Può esistere un odio positivo? "Assolutamente sì", secondo Jean Ziegler, sociologo svizzero e autore di "L'Odio per l'Occidente", fra gli ospiti del Festival di Internazionale a Ferrara. "Esiste un odio criminale, patologico contro l'Occidente, ma esiste anche un odio ragionato che sta emergendo nei paesi del Terzo Mondo che trasforma la memoria ferita dalla schiavitù e dalla colonizzazione in coscienza politica, di rinascita identitaria". Un esempio è la Bolivia di Evo Morales, ma anche, in Africa, il movimento del Delta del Niger. "L'Occidente - continua Ziegler - domina il pianeta da 500 anni, poche multinazionali controllano il mondo, viviamo sotto la tirannia di un'oligarchia". Quindi "questo odio è giustificato", in un mondo in cui 37mila persone al giorno muoiono di fame, in cui ogni bambino che muore di malnutrizione "viene assassinato", ma questo odio "può sfociare in qualcosa di positivo". Questo libro dunque "è un libro di speranza, malgrado il titolo", in favore di "questi movimenti di rottura contro l'ordine cannibale del mondo, per riprendere la gestione delle risorse". Ma l'altra speranza, non secondaria, "è il movimento di solidarietà che si può sviluppare qui, fra noi, in Occidente, nella società nei paesi dominanti".