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Il Tibet, la Corea del Nord, l'ex Jugoslavia, l'Iraq di Saddam Hussein, il Ruanda, il Sudan meridionale, la Repubblica democratica del Congo e il Darfur sono tutti scenari di guerra in cui è stato usato il genocidio come una deliberata strategia politica per sterminare milioni di persone. Eppure il mondo civilizzato continua ad assistere passivo a tale catastrofe perpetrata nei confronti di intere popolazioni. Daniel Goldhagen, fissando lo sguardo sui caratteri costitutivi di questa pratica criminale e inumana, ci propone, con argomentazioni scrupolose e sulla base di un'abbondante massa di dati, nuovi modi per interpretarla: dalle condizioni che danno origine all'eliminazionismo ai suoi caratteri e meccanismi fondamentali, fino all'analisi di come genocidio ed eliminazionismo possano essere prevenuti. Questo libro è un accorato appello all'azione civile e a un programma d'intervento concreto sulla società, affinché si possano creare istituzioni e varare misure che potranno in futuro salvare innumerevoli vite e allontanare da tanti popoli la minaccia mortale sotto cui vivono.