Massoni.
Società a responsabilità illimitata.
La scoperta delle Ur-Lodges

 

di Gioele Magaldi

Chiarelettere, 2014

 

Una lettura avvincente, quanto meno molto interessante, come si legge nel testo: una dichirazione di guerra all’ala più reazionaria della Massoneria

 


Sedetevi e fate un bel respiro: qui trovate storia, nomi e obiettivi dei massoni al potere in Italia e nel mondo, raccontati da autorevolissimi insider del network massonico internazionale, che per la prima volta aprono gli archivi riservati delle proprie superlogge (Ur-Lodges). Le liste che leggerete sono sconvolgenti. Una battaglia per la democrazia. Tra le Ur-Lodges neoaristocratiche, che vogliono restaurare il potere degli oligarchi, e quelle progressiste, fedeli al motto "Liberté Égalité Fraternité", è in corso una guerra feroce. L'ultimo atto è già iniziato, come rivela Magaldi con la rottura della pax massonica stilata nel 1981: il patto "United freemasons for globalization". Una rilettura esplosiva del Novecento nei suoi momenti più drammatici - la guerra fredda, gli omicidi dei fratelli Kennedy e di M. L. King, gli attentati a Reagan e a Wojtyla - arrivando fino al massacro dell'11 settembre 2001 e all'avanzata dell'Isis. "Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges" è il primo volume di una trilogia che offre un'inedita radiografia del potere.

 

Gioele Magaldi presenta: Massoni “La scoperta delle Ur-Lodges”

http://www.tvplayvideos.com/2,VR3l3l4H6a4/siragusa/Gioele-Magaldi-presenta--Massoni-“La-scoperta-delle-Ur-Lodges

 

Gioele Magaldi ha finalmente presentato il suo libro annunciato ai tempi in cui commentava "il più grande crimine" di Paolo Barnard, in cui diceva che quello ha scritto Paolo Barnard riguardo il Vero potere, è solo un elenco di nomi elencati in modo acritico. E che quindi lui avrebbe scritto un libro molto più dettagliato, e qui quindi il video di presentazione del libro. Al minuto 1:14:52 verso la fine, c'è una mia domanda a Gioele Magaldi, riguardo l'esistenza di un mondo esoterico di influenze esterne che spingono determinate persone ad entrare in certi ambienti. La risposta siccome le domande erano fatte tutte insieme arriva qualche minuto dopo a 1:24:34.

Inoltre consiglio la lettura di: http://joelsamuelebeaumont.info/drupal2/?q=node/42

 

 


Brevi estratti dal libro, per piantare paletti in modo da marcare una cronologia storica

 

Questo libro per la novità dell’impianto e l’eccezionalità dei contenuti è una dichiarazione di guerra all’ala più reazionaria della Massoneria.

 

L’ultima grande stagione guidata dalla massoneria democratica si chiude troppo presto. Il 3 giugno 1963 muore papa Giovanni di tumore allo stomaco, mentre ancora è in corso lo straordinario Concilio Vaticano II che tanto cambierà l’approccio della Chiesa alla società. Cinque mesi e mezzo più tardi, il 22 novembre, a Dallas viene assassinato JFK, lasciando così incompiuto il grande sogno massonico della Nuova Frontiera Progressista. Subito dopo la sua morte gli Stati Uniti entrano in guerra col Vietnam, cominciano le marce pacifiste, nelle università inizia l’epoca della contestazione: negli Usa e nel mondo sta cambiando tutto. Molto in fretta. E infatti anche il Segretario generale del Pcus Nikita Chruscev, che con Kennedy e Giovanni XXIII era più che pronto ad aprire una nuova stagione di disgelo, sparisce dalla scena.Deposto nell’ottobre 1964 grazie a un colpo di mano tutto interno al Comitato Centrale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica.

Quando i grembiulini progressisti americani, cercano inutilmente una riscossa in vista delle elezioni del 1968: i loro candidati alla Casa Bianca vengono ammazzati entrambi nel giro di poche settimane. Primo a cadere, il 4 aprile, è Martin Luther King, massone, potenziale candidato alla vicepresidenza o ad altri incarichi prestigiosi. Poi, il 6 giugno, tocca a Robert Kennedy, non ancora massone ma in procinto di diventarlo. E così si chiude un’epoca. Così ne inizia un’altra. All’insegna, stavolta, della restaurazzione neoaristocratica. Quella che porterà alla crisi globalizzata di oggi, al tramonto della sovranità degli stati, alla macelleria sociale con perdita dei diritti, dignità e benessere per milioni di persone. Allo svuotamento della democrazia. Al ritorno degli Aristoi.

Questi fratelli; conservatori, nostalgici, oligarchici o neoaristocratici, vogliono invertire il corso della storia, trasformando coloro che erano cittadini in neosudditi e schiavizzando sempre di più quelli che sudditi erano sempre rimasti. Vogliono aumentare a dismisura il proprio potere materiale mediante colossali speculazioni ai danni di popoli e nazioni. Assurgere essi stessi, nell’incomprensione generale di quanto va accadendo, alla gloria di una nuova aristocrazia iniziatico-spirituale dell’era globalizzata. Insomma, vogliono liquidare tutta la pericolosa deriva liberal e democrat che dagli Usa stava pericolosamente contagiando il mondo.

