Giselle Dian Intervista Angela Dogliotti Marasso


Angela Dogliotti Marasso, rappresentante autorevolissima del Movimento Internazionale della Riconciliazione e del Movimento Nonviolento, svolge attivita' di ricerca e formazione presso il Centro studi "Sereno Regis" di Torino e fa parte della Commissione di educazione alla pace dell'International peace research association; studiosa e testimone, educatrice e formatrice, e' una delle figure piu' nitide della nonviolenza in Italia. Tra le sue opere segnaliamo particolarmente Aggressivita' e violenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino; il saggio su Domenico Sereno Regis, in AA. VV., Le periferie della memoria, Anppia - Movimento Nonviolento, Torino-Verona 1999; con Maria Chiara Tropea, La mia storia, la tua storia, il nostro futuro, Edizioni Gruppo Abele, Torino 2003; Con Elena Camino (a cura di), Il conflitto: rischio e opportunita', Edizioni Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 2004. Un'ampia intervista ad Angela Dogliotti Marasso e' nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 220


 
- Giselle Dian: Quale eredita' ha lasciato nella cultura statunitense e mondiale l'esperienza di Martin Luther King, la lotta contro il razzismo e il movimento per i diritti civili?
- Angela Dogliotti Marasso: Mi pare che il segno piu' visibile dell'eredita' di Martin Luther King negli Usa sia il Presidente Obama. Quale successo piu' evidente, in poco piu' di 40 anni, passare dalla segregazione razziale all'elezione di un Presidente di colore? Ma io credo che l'eredita' di King sia piu' profonda: egli ha insegnato a generazioni di cittadini statunitensi la forza della nonviolenza, la capacita' cioe' di opporsi con determinazione a leggi ingiuste, a comportamenti discriminatori, ad una cultura violenta, con le sole armi della disobbedienza civile, della protesta nonviolenta organizzata, della scelta consapevole, operata sulla base di una coscienza autonoma. E questo e' un esempio che e' stato fecondo a livello planetario. Mi pare particolarmente prezioso oggi, in presenza di culture che tendono a rilegittimare comportamenti discriminatori e razzisti.
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- Giselle Dian: La riflessione e la pratica del femminismo hanno avuto un ruolo fondamentale nella formazione dei movimenti sociali impegnati per i diritti umani di tutti gli esseri umani. Come si e' esercitato questo ruolo nel corso degli ultimi decenni a livello planetario?
- Angela Dogliotti Marasso: Il femminismo e' forse la sola rivoluzione effettivamente compiuta del XX secolo. La saldatura tra privato e politico che il femminismo ha operato, la sua attenzione a costruire relazioni diverse tra gli esseri umani, a umanizzare i conflitti, rappresentano certamente  importanti e profonde trasformazioni. Tuttavia il problema oggi mi pare che sia come far si' che queste trasformazioni investano la cultura profonda, al di la' della cerchia ristretta dei movimenti impegnati per i diritti di tutti gli esseri umani. Come farle diventare atteggiamenti comuni, attitudini di pensiero e di comportamento per tutti.
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- Giselle Dian: L'opposizione alla bomba atomica ha caratterizzato la seconda meta' del Novecento; negli ultimi decenni essa si e' sviluppata anche contro le centrali nucleari, cogliendo una serie di decisivi nessi ed implicazioni. Quali sono state le esperienze cruciali e quali sono le riflessioni fondamentali del movimento antinucleare?
- Angela Dogliotti Marasso: Il movimento antinucleare ha esordito contro l'orrore della possibile distruzione del genere umano ad opera della bomba atomica. Questo evento, che ha segnato una tappa negativa nella storia umana, ha reso indispensabile un ripensamento a diversi livelli, due in particolare: nella politica internazionale, rendendo sempre piu' evidente la necessita' di trovare alternative alla guerra per risolvere i conflitti; nel rapporto scienza-tecnologia-societa' mettendo in discussione il paradigma positivistico di progresso inevitabile attribuito alla scienza. Cosi', anche l'applicazione "pacifica" dell'energia nucleare ha rivelato la sua omogeneita' ad un modello sociale centralizzato, energivoro, dilapidatorio di risorse, e ha reso attuale la ricerca gandhiana di un modello economico ecologico e controllabile dal basso.
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- Giselle Dian: La solidarieta' internazionale con il movimento antiapartheid in Sudafrica ha caratterizzato gli anni Ottanta... Poi, negli anni '90, la liberazione di Nelson Mandela, la sua elezione a primo presidente democratico del Sudafrica, e l'esperienza straordinaria della Commissione per la verita' e la riconciliazione, costituiscono eventi di portata mondiale ed epocale. Quali riflessioni si possono trarre da questa vicenda?
- Angela Dogliotti Marasso: Credo che l'esperienza della Commissione sudafricana Verita' e Riconciliazione rappresenti una svolta epocale nei modelli di giustizia a livello mondiale. Riparazione invece che punizione, perdono in cambio di assunzione di responsabilita', sono le nuove prospettive orientate ad una cultura di nonviolenza e riconciliazione, la sola in grado di affrontare adeguatamente le complesse questioni e i conflitti dell'eta' contemporanea.

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