L'Oro Tedesco

La Germania potrebbe far scattare una corsa al ritiro dell’oro conservato presso la Federal Reserve


Perche' la Germania continua a rimpatriare il suo oro da Usa e Francia?


Il vero motivo per cui la Germania ha fermato il rimpatrio del suo oro dalla Fed



La Germania rivuole il suo oro depositato alla FED, che non lo rende!


Ma la Fed Ha Rubato l'Oro Tedesco?



Perche’ la Germania Inizia a Ritirare il Suo Oro?


L’oro della Bundesbank -
Rientrano da New York e da Parigi le Riserve Auree della Germania
di Ambrose Evans-Pritchard


Agitazione sul Mercato: Parliamo Ancora dell’Oro Tedesco
di Michel Chossudovsky


Basi Americane in Germania e Base Aurea
di Antal E. Fekete



Fonte: hescaton.com
Martedì, 15 gennaio  2013

Perche’ la Germania Inizia a Ritirare il Suo Oro ?

La Germania ha la seconda riserva aurea del pianeta, con circa 3.400 tonnellate d’oro. Di questa quantità solo il 31% è conservato a Francoforte, mentre il restante 45% è negli Stati Uniti, il 13% in Francia e l’11% nel Regno Unito. Ora, secondo le indiscrezioni del tedesco Handelsblatt, la Bundesbank ha deciso di iniziare a rimpatriare una parte dell’oro conservato dalla FED e anche di quello depositato a Parigi, per testare l’autenticità dei lingotti d’oro che verranno consegnati. Inoltre, la testata tedesca sottolinea come la distribuzione di oro tedesco fuori dalla Germania sta per cambiare, quindi la prossima settimana inizierà il rimpatrio parziale dell’oro tedesco e poi gradualmente la quota da rimpatriare incrementerà.

Questo è veramente un cambiamento di grandissima importanza perché simboleggia come la fiducia tra le banche centrali sia venuta meno. Ora la questione si complica se si pensa che la Bundesbank a novembre dichiarò questa faccenda della corsa al rimpatrio di oro inutile e che non voleva assolutamente ritirare parte delle sue riserve. Quindi cosa vorrà significare questo improvviso cambiamento? Preoccupazione per la fiducia e credibilità del governo e della banca centrale statunitense?

La FED comunque aveva già avvertito che non fosse importante se ci fosse oro fisico o solo ora cartaceo, perché la cosa fondamentale era la dichiarazione del deposito dei lingotti  non se i lingotti ci fossero o meno. Molti hanno sollevato forti dubbi che esistessero effettivamente queste riserve di oro nella Federal Reserve, alcuni ipotizzano addirittura la falsificazione con lingotti di tungsteno.

Interessante sarà la reazione degli USA a questa corsa all’oro da parte della banca centrale tedesca, perché non sta chiedendo il ritiro del suo oro Chavez o qualche dittatore di secondo piano, ma lo sta chiedendo la quarta potenza economica mondiale e la seconda maggiore riserva di oro al mondo.

Se si verificasse l’impossibilità di restituire l’oro alla Germania, la fiducia nella Federal Reserve da parte di tutto il mondo crollerà con conseguenze devastanti anche per la fiducia nel dollaro americano. Se la notizia sarà confermata, si tratta di un’ulteriore bomba ad orologeria per Washington già alle prese con l’avvicinarsi inesorabile del tetto del debito.


Fonte: www.hescaton.com

Link: http://www.hescaton.com/wordpress/esclusivo-la-germania-inizia-a-ritirare-il-suo-oro/

15.01.2013

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telegraph.co.uk
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Mercoledì, 16 gennaio  2013

L’oro della Bundesbank -
Rientrano da New York e da Parigi le Riserve Auree della Germania
di Ambrose Evans-Pritchard
Traduzione di Ernesto Celestini 



La Bundesbank vuole far tornare in patria le riserve auree conservate all'estero per rinforzare il suo controllo sulle crisi valutarie e per combatterle in futuro, richiedendo il rientro di parte delle sue partecipazioni a New York e di tutti i suoi lingotti a Parigi.

Questa mossa indica un brusco calo di fiducia tra le principali Banche Centrali e ha scatenato una certa agitazione tra gli amanti dell'oro, che vedono in questa richiesta qualcosa di simile a quando la Francia ritirò il suo oro dagli Stati Uniti, sotto il Presidente Charles de Gaulle, quando il sistema monetario di Bretton Woods crollò alla fine degli anni ‘60.

Handelsblatt ha detto che mercoledì prossimo la Bundesbank annuncerà che intende riportare l'oro a Francoforte e, agli addetti ai lavori, ha detto che l’oro sarà conservato in una parte della libreria dell' antico archivio. La Germania ha 3.396 tonnellate di oro, per un valore di circa  115 miliardi di sterline, la  seconda riserva aurea nel mondo dopo gli Stati Uniti. La maggior parte delle riserve sono state conservate all'estero per motivi si sicurezza durante la guerra fredda.

La banca stima che il 45% del proprio oro sia presso la Federal Reserve di New York e l’11% presso la Banque de France, meno si quanto si era inizialmente pensato.

Un rapporto, di quei mastini che controllano il bilancio tedesco, dello scorso ottobre ha rivelato che la banca ha ridotto della metà i suoi depositi a Londra una decina di anni fa, quando la Banca d'Inghilterra, per comprare euro, stava mettendo sul mercato una parte dell’oro della Gran Bretagna.

Ma forse l'oro è stato ritirato perché Londra voleva  € 500.000 l'anno per costi di custodia.  La Bundesbank ha assicurato inoltre che parte delle 930 tonnellate riportate a casa è stata fusa per fare i controlli, e che  "non mancava nemmeno un grammo".  Attualmente solo il 13% delle riserve auree sono ancora presso la Banca d'Inghilterra.

La Bundesbank ha dichiarato che ormai non c'è più motivo per tenere l'oro a Parigi, ora che la Germania è riunificata e vive in pace. La banca manterrà parte delle riserve a Londra e a New York solo per motivi commerciali e per fini di liquidità.

"Anche se il nostro oro è al sicuro nella tua casa, priva di pericoli, non sarebbe immediatamente disponibile come garanzia, nel caso  in cui avessimo bisogno di valuta estera", ha detto il consigliere della Bundesbank Carl-Ludwig Thiele alla fine dell'anno scorso.

"Prendiamo, per esempio, il ruolo chiave che gioca il dollaro americano come valuta di riserva nel sistema finanziario globale. L'oro conservato nella Fed di New York può, in caso di crisi, essere dato in garanzia alla Federal Reserve Bank, sotto il nome di liquidità del dollaro. Ma si potrebbe avere anche una liquidità della sterlina, se si impegnasse l'oro conservato dalla Banca d'Inghilterra."