La Ur-Loggia Three Eyes, non è una semplice Loggia, sia pure elitaria, lo è all’ennesima potenza, con una capacità di fuoco e d’intervento fino ad allora sconosciuta nel circuito delle superlogge conservatrici, a cui fa riferimento il famigerato Complesso Politico-militare-industriale, largamente sospettato per l’omicidio di Kennedy. La Three Eyes è soprattutto una creatura del ricchissimo industriale David Rockfeller, del futuro segretario di Stato Henry Kissinger e delfuturo consigliere per la Sicurezza Nazionale, Zbigniev Brzezinski, che nel 1978 sarà il principale artefice, attenzione! Dell’elezione a pontefice del polacco Wojtyla. E, a partire dalla fine degli anni sessanta, la Ur-Lodge Three Eyes sarà il Back Office, il più attivo e temibile, organizza il colpo di stato dei Colonnelli in Grecia, sostiene il generale Francisco Franco in Spagna, supporta la dittatura di Antonio de Oliveira Salazar in Porotogallo, applaude la repressione della Primavera di Praga. In Americaa Latina cura la regia delle spietate dittature militari, frutto della cosiddetta Operazione Condor. Nella Cina comunista ancora chiusa all’occidente riesce ad affiliare Zhou Enlai e Deng Xiaoping. Per farla breve la sua longa manus arriva dappertutto. (pag 31, 32 e 33)

 

Sarà ancora l’esoterismo massonico progressista a ispirare una soluzione finale per la governance planetaria del dopoguerra che vedesse nella neocostituita Organizzazione delle Nazioni Unite, il fulcro di un mondo più giusto, pacifico, libero e democratico. Parimenti, furono gli ambienti massonici progressisti di tutte le latitudini a sostenere e ad affiancare i confratelli statunitensi che, sotto la regia della libera muratrice Eleanor Roosvelt, moglie dell’ormai defunto Franklin, promossero la redazione e poi l’approvazione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, firmata a Parigi il 10 divembre 1948 sotto l’egida dell’Onu. Documento che traeva ispirazione generale dalle elaborazioni dei rivoluzionari costituenti statunitensi e francesi di fine settecento, così come dal patrimonio giuridico-costituzionale libertario e democratico distillato lungo tutto l’ottocento fino ai primi decenni del novecento, ma riconducibile anche al famoso discorso contro le dittature nazifasciste che il 6 gennaio 1941 il massone Franklin Delano Roosvelt, tenne di fronte al Congresso degli Stati Uniti a proposito delle quattro libertà fondamentali: libertà di parola e di espressione, libertà di culto, libertà dal bisogno, libertà dalla paura. (pag. 77)

Una certa onda lunga massonico-progressista, su vari piani della convivenza civile, della cultura e dei rapporti sociali e politici, pur tra mille difficoltà e resistenze, avrebbe continuato ad affermarsi in occidente e in diversi angoli del pianeta influenzati dal modello democratico occidentale per tutto il XX° secolo. (pag. 87)

 

Tra il 1925 e il 1928, tra le molte opere del massone Richard Coudenhove Kalergi, dedicate all’idea paneuropea prima degli anni quaranta, spiccano i tre volumi di Lotta per Paneuropa, dove Kalergi prospetta tre momenti attuativi del suo progetto federativo: una fase di cooperazione tra i diversi paesi europei in cui le varie decisioni di interesse comune sarebbero state prese all’unanimità; una fase di unione doganale; una fase compiutamente federativa, con la creazione degli Stati Uniti d’Europa. (pag. 132)

 

Rimaneva ambiguo e insufficientemente trattato, nello specifico progetto di Kalergi, il problema del tipo di Governance da implementare in una siffatta entità sovranazionale. 

Sempre di concerto con il suo amico e confratello massone Ottone d’Asburgo, nel settembre 1947 Kalergi riuscì ad organizzare in Svizzera il Primo Congresso dell’Unione Parlamentare Europea, associazione privata che però diede a sua volta vita a entità semipubbliche e prodromiche, tra cui il Consiglio d’Europa, L’assemblea della Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio, CECA, fin’anche all’assemblea di Strasburgo, eletta con suffragio universale diretto dei cittadini continentali.

Neggli anni dal secondo dopoguerra in avanti, Kalergi andò accentuando un’interpretazione del progetto europeista che privilegiasse come passaggi iniziali la formazione di un mercato comune e di una integrazione economica, prodromici all’adozione di una moneta unica. La ricostituzione nel XX secolo di qualcosa di simile all’Impero Carolingio del IX secolo, come ebbe a dire lo stesso Kalergi, in occasioni private e in discussioni iniziatiche interne alla Ur-Lodge Pan-Europa, fondata nel 1947, che presupponeva la creazione di una governance europea sovranazionale gestita da nuovi aristocratici, da una casta di vassalli, valvassori e valvassini camuffati da tecnocrati, burocrati e capi di governo democraticamente eletti solo nella forma, in realtà designati a priori in specifici circoli elitari. Tali dirigenti e funzionari con competenze istituzionali politiche o economiche avrebbero dovuto essere indotti a farsi mansueti e ubbidienti gerarchicamente dinanzi a un ristretto cerchio di rappresentanti di un nuovo potere imperiale collettivo e postmoderno, amministrato da neoaristocraticid di alto e altissimo livello.

Tuttavia una integrazione economicaa priva di una cornice politica europea autenticamente democratica e federativa, sarebbe stato foriero di una trasformazione in senso tecnocratico e neoligarchico della governance continentale, come effettivamente era nei voti di non pochi autorevoli progettisti della nuova Europa postbellica. (pag. 133, 134 e 135)

 

Poco oltre la metà del XX secolo, sull’onda lunga degli sforzi cooperativi tra Vaticano e circuiti massonici nella costruzione dell’Unione europea, maturò un singolare progetto di ulteriore collaborazione, all’insegna di ideali nettamente progressisti, tra alcuni settori della libera muratoria e della cattolicità. Il progetto prevedeva di favorire l’elezione di un papa massone e spiritualmente innovatore e, congiuntamente, di un presidente degli Stati Uniti cattolico e non massone, ma di orientamento progressista, John Fitzgerald Kennedy. In funzione di una rinnovata stagione di uguaglianza, fratellanza e libertà. (pag. 149 e 150)

 

Giovanni XXIII, appena pochi giorni prima della crisi missilistica di Cuba, l’11 ottobre 1962, aveva inauguratoil Concilio Vaticano II e l’aveva suggellato con le magistrali parole del celebre Discorso della Luna. (pag. 160)

 

