Paul Hawken si lancia nell'impresa di descrivere il movimento senza nome formato da milioni di organizzazioni che in tutto il mondo si battono per la giustizia sociale, la difesa dell'ambiente e la resistenza delle culture indigene alla globalizzazione.

Il più grande movimento sociale di tutta la storia dell'umanità non si riconosce come tale, non segue un'ideologia ma la forza delle idee, affronta direttamente e in modo pragmatico le esigenze dei cittadini ed i problemi globali, contiene al suo interno una grande diversità che costituisce la sua forza ma anche la sua debolezza. Secondo Hawken si tratta di una risposta collettiva che la Terra sta generando per affrontare le mille crisi locali e globali; è il sistema immunitario dell'umanità che reagisce a tossine quali la corruzione politica, il disordine economico ed il degrado ecologico. La rete immunitaria resiste, corregge, ricostruisce, apprende, si rigenera e si autoregola nelle forme di una moltitudine di organizzazioni che svolgono in modo ricco di inventiva il ruolo di anticorpi sociali che si attaccano alle patologie del potere, cercando di reinventare il mondo dal basso verso l'alto sulla base dei principi della giustizia e dell'ecologia; forse l'ultima occasione per evitare il collasso.