L'ultimo cambiamento di strategia tedesca ha preso le mosse dalle critiche espresse dalla Corte dei Conti, che in un rapporto confidenziale, ha sostenuto che sull'oro conservato all'estero non era " mai stata fatta nessuna verifica fisica" e che quindi non era sotto adeguato controllo. Un coro crescente di deputati del Bundestag ha richiesto un rientro di tutto l’oro della Germania nel caso che si fosse si intensificata la crisi finanziaria.

Jim Sinclair, un veterano dei mercanti d’oro ha detto che la mossa della Bundesbank è un evento fondamentale nel mercato dell'oro ed è l'ultimo avvertimento per gli investitori che dovrebbero assicurarsi che le barre di metallo restino sotto il loro controllo fisico, piuttosto che continuare a fidarsi dei contratti cartacei. - "Questo è un messaggio per tenersi l'oro vicino e per riprenderselo, indipendentemente da chi lo custodisce. Quando la Francia lo fece, anni fa,  si sparse il panico tra la leadership finanziaria americana. La storia guarderà a questo recupero come all'inizio della fine di un  dollaro considerato valuta di riserva privilegiata "-.

Molti analisti dicono che, di fatto, il mondo si sta avviando di nuovo verso un gold standard considerando che la Cina, la Russia e altre potenze stanno aumentando le loro riserve ma non solo in dollari o in euro.

A differenza di Gran Bretagna, Spagna, Svizzera, Olanda e altri, la Germania non ha venduto nessuno dei suoi lingotti d'oro, quando questo era di moda. E nemmeno l'Italia. I due paesi ora possono stare seduti su riserve sostanziali che stanno iniziando ad assumere un significato politico.

Ambrose Evans Pritchard


Link: http://www.telegraph.co.uk/finance/personalfinance/investing/gold/9804444/Bundesbank-to-pull-gold-from-New-York-and-Paris-in-watershed-moment.html

15.01.2013

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globalresearch.ca
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Giovedì, 17 gennaio  2013

Agitazione sul Mercato: Parliamo Ancora dell’Oro Tedesco
di Michel Chossudovsky
Traduzione di Ernesto Celestini

La decisione della Bundesbank tedesca di rimpatriare parte delle sue riserve auree conservate dalla Federal Reserve Bank di New York ha scatenato agitazione sul mercato dell'oro.

Fonti di notizie tedesche riferiscono che gran parte dell'oro tedesco conservato nelle casse della Fed di New York e della Banque de France sta per tornare in Germania.

Secondo gli analisti, questa mossa potrebbe "innescare una reazione a catena, spingendo altri paesi a chiedere di rimpatriare l'oro conservato a Londra, New York o Parigi .... "

Se il rimpatrio dell’oro diventasse una tendenza in tutto il mondo, si paleserebbe che sia gli Stati Uniti che il Regno Unito hanno perso la loro credibilità come guardiani dell'oro. Per i mercati dell'oro in tutto il mondo, questa mossa potrebbe essere il segnale di un cambio di sistema da "oro finanziario" a "oro fisico", ma il processo è sicuramente nelle sue fasi iniziali.

La decisione di rimpatriare l'oro tedesco è una grande vittoria per una parte della stampa tedesca che, per prima, ha costretto la Bundesbank ad ammettere che il 69% del suo oro è accumulato fuori dalla Germania. Quasi certamente oltre alla stampa tedesca anche qualche legislatore tedesco richiederà una procedura di verifica sui lingotti d'oro che torneranno da New York, solo per essere sicuri che la Germania non riceverà tungsteno placcato d’oro, al posto del suo oro. Sembra che i responsabili politici tedeschi non si fidino più dei loro partner americani.  (Voice of Russia,15-1- 2013)

Se la questione è attivamente dibattuta in Germania, negli Stati Uniti i rapporti finanziari hanno minimizzato l'importanza di questa decisione storica, approvata dal governo tedesco lo scorso settembre.

Nel frattempo, una campagna “Rimpatriamo il nostro oro” è stata lanciata da economisti, uomini d'affari e avvocati  tedeschi. L'iniziativa non vale solo per la Germania ma esorta anche altri paesi a chiedere il rimpatrio di tutte le riserve auree conservate nelle banche centrali estere.

Mentre sovranità nazionale e custodia delle riserve auree tedesche sono oggetto di dibattito, gli osservatori, tra cui diversi politici, si stanno domandando: "Possiamo fidarci ancora delle banche centrali straniere  –  leggi : Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia – che sono in possesso dei lingotti d'oro della Germania?"

Diversi politici tedeschi hanno espresso un certo... disagio.  Philipp Missfelder, capogruppo parlamentare  del partito di centro-destra del cancelliere Angela Merkel, ha chiesto alla Bundesbank di richiedere una ispezione dei lingotti d'oro custoditi a Parigi e a Londra, ma la banca centrale ha respinto la richiesta, motivandola con la mancanza di sale per ospitare le delegazioni nelle zone dove è conservato l’oro. Questo riferisce  il quotidiano tedesco Bild.

Dato il crescente disagio politico sulla questione e la pressione da parte dei revisori, la banca centrale lo scorso settembre ha deciso di far tornare circa 50 tonnellate di oro per ciascuno dei prossimi tre anni, da New York, alla sua sede centrale di Francoforte per  “esami approfonditi” su peso e qualità, rivela il rapporto.

... Molti passaggi della relazione della società di revisione sono stati coperti nella copia inviata ai legislatori, ricordando le preoccupazioni della Bundesbank per la possibile fuga di segreti delle Banche Centrali che custodiscono l'oro.

Il rapporto afferma che la massa aurifera di Londra è scesa  “sotto le 500 tonnellate” dopo le ultime vendite e rimpatri , ma non ha specificato quanto oro sia ancora conservato negli Stati Uniti e in Francia. I media tedeschi hanno ampiamente riportato che circa 1.500 tonnellate - quasi la metà delle riserve totali - sono custodite a New York. (Associated Press, 22-10- 2012)

Comunque non è previsto un rimpatrio pieno e completo di tutte le riserve in oro:"La Bundesbank prevede di far rientrare 300 tonnellate di oro della Federal Reserve di New York e tutte le  374 tonnellate del suo oro conservato presso la Banque de France a Parigi, a Francoforte a partire da quest'anno,

Entro il 2020, vuole che la metà delle  3.400 tonnellate d'oro del valore di circa 138 miliardi di euro - solo negli Stati Uniti c’è più oro di quanto si trova a Francoforte, dove si conserva circa un terzo delle riserve. Il resto è conservato nella Federal Reserve, nella Banque de France e nella Banca d'Inghilterra.  La Corte dei conti federale tedesca ha chiesto un controllo ufficiale delle riserve d'oro tedesche conservate n elle banche centrali straniere, "perché non è mai stato fatto nessun controllo".