Dopo giorni e gironi di altissima tensione e di incapacità diplomatica, dall’una e dall’altra parte nel risolvere la faccenda, il 25 ottobre 1962 Angelo Roncalli mosse in modo rapido, poderoso e sapiente la diplomazia vaticano- massonica e, in modo assai celere, le trattative per la pace andarono a buon fine, per il 28 ottobre 1962 ogni cosa fu sistemata. Entrambe le parti accettarono di buon grado le condizioni diplomatiche messe in campo dagli agenti e dagli antichi supporter di Angel Roncalli: ritiro dei missili sovietici da Cuba e rientro delle navi da guerra in avvicinamento al blocco navale statunitense, impegno americano a non tentare di invadere Cuba mai più e a rimuovere a sua volta alcune testate nucleari dislocate in Turchia. (pag. 162 e 163)

 

Non entreremo, in queste pagine, nel merito di variopinte e molteplici ipotesi complottiste riguardanti i mandanti ed esecutivi dell’uccisione di JFK. Possiamo dire che non si trattò  di complotto o cospirazione nel senso comune, piuttosto, a monte di questi assassinii, c’era un progetto infinitamente sfumato, complesso e ricco di contraddizioni e sfaccettature, contrapposto a quelli che erano gli intendimenti degli architetti della Nuova Frontiera, New Frontier. (pag. 171 e 172)

 

C’era un patto segreto tra Kennedy e Khruscev; mettere fine alla guerra fredda, disarmare i missili nucleari e collaborare persino nelle missioni spaziali. L’uccisione di JFK mide fuori combattimento anche il leader sovietico. Da allora per decenni, sia a Mosca che a Washington hanno comandato i falchi. (pag. 174)

 

Oggi il team tecnico dellAssasination Records Review Board, ha stabilito al di là di ogni dubbio che l’autopsia e le radiografie di Kennedy, custodite negli archivi nazionali, sono state manipolate: nessun mafioso, banchiere o cubano sarebbe stato in grado di farlo. Quei falsi clamorosi, sono stati fabbricati all’ospedale militare di Bethesda, dove l’autopsia di JFK è stata supervisionata da Curtis LeMay, il capo di stato maggiore dell’esercito americano, che era uno dei nemici più accaniti di JFK. LeMay era in vacanza a pescare quando ebbe la notizia della sparatoria di Dallas, non tornò immediatamente a Washington per una emergenza militare, ma per sedersi nella sala autopsie e fumarsi un sigaro cubano al cospetto del cadavere del suo nemico. (pag. 176)

 

Gli uomini dei servizi segreti che hanno gestito la sicurezza a Dallas, erano per lo più sudisti che rifiutavano profondamente la politica dei diritti civili di JFK, e hanno gestito la sicurezza in modo molto blando.

Due miliardari e petrolieri texani, Haroldson L. Hunt e Clint Murchison, sono i due più probabili finanziatori, anche se non ci sono prove. Si sa però che pagarono di tasca loro l’annuncio sul quotidiano di Dallas il giorno prima della visita del presidente. Annuncio che indicava Kennedy come comunista e traditore. Essi odiavano profondamente JFK e avevano Lyndon Johnson in tasca,la loro assicurazione che tutto sarebbe stato coperto in modo corretto.

Un nuovo e ben documentato libro di Richard Belzer: Hit List – elenxa 1.400 persone connesse con l’omicidio e, nei primi tre anni dopo l’assassinio, 33 di loro sono morti per cause naturali. La probabilità che questo accada per caso è più di 1 su 137 miliardi. Ergo: l’unica spiegazione ragionevole è proprio quella del colpo di stato, denunciato dallo stesso Gore Vidal quando scrive che negli Usa ormai comanda un sistema con un unico partito e due destre, sorretto dai grandi media che fanno il lavaggio del cervello alla popolazione ventiquattr’ore al giorno e promuovono le guerre per il dominio imperiale globale, incluse le operazioni segrete, in tutto il mondo, finalizzate a garantire questo predominio. (pag. 178)

 

Il presidente Kennedy era un uomo pieno di nemici: i comunisti incalliti in Russia, Cina e Cuba, ma anche gli israeliani, cui JFK aveva dismesso le armi nucleari. Anche la Federal Reserve, ce l’aveva con lui a causa della sua idea di un nuovo dollaro con copertura in argento, sottratto al controllo dei banchieri. E poi, la mafia, a causa della rinuncia ad invadere Cuba, i sudisti razzisti, che non perdonavano a Kennedy l’impegno per i diritti civili. Ma nessuno di loro aveva i mezzie le opportunità per mettere in atto l’omicidio e soprattutto, i mezzi per coprire il tutto negli anni. Si può convenire sul fatto che all’interno di Cia, Us Army, Fbi e Amministrazione Johnson, vi furono degli attori/agenti deviati e devianti, ma non che simili istituzioni collaborassero in quanto tali alla realizzazione di un comploto condiviso e organicamente strutturato. (pag. 181)

 

Il complesso finanziario militare industriale che viene evocato, era lo stesso che turbava i sonni dell’ex generalissimo Eisenhower, predecessore di Kennedy alla Casa Bianca dal 1953 al 1961. Egli infatti aveva menzionato con allarmata sollecitudine tale complesso in termini espliciti, nel suo discorso Chance for Peace del 16 aprile 1953, e in termini ancora più accorati nel suo discorso di addio alla nazione del 17 gennaio 1961. In effetti come ben sapevano sia Eisenhower che Kennedy, il complesso finanziario militar industriale non solo statunitense ma con aderenti anche nel patto di Varsavia, aveva nelle Ur Lodges una solidissima e lungimirante cabina di regia, costoro avevano abbastanza potere per condizionare in molti modi alcuni segmenti di Cia, Fbi, esercito, amministrazione Johnson, mediante infiltrati di vecchia data o cooptati dell’ultima ora. Furono i dirigenti di queste Ur Lodges a mettere on moto il progetto che condusse all’uccisione di John Kennedy. Proprio quegli ambienti conservatori e reazionari che, negli anni successivi, avrebbero condannato a morte anche Martin Luther King e Bob Kennedy. (pag. 182 e 183)

 

