Rete CCP (Corpi Civili di Pace): primo incontro, Seravezza 31 agosto 2003

RESOCONTO DELLA RIUNIONE

Presenti:
Pax Christi (Giorgio Gatta);
Centro Studi Difesa Civile -Csdc- (Sandro Mazzi);
Berretti Bianchi -B.B.- (Tartarini Silvano, Alberto L'Abate, Angelo Gandolfi, Fabiana Bruschi, Barbara Malfatti, Paolo Zammori, Maurizio Cucci);
Rete Lilliput Bologna (Biavati Carla, Rosanna Mulas);
Ass. Papa Giovanni XXIII (Marco Baino);
Gavci BO (padre Angelo Cavagna);
Ass. Coordinamento Obiettori Forlivesi (Raffaele Barbiero, Alessandra Antonelli).
Erano inoltre presenti Walter Zaffaroni e Floriana Pulcini di Action for Peace;
Alfredo Tradardi dell’Associazione Kiwi,
Diana Carminati delle Donne In Nero
e Tusio De Iuliis dell’Associazione “Aiutiamoli a vivere”.
Queste persone hanno partecipato alla riunione a titolo individuale o in rappresentanza di associazioni non collegate però ancora alla Rete CCP.
Assenti:
Movimento Nonviolento (M.N.),
Movimento Internazionale per la Riconciliazione M.I.R.,
Associazione per la Pace.

(Durata Intervento - da ora in poi D.I.- 15 m) Il dibattito è partito dopo che Tartarini ha introdotto 4 domande relative alla Rete CCP ed ha ricordato il lavoro dei gruppi svolto nel seminario di Bologna del 6-8 giugno c.a.:
1) Chi siamo?
2) Cosa vogliamo fare? Sinergie con gli altri? Possibilità di progetto Palestina e Iraq; eventuale progetto pilota da presentare alla U.E. sui CCP. Dare credibilità all'idea dei CCP.
3) Riconoscimento giuridico da ottenere per i CCP. Cosa significa istituzionalizzazione dei CCP? Necessità di avere un riconoscimento dei gruppi già operativi soprattutto come referenti per le istituzioni. Quali forme di pressione sulle istituzioni europee, soprattutto in vista della Costituzione europea.
4) Livelli organizzativi. Chi? Cosa? Quando?

La "presidenza" della riunione è assunta da Alberto L'Abate.

L'odg viene interrottto per fare parlare Tusio, responsabile dell'associazione “ Aiutiamoli a vivere” , che opera in Iraq da alcuni anni, anche in contatto con i B.B.
(D.I. : 17 m) Necessità di intervenire nei conflitti, non fare solo interventi umanitari. Maggio 2003 convegno internazionale dei pacifisti a Bagdad. Necessità ora di risposte politiche e non individuali. Per aiutare il futuro dell’Iraq è importante impegnarsi politicamente e moralmente attraverso la costituzione di un'Ambasciata di pace a Bagdad (che rappresenti i popoli) con l'obiettivo di studiare contesto e situazione, inoltre l'ambasciata deve essere ponte di dialogo e cultura dentro e fuori il Paese. Conoscenza e cultura come strumenti per superare il conflitto. L’odio si alimenta con la guerra e con l'odio prodotto da questa. La sfida per la pace si gioca oggi molto sull'Iraq ed è necessario rispondere a questo uniti su un progetto politico. Solo attraverso questa unità si può superare un impegno generico per la pace. E’ un cammino necessario da fare per il movimento pacifista internazionale. La guerra non è finita per via degli attentati e delle continue sparatorie notturne. Necessarie 4/5 persone per aprire l'Ambasciata di Pace.

C. Biavati (D.I. : 6 m) Al di là del riconoscimento è necessario sancire un diritto. Dobbiamo avere riconosciuto il nostro diritto a difenderci. Il diritto del civile di difendere il civile. La difesa armata non garantisce i civili. Il diritto all'autodifesa deve essere l'asse portante e la base su cui costruire il resto. E' un diritto da affermare. Si nota differente modalità con Tartarini che diceva. prima operiamo e poi facciamoci riconoscere. Diversa è la questione del diritto alle persone di autodifendersi.

Padre Cavagna (D.I. : 5 m) Importante capire che ci vuole un governo mondiale. Via tutti gli eserciti. Possiamo accettare come passaggio intermedio alla nonviolenza per risolvere i conflitti la creazione di un Corpo di Polizia Internazionale. L'Onu va riformato introducendo il voto di maggioranza e la possibilità di creare legislazione che preveda diritti e doveri da rispettare. CCP con 2 funzioni: all'interno per difesa delle istituzioni, all'esterno per interventi all'estero in zone di conflitto.

Paolo (D.I. : 6 m) CCP fatti dalla U.E. o invece nascono dal basso e poi vengono riconosciuti dalla U.E.? Nella maggioranza degli interventi scaturiti dal seminario di BO è venuta l'idea di organismi nostri che poi collaborano con i CCP organizzati dalla UE che purtroppo non si riuscirà a condizionare con una funzione di difesa. L'U.E. farà CCP umanitari.

Baino (D.I. : 10 m) Quali caratteristiche ha un CCP? Individuiamo i criteri e poi vediamo i passaggi seguenti: istituzionalizzati o riconosciuti dalla U.E.
Muoversi valutando le azioni in modo da distinguere fra intervento umanitario e intervento su sicurezza e pace.