Si tratta di riserve auree tedesche custodite dalla Federal Reserve "separatamente" o fanno parte di un unico pentolone fungibile della Federal Reserve che contiene tutto insieme il suo patrimonio in oro?

La Federal Reserve Bank di New York ha "Un Asset che distingue dal suo oro fungibile, l’oro che ha solo in deposito"?  La FED potrebbe ragionevolmente affrontare una richiesta di rimpatrio dell' oro in custodia, fatta contemporaneamente da diversi paesi?

Perché l’oro tedesco non sta in Germania?

"Perché è il nostro oro è a Parigi, Londra e New York" e non a Francoforte?
La spiegazione ufficiale, che confina con l'assurdo, è che la Germania Ovest all'inizio della guerra fredda ha deciso di far custodire le proprie riserve in oro a Londra, Parigi e New York per “metterle fuori dalla portata dell'impero sovietico” che, evidentemente, dava l'impressione di voler saccheggiare il tesoro della Germania - scrive la Reuters.

Ma i parlamentari non si sentono tranquilli e hanno chiesto alla Bundesbank si ispezionare i lingotti e la Bundesbank allora ha provato a cambiare le carte in tavola scrivendo che non è necessario contare o controllare l'oro o la sua composizione perché le garanzie scritte delle  banche centrali sono sufficienti.

Già dalla fine della guerra fredda non sarebbe stato più necessario lasciare le riserve auree della Germania " il più lontano possibile dal cortina di ferro ", ha detto Carl-Ludwig Thiele,  Consigliere della Bundesbank, ai giornalisti. Dopo il passaggio all'euro la Bundesbank ora ha anche più spazio nei suoi depositi . (Reuters, 16-1- 2012)

Tutti i media occidentali durante il periodo della Guerra Fredda avevano, per così dire, incoraggiato a far "custodire" i miliardi di dollari in lingotti d'oro tedesco nelle volte sicure delle banche centrali di Francia, Inghilterra e America contro la minaccia dell '"impero del male".  Questa iniziativa "responsabile"  fu intrapresa da questi tre paesi - "amici della Germania Ovest" – per dare una mano alla Bundesbank che si trovava a Francoforte sul Meno contro un imminente attacco dell'Armata Rossa.

Ma ora che la guerra fredda è ormai finita da un pezzo, la Bundesbank  "prevede di riportare a casa parte delle sue riserve auree custodite negli USA e nella Banca Centrale francese, cedendo alle pressioni del governo che chiede di porre fine al piano di protezione del tesoro nazionale messo in atto durante la Guerra Fredda ".

Qual era l'obiettivo degli Stati Uniti, dopo la seconda guerra mondiale, per fare pressioni su molti paesi e lasciare i loro lingotti d'oro sotto la custodia della Federal Reserve degli Stati Uniti?
Storicamente, l'accumulo di lingotti d'oro nei forzieri della FED americana (per conto di paesi stranieri) è sempre servito a rinsaldare il sistema globale del dollaro, sia durante il periodo del post-guerra (Bretton Woods) del "gold exchange standard" (1946-1971) che nel periodo successivo (1971 -).

La Storia: sull’onda della seconda guerra mondiale

La custodia dei lingotti d’ro non ha niente a che fare con la minaccia sovietica. Ha molto a che fare, invece, con la storia della seconda guerra mondiale e con le sue ripercussioni immediate.
Nei primi anni del dopoguerra le disposizioni delle banche centrali furono dettate dai vincitori della seconda guerra mondiale, vale a dire America, Francia e Gran Bretagna. I governi di occupazione militare di questi tre paesi controllarono direttamente le riforme monetarie messe in atto in Germania Ovest nel dopoguerra a partire dal 1945.

La Germania Ovest era stata suddivisa in tre zone, rispettivamente, sotto la giurisdizione di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia (vedi mappa sotto). Dal 1945 al 1947, il Marco del Reich continuò a circolare insieme alle nuove banconote stampate negli Stati Uniti.

Mappa: Le frontiere tedesche post-naziste e i territori occupati, al centro della Area occupata dall'URSS, Berlino divisa

Nel 1947, le zone di occupazione controllate da USA e GB si fusero nella  " Zona  B anglo-americana ". Nel 1948, nel quadro di una cosiddetta "Prima Legge sulla riforma monetaria" il governo di occupazione militare istituì la Bank deutscher Länder (la Banca degli Stati tedeschi), collegata  alla Federal Reserve e alla Banca d'Inghilterra. Le riforme monetarie furono attuate in parallelo con il Piano Marshall, lanciato nel giugno 1947.

La Bank deutscher Länder (BDL) doveva gestire il sistema monetario dei Länder (gli stati federati) nella  zona B sotto la giurisdizione del governo militare US-UK, e questo portò alla creazione del Deutsch Mark nel giugno 1948 , che sostituì  il Reich Marck.

Ludwig Erhard –  che divenne ministro delle finanze sotto il governo di Conrad Adenauer e poi cancelliere tedesco (1963-1966) – svolse un ruolo centrale nel processo della riforma monetaria e cominciò la sua carriera politica come consulente economico del governo militare americano (USMG). Nel 1947, fu nominato presidente della commissione della riforma monetaria. Da gennaio 1947 al maggio 1949, il governatore militare americano della zona degli Stati Uniti (USMG), che supervisionò la creazione della nuova moneta fu il generale Lucius D. Clay, detto "Der Kaiser".

L’ iniziativa del Deutsche Mark poi fu estesa alla zona di occupazione controllata dalla Francia, a novembre del 1948 (accordo "Tri-Zone"),  includendo la partecipazione della Banque de France.

Mentre la Repubblica Federale di Germania (Bundesrepublik Deutschland), nacque a maggio 1949, la Bundesbank fu creata solo 8 anni più tardi, nel 1957.

Le riserve auree della Germania erano sotto la giurisdizione della Bank deutscher Länder (e, successivamente, della Bundesbank). Ma la BdL fu creata durante l’occupazione militare di USA-UK-Francia. Quindi :

La domanda essenziale è questa -  Le procedure e gli accordi stabiliti dai governi di occupazione militare nel 1947-48 prevedevano che una parte di lingotti d'oro della Germania occidentale fosse custodita presso i caveaux delle banche centrali dei paesi vincitori, vale a dire la Banca d'Inghilterra, la Federal Reserve e la Banque de Francia?