In conclusione, i massoni reazionari alla guida del segmento maggioritario del complesso finanziario militar industriale, con la morte di Giovanni XXIII e di John Kennedy, ottennero anzitutto il via libera di Johnson a quella escalation di iniziativeche condussero all’incidente del Golfo del Tonchino del 4 agosto 1964 e poi alla sua risoluzione, quando il Congresso concesse al presidente Johnson pieni poteri per aumentare il coinvolgimento militare in Vietnam. (pag. 184)

 

Malgrado l’assassinio di JFK la marea progressista continuò a straripare, sia negli Usa che nel resto dell’Occidente democratico. Durante l’anno accademico 1964-1965, presso l’università di Berkley, in California, si attivò il Movimento per la libertà di Parola (Free Speech Movement), il quale chiedeva a gran voce il riconoscimento agli studenti della piena libertà di parola, critica ed espressione, nonché l’eliminazione del divieto di fare politica all’interno del campus universitario. Quelle agitazioni furono il diretto antecedente di quelle che infiammarono tutto l’occidente e numerose altre regioni del pianeta negli anni successivi, culminando nel famoso 1968. Anche sul piano politico la contaminazione delle migliori idee della New Frontier kennediana e i principi del New Deal roosveltiano, così come i principi della Great Society johnsoniana, ad indicare un’idea di società allargata e inclusiva, in grado di lottare contro la povertà e la segregazione razziale, nonché incrementare gli investimenti dello stato sociale, dell’istruzione e della salute, dei trasporti, delle infrastrutture urbane e dell’occupazione, caratterizzarono, lungo gli anni sessanta, la goverance di gran parte dei paesi occidentali, ispirati dall’influenza ideologica delle maggiori Ur Lodges progressiste e filokeynesiane. (pag. 188 e 189)

 

Contestualmente, nel 1968, ma già operativa dagli inizi del 1967, venne fondata la Ur Lodge Three Eyes (tre Occhi) ad opera di David Rockfeller uno dei fondatori del Gruppo Bilderberg, Henry Kissinger e Zbignev Brzezinski, quest’ultimo anche artefice insieme a Rockfeller della Trilateral Commision e del documento The Crisis of Democracy. Fondata agli inizi del 1968 per contrastare una rapida fine della guerra in Vietnam, che significava immensi profitti per i soliti noti; per determinare l’elezione del nuovo presidente Usa; per fronteggiare, infiltrare, deviare e inquinare la marea di istanze democratiche e antiautoritarie del movimento culturale sessantottino che era attivo sin dall’autunno del 1967, in continuità con precedenti mobilitazioni degli anni sessanta e, soprattutto, per instaurare un nuovo corso oligarchico e tecnocratico nella governance dell’Occidente rafforzando e aumentando il controllo sull’evoluzione di determinati regimi extraoccidentali, già gestiti con modalità elitarie e autoritarie. Tra i martiri di questa nuova ondata di reazione antidemocratica, vi furono Luther King e Bob Kennedy che, se fossero sopravvissuti ai progetto criminali di matrice massonico-oligarchica, avrebbero potuto incidere in modo più profondo sulla loro epoca e sui decenni successivi, imprimendo una svolta radicalmente democratica, libertaria e riformatrice alla società occidentale e mondiale, nel segno della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948. Purtroppo dopo aver sbaragliato il fronte massonico progressista e i suoi progetti, i liberi muratori neoaristocratici avevano un autostrada spianata davanti a se, per preparare una svolta epocale per i prossimi decenni, a favore di istanze oligarchiche e antidemocratiche, le quali avrebbero potuto divenire egemoni a livello globale, costringendo il fronte riformatore di opposta ispirazione ad un ruolo difensivo, marginale e subalterno. (pag. 190, 204 e 205)

 

Non tutti i massoni furono d’accordo con alcune epocali e scabrose decisioni prese a maggioranza dai membri della Three Eyes e da quelli delle Ur Lodges collegate al circuito conservatore/oligarchico, nondimeno ciascuno di essi partecipò di un clima iniziatico-ideologico di svalutazione della democrazia progressista in quanto tale e della rivendicazione di una gestione del potere nelle mani di oligarchi illuminati e presuntivamente sapienti. Anzi, furono proprio loro a veicolare in Occidente una graduale svalutazione culturale del ruolo della sfera pubblica rispetto a quella privata, così come un progressivo svuotamento/arretramento della sovranità sostanziale del popolo a favore di un potere effettivo concentrato nelle mani di istituzioni sempre meno elettive e/o controllabili in modo diretto dall’elettorato. (pag. 214 e 215)

 

In realtà capitalismo e comunismo sono astrazioni storiche, qualora non vegano messe in relazione con individui e gruppi concreti che ne abbiano e ne declinino alcune linee programmatiche e non altre … Ma quando passiamo dai manifesti politici e dagli studi ponderosi su astratti sistemi economici, volti a esaltare o a denigrare la proprietà pubblica e/o privata dei mezzi di produzione e di scambio, e ci accingiamo ad osservare più da vicino che siano stati e chi siano gli individui e i gruppi che hanno dato carne, sangue e gambe per camminare a quelle idee astratte partorite in qualche fucina ideologica, scopriamo che non sono esistiti e non esistono in sè e per sè, ma piuttosto uomini che, oltre ad essere presunti strumenti del capitale o altrettanto presunti veicoli impersonali della rigenerazione del socialismo reale, avevano e hanno anche … obiettivi di puro potere personale. (pag. 263)

 

Così a patto di rifuggire da rischi di generalizzazione descrittiva, immaginando l’inesistente esistenza di una massoneria in sè e per sè, possiamo senz’altro dire che i massoni furono e sono in quanto tali e non in quanto altro da sé, come nel caso dei borghesi e dei capitalisti, il vero soggetto storico collettivo protagonista ed egemone della società moderna e contemporanea. Una vera e propria società e responsabilità illimitata, benchè attraversata da furibonde lotte intestine … (pag. 266)

 

