Giselle Dian Intervista Annamaria Rivera


Annamaria Rivera, antropologa, vive a Roma e insegna etnologia all'Universita' di Bari. Fortemente impegnata nella difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, ha sempre cercato di coniugare lo studio e la ricerca con l'impegno sociale e politico. Attiva nei movimenti femminista, antirazzista e per la pace, si occupa, anche professionalmente, di temi attinenti. Al centro della sua ricerca, infatti, sono l'analisi delle molteplici forme di razzismo, l'indagine sui nodi e i problemi della societa' pluriculturale, la ricerca di modelli, strategie e pratiche di concittadinanza e convivenza fra eguali e diversi. Fra le opere di Annamaria Rivera piu' recenti: (con Gallissot e Kilani), L'imbroglio etnico, in quattordici parole-chiave, Dedalo, Bari 2001; (a cura di), L'inquietudine dell'Islam, Dedalo, Bari 2002; Estranei e nemici. Discriminazione e violenza razzista in Italia, DeriveApprodi, Roma 2003; La guerra dei simboli. Veli postcoloniali e retoriche sull'alterita', Dedalo, Bari 2005; Regole e roghi. Metamorfosi del razzismo, Dedalo, Bari 2009



- Giselle Dian: Quale eredita' ha lasciato nella cultura statunitense e mondiale l'esperienza di Martin Luther King, la lotta contro il razzismo e il movimento per i diritti civili?
- Annamaria Rivera: Penso che ci siano molti nessi che legano le lotte statunitensi contro la segregazione detta razziale e per i diritti civili ad altre rivendicazioni e lotte in tutto il mondo, non solo negli Stati Uniti, per la dignita' e l’uguaglianza di tutti gli esseri umani. Delle prime Martin Luther King e' stato una figura luminosa (fra l’altro, egli e' stato il più giovane Premio Nobel per la pace). L’influenza del suo pensiero e della sua opera ha di gran lunga travalicato i confini degli Stati Uniti. Gli stessi movimenti studenteschi del ’68 in Europa sono stati influenzati da lui e piu' in generale dal movimento africano-americano contro la segregazione e il razzismo (nonche' da quello contro la guerra in Vietnam). Basta dire che, se oggi parliamo, a proposito dell’Italia e di altri paesi, della presenza di un razzismo istituzionale e siamo capaci di analizzarlo, e' anche perché due leader del Black Power, Stokely Carmichael e Charles V. Hamilton, alla fine degli anni Sessanta sostennero che l’ineguaglianza strutturale di certe minoranze non e' solo il frutto di pregiudizi e di comportamenti discriminatori della maggioranza, ma e' anche l’esito di norme, procedure e pratiche routinarie messe in atto dalle istituzioni.
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- Giselle Dian: La riflessione e la pratica del femminismo hanno avuto un ruolo fondamentale nella formazione dei movimenti sociali impegnati per i diritti umani di tutti gli esseri umani. Come si e' esercitato questo ruolo nel corso degli ultimi decenni a livello planetario?
- Annamaria Rivera: Il movimento per la liberazione delle donne e la critica femminista hanno avuto una grande influenza su altri movimenti e correnti di pensiero, politiche, culturali e artistiche. E, a sua volta, il grande movimento femminista fra gli anni Sessanta e Settanta, soprattutto in Italia, si ispiro' anche al movimento africano-americano contro la segregazione “razziale” riprendendone alcune pratiche - quella del separatismo, per esempio -, alcune analisi e anche degli slogan: basta ricordare che “Donna e' bello” - uno slogan fra i piu' consueti - era ripreso da “Black is beautiful”. Dal canto suo, il femminismo ha poi ispirato il movimento per i diritti delle persone omosessuali come altri: lo stesso movimento pacifista ne ha mutuato discorsi e pratiche. A me sembra che sul piano teorico e culturale il lascito piu' importante della critica femminista sia stata la messa in discussione dell’universalismo cosi' come viene convenzionalmente inteso e praticato: e' chi ha il potere, chi domina, e' il noi maschile e maggioritario, che si definisce universale e che definisce gli altri, i subalterni, le minoranze, l’altro genere come particolari o addirittura come non pienamente umani. Basta dire che a suo tempo si oso' definire suffragio universale un sistema nel quale le donne non avevano il diritto di voto!