Le Riserve Auree del Terzo Reich

La questione delle riserve auree del Terzo Reich è un argomento a se stante, che non è inerente con questo articolo, ma ci sarebbero un paio di osservazioni da fare.

A partire dal 1945, grandi quantità d’oro dal Terzo Reich sono passate sotto la custodia dei governi militari. Parte di questo oro è stato utilizzato per finanziare le spese per i risarcimenti di guerra: A settembre 1946, Stati Uniti, Gran Bretagna e la Francia istituirono una Commissione tripartita per la Restituzione del Monetary Gold (TGC). La commissione aveva le sue radici nella parte III dell'accordo di Parigi sul rimborso dei danni, firmato il 14 gennaio 1946 in materia di riparazioni di guerra tedesche. In base all'accordo di Parigi del 1946, i tre alleati furono incaricati di recuperare l’ oro monetario depredato dalla Germania nazista nelle banche dei paesi europei occupati e creare un " fondo aureo."

I crediti da recuperare e l’oro da redistribuire dal " fondo aureo" dovevano  essere richiesti ed assegnati dai tre alleati." ( US State Department, Tripartie Gold Commission,)

Un Foreign Exchange Depositary (FED) fu istituito presso la Reichbank di Francoforte e divenne il Fort Knox della Germania, occupandosi della raccolta dell'oro, secondo le direttive ed in nome del Consiglio di Occupazione Alleato.

L'oro fu raccolto dalla FED, sia in forma monetaria che non monetaria. Entro ottobre 1947 -  contemporaneamente alll'istituzione della Bank deutscher Länder, la FED, aveva accumulato 260 milioni di dollari di oro monetario (al prezzo dell’oro del 1947, questo rappresentava una quantità colossale di lingotti).

Gran parte di questo oro fu restituita a diversi paesi richiedenti, a organizzazioni e persone fisiche. Nel 1950, quello che restava del fondo aureo della FED, che era una quantità minima, secondo il Dipartimento di Stato americano e fu trasferita alla Bank deutscher Länder.

Michel Chossudovsky


Link:http://www.globalresearch.ca/frenzy-in-the-gold-market-the-repatriation-of-germanys-post-world-war-ii-gold-reserves/5319287

16.01.2013

Titolo originale: Frenzy in the Gold Market: The Repatriation of Germany’s Post World War II Gold Reserves

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larsschall.com
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Domenica, 03 febbraio 2013

Basi Americane in Germania e Base Aurea
di Antal E. Fekete
Nuova Scuola Austriaca di Economia
Traduzione di Bosque Primario

A dispetto di tutte le sue pretese la Germania non è né indipendente, né sovrana visto che, per motivi inspiegabili,  dopo 25 anni dal ritiro delle truppe di occupazione sovietiche ,  ci sono ancora truppe americane sul suo suolo. Altrettanto significativo è il fatto che buona parte della riserva aurea tedesca sia ancora in custodia americana e se la Bundesbank ne ha chiesto il rimpatrio solo di una parte ed in tempi molto lunghi, c'è da scommettere che lo ha fatto su istruzioni americane.     

Ma qual è il motivo per cui gli americani hanno fatto chiedere alla Bundesbank di restituire una parte dell’oro tedesco conservato nel caveau di “sicurezza” della Federal Reserve Bank di New York, a Manhattan? Sicuramente non perché le volte sono stracolme di oro americano e non perché serve fare spazio per altro oro.

È tutto un grande teatrino. Sotto c'è un progetto nascosto che deve essere camuffato. Il modo migliore per farlo è quello di mettere su uno spettacolo. Il pubblico è affascinato dal pensiero che qualcuno voglia mettere le mani sull’oro della banca centrale.

Una delle ragioni, forse la ragione principale, di questa commedia è che i gestori del sistema globale della moneta a corso forzoso si stanno preparando per una prossima resa dei conti, riaprono il sipario su quello che qualche anno fa ho soprannominato The Last Contango in Washington(1)

In altre parole, i politici si stanno preparando per cercare di respingere una  backwardation permanente sul mercato mondiale dei future dell'oro, che sta minacciando di distruggere l’attuale squallida auto- controllata forma di pagamento.

Contango è la condizione normale in cui si agisce sui mercati a termine dell'oro, quando il prezzo attuale dell'oro è più basso del  prezzo dei contratti future. Ciò dimostra che c’è  oro sufficiente per soddisfare la domanda attuale e che le persone hanno fiducia nella promessa che l’oro, alla data di scadenza del contratto, sarà consegnato.

La condizione opposta a contango si chiama backwardation e si verifica quando il prezzo dei futures è più basso del prezzo a pronti. Nel mercato dell'oro questa condizione è molto anomala perché, proprio per questo motivo, i trader possono  fare guadagni senza assumersi nessun  rischio. Vendono oro a pronti ad un prezzo, e ricomprano lo stesso oro, con uno sconto per una consegna futura. Tuttavia, gli alti profitti senza rischio sono effimeri,  in quanto proprio questo comportamento dei  traders porterà ad una loro rapida eliminazione. E tutto suggerisce che in questo mercato,  una backwardation permanente non potrebbe mai funzionare per la natura stessa dell’oro.

Il grande pubblico ancora non lo sa, ma si sta profilando un pericolo molto grande, simile a quello che minacciò il mondo dopo il crollo dell'Impero Romano d’Occidente, più di quindici secoli fa. Questo pericolo, se dovesse materializzarsi, segnerebbe la fine della nostra civiltà e l'inizio di una nuova epoca buia. Sto parlando della minaccia di un crollo improvviso e totale del commercio mondiale che sarebbe preannunciato da una inversione permanente del mercato dell’oro (backwardation), cosa che, come abbiamo detto non dovrebbe mai accadere e poi seguirebbe  a ruota anche il crollo del sistema dei pagamenti in dollari.  Si verificherebbero ovviamente delle forme di baratto, tra paesi vicini, ma il commercio mondiale, come lo conosciamo oggi,  potrebbe scomparire del tutto.

Il  metro con cui si può misurare la sostituzione del contango con la backwardation si chiama base aurea ed è il premio stabilito per l'oro sulle consegne future ad un prezzo contrattuale rapportato a quello del prezzo attuale. Quindi se si verifica una base aurea negativa, si verifica una backwardation. Sono passati appena 40 anni da quando  è stata introdotta la base aurea, perché fino ad allora non c'era nessuna negoziazione organizzata sul prezzo a termine dell'oro,  prima cioè che l'America dichiarasse di non poter più rispettare i propri obblighi internazionali sull’oro, il 15 agosto 1971.