In effetti alla fine degli anni sessanta e agli inizi degli anni settanta, esistevano nell’area euroatlantica diversi titpi di sinistre. Alcune di esse traevano ispirazione dalla grande rivoluzione maoista, dai miti del comunismo guerrigliero alla Che Guevara, come anche dal desiderio dirigenerare la tradizione marxista-leninista, insomma da tutta una serie di istanze anticapitalistiche,  ma anche antidemocratiche e palesemente illiberali … Esisteva poi un sentimento popolare progressista assai più diffuso, democratico e meno estremista, trasversale anche rispetto a diversi partiti politici, il quale richiamava all’ideologia kennediana della New Frontier o a quella johnsoniana della Great Society. Purtroppo, questo assai promettente progressismo di natura libertaria, democratica e socialisteggiante rimase orfano anche di Martin Luther King e di Robert Francis Kennedy. Personaggi che avrebbero potuto essere portavoce nel mondo di una nuova sinistra, ne antisemita ne anticapitalistica, ma piuttosto orientata a declinare in modo compiuto e radicale i principi della sovranità popolare, della giustizia sociale, del pluralismo etico e culturale, della laicità dello stato, della libertà dal bisogno di matrice roosveltiana, dell’universalismo dei diritti umani per tutti e per ciascuno.

In realtà il soggetto storico collettivo che distrusse l’Ancien Régime, riformando la cultura, la sociabilità e la spiritualità, inventando i concetti di cittadinanza, di interclassismo, di società civile e di opinione pubblica, infine imponendo il principio di sovranità popolare e di diritti universali dell’uomo e del cittadino, introdusse l’umanità al mondo moderno e contemporaneo, alle sue società laiche e democratiche fondate su istituzioni parlamentari e stato di diritto, furono i massoni progressisti, largamente maggioritari in tutte le epoche, almeno fino ai primi decenni del novecento … quindi giunse un momento storico in cui, pochi massoni oligarchici autoproclamatisi nuova aristocrazia iniziatica e del denaro, decisero di invertire la rotta, di frenare l’ascesa al potere dei molti, del Demos, di fermare la storia di questa originale epopea egualitaria … (pag. 268 e 269)

 

Invece appare evidente come il progetto della Three Eyes pubblicizzato molto più tardi dalla paramassonica Trilateral Commission, andasse e vada nella direzione di una Small Society di privilegiati elitari che domina impunement su una massa di neoproletariato globalizzato, senza più tante differenze tra Primo, Secondo e Terzo mondo, mentre nel Quarto mondo i più fortunati vivono in condizioni di moderna schiavitù, mentre il resto della popolazione viene assoggettata allo sterminio sistematico, mediante guerre civili, malattie, terroriso, carestie, malattie, insufficienti cure mediche, penuriaa generalizzata di materie prime e cibo. (pag. 273)

 

L’Operazione Condor coinvolse, in tempi e con modalità differenti, particolarmente efferate in Cile e Argentina, paesi come il Brasile, La Bolivia, l’Uruguay, il Paraguay e il Perù. Ma le popolazioni di Cile e Argentina furono le più drammaticamente colpite dalle conseguenze repressive e sanguinarie dei colpi di Stato militari che vennero attuati in quegli anni. Si trattò del rapimento, dell’internamento in campi di concentramento, della tortura, delle svizie e dell’omicidio di decine di migliaia di persone: politici, diplomatici, attivissti civili, intellettuali, studenti, sindacalisti, operai, talora anche genitori e parenti di tutti costoro che chiedevano notizie dei loro congiunti … In qualche misura, si può dire che lo scenario realizzato in America Latina fra gli anni settanta e ottanta dalle forze palesi e occulte dell’Operazione Condor, era quello che ai circuiti massonici oligarchici sovranazionali capitanati dalla Three Eyes sarebbe piaciuto estendere anche al Nord America e all’Europa, se fosse stato loro possibile … quella delle dittature latinoamericane fascistoidi fu una stagione d’oro per i massoni reazionari e neoaristocratici di tutto il pianeta. Un sogno quasi completamente realizzato nel continente sudamericano ma ancora proibito presso le più consolidate democrazie occidentali. Ed è proprio in questa prospettiva che ritenevano importante e strategica la capitolazione dell’Italia e l’instaurazione anche nel bel paese di una dittatura in stile greco o latinoamericano. (pag. 296, 297 e 298)

 

Lo strumento era il Piano di Rinascita firmato Licio Gelli, plateale adattamento italiano delle prescrizioni di The Crisis of Democracy, manifesto ideologico-programmatico concepito nei laboratori massonici della Three Eyes e divulgato al mondo tramite l’azione propagandistica della Trilateral Commission … Negli anni della svolta post-golpista per l’occidente, non per l’America Latina, ancora nelle grinfie per molti anni a venire dell’Operazione Condor,inaugurati ufficialmente con la grande assemblea plenaria della Trilateral Commission nel maggio 1975 a Kyoto, ma iniziati ufficiosamente in coincidenza del fallito colpo di Stato italiano dell’agosto 1974, Gelli e la sua rete piduista prosperano, crescono e tendono anche ad allargarsi alquanto, oltre quei confini nazionali cui erano stati destinati dai loro fratelli maggiori della Three Eyes. (pag 318 e 319)

 

Negli anni seguenti l’assemblea plenaria di Kyoto, prende piede una sapiente manipolazione del concetto di liberalismo, il manifesto trilateralista e le molte pubblicazioni di Friedrich Von Hayek e Milton Friedman, oltre a Michel Grozier, Samuel Huntington e Joji Watanuki curatori di The Crisis of Democracy, disegnavano l’apologia assoluta dello Stato minimo, una svalutazione e persino una demonizzazione dei poteri pubblici in generale e nel loro possibile ruolo di regolatori o attori economici in particolare, esaltando la divinizzazione dogmatica dell’autosufficienza del mercato, l’esaltazione dei valori privatistici e individualistici in quanto tali e a prescindere da una valutazione equilibrata dell’interesse collettivo e dei diritti dell’uomo quali standard minimi di dignità e prosperità materiale. Si rinvigoriva così la pretesa demolizione di quel filone di pensiero politico-economico liberalprogressista che aveva trovato in John Maynard Keynes, nei coniugi Roosvelt e in Jhon Rawls dei magistarli interpreti novecenteschi. Ma occorrevano anche azioni epocaali e traumatiche, tali da disegnare uno scenario internazionale in cui le idee di Keynes, dei Roosvelt e di Rawls potessero apparire inadeguate, superate o perlomeno di difficile nonché utopistica applicazione. Le crisi energetiche e poi economiche degli anni settanta, erano esattamente quello che serviva. Esse consentirono ad accademici, giornalisti, consulenti, think tankers, uomini delle istituzioni e conformi al neoliberismo hayekiano e friedmaniano di puntare il dito contro il keynesismo e le politiche del deficit spending e del Welfare State, accusate (a torto) di essere responsabili di tali crisi. (pag. 359)

