Colpì a martellate le testate nucleari, un anno e mezzo al pacifista Vaccaro Nell'anniversario di Nagasaki entrò nella base Nato di Woensdrecht (Olanda)
di Monia Cappuccini
http://www.liberazione.it/giornale/051028/LB12D6D9.asp

L'attesa per la sentenza al processo contro Turi Vaccaro è finita ieri mattina con due notizie, una cattiva, l'altra meno. La prima è che lo storico pacifista italiano è stato condannato a 6 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 750mila euro (l'accusa ne aveva chiesti 2.600.000), che probabilmente verrà commutata in altri 12 mesi di detenzione. Condannato per atti di teppismo, la notizia meno cattiva è che Turi non sarà sottoposto ad espulsione; essendo padre di una ragazza di 15 anni sconterà infatti l'intera pena nel carcere di Breda in Olanda, il paese europeo dove vive con la sua compagna.
Il processo si era aperto il 13 ottobre scorso. Il capo di imputazione per Turi era legato ad un'azione spettacolare e coraggiosa, da lui compiuta da solo nella base di Woensdrecht il 10 agosto scorso, nell'anniversario della distruzione di Nagasaki. Turi era riuscito a penetrare nella base Nato, che ospita 20 testate atomiche, e a danneggiare a martellate - con un martello comprato ad Assisi, la città di San Francesco - i sistemi computerizzati nelle cabine di pilotaggio di due F16. La difesa dell'avvocato Meindert Stelling, ex colonnello dell'aeronautica militare, è stata decisa e combattiva: il legale aveva chiesto l'assoluzione per "legittima difesa contro l'illegalità delle armi nucleari", denunciando così la grave violazione del Trattato di Non- Proliferazione Nucleare ratificato nel 1970 da tutti i paesi europei, che invece continuano ad ospitare, in numero imprecisato e con l'omertà dei governi, dispositivi bellici atomici.

Cinquantaduenne, di origini siciliane ed ex operaio Fiat di Torino, già attivista a Comiso contro gli euro-missili agli inizi degli anni Ottanta, Turi si rifà alla esperienza dei Ploughshares, il movimento internazionale cui aderiscono anche suore americane. Tra i loro obiettivi "trasformare le spade in aratri", in nome di un eco- pacifismo assoluto da praticare in modo diretto e nonviolento. Azioni radicali come quella alla base di Woensdrecht, alla luce del sole, contro cose e non persone, e sempre responsabilmente auto-denunciate.

Della sentenza al processo contro Turi ne hanno dato notizia ieri, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, il segretario della Lega per il disarmo unilaterale e del Comitato di sostegno al nonviolento Turi Vaccaro Alfredo Navarra, l'ex Presidente della Commissione difesa civile non armata Tonino Drago, il senatore del Prc on. Gigi Malabarba, il deputato verde on. Mauro Bulgarelli, Lorenzo
Porta sociologo dell'educazione alla pace presso l'Università di Firenze, il missionario comboniano Alex Zanotelli e Angelo Baracca dell'Unione scienziati per il disarmo. "Una sentenza pesante" hanno commentato all'unisono, esprimendo la massima solidarietà a Turi Vaccaro e dichiarandosi "corresponsabili" dell'azione di disarmo compiuta.

La vicenda di Turi, che ha avuto pochissima rilevanza nel mondo pacifista, ha risvegliato la necessità del problema delle armi e della proliferazione nucleare, oggi più grave di quanto possa sembrare. "Azioni come queste sono le uniche che permettono di attirare l'attenzione. La situazione è grave, nella Finanziaria 2006 le spese militari crescono e quelle sociali diminuiscono", ha commentato l'on. Gigi Malabarba. E c'è un'altra questione tra legalità e illegalità da affrontare: "Di fronte alla ratificazione del Trattato di non proliferazione nucleare, come considerare la presenza illegale e secretata di strumenti di morte sul nostro territorio?" chiede l'on. Mauro Bulgarelli. "Dio ha impiegato quattromila anni per creare il mondo e l'uomo potrebbe metterci un pomeriggio a distruggerlo. Io sono credente, la Chiesa deve dire che la bomba atomica è peccato" incalza il missionario comboniano Alex Zanotelli. Il rischio di una guerra atomica è concreto, e c'è bisogno di una presa di posizione da parte della società civile tutta. "Noi chiediamo a tutte le coscienze sensibili alla pace e al disarmo che si coordinino per progettare e organizzare insieme una nuova grande campagna" concludono insieme in un appello diramato nel pomeriggio.

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