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- Giselle Dian: La solidarieta' internazionale con il movimento antiapartheid in Sudafrica ha caratterizzato gli anni Ottanta; e ad essa anche gli artisti (delle arti visive, della musica, della letteratura, del teatro e del cinema) hanno dato un contributo rilevante, particolarmente sul versante della sensibilizzazione. Poi, negli anni '90, la liberazione di Nelson Mandela, la sua elezione a primo presidente democratico del Sudafrica, e l'esperienza straordinaria della Commissione per la verita' e la riconciliazione, costituiscono eventi di portata mondiale ed epocale. Quali riflessioni si possono trarre da questa vicenda?
- Annamaria Rivera: Io oggi ne trarrei la riflessione che mai si deve dare per acquisito una volta per tutte cio' che si e' conquistato tramite i movimenti e le lotte. Il paese che con tanto coraggio ha lottato contro il regime dell’apartheid e se ne e' liberato, che ha avuto un dirigente della grandezza morale e politica di Nelson Mandela, che ha inventato uno strumento straordinario come la Commissione per la verita' e la riconciliazione, e' lo stesso paese in cui nel 2008 sono stati uccisi almeno cinquanta migranti provenienti da altri paesi africani, nel corso una violenta ondata di xenofobia popolare (della popolazione nera!), alimentata o comunque favorita dall’alto. Nel corso di quelle violenze almeno tredicimila migranti furono costretti alla fuga ed alcuni arsi vivi. E’ lo stesso paese in cui permangono spaventose ineguaglianze sociali, sacche estreme di poverta' e di abbandono, un tasso di analfabetismo fra i piu' alti al mondo. L’accesso al potere politico ed economico e' riservato a una minoranza infima, che oggi non ha vergogna di ostentare i segni della propria ricchezza. Ed e' questo a produrre frustrazione e rancore negli strati di popolazione piu' sfavoriti: il razzismo, si sa, e' la socializzazione del rancore. Per fortuna, in Sudafrica ci sono anche vivaci movimenti sociali dal basso che contestano attivamente le politiche governative e si battono per il diritto al lavoro, all’alloggio, all’istruzione: per tutti e tutte, non solo per i sudafricani doc.
La stessa cosa si potrebbe dire per il movimento delle donne. Certo, la sua eredita' preziosa e' evidente in molti ambiti. Ma, soprattutto in Italia, c’e' un arretramento in altrettanti ambiti per cio' che riguarda la condizione concreta delle donne e la considerazione in cui sono tenute. Nel nostro paese si e' determinato un processo vertiginoso di mercificazione dell’immagine e del corpo femminili. Quanto alla parita' fra uomini e donne, il rapporto del 2009 del World Economic Forum assegna all’Italia il 72mo posto su 135 paesi, addirittura il 96mo per quanto riguarda l’accesso al lavoro e l’uguaglianza di trattamento. Un posto ben lontano da quello di altri paesi europei e piu' in basso di molti paesi detti in via di sviluppo. Il che vuol dire che c’e' stata negli anni piu' recenti addirittura una sorta di backlash, di ritorno indietro e di rivincita contro le rivendicazioni delle donne.
Una considerazione conclusiva: Malgrado tutto, i movimenti dei quali abbiamo parlato hanno lasciato tracce quasi ovunque nel mondo. Anzi, se in alcuni paesi occidentali la loro eco sembra affievolita, altrove le suggestioni che hanno lasciato ispirano vivaci movimenti per i diritti civili e l’uguaglianza degli esseri umani. Per esempio, alcuni paesi arabi conoscono movimenti femministi tanto importanti quanto da noi misconosciuti. Ancora un esempio. Il movimento “altermondialista”, il piu' importante degli ultimi anni, dal carattere davvero internazionale, e' quello che, a mio parere, e' riuscito a sintetizzare quasi tutti i temi venuti alla ribalta dagli anni Sessanta in poi: l’ecologia, il femminismo, il pacifismo, l’antirazzismo, l’uguaglianza economica e sociale fra gli esseri umani e fra le diverse aree del pianeta. Questo movimento, che da noi oggi sembra indebolito, e' ben presente, con tutti i suoi contenuti, nei paesi latinoamericani e in molti dei paesi detti in via di sviluppo.

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