 

Alla fine degli anni settanta, regnerà formalmente un’amministrazione democrat, il ruolo di consigliere per la sicurezza nazionale divenuto ormai importantissimo, ricoperto fino al 1975 dal massone Henry Kissinger, che dal 1973 al 1977 era stato anche Segretario di Stato de iure, esercitando però di fatto questa mansione sin dal 1969, mentre il suo titolare ufficiale William Rogers contava poco e niente, fu affidato al massone Zbigniev Brzezinski, fratello gemello e alter ego di Kissinger sia nella Three Eyes che nella Trilateral Commision. In effetti il Segretario di Stato ufficiale dell’amministrazione Carter (1977 – 1981) era il fratello massone moderatamente progressista Cyrus Vance, il quale entrò presto in conflitto con Brzezinski, ovviamente prevalse Brzezinski, che fu per tutto il quadriennio carteriano il vero presidente ombra, in nome e per conto dei fratelli della Three Eyes … Nell’autunno del 1978, il potere della Three Eyes sembrava aver toccato il suo apice, era penetrata in Cina attraverso i celebri viaggi diplomatico-massinici del 1971 e 72, era egemone in America Latina tramite l’Operazione Condor, mondialista e globalizzatrice mediante la creazione della Trilateral Commission, insediata alla Casa Bianca, fin dall’elezione di Nixon del 1969, con la straripante presenza di Kissinger, dove oggi sedeva un suo fedele servitore trilateralista, Jimmy Carter, e come presidente ufficioso un suo eminente membro Zbigniev Brzezinski, il quale per di più portava a compimento un vero colpo da maestro con l’elezzione e l’insediamento al soglio pontificio di un suo caro amico e alleato, Karol Jozef Wojtila. A partire dal 1979, il potentissimo presidente ombra degli Stati Uniti di origini polacche, per determinare il tracollo dell’Urss utilizzerà da par suo sia la religione musulmana, in versione fondamentalista in Afghanistan con l’Operation Cyclone e l’arruolamento di Osama Bin Laden, la cui attuazione comportò l'intervento sovietico in Afghanistan alla vigilia di Natale del 1979. Sia la religione cattolica con l’apparato diplomatico vaticano dell’amico polacco Karol Wojtila che ebbe successo nella liberazione dell’Europa orientale, con ricadute dirette persino in Russia. (pag. 366 e 367)

 

Con abilissima propaganda occulta e palese sia in Iran che in occidente e altrove, alcune logge dell’orbita tricoculare, determinarono diverso tempo prima le condizioni per la cosiddetta Rivoluzione Iraniana dei primi mesi del 1979. Furono loro i responsabili del famoso incendio del cinema Rex, dove persero la vita oltre 400 persone e la colpa venne addossata alla famigerata polizia segreta persiana denominata Savak e facente riferimento al potere dello Scià Reza Pahlavi. Furono ancora loro ad insinuare, a suggerire e a far trionfare l’idea (rivelatasi tragicamente fallace) che l’Ayatollah Khomeyni potesse essere il portavoce carismatico di un rinnovamento democratico iraniano … e furono sempre loro a favorire e a cementare l’alleanza tra gruppi marxisti e mujahidin islamici, furono infine loro ad incanalare il corso degli eventi verso la costruzione di una Reubblica Islamica con una struttura istituzionale sia civile che religiosa, ma dominata da un clericale e oligarchico Consiglio dei Saggi …. purtroppo …. Dopo la partenza dello Scià e il ritorno trionfale di Khomeyni in Iran, il 30 marzo 1979 un referendum sancì la nascita di quel regime teocratico ispirato alla Sharia, che faceva al caso sia del tradizionalista, fondamentalista, illiberale e autoritario Khomeyni, sia dei suoi supporter occulti in grembiulino. In effetti i massoni oligarchici avevano ottenuto i classici due piccioni con una fava; ottenendo al contempo la detronizzazione di un sovrano, Reza Palhavi, creando al contempo il contesto perfetto per impedire la rielezione di Carter … il regime khomeinista, sapientemente ispirato dalla Ur Lodge White Eagle, in concorrenza con la Three Eyes per la presidenza Usa, oraganizzò una serie di manifestazioni antiamericane che alla fine culminarono nell’irruzione dei Pasdaran/Guardiani della Rivoluzione, nell’Ambasciata Americana di Teheran, con conseguente cattura di 50 ostaggi tra impiegati e funzionari. Per restituirli il nuovo governo chiedeva agli Usa la restituzione dello Scià … Carte e Brzezinski autorizzarono alla fine di aprile del 1980 un’operazione segreta denominata Operation Eagle Claw, un nome che con luciferina finezza simbolica, alcuni agenti della White Eagle suggerirono agli ambienti militari coinvolti, con l’obiettivo di imprimere il proprio smaccato contrassegno su tutta la vicenda … dopodichè, come prevedibile, il 4 novembre 1980 Ronald Reagan sconfisse Carter con un largo margine. A questo punto i più saggi e lungimiranti tra i dirigenti delle logge coinvolte nella fronda, decisero che era venuto il momento di trattare e di riconciliarsi, visto che il ridimensionamento della Three Eyes, con relativa ridefinizione dei vertici si era concluso soddisfacentemente. (pag. 272, 373 e 374)

