Bernardo Venturi (Bologna, 1980) si occupa di formazione, ricerca e advocacy su processi di pace e risoluzione dei conflitti. Si è dottorato nel 2009 presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna, dove ha svolto anche attività di ricerca post-dottorato. Periodi di ricerca l’hanno portato alla Moldova State University, al Peace Research Institute Oslo (PRIO) e all’United States Institute of Peace (USIP). È docente a contratto presso il Marist College (NY) Campus di Firenze e ha un’ampia esperienza di insegnamento in corsi di laurea e master. Ha pubblicato ampiamente su temi relativi a conflitti, cooperazione e ai processi di pace. È Direttore del Centro Studi Difesa Civile (CSDC) e membro del Consiglio Direttivo dell’European Peacebuilding Liaison Office (EPLO).

Si può studiare la pace? Si possono apprendere lezioni dai conflitti del passato per provare a risolvere quelli del futuro? La peace research, ispirata da un demone weberiano, nasce con questo intento. Questo testo ne ricostruisce la storia e ne analizza le principali metodologie, innovazioni, correnti di pensiero e prospettive istituzionali.

Particolare attenzione è rivolta al pensiero di Johan Galtung, uno dei principali fondatori della peace research, al suo approccio metodologico, al contributo apportato alle scienze umane e ai principali concetti usati in modo innovativo. L’analisi comparata si sviluppa poi con altri importanti autori della peace research,tra i quali Kenneth Boulding, John Burton, Nils Petter Gleditsch e Håkan Wiberg, nonché con altri autori del pensiero politico, sociologico e delle scienze umane in generale: da Karl Marx a Max Weber, da Karl Popper ad Anatol Rapoport, da Paul F. Lazarsfeld a Claude Lévi-Strauss.

L’azione di Galtung viene contestualizzata a partire da un’approfondita analisi del contesto socio-politico nordico dove nasce e si sviluppa la prima peace research europea. Viene quindi analizzata l’analisi storica e metodologica dell’International Peace Research Institute, Oslo (Prio), creato da Galtung e da altri ricercatori alla fine degli anni cinquanta e oggi considerato uno dei più avanzati centri di ricerca sulla pace e sulla sicurezza. Un ultimo sguardo è dedicato alla dimensione comparata e ai rapporti con gli studi analoghi che si sviluppano negli Stati Uniti e all’efficacia della peace research nell’influenzare le istituzioni politiche, sia negli atti legislativi sia nel policy-making.