Il Rapporto della Missione di inchiesta delle Nazioni Unite sul conflitto di Gaza (“Rapporto Goldstone”) raccoglie i risultati di un’indagine preliminare commissionata dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a un pool di esperti guidati dal giudice sudafricano
Richard J. Goldstone, con il mandato di fare luce sulle violazioni del diritto internazionale commesse durante la guerra condotta da Israele tra il 27 dicembre 2008 e il 18 gennaio 2009 nella Striscia di Gaza. A due anni da quel terribile massacro, in cui persero la vita 1.417 persone, di cui oltre l’80% civili e 313 bambini, il Rapporto Goldstone resta una lettura irrinunciabile per comprendere a fondo, e al di là di ogni posizione ideologica, la gravità delle violazioni dei diritti umani commesse durante l’Operazione Piombo Fuso e i dibattiti che ne sono seguiti. Per l’ampiezza della sua analisi, è inoltre una denuncia implacabile e documentata
delle politiche illegali israeliane che hanno prodotto e continuano a produrre, a Gaza e in Cisgiordania, una crisi umanitaria senza precedenti, di cui l’aggressione del dicembre 2008 - gennaio 2009 non è che uno dei culmini più drammatici e violenti.