Il commercio dei Futures cominciò con una solida base aurea. Contango era al suo apice. La base aurea ( prezzo attuale) non può essere  superiore al  prezzo (future) che dovrebbe conteggiare anche i costi di conservazione e includere gli interessi. Ma ben presto la base aurea  ha iniziato ad erodersi, e l'erosione è continuata fino ad oggi. Questo è stato un processo inquietante ma  ignorato da tutti i politici, gli economisti e i giornalisti finanziari.

La scomparsa della base aurea è tanto più curiosa dal momento che ha avuto luogo sullo sfondo di un aumento costante del prezzo dell'oro.  I testi di economia insegnano che se il prezzo tende a scendere è sempre perché si prevede un aumento  dell’offerta. Tuttavia, i testi di economia sono impotenti quando si tratta di oro.

Per l'oro è vero l'esatto contrario : se il prezzo dell’oro tende a scendere si incentivano i contratti futures, e se il prezzo tende a scendere troppo l’offerta d’oro potrebbe scomparire del tutto. La ragione di questo paradosso è che l'oro è un metallo monetario e tutto quello che amaramente ci dicono gli economisti al soldo dei governi e che questa situazione non cambierà. Ormai il degrado del sistema è arrivato al punto che la base aurea è praticamente pari a zero, con qualche occasionale caduta in zonanegativa.    

Gli studi accademici evitano apparentemente la ricerca sulla base aurea, facendo finta che questa agisca sull'economia mondiale come un cuscinetto, proprio come succede con la pancetta di maiale congelata. Il pubblico resta nella totale ignoranza, ma  ignorare la base aurea  vuol dire ignorare un proprio rischio e pericolo.  La base aurea è l'unico indicatore disponibile che mostra il progressivo deterioramento del sistema monetario cartaceo ( fiat money). Come è ben noto, non c'è mai stato un esperimento di successo con un sistema monetario a corso forzoso in tutta la storia e non è stato per mancanza di tentativi. Ogni esperimento del genere è stato abbandonato da quei governi illuminati che hanno deciso di tornare ad una moneta con base metallica, o è finito in un fiasco totale che ha provocato tremendi danni economici alle persone mentre la moneta cartacea stava perdendo rapidamente tutto il suo potere d'acquisto.

La contrazione inesorabile della base aurea significa che l'oro disponibile per le consegne future sta rapidamente scomparendo. L'oro è in continuo movimento ma passa di mano  senza essere ceduto da chi lo detiene e che non lo cederebbe nemmeno di fronte ad un sensibile aumento dei prezzi. È possibile che si blocchi l’offerta di  oro e che una situazione di  backwardation sporadica lasci il posto ad una  backwardation permanente. Le miniere d'oro si rifiuteranno di prendere i soldi di carta per il loro prodotto e per comprarlo si dovrà ricorrere al baratto.

Una Backwardation permanente significa che la fiducia nel sistema  monetario cartaceo e tutte le promesse dei governi di pagare sono evaporate. Dopo tutto, considerando la loro origine, le banconote non convertibili non sono altro che promesse non onorate per il loro valore in oro. Una volta che la fiducia andrà a pezzi e che il vaso di cristallo si sarà rotto non ci sarà nessuno capace di rimettere insieme i pezzi. Una Backwardation permanente è come un buco nero, non se ne esce più e anche se una “Backwardation permanente” non è tanto suggestiva potrebbe comunque risucchiarsi tutta l'economia mondiale.

La base aurea ha una efficacia simile alle tangenti in denaro. In un primo momento la tangente si accetta senza fare domande. Ma appena diventa un aspetto normale del mercato dell’oro, perde la sua efficacia. Alla fine la tangente viene rifiutata quando ci si rende conto che l'obiettivo è quello di defraudare il titolare del suo stesso oro. Un sistema commerciale costruito su tangenti è come un castello di carte. È disonesto e basato sull’inganno e sul raggiro.

Ma torniamo alla riserva aurea tedesca, visto che la backwardation sporadica dell’oro  sta diventando sempre più frequente, i signori responsabili della gestione del sistema monetario mondiale si stanno  allarmando. L'unico modo per calmare il mercato è quello di liberarsi sempre più dell'oro della banca centrale. Oro fisico. La bestia deve sfamarsi . L’oro di carta non sfama più (anche se, naturalmente, questi signori proveranno ancora ad inondarne il mercato).

Che la FED cominci a buttare, direttamente,  l'oro americano sul mercato dei futures  è fuori questione. Si potrebbe confermare il sospetto, già diffuso, che il dollaro è un colosso di argilla con i piedi dentro l’acqua fino alle ginocchia. Quindi bisogna cercare di far cedere l’oro agli stati clienti dell'America. I tedeschi hanno una reputazione di sostenere una valuta forte. Sono refrattari a mettersi insieme alle valute "che raschiano il barile”. La Germania, quindi,  è la scelta naturale per alimentare i mercati a termine dell'oro, nel tentativo di proteggere il dollaro contro l'ultimo assalto che si sta delineando.    

Per molto tempo l'America ha vinto la gara a braccio di ferro con tanti paesi, tra cui Regno Unito e Svizzera, che hanno venduto centinaia di tonnellate d’oro della banca centrale, mentre l'America non ne ha venduto nemmeno un’oncia.

"Fai come dico, non come faccio io!"  Durante tutto questo tempo nemmeno la Germania ha venduto oro. L'apparenza  è che questa decisione sia stata presa in Germania, ma non è stato così, anzi, sopra c’è proprio il marchio "made in USA" e l’oro tedesco è l'ultima difesa per il dollaro. Ormai quasi tutte le banche centrali ignorano il canto delle sirene dell'America.  Da venditori hanno cominciato a comprare oro. Secondo l'American Master Plan la Germania è l'ultimo fortino del fatiscente sistema globale del fiat money, il sistema monetario cartaceo.

La Germania non diserterà: questo è il motivo per cui  ci sono ancora le truppe americane sul suolo tedesco. La Germania si deve impegnare a fare il suo lavoro e sfamare  il mercato dei futures dell'oro, nel tentativo di respingere  una backwardation permanente. Il rimpatrio di una parte della riserva d'oro tedesco è un ballon d'essai  (lanciato per capire da che parte sta tirando il vento). Se i mercati si spaventeranno e entreranno in panico prima che Bundesbank comincerà a vendere, tanto meglio. Ma se nessuno si accorgerà del raggiro e se tutto il mondo continuerà a vendere il suo oro a orde di privati , allora la Bundesbank, e  non la Fed, dovrà stillare il suo oro. All’Oro dell’America deve essere risparmiato qualsiasi  pericolo.

