I cambiamenti di rotta presuppongono una bussola, una cartina, se non altro essere capaci di leggere le stelle. Non è facile per chi si avventura alla scoperta di nuovi mondi, magari con vecchi strumenti, trovare facilmente la strada. In questi casi spesso ci viene in aiuto l’esperienza. Sedimentata negli anni, raccolta da altri, sistematizzata alla bell’e meglio, rimane un patrimonio da tutelare, valorizzare e utilizzare quando e quanto più ci serve.

In questo il senso primo di questa pubblicazione. Tracciare una mappa, parziale e migliorabile quanto volete, di quello che si sta muovendo sotto il cielo della crisi multipla di questo millennio. Migliaia di anticorpi hanno deciso di reagire ad una sindrome che sembra non avere cure facili o terapie a portata di mano, e lo stanno facendo ripensando profondamente il loro agire e la loro relazione con l’altro da sé.

Questa raccolta di pezzi, già pubblicati su Comune-info o inediti, vuol essere un vero e proprio portolano per i naviganti, capace di indicare porti ed approdi, per facilitare rotte e navigazioni. Dalla teoria alla pratica, passando per le esperienze nazionali e internazionali, «Common Properties» prende nome e ispirazione dalla tre giorni COMMON PROPERTIES organizzata nel settembre 2013 all’ex Colorificio liberato di Pisa dal Municipio dei Beni Comuni e con questa si integra in modo inestricabile.

Questa crisi ha bisogno di nuove idee e di gambe che diano loro vita e concretezza. Sono le gambe, e i volti, che appartengono alle migliaia di persone che hanno scelto di mettersi in gioco in un modo nuovo, usando le differenze come un nuovo valore e le intelligenze collettive come risorsa da mettere a sistema. Perché tempi nuovi hanno bisogno di un qualcosa in più. Ed è quel qualcosa che, in modo semplice ma ci auguriamo efficace, abbiamo provato a raccontare in queste pagine.