o per il settore finanziario e le società tecnologiche (McKinsey). Il Presidente del settore IT presso il World Economic Forum di Davos per il 2015 e il 2016, Natarajan Chandrasekaran, è nell’amministrazione della Reserve Bank of India, quindi in una posizione privilegiata per essere d’aiuto a raggiungere gli obiettivi del WEF per l’India.

 

Inclusione finanziaria e la guerra al contante

 Dan Schulmann, Amministratore Delegato di Paypal, ha avuto un ruolo di primo piano in occasione del vertice del 2015 per l’inclusione finanziaria, dove ha parlato soprattutto del modo in cui far uscire i poveri dalla condizione di povertà e in merito alla differenza tra fare profitto e speculazione. La fondazione legata a Paypal, Omidyar Network, è un membro chiave dei vari gruppi per l’inclusione finanziaria e della lobby Better Than Cash, e Paypal è un partner strategico del WEF.

In un’intervista, alla domanda circa la necessità e il costo di avere una presenza fisica nei Paesi in cui si sta cercando di fare affari con i poveri, ha riferito:

“Il mondo è in rapido movimento digitale e siamo leader in ciò, ma c’è ancora molta strada da fare. Fino a quando non si passerà completamente al digitale, ci sarà la necessità di indirizzarci verso il trasferimento del denaro dalla forma digitale in contanti.”

che egli considera come una seccatura costosa, aggiungendo:

 “Il nostro rivale principale è il contante. L’85 per cento delle transazioni del mondo sono, ad oggi, realizzate con contante. Ciò è davvero quanto stiamo cercando di affrontare al momento.”

La Regina Máxima dei Paesi Bassi, Rappresentante Speciale dell’ONU per la Finanza Inclusiva e lo Sviluppo, ha riferito in un convegno con Jack Lew (min 31):

“Il nemico è il contante”, aggiungendo che si trattava di un passo citato del predecessore di Lew, nel ruolo di Segretario al Tesoro (Tim Geithner).

La terza persona che ha parlato di ciò in quel giorno è stato Strive Masiyiwa, Presidente e Fondatore di Econet, una grande società di telefonia mobile africana con una piattaforma per i pagamenti (min 52):

“Il nostro più importante rivale è il contante. Il contante è quanto cerchiamo di eliminare”.

+++ Il desiderio onnipresente della comunità per l’”inclusione finanziaria” è l’eliminazione del denaro, anche usando coercizione, è un caso lampante in cui gli interessi dei poveri divergono dagli interessi dei provider di pagamento. I poveri miglioreranno sempre di più, ottenendo più possibilità di scelta, ad esempio l’accesso a interessanti metodi di pagamento tramite telefonia mobile (per i quali non si debba pagare troppo e che non siano confezionati con tasse occulte di servizi non necessari). Tuttavia, se la possibilità di utilizzare denaro contante – un sistema assai accessibile, affidabile e poco costoso – viene loro tolto, come è successo in India e in misura minore in altri Paesi come la Nigeria, diventeranno più poveri. I provider di pagamento, tuttavia, potranno beneficiarne. Dal momento che ciò aiuta i loro affari e promuove gli interessi di sicurezza degli Stati Uniti, i vari gruppi e convegni che rappresentano l’”inclusione finanziaria” sostengono l’esclusione finanziaria dei poveri, impedendo loro di utilizzare il loro preferito e spesso unico mezzo di pagamento. Erano tutti molto felici ed entusiasti quando l’RBI (con il Direttore della Fondazione nell’amministrazione) e Narendra Modi hanno dichiarato che per la maggior parte la mancanza di denaro circolante in India, ha escluso ampi strati della popolazione, in modo efficace, dal punto di vista finanziario e da quasi tutte le forme di scambio economico, condannandoli molto spesso alla fame e alla miseria per settimane e mesi o costringendoli a vendere la loro terra e il bestiame per sopravvivere. Ciò non importa ai sedicenti benefattori, purché molti proprietari di attività commerciale e persone di estrazione semi-rurale in condizione di semi-povertà siano introdotte nel sistema. +++

 


Dr. Norbert Haering è un giornalista d’economia tedesco e blogger. Il suo libro best-seller sull’ “abolizione del denaro e le sue conseguenze” è stato pubblicato nel 2016 da Bastei-Luebbe (in tedesco) (n.d.T. il titolo in tedesco è Die Abschaffung des Bargelds und die Folgen).

 


Link:  http://norberthaering.de/en/32-english/news/784-gates-india-demonetization

21.02.2017

 

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