Il sistema monetario internazionale è fondato su questi trucchi e su questi inganni.

Ma allora c’è una soluzione? Come si può allontanare una morte improvvisa del sistema di commercio mondiale ? Per fortuna, ci sono ancora politici onesti in giro. Godfrey Bloom del Parlamento europeo, MP per lo Yorkshire e Nord Lincolnshire propone che la Germania dovrebbe rimpatriare TUTTA la  sua riserva aurea e ripristinare un  Deutsche Mark aureo.

 La causa di fondo della crisi finanziaria mondiale è un debito galoppante. L'oro è lo strumento ultimo che può estinguere il debito. Fino a quando il debito totale non sarà espulso dal sistema monetario internazionale, il debito potrà solo crescere, mai contrarsi. Per fermare questa crescita cancerogena del debito si dovrà reinserire l’oro nella sua precedente posizione di custode della qualità del debito.

Se, sfidando i desideri dell’America, la Germania prendesse l'iniziativa di creare un Marco aureo e aprisse una Zecca tedesca dove chiunque potesse convertire i suoi lingotti d'oro in moneta aurea, il corso della storia del mondo potrebbe cambiare. Arriverebbe l’ora più bella della Germania. La civiltà si salverebbe e l'inizio di una nuova epoca buia sarebbe scongiurato. Il Marco aureo potrebbe circolare fianco a fianco con gli euro e i dollari inconvertibili. Potremo vedere se la gente deciderà se vuole essere pagata con una valuta cartacea a rischio o, forse, preferirebbe l'antica stabilità della moneta aurea. È solo un dubbio su quella che sarebbe la scelta.

 L'iniziativa tedesca dovrebbe far innescare una reazione a catena di atti virtuosi simili da parte delle principali banche centrali del mondo, per evitare un fatale deprezzamento delle loro monete contro il Marco oro. Quest'ultimo sarà sulla buona strada per diventare la moneta più ambita al mondo per il commercio internazionale. Il sistema finanziario sarà salvato dal calvario di svalutazioni competitive per l'effetto corrosivo della continua espansione dei disavanzi pubblici. I governi sarebbero costretti ad affrontare la realtà e gestirla in maniera responsabile secondo i propri mezzi,  come tutti gli altri. Gli agricoltori non saranno più pagati per non coltivare, e nemmeno i lavoratori saranno pagati per non lavorare. La disoccupazione giovanile, in particolare, diventerà un ricordo del passato.

C'è un precedente. Nel 1948 la Germania sfidò le forze di occupazione quando creò il marco tedesco, senza preoccuparsi di chiedere il permesso a Washington. Ma il Gold Standard non subisce gli effetti della deflazione ? Nel 1930 il Gold Standard internazionale non è crollato proprio per questo?
Si può rispondere con le parole di Wilhelm Röpke (1899-1966), il padre del marco tedesco: Non è il gold standard ad aver fallito, ma quelli nelle cui mani era stato affidato.

 

Nota:

1.  Contango e curve forward  :  http://livingstone.borse.it/2012/02/26/rieeducational-channel-contango-e-curve-forward-di-wti-brent-e-gas-naturale/


Professor Antal Fekete , nato a Budapest, in Ungheria nel 1932, è un matematico e studioso di scienze monetarie, dal  1958 Professore Associato di Matematica e Statistica presso l'Università Memorial di Terranova, in Canada. Nel 1993 è andato in pensione come professore ordinario. Nel 1974 pronunciò un discorso sull’ oro nel seminario di Paul Volcker alla Princeton University. Poi  è stato nominato Visiting Fellow presso l'Istituto Americano per la Ricerca economica e Senior Editor per la Fondazione economica americana. Nel 1996 ha pubblicato  un  saggio, Whither  Gold ( link: http://www.fame.org/htm/Fekete_Anatal_Whither_Gold_AF-001-B.HTM  ).Esperto di vendite centrali di  lingotti bancari e  e dei loro effetti sul prezzo dell'oro e dell'industria mineraria dell'oro stesso,  dedica ora il suo tempo a scrittura e conferenze sulle riforme fiscali e monetarie.

Fonte: http://www.larsschall.com


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www.lewrockwell.com
Mining.com 
http://www.comedonchisciotte.org
23.01.2014


Ma la Fed Ha Rubato l'Oro Tedesco?
di Frik Els
Traduzione di Francesco Albanese


La Fed ha restituito alla Germania solo 5 tonnellate d'oro in oltre un anno

Il 16 gennaio 2013, la Banca Centrale Tedesca, la Bundesbank, ha affermato che avrebbe riportato a casa tutte le 374 tonnellate che aveva depositato presso la Banca di Francia a Parigi, cosi come le 300 tonnellate tenute a Manhattan dalla Federal Reserve, entro il 2020.

Un anno dopo i tedeschi sono riusciti a portare a casa 37 misere tonnellate d'oro.

E solo 5 tonnellate provenivano dagli Stati Uniti, il resto da Parigi.La Fed detiene il 45% di 3.396 tonnellate totali  di oro tedesco.

Inutile dire che ciò ha nuovamente posto delle domande circa il fatto se l'oro della Germania esista ancora nei caveau di Manhattan o se sia stato sciolto, dato in prestito o persino venduto. Al tempo dell'originale annuncio della Bundesbank, c'erano voci circa il fatto che la Germania volesse il suo oro indietro perché la Fed avrebbe
negato a degli “ufficiali” (incaricati) tedeschi di vedere i lingotti un paio di mesi addietro (1).

Le motivazioni piuttosto deboli  fornite dagli “ufficiali” tedeschi al giornale "Die Welt am Sonntag" (2) sul perché solo 5 tonnellate siano state rimpatriate dagli Stati Uniti non soddisferanno i teorici della cospirazione che ritengono che non ci sia oro nei caveau statunitensi:

"La Bundesbank ha spiegato la situazione dicendo che che il trasporto da Parigi era più semplice e quindi sono stati in grado di cominciare più velocemente".

Un'altra spiegazione data è che l'oro tenuto dalla Fed per conto della Bundesbank sia in forma e misura non standard:

"I lingotti depositati a Parigi possiedono una forma allungata con bordi smussati secondo lo standard "London Good Delivery"". D'altro canto le barre nel deposito della Fed hanno una forma solo in precedenza comune. Bisognerà fonderli di nuovo. E la capacità dei crogioli è limitata.

L'inabilità di spostare i lingotti è capitata sebbene la Germania avesse chiesto l'aiuto della "Banca dei Regolamenti Internazionali", la banca centrale delle banche centrali, che è nell'attività della locazione di centinaia di tonnellate di lingotti ogni anno.