 

Che cosa accadeva a Gelli e alla P2 tra il 1978 e gli inizi del 1981? Il giornalista Lando dell’Amico, direttore dell’Agenzia Repubblica e amico di Pazienza definirà il SuperSismi  Nuova P2 …. Dopo la strage di Bologna del 2 agosto 1980, la P2 e il SuperSisimi si attivano per depistare le indagini. Ma il SuperSismi si attiva anche per depistare le indagini relative alla strage di via Fani e al delitto Moro. Questo, mentre la Commissione Parlamentare d’Inchiesta è in piena attività e i familiari di Aldo Moro riferiscono di minacce ricevute dal loro congiunto durante il suo ultimo viaggio negli Stati Uniti. Viene anche appurata la presenza dell’americano Michael Ledeen, uomo di Kissinger e amico di Craxi e Cossiga, sul libro pga del Sismi. Pzienza precisa: io so egli fu introdotto nel Sismi dall’entourage di Cossiga, all’epoca ministro dell’Interno. Fu lo stesso Ledeen a raccontarmi la sua storia e a presentarmi l’On. Cossiga. Mi risulta che sia anche amico di Craxi, con il quale si dava del tu. – questa è la conferma che l’americano Ledeen, durante il sequestro Moro, era già infiltrato all’interno del Sismi diretto dal piduista Santovito. (pag. 406)

 

Nei primi anni novanta, scrive il giornalista Marco Pizzuti, nel suo articolo, Rivoluzione non autorizzata: con la caduta dell’Unione Sovietica, la Russia venne stretta nella tenaglia mortale del FMI e della Banca ondiale. In quel periodo Lawrence Summers, allora a capo della Banca Mondiale, dichiarò con arroganza: le leggi dell’economia sono le leggi dell’Ingegneria, le stesse regole funzionanao dappertutto. – La conversione del sistema economico e produttivo russo consisteva nella più grande provatizzazione forzata mai compiuta nella storia e il risultato fu catastrofico. Come dichiaratto da Aleksandr Buzgalin, docente di economia all’Università di Mosca: con uno o due milioni di dollari gli speculatori internazionali poterono acquistare enormi fabbriche negli Urali e nella Russia Centrale, le cui sole strutture metalliche valevano centinaia di milioni di dollari. Un eloquente esempio del modo in cui avvennerole privatizzazioni è costituito dalla cessione del prestigioso Hotel Central, sito nel centro di Mosca, un lussuoso edificio del XIX secolo, messo in vendita per appena mille dollari! Mentre la svendita del paese pianificata in occidente insieme aall’oligarchia russa era in atto, decine di milioni di persone precipitavano nell’indigenza più assoluta e scoppò il fenomeno della prostituzione come mezzo di sopravvivenza. (pag, 424 e 425)

 

Il 23 marzo moriva il massone neoaristocratico Friedrich von Hayeck, massone con molteplici affiliazioni di altissimo livello. La logica di Hayeck è quella tipica dei fondamentalisti del mercato … il compromesso fra lo Stato e il Mercato, nato dalla fertile collaborazione fra la cultura liberale e la cultura socialista,viene aspramente combattuta, Hayeck contesta l’idea a partire dalla quale i partiti socialdemocratici hanno elaborato le loro idee riformatrici: l’istituzionalizzazione dello stato sociale, della distribuzione di occasioni di vita, per far si che i cittadini dotati di scarse capacità di mercato, che sono la stragrande maggioranza, possano concretamente fruire dei diritti fondamentali dell’Unione Europea …. La sua visione è di una chiarezza inequivocabile: la realizzazione dei diritti sociali esige che il mercato si trasformi e i suoi membri non potrebbero usare le proprie conoscenze per i propri fini ma dovrebbero seguire i piani designati dai loro governanti per soddisfare le necessità stabilite. Ne consegue che i vecchi diritti civili e i nuovi diritti sociali non possono essere raggiunti contemporaneamente, anzi sono di fatto incompatibili, in quanto i nuovi diritti sociali non possono essere imposti per legge senza distruggere l’ordine liberale a cui tendono i vecchi diritti civili. Donde la conclusione che lo stato socialdemocratico, spinto dalla sua logica costruttivista e interventista, in uno stato comunista e nell’economia collettivista …. Hayeck afferma con la massima decisione che se lo Stato assume su di se il compito di correggere la logica del mercato, mette in moto un processo che non può non sfociare nella distruzione delle basi istituzionali della società libera … ci troviamo di fronte alla più energica difesa del capitalismo stile laissez  faire, che sia stata mai tentata: una difesa basata non sulla celebbrazione delle virtù borghesi, bensì sulla dimostrazione che la strategia migliore per far lievitare la ricchezza di una società è quella di garantire la più ampia libertà economica, in modo che i singoli individui, mossi esclusivamente dal loro tornaconto, possano sfruttare al meglio lo strumento mercato. (pag. 440 e 441)

                                

 

(Get richer diceva la Thatcher)

 

Con il Trattato di Maastricht, si accelerava il brutale e definitivo smantellamento di quella forma più umana di capitalismo europeo democratizzato alla luce dei valori della cultura liberlsocialista …. Tra i tanti attuatori di quello smantellamento, uno tra i più eminenti che fu già tra i massimi protagonisti delle sciagurate e neoliberiste Hayeckiane privatizzazioni, progettate e realizzate tra il 1991 e il 2001 in Italia c’è sicuramente Mario Draghi, il quale non a caso risulta ffiliato a tutte quelle Ur Lodges di cui si parla. (pag. 446)

 

A partire dalla primavera del 2013, quando quello che, precedentemente, si faceva chiamare Aqi, Al Qaida in Iraq, sin dai tempi di al Zarqawi e anche di Abu Omar al Baghdadi, sotto la guida di Abu Bakr al Baghdadi iniziò a farsi chiamare con tanti nomi differenti in arabo, e con un nome preponderante in inglese, offerto ossessivamente ai media occidentali e di tutto il mondo:ISIS, acronimo apparente di Islamic State of Iraq and Syria o anche Islamic State of Iraq and al Sham.

