Originale: teleSUR English

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14 gennaio 2016

 

Le vaccinazioni e la guerra alla scienza

di Justin Podur

traduzione di Giuseppe Volpe

 

La scienza è un’enorme e continua attività umana. E’ un’impresa creativa: le maggiori scoperte scientifiche hanno comportato congetture azzardate e ipotesi. Ma dipende anche da rigore, autocritica e auto-correzione. Le congetture vanno verificate in base a prove. La scienza è la più dinamica delle imprese: le affermazioni accettate oggi possono essere ribaltate domani. Scienziati ambiziosi sognano di cambiare la nostra comprensione del mondo.

Dunque come si possono prendere decisioni basate sulla scienza? Se la scienza è in continuo cambiamento, se le affermazioni sono verificate e capovolte, se le scoperte di domani potrebbero cambiare interamente il nostro modo di considerare le cose, perché dovremmo credere a ciò che gli scienziati dicono oggi? Come può un’attività creativa e dinamica divenire una fonte di autorità legittima da seguire? La maggior parte di noi non raccoglie e analizza dati atmosferici per verificare se consumare combustibili fossili causa il cambiamento del clima, ma dobbiamo decidere se premere per una riduzione delle emissioni sulla base di quanto dicono gli scienziati.

Questa decisione delle persone comuni di fidarsi dell’autorità della scienza è resa ancor più difficile dal fatto che dell’autorità scientifica si può abusare e che abusi sono stati commessi in passato. Prendiamo il caso dell’autorità scientifica in materia di malattie mentali. Il manuale delle malattie mentali prodotto dall’Associazione degli Psichiatri Statunitensi è il famoso DSM, il Manuale Statistico-Diagnostico delle Malattie Mentali. Attualmente (al 2013) siamo al DSM-V. Prima delle modifiche introdotte nel DSM-II nel 1973 l’”omosessualità” era definita malattia mentale. Prima dei DSM, nel diciannovesimo secolo, i medici statunitensi definirono la “drapetomania”, una malattia mentale che induceva gli schiavi afroamericani a cercare di scappare. Diagnosi di “isteria”, “frigidità” e molte altre sono state usate per controllare le donne a partire dal diciannovesimo secolo. Lo psicologo Bruce Levine ha sostenuto che diagnosi di ADHD [Disturbo da Deficit dell’Attenzione/Iperattività] e di ODD [Oppositional Defiant Disorder – Negativismo sfidante] sono strumenti analoghi per “psicopatologizizzare” e “curare” persone sono “antiautoritarie naturali” “prima che acquistino coscienza politica delle autorità più oppressive della società”.

In questo spazio affollato di disturbi mentali, in cui l’autorità scientifica è stata manipolata e politicizzata e in cui il sapere scientifico è disperatamente necessario, sta avendo luogo un dibattito sull’autismo in modi dannosi per la salute pubblica. Nel DSM compare il Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) e le diagnosi di autismo vanno sempre più aumentando. Il Centro USA per il Controllo delle Patologia (CDC) mostra una diffusione di 6,7 per mille nel 2000 e di 14,7 per mille nel 2010. La spiegazione più semplice di questo aumento enorme risulta essere la più probabile: che sia conseguenza di cambiamenti nel modo in cui l’autismo è diagnosticato. (Science per il dibattito negli USA, Forbes per una discussione di uno studio danese).

Come molto nel campo dei disturbi mentali, l’autismo è pochissimo compreso. La diagnosi è basata su una lista di comportamenti di controllo. Lo psicologo Enrico Gnaulati ha scritto con sensibilità su Salon di un caso di “sovradiagnosi” in cui a un ragazzo “intelligente, introverso” è stato diagnosticato l’autismo, cosa che Gnaulati ritiene stia accadendo in continuazione.

La soluzione ai problemi causati dal cercare di curare malattie che non comprendiamo consiste nel cercare di migliorarne la nostra comprensione. La scoperta del problema della “sovradiagnosi” riguardo all’autismo, ad esempio, ci arriva dalla comunità scientifica. La critica di Bruce Levine riguardo alla sovradiagnosi di ADHD e di ODD è anch’essa fondata su principi scientifici. Un importante studio recente ha collegato i farmaci antidepressivi in gravidanza a un accresciuto rischio di autismo. Il modo per correggere gli errori scientifici, in altre parole, consiste nel migliorare la scienza.

Ma i meccanismi autocorrettivi della scienza sono lenti. Mentre gli scienziati lottano per trovare risposte le persone che soffrono hanno difficoltà ad aspettare. Si rivolgono a comunità in rete che non usano i metodi della scienza, comunità che attaccano i difetti dell’autorità scientifica e i limiti del sapere scientifico. E’ sorta una vasta comunità che dichiara un collegamento tra l’autismo e le vaccinazioni per malattie evitabili. La comunità è cresciuta così tanto e ha convinto così tanti genitori a non vaccinare i loro bambini che si cominciano ad avvertirne gli impatti sulla salute pubblica e malattie evitabili stanno ripresentandosi. Si è impossessata di uno studio degli anni ’90 che aveva riscontrato una correlazione di un piccolo gruppo campione, uno studio le cui conclusioni erano state successivamente smentite da grandi studi su vasti gruppi campione. Purtroppo il movimento contro la vaccinazione non è stato placato dall’autocorrezione scientifica. Con l’avallo di celebrità e una reale comunità in rete, gli anti-vaccinazione sono divenuti così numerosi che sono corteggiati da politici, il più famoso dei quali è Donald Trump.

L’ascesa di Trump è stata caratterizzata dalla volontà di dire cose sempre più scandalose. I dibattiti tra i Repubblicani hanno visto candidati gareggiare a chi è più disposto a discostarsi da principi scientifici e morali e a chi è disposto a discostarsene maggiormente. Con le affermazioni contro le vaccinazioni Trump sta approfittando dell’analfabetismo scientifico.

In tutto questo gli scienziati non sono privi di colpe. Ogni volta che gli scienziati non spiegano il loro sapere in linguaggio semplice, ogni volta che gli scienziati ricorrono all’autorità anziché fidarsi che le persone comprendano tesi e prove scientifiche, creano spazio per gente come Trump. Le persone hanno bisogno di sentirsi riconosciuto potere, ad esempio che la scienza è qualcosa che appartiene loro, non qualcosa che è imposta loro da creature aliene in laboratori misteriosi. Nel caso dei vaccini e in molti altri, la scienza popolare e, spingendoci oltre, la scienza del popolo, sono realmente questioni di vita e di morte. La sola protezione a lungo termine contro Trump e la pseudo-scienza, da un lato, e l’autorità scientifica illegittima (che si tratti di “drapetomania” o di appiccicare l’etichetta ODD agli antiautoritari), dall’altra, sta nel fatto che le persone comuni siano in grado di giungere a una comprensione non solo di affermazioni scientifiche specifiche, ma di come pensare scientificamente. E’ un’enorme responsabilità dei promotori della scienza. Se non siamo all’altezza del compito, i Trump del mondo saranno in agguato.

 


Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/vaccinations-and-the-war-on-science/ù

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