Si può parlare di “Twitter Revolution” o di “Facebook Revolutions” a proposito dell’Egitto e della Tunisia? Queste rivolte sarebbero avvenute senza i blogger che le hanno innescate e senza Internet che le ha propagate? Attivisti, blogger, hacker e giovani sono i grandi protagonisti delle rivoluzioni arabe. La loro mobilitazione ha portato in piazza decine di migliaia di persone, per protestare contro un regime autocrate e dittatoriale. Col passare dei giorni le migliaia sono diventate decine di migliaia e poi centinaia di migliaia. Alla fine si stima che quasi 12 milioni di persone abbiano protestato in tutto l’Egitto fino a ottenere la caduta di Hosni Mubarak, l’11 febbraio 2011, dopo 29 anni di presidenza.

I Diari della Rivoluzione raccoglie le voci dei più importanti dei famosi blogger: Sarah El Sirgani, Amira Ahmed, Tarek Shalaby, Mohamed El Dahshan, Mona Seif, Hossam el-Hamalawy.

Un racconto in presa diretta dei protagonisti di quella che passerà alla storia come la prima rivoluzione promossa, supportata e diffusa dalla rete.

Il nuovo Egitto ha molti volti, uno di questi è quello di Sarah El Sirgany, la giornalista e blogger che è stata una delle voci della rivoluzione che ha portato alla caduta di Mubarak. Dal festival “Internazionale a Ferrara”, dove ha presentato anche il libro “I diari della rivoluzione”, Sirgany ha espresso tutta la sua soddisfazione per l’evoluzione in corso nel Paese dopo la caduta del Rais.”E’ un momento molto interessante per stare in Egitto, per essere un egiziano – ha spiegato la giornalista a TMNews – perché ci stiamo rendendo conto che, anche se ciò richiederà ancora molto tempo, stiamo per arrivare dove non avremmo mai immaginato prima”.El Sirgany ha poi fatto il punto della situazione attuale nel suo Paese.”I cambiamenti politici in Egitto stanno solo cominciando – ci ha detto Sarah – a gennaio e febbraio abbiamo fatto un primo passo, un passo enorme, ma questo è solo l’inizio”.”Non mi aspetto – ha aggiunto – di vedere l’Egitto in prima pagina su tutti i giornali europei o americani come nei mesi scorsi, perché ciò che sta avvenendo adesso è un processo molto locale, che comprende la ridefinizione delle strutture sociali e politiche, oltre che la ridefinizione dei nostri stessi obiettivi. E’ un processo complesso, che a volte potrà anche essere frustrante”.Ma sul lungo periodo Sarah El Sirgany è certa che l’Egitto cambierà in meglio.