Scavando solo un poco sotto la superficie, abbiamo scoperto che quello che si è autoproclamato califfo di un nuovo Stato islamico a vocazione imperiale e globale, offerto alla percezione mondiale con il nome di ISIS e anche con quello di ISIL, Islamic State of Iraq and the Levant, nel 2009 fu affiliato in segreto alla Super Loggia transnazionale Hathor Penthalfa, e poi miracolosamente e improvvisamente liberato da Camp Bucca, campo iracheno di prigionia antiterrorista, dov’era detenuto sin dal 2004.

Con impressionante coincidenza simbolica e temporale, nello stesso aprile 2013 in cui Al Qaaida I raq mutava il proprio nome in ISIS/ISIL, lo storico portabandiera e massimo spaventapasseri politico della Hathor Pentalpha, cioè il due volte presidente Usa, fratello George Bush junior, lanciava la corsa alla Casa Bianca per il 2016 del fratello di sangue e di loggia Jeb Bush. Il fratello pentalphiano Jeb Bush al vertice dell’amministrazione americana per guidare finalmente un credibile scontro delle civiltà contro ISIS/ISIL che incarna molto meglio di Al Qaida e di altre sigle terroristiche farlocche, create massonicamente in vitro, il pericolo di un integralismo islamico radicale e orribile, contrapposto mortalmente ai valori della civiltà occidentale.

In tutta questa vicenda del nuoco califfato è assolutamente ridondante l’uso di simbolismi esoterico-massonici.

Anche quando compiono le imprese più scellerate e vergognose, per una coscienza ordinaria, conservano il gusto arrogante e superomistico di lasciare una firma, sottile, rarefatta, simbolica …. Ma in questo caso non c’è bisogno di grande raffinatezza iniziatica per interpretare i simboli disseminati ovunque con arrogante ostentazione.

I due acronimi in inglese, assunti da Al Qaida Iraq; ISIS/ISIL in greco, in latino antico e anche in inglese moderno denominano la dea Iside, raffigurata dalla luna. La controparte femminile del dio Osiride, di cui è vedova, ella è anche madre di Horus, primo re stabile del pantheon egizio. La stessa figura, nei miti e nei riti, viene fatta coincidere con dea Hathor, di qui un collegamento clamoroso e spudorato con la Ur Lodge Hathoe Pentalpha. Isis/Iside è anche quella divinità femminile vedova, ciu si riferiscono i massoni quando si definiscono figli della vedova ….

Inoltre, come dovreste sapere, John Ronald Reuel Tolkien romanziere non massone e anche glottologo creativo o famoso, inventò il linguaggio artificiale della terra di mezzo. In questa lingua ISIL, l’altro acronimo del sanguinario califfato islamico guidato dal massone hathor pentalphiano occulto Abu Bakr al Baghdadi, significa luna, il simbolo esoterico principale con cui vengono designate sia la dea ISIS/Iside sia la dea Hathor, che è in realtà la stessa divinità con due nomi diversi.

Sappiamo bene come, negli ultimim anni, la simbologia tolkieniana sia stata utilizzata in funzione antireazinaria soprattutto dai fratelli progressisti, con lo scopo di colpire proprio i massoni di Hathor Pentalpha, Geburah e Der Ring. Così  oggi costoro ci rendono pan per focaccia, mediante un’operazione spericolata con le milizie dell’Isis, in omaggio beffardo e provocatorio ai cultori progressisti di Tolkien.

 

Riassumendo; nel 2009, una volta finito il controllo dei guerrafondai hathor pentalphiani sulla Casa Bianca, stranamente, costoro si preoccupano di iniziare alla loro Ur Lodge un oscuro capo religioso membro di Al Qaida Iraq, imprigionato come terrorista pericoloso sin dal 2004. Non appena costui si cinge con il gembiulino nuovo di zecca e conferitogli a fil di spada, viene clamorosamente liberato, destando non poco sconcerto tra i responsabili militari dell’area detentiva.

In seguito, nel 2010-2011 scoppia improvvisamente la cosiddetta Primavera Araba che lascia spiazzata l’amministrazione Obama, così come la stessa erete dei massoni progressisti sovranazionali e persino quelle vecchie volpi che operavano all’ombra dei tradizionali network latomistici neoaristocratici. Purtroppo dietro le spinte popolari e giovanili verso la democratizzazione dell’Islam e l’implementazione di regimi più o meno democratici al posto delle vecchie dittature laiche ormai sclerotizzate, si celava un altro disegno. Un disegno macchiavellico, spregiudicato e guerrafondaio. Che lasciava emergere il volto feroce dell’integralismo islamico di Al Qaida e di altre sigle terroristiche, mentre, al contempo, gli addetti ai lavori del potere sostanziale inorridivano nello scorgere il profilo nettissimo della Ur Lodge Hathor Pentalpha e di quel famigerato militar-industrial-complex che in essa e nelle altre superlogge; Geburah, Compass Star Rose, Amun, e Der Ring ha trovato i suoi maggiori patroni per il XXI° secolo. La grande scacchiera si mostrava in tutta la sua interezza, complessità e raffinatezza (pag. 578 – 582) … Tra gli oppositori della Hathor Pentalpha ci sono i neoconservatori della Trhee eyes e trilateral Commision ecc … votati al progetto di cinesizzare e feudalizzare l’area euroatlantica e il resto del mondo in prospettiva neoaristocratica, costoro si scherniscono dichiarando che il loro progetto non è una stregoneria scellerata, bensì un’iniziativa ponderata e sobria … (pag. 579)

 


Su Camp Bucca vedi anche:

I misteriosi legami tra i leader dello Stato Islamico e il carcere americano di Camp Bucca

http://www.reteccp.org/primepage/2014/iraq14/iraq206.html

I semi dell'Isis nel carcere di Camp Bucca. Così al-Baghdadi e gli altri concepirono Daesh sotto gli occhi degli Usa

http://www.reteccp.org/primepage/2014/medioriente14/medioriente99.html

 

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