Come nei precedenti Guerra è pace e La fine delle illusioni, la Roy racconta dal punto di vista dei deboli, della “gente comune”, appunto, gli eventi internazionali che stanno dando al mondo intero un nuovo assetto. Dalla fatidica data dell’11 settembre, con tutte le conseguenze politiche ma anche militari che quell’evento ha scatenato, alla gestione dei media nei paesi democratici; dal vivo suggerimento “leggete Chomsky” alle riflessioni sulle cause del diffuso spirito antiamericano che dovrebbe essere compreso per poter essere affrontato nel giusto modo; dall’indifferenza con cui Europa e America guardano ai problemi gravissimi del resto del mondo al mito illusorio della pace nel secondo dopoguerra, smentito non solo dai conflitti “dimenticati” ma anche dai tanti importanti episodi bellici cui hanno partecipato i grandi paesi occidentali; dal senso attuale delle democrazie mondiali alla situazione complessa e difficile della sua patria, l’India. E l’impero? Cosa intende la scrittrice con questo termine? “È il governo statunitense (e i suoi satelliti europei), la Banca mondiale, il Fondo monetario internazionale (FMI), l’Organizzazione mondiale per il commercio (WTO), le multinazionali? Oppure è qualcosa di più? In molti paesi l’impero ha generato sottoprodotti pericolosi: nazionalismo, fanatismo religioso, fascismo e, naturalmente, terrorismo, che marciano fianco a fianco con il progetto di globalizzazione neoliberista delle grandi multinazionali. Questo progetto vede l’India, la più popolosa democrazia del mondo, all’avanguardia”. Una denuncia importante che ci vede coinvolti molto direttamente.