Giselle Dian Intervista Andrea Cozzo


Andrea Cozzo e' docente universitario di cultura greca, studioso e amico della nonviolenza, promotore dell'attivita' didattica e di ricerca su pace e nonviolenza nell'ateneo palermitano, tiene da anni seminari e laboratori sulla gestione nonviolenta dei conflitti, ha pubblicato molti articoli sulle riviste dei movimenti nonviolenti, fa parte del comitato scientifico dei prestigiosi "Quaderni Satyagraha". Tra le sue opere recenti: Se fossimo come la terra. Nietzsche e la saggezza della complessita', Annali della Facolta' di Lettere e filosofia di Palermo. Studi e ricerche, Palermo 1995; Dialoghi attraverso i Greci. Idee per lo studio dei classici in una societa' piu' libera, Gelka, Palermo 1997; (a cura di), Guerra, cultura e nonviolenza, "Seminario Nonviolenza", Palermo 1999; Manuale di lotta nonviolenta al potere del sapere (per studenti e docenti delle facolta' di lettere e filosofia), "Seminario Nonviolenza", Palermo 2000; Tra comunita' e violenza. Conoscenza, logos e razionalita' nella Grecia antica, Carocci, Roma 2001; Saggio sul saggio scientifico per le facolta' umanistiche. Ovvero caratteristiche di un genere letterario accademico (in cinque movimenti), "Seminario Nonviolenza", Palermo 2001; Filosofia e comunicazione. Musicalita' della filosofia antica, in V. Ando', A. Cozzo (a cura di), Pensare all'antica. A chi servono i filosofi?, Carocci, Roma 2002, pp. 87-99; Sapere e potere presso i moderni e presso i Greci antichi. Una ricerca per lo studio come se servisse a qualcosa, Carocci, Roma 2002; Lottare contro la riforma del sistema scolastico-universitario. Contro che cosa, di preciso? E soprattutto per che cosa?, in V. Ando' (a cura di), Saperi bocciati. Riforma dell'istruzione, discipline e senso degli studi, Carocci, Roma 2002, pp. 37-50; Scienza, conoscenza e istruzione in Lanza del Vasto, in "Quaderni Satyagraha", n. 2, 2002, pp. 155-168; Dopo l'11 settembre, la nonviolenza, in "Segno" n. 232, febbraio 2002, pp. 21-28; Conflittualita' nonviolenta. Filosofia e pratiche di lotta comunicativa, Edizioni Mimesis, Milano 2004; La tribu' degli antichisti, Carocci, Roma 2006; Gestione creativa e nonviolenta delle situazioni di tensione. Manuale di formazione per le Forze dell'ordine, Gandhi Edizioni, Pisa 2007