L'oro tedesco è anche tenuto alla Banca d'Inghilterra che ne detiene il 13% a Londra, mentre la Banca di Francia ha a Parigi l'11% in totale e il resto è conservato nella sede generale della Bundesbank a Francoforte.

Al momento dell'annuncio iniziale, Bill Gross della Pimco, la società di gestione di denaro più grossa al mondo, ha riassunto perfettamente la situazione in un "tweet", che oggi appare persino più preveggente:

@PIMCO Grosso: Ci sono notizie che la Germania stia riportando l’oro da New York/Parigi a Francoforte. Le banche centrali non si fidano l'una dell'altra ?

Nel Novembre 2011, il Venezuela ha rimpatriato circa 180 tonnellate d'oro (3) conservate nei caveau di Londra e d'ogni altra parte da tenere alla Banca centrale di Caracas per ordine del defunto presidente Hugo Chavez.

Frik Els


Note

1.             http://www.mining.com/germans-begin-to-demand-their-gold-back-after-new-york-federal-reserve-rebuffs-access-requests-52759/

2.             http://www.welt.de/wirtschaft/article123988843/Die-ganze-Wahrheit-ueber-das-Gold-der-Bundesbank.html

3.             http://www.mining.com/chavez-calls-in-troops-to-move-first-of-15000-gold-bars-to-caracas-central-bank/

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Fonte: ilnord.it 
http://www.informarexresistere.fr
mar 14th, 2014

La Germania rivuole il suo oro depositato alla FED, che non lo rende!

Dopo La Russia, La Germania: Rivuole Le Sue 3.400 Tonnellate d’Oro Depositate alla Fed che Però non le Rende (Ci Sono?)

Dopo la notizia bomba del “rimpatrio” di oltre 100 miliardi di dollari in contanti, strasferiti dalle banche americane a banche europee e russe, dollari di proprietà della Banca Centrale della Russia, arriva una seconda notizia esplosiva: i tedeschi vogliono riportare in Germania dagli Stati Uniti le migliaia di tonnellate di oro in lingotti di proprietà dello Stato tedesco e “depositati” presso le le sedi della Federal Reserve in territorio americano.

In un interessante articolo su FAZ si affronta il tema della crescente pressione creatasi intorno alla Bundesbank per rimpatriare le immense risorse aurifere della Germania depositate all’estero. Si tratta di 3400 tonnellate d’oro complessivo, di cui  1500 tonnellate solamente nella Fed di New York.

La Bundesbank, riporta il quotidiano, ha già previsto un piano per rimpatriarne 300 tonnellate da New York e 374 tonnellate da Parigi, ma ci sono stati ritardi che hanno alimentato in Germania diverse teorie. Quindicimila tedeschi hanno già firmato – in pochi giorni – una petizione dal titolo “riportiamo a casa il nostro oro” e un esponente di rilievo del Cdu di Angela Merkel ha espresso pubblicamente dubbi sulla capacità della Bundesbank di rispettare i suoi obiettivi di rimpatrio.

La Faz, infine, cita un dirigente senior della Bundesbank che si dichiara molto irritato dal dibattito e, dopo una visita personale a  New York, ha voluto sottolineare come tutta la questione è sotto controllo e che la Fed ha assicurato che Berlino può avere il suo oro indietro in ogni momento.

Sta di fatto, però, che a fronte di esplicite richieste formulate dalla Germania, gli Stati Uniti non hanno ancora ottemperato. Molto strano, se effettivamente quell’immenso tesoro è depositato presso la Fed, e quindi esistente e non venduto, come alcuni sostengono sia avvenuto, con una speculazione al di là dell’immaginabile da parte della stessa FED. C’è chi afferma sia accaduto, e così la FED avrebbe lucrato somme gigantesche vendendo l’oro tedesco a prezzi massimi (quando era così) pensando di riacquistarlo se – ma nessuno sospettava avvenisse – la Germania ne avesse richiesto il rimpatrio.

Ad oggi, di queste tremila quattrocento tonnellate d’oro tedesco ne sono rientrate in Germania dagli Stati Uniti solo 5. Sì, cinque. Per tutte le altre la FED ha preso tempo…

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Fonte: www.zerohedge.com
http://www.comedonchisciotte.org
Mercoledì, 19 novembre 2014

Il vero motivo per cui la Germania ha fermato il rimpatrio del suo oro dalla Fed
Traduzione di Franco

Dopo lo splendido annuncio del Gennaio 2013, tramite il quale la Bundesbank (Banca Centrale Tedesca) ha reso noto che avrebbe rimpatriato 674 tonnellate d’oro dalla NY Fed e dalla BdF (Banca Centrale Francese), la stessa Banca, l’anno successivo, ha fatto seguire l’altrettanto sorprendente rivelazione che, delle 84 tonnellate che avrebbe dovuto riportare a casa, era riuscita ad ottenere solo il misero quantitativo di 37 tonnellate, di cui solo 5 provenienti dalla NY Fed.

La motivazione addotta per aver rimpatriato un quantitativo così deludente è stata questa (dall’articolo link, ndt):

La Bundesbank ha spiegato [la scarsa quantità d’oro rimpatriato dagli Stati Uniti] sostenendo che i trasporti da Parigi sono più semplici e che pertanto si è potuto avviarli con rapidità. "La Bundesbank, inoltre, ha avuto il "sostegno" della BIS (Bank of International Settlements), che ha già organizzato lo spostamento d’oro per conto di altre Banche Centrali, e ha conseguentemente un’esperienza adeguata – solo dopo mesi di preparazione e di implementazione delle misure di sicurezza si è potuto dar inizio al trasporto, attraverso camions ed aerei. "La stessa procedura seguita dalla BIS nel 2011, quando ha prestato lingotti d’oro per la quantità record di 632 tonnellate ....

Tornando alla motivazione principale, ci chiediamo: perché un trasporto d'oro è "più semplice" se ha origine a Parigi e non a New York? Il trasporto dell’oro della NY Fed si fa forse attraverso delle auto che “viaggiano” lungo la parte inferiore dell'Atlantico, e l’oro francese viene forse trasportato fuori dal paese attraverso una “Vespa” (lo scooter)?

C’è presumibilmente un altro motivo: "il metallo prezioso conservato a Parigi ha già la forma allungata con i bordi smussati dello standard “London Good Delivery". Le barre conservate nel seminterrato della Fed, invece, hanno la forma precedente. Hanno bisogno di essere fuse di nuovo [secondo lo standard LGD]. E la capacità delle fonderie sono limitate".