- Giselle Dian: La riflessione e la pratica del femminismo hanno avuto un ruolo fondamentale nella formazione dei movimenti sociali impegnati per i diritti umani di tutti gli esseri umani. Come si e' esercitato questo ruolo nel corso degli ultimi decenni a livello planetario?
- Andrea Cozzo: Il femminismo e' la rivoluzione che piu' chiaramente dimostra al mondo l’efficacia della nonviolenza: benche' troppo spesso cio' non venga messo a fuoco, infatti, le lotte delle donne sono state lotte non “contro”, ma lotte “per”. L’emancipazione femminile, avvenuta senza alcuna violenza, e' un modello per ogni cambiamento sociale, ed ha effettivamente contribuito a smascherare il maschilismo sotteso alla "normale" organizzazione e gestione del mondo: per liberare l’umanita' e la natura c’e' bisogno di avviarsi ad una cultura della cura, piuttosto che del controllo, ad una pratica di ascolto piuttosto che di parola.
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- Giselle Dian: L'opposizione alla bomba atomica ha caratterizzato la seconda meta' del Novecento; negli ultimi decenni essa si e' sviluppata anche contro le centrali nucleari, cogliendo una serie di decisivi nessi ed implicazioni. Quali sono state le esperienze cruciali e quali sono le riflessioni fondamentali del movimento antinucleare?
- Andrea Cozzo: Hiroshima e' stato il simbolo della follia della guerra, come Chernobyl lo e' stato della follia del nucleare. Del resto, benche', per cosi' dire, in ordine logico inverso, guerre e nucleare hanno gli stessi effetti: l’atomica uccide gli esseri umani e il pianeta, come le centrali nucleari uccidono... il pianeta e gli esseri umani. Le lotte di Comiso, in Sicilia, all’inizio degli anni ‘80, sono state uno dei momenti piu' alti di questa convergenza tra il movimento ecologico e quello nonviolento: manifestazioni mondiali mostrarono con chiarezza, da allora a Porto Alegre e fino ad oggi, la capacita', da parte dei movimenti di trasformazione sociale, di “pensare globalmente, agire localmente” - di coniugare, cioe', una visione complessa e reticolare della realta' con un’azione concreta e articolata in diversi punti della Terra.
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- Giselle Dian: La solidarieta' internazionale con il movimento antiapartheid in Sudafrica ha caratterizzato gli anni Ottanta; e ad essa anche gli artisti (delle arti visive, della musica, della letteratura, del teatro e del cinema) hanno dato un contributo rilevante, particolarmente sul versante della sensibilizzazione. Poi, negli anni '90, la liberazione di Nelson Mandela, la sua elezione a primo presidente democratico del Sudafrica, e l'esperienza straordinaria della Commissione per la verita' e la riconciliazione, costituiscono eventi di portata mondiale ed epocale. Quali riflessioni si possono trarre da questa vicenda?
- Andrea Cozzo: L’istituzione e il funzionamento della Commissione per la verita' e la riconciliazione in Sudafrica ha avuto un’importanza enorme non solo nella costruzione di un nuovo Sudafrica, libero dall’apartheid come pure da ogni risentimento razziale in senso inverso, ma anche nella diffusione di una piu' generale cultura della gestione dei conflitti che riesca a pensare ad una giustizia non piu' “retributiva”, cioe' punitiva, o anche “rieducativa”, ma ad una giustizia “restaurativa”, ovvero dialogante, capace di coinvolgere tanto la vittima, quanto il reo, quanto, ancora, la comunita' al fine di un reale superamento dell’ingiustizia e riparazione ad essa (in Italia, per esempio, opera in questa direzione, adesso, il diritto penale minorile).
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- Giselle Dian: Da alcuni anni si ha la sensazione che almeno in alcune parti del mondo finalmente i diritti delle persone omosessuali vengano almeno formalmente riconosciuti, e che il pregiudizio e la violenza omofoba non godano piu' di una complicita' diffusa. E' realmente cosi'? Ed attraverso quali tappe di impegno civile e di progresso culturale si e' giunti a questa situazione, e quanto cammino c'e' ancora da percorrere, e quali iniziative occorre intraprendere affinche' ad ogni persona sia riconosciuto il diritto alla libera autodeterminazione ed autogestione del proprio orientamento sessuale e delle proprie scelte di vita?
- Andrea Cozzo: L’avanzamento culturale nel campo dell’etica sessuale, avvenuto negli ultimi quaranta-cinquanta anni e soprattutto negli ultimi venti, e' certamente notevole: si e' trattato innanzitutto della messa a fuoco di un problema, dello "scoperchiamento" di una pentola in cui bollivano questioni che si aveva difficolta' ad affrontare e addirittura a riconoscere. Penso che siamo ancora all’inizio della riflessione e soprattutto all’inizio di un reale cambiamento delle pratiche e della cultura che investono, in fondo, tutta la concezione del rapporto tra i generi e di ciascuno col proprio corpo.
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- Giselle Dian: Quale puo' essere lo specifico contributo dell'arte all'impegno per la pace, l'ambiente, i diritti umani di tutti gli esseri umani?
- Andrea Cozzo: L’arte, per la sua dimensione piu' immediatamente interculturale, puo' contribuire notevolmente alla denuncia e alla critica della violenza e a far credere all’idea che “un altro mondo e' possibile”. La sua creativita' e la sua ampia visibilita' pubblica possono avere un impatto notevole sulla societa', possono dare un messaggio di liberazione che arriva a tutti, combattendo la rassegnazione alla pretesa "razionalita' del reale" e facendo immaginare a tutti mondi possibili.

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