Oppure, detto con grande semplicità, non sono che dei generici pretesti per evitare di dar seguito all’intenzione della Bundesbank di rimpatriare il suo oro fisico, soprattutto dopo che Zero Hedge, nel Novembre del 2012, ha pubblicato la prova della collusione, avvenuta nel 1968, fra Banca d'Inghilterra e Fed, per cercare di frodare la Deutsche Bank: “Banca d'Inghilterra alla Fed: No Indication Should, Of Course, Be Given To The Bundesbank ...”

La farsa si è conclusa con un gran tonfo nel mese di Giugno di quest'anno quando la Germania, invece di continuare con la commedia, ha semplicemente rinunciato al rimpatrio, fornendo una spiegazione ancor più ridicola del reale motivo per cui non può più nemmeno far finta di riprendersi il proprio oro fisico, che si trova a New York, al n. 9 di Liberty Street.

La Germania ha deciso che il suo oro è al sicuro nelle mani degli americani. "Gli americani si stanno prendendo cura del nostro oro", ha sostenuto in un’intervista Norbert Barthle, responsabile per il bilancio del blocco cristiano-democratico della Merkel in Parlamento. "Oggettivamente, non c'è assolutamente alcun motivo di sfiducia".

E questo è tutto: non una sola parola in più, da parte della Germania, sul suo fallito tentativo di rimpatriare l’oro. Fino a questa settimana, quando la Deutsche Bank (equivalente tedesco dell’americana Goldman Sachs, in termini di decisioni politiche) ancora una volta ha rivelato qual’è la vera ragione per il fallimento del tentativo. Dalla relazione speciale di Robin Winkler:

... La “comunità dell’oro” ha prestato grande attenzione alla decisione della Bundesbank di "riportare a casa l'oro tedesco". All'inizio del 2013 la Bundesbank ha annunciato di voler rimpatriare, entro il 2020, 300 tonnellate dell’oro conservato negli Stati Uniti. Si tratta di una dilazione notevole, giustificata da difficoltà di tipo logistico. Ma le principali cause del ritardo sono dovute con maggiore probabilità a delle difficoltà diplomatiche, considerando che la Bundesbank, oltretutto, ha ampiamente dimostrato le sue capacità nell’organizzare trasporti d’oro su larga scala. Nei primi anni del 2000 la Bundesbank rimpatriò in modo incrementale 930 tonnellate dell’oro tedesco conservato dalla Banca d'Inghilterra.

Se c’è qualcuno, del resto, che conosce sul serio cos’è che è accaduto dietro le quinte in Germania, e all’interno delle porte chiuse della Bundesbank, è proprio la Deutsche Bank.

Ed allora il gioco è fatto: non erano le preoccupazioni per il trasporto o per gli standards di consegna (LGD), o un qualcosa di anche lontanamente legato alla Germania ("che ha deciso che il suo oro è al sicuro nelle mani degli americani"), ma esattamente l'opposto: a seguito dell’apertura di una linea di comunicazione “diplomatica”, la Germania è stata posta sotto pressione perché mantenesse il suo oro negli Stati Uniti.

Molto probabilmente un risultato ottenuto dalla Fed, che ha reso fin troppo chiaro alla Bundesbank non solo chi è che “gestisce lo spettacolo”, ma anche quello che il fallimento nel rimpatrio dell'oro (tedesco) avrebbe significato per la "stabilità del prezzo". Fatto che, almeno per ora, ha posto termine alle richieste tedesche.

Ora la domanda è: quanto alta sarà la pressione “diplomatica” che gli Stati Uniti eserciteranno sulla Svizzera, per assicurarsi che il referendum per il rimpatrio del suo oro non riesca?

Perché, se la Germania non è riuscita ad ottenere le sue 674 tonnellate d’oro nel 2013, è certo che la Svizzera non otterrà assolutamente nulla nel suo tentativo di rimpatriare una quantità più che doppia, ovvero 1.500 tonnellate d’oro, conseguenza di un esito positivo nel referendum  del 30 Novembre.

Ed ancora, considerando che è stata l'iniziativa di Obama a distruggere il settore bancario svizzero, dopo gli Stati Uniti hanno schiacciato il suo tradizionale e secolare "anonimato bancario", questa potrebbe anche essere la giusta reazione attraverso la quale la "neutrale" Svizzera potrebbe prendersi la rivincita su un regime (quello di Obama) che ha causato la perdita di quella che è stata, per secoli, la principale fonte per l’afflusso di capitali in questo piccolo e prospero (fino a quel momento) paese centro-europeo.


Link: http://www.zerohedge.com/news/2014-11-16/real-reason-why-germany-halted-its-gold-repatriation-ny-fed

16.11.2014

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Fonte: http://actualidad.rt.com
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Martedì, 20 gennaio 2015


Perche' la Germania continua a rimpatriare il suo oro da Usa e Francia?
Traduzione di Torito

La Banca centrale tedesca, la Bundesbank, continua a rimpatriare le sue riserve d'oro depositate presso la US Federal Reserve e la Banca di Francia.
Secondo un comunicato stampa rilasciato dalla Bundesbank, nel 2014 è stato rimpatriato a Francoforte un totale di 120 tonnellate di oro. Di queste, 35 tonnellate di oro sono stati rimosse dalla Banca di Francia a Parigi e 85 tonnellate dalla Federal Reserve Bank di New York.
Il rimpatrio dell'oro tedesco avviene secondo il piano presentato Bundesbank nel gennaio 2013, in base al quale la Germania 2020 intende mantenere la metà del suo oro nelle sue volte.
Entro la fine del 2014 il volume totale delle riserve ufficiali d'oro della Bundesbank tedesca è stato stimato al 35,2% (1.192 tonnellate). Nei sotterranei della Federal Reserve statunitense, della Banca d'Inghilterra e della Banca di Francia rimane rispettivamente il 42,8% (1.447 tonnellate), il 12,9% (438 tonnellate) e il 9,1% (307 tonnellate) dell'oro tedesco.
Gli esperti sottolineano che la decisione della Germania di rimpatriare le riserve auree era dovuta al timore che la Federal Reserve degli Stati Uniti avrebbe potuto utilizzarle nel settore bancario.
Inoltre, il deposito di oro all'interno del paese può essere visto come una specie di assicurazione in caso di ritorno alle monete nazionali in Europa. Il fatto che molti paesi vogliono avere un’assicurazione di questo tipo significa che questi Stati membri ritengono che vi sia un reale rischio di crollo della zona euro. La tendenza al rimpatrio dell’oro per il paese è la prova evidente che la sfiducia è in crescita, sostengono molti economisti.


Link: http://actualidad.rt.com/economia/163907-alemania-repatria-oro-eeuu-francia
20.01.2015

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