Maurizio (D.I. : 4 m) Livello è macro ed è espressione dell'U.E. Ma noi cosa vogliamo fare? Ok Tusio, progetto pilota comune per tutti dove potersi ritrovare, ma siamo in grado di portarlo avanti?

Raffaele (D.I. : 4 m ) Quali criteri per essere CCP? Partire e agire come CCP predisposti da "noi", poi chiedere il riconoscimento. Incidere, nel limite del possibile, su ciò che farà U.E. sui CCP per dare "noi" spunti alla U.E.. Procedere passo dopo passo anche sull'idea del governo mondiale e del diritto all'autodifesa dei cittadini.

Fabiana (D.I. : 6 m) Lavorare per ottenere "l'aspettativa dal lavoro per 3 mesi" per chi opera attraverso missioni di pace. Tenersi in collegamento con la rete Europea che esiste già. I criteri dei CCP sono già stati fatti ed elaborati a BO, non ripetiamo il lavoro fatto. Più che un nuovo progetto, operiamo con la rete Europea. Dobbiamo valutare con attenzione la campagna da fare per ottenere l'aspettativa dei 3 mesi.

Walter (D.I. : 7 m) Ok Ambasciata. Agire, attivarsi come CCP e poi farsi riconoscere. Muoversi sul Forum Sociale Europeo per discutere sui CCP all'interno del Forum.

Tartarini (D.I. : 10 m) A BO sono usciti i 4 gruppi con ottimo lavoro, Cavagna ha sollevato un problema corretto perché mancava riferimento all'Onu. (Tartarini legge parte dei documenti di BO dove si parla dei CCP e dove si menziona la DPN come strumento di azione proiettate all'estero). Se lo vogliamo fare e pensiamo di poterlo fare non vedo il problema nel presentare un nostro progetto pilota sui ccp alla U.E. Per fare azione politica dobbiamo spiegare chi siamo e cosa siamo. Costruire qualcosa, poi evidenziare cosa si è fatto, poi farsi riconoscere. Abbiamo la forza e la convinzione di trasformare l'Ambasciata per l'Iraq in un progetto della U.E?

Sandro (D.I. : 2 m) Troppi argomenti messi insieme, si fa confusione, mettere le cose in fila e poi procedere su ogni punto. Riprendiamo in mano l'odg.

Angelo (D.I. : 6 m) Buona l'idea del diritto all'autodifesa. Lavorare come persone e come comunità locale. L'Iraq rischia di diventare una II° Palestina. Senza tanti giri di parole la guerra ha vinto sui pacifisti, lavoriamo per le generazioni future. A Bagdad il clima di guerra e violento c'era già. Diversi iracheni pensano che senza la guerra il dittatore Saddam non sarebbe caduto. Creare cultura di pace per dare alternativa ai ragazzi che per "farsi notare" usano le armi. Aprire un asilo e un centro sociale. Fare progetti di educazione alla pace.

L'Abate (D.I. : 15 m) Fare CCP di professionisti dell'U.E. è la linea del Centro Studi Difesa Civile -Csdc- di Roma, ma mi sembra più opportuno il riconoscimento di chi fa già delle cose passando attraverso questi livelli: assicurazione -intesa come garanzie sanitarie, lavorative, ecc.- di chi opera, finanziamento di chi opera, riconoscimento. L'istituzione dei CCP europei fatti direttamente dalla stessa U.E. rischia di essere qualcosa che stravolge il nostro lavoro. Fare progetti su cui si raccolgono fondi, se riusciamo ad essere operativi. Progetti comuni a BO messi da parte perché varie organizzazioni pensano di essere scavalcate. Rilanciare il riconoscimento dell'aspettativa di 3 mesi con copertura lavorativa per chi opera in missioni di pace.

SI CHIUDE LA SESSIONE ALLE 13:40, SESSIONE INIZIATA ALLE 11:00 CIRCA.
GRADEVOLE E LAUTO PRANZO OFFERTO DA LAURA E SILVANO TARTARINI.
SI RIPRENDE ALLE 15:30 CIRCA E LA PRESIDENZA E' AFFIDATA A PADRE CAVAGNA.
Tartarini (D.I. : 6 m) Si riconoscono CCP coloro che operano nel campo dei CCP. Riprendiamo le formulazioni segnate dai seminari di BO. Chi agisce in zone di conflitto deve essere qualificato? Da chi e come? Importante rispondere alla domanda chi siamo come CCP e cosa sono i CCP.

L'Abate propone di aggiungere la parola riconciliazione al punto 2 del documento dei seminari di BO dove si spiega la tipologia di intervento che svolgono i CCP.

Maurizio (D.I. : 10 m ) In Palestina i Berretti al I° viaggio hanno fatto monitoraggio della costruzione del muro e poi un libro, al II° viaggio il monitoraggio del muro si è allargato a più città. Ma chi finanzia tutte queste attività? Il problema è reperire fondi, perché di persone disponibili ce ne sono. Abbiamo anche necessità di aumentare capacità informativa. Bisogna continuare l'attività di monitoraggio della costruzione del muro e dare a tutti informazioni sullo stato di avanzamento di questa opera.

Ufficialmente viene di nuovo interrotto l'odg per fare parlare Tradardi dell'Associazione Kiwi che opera in Palestina.

Tradardi (D.I. : 15 m) Propone di fare campagna perchè le organizzazioni possano rientrare nelle zone della Palestina . Documentazione da ricercare sulle "road map". Come si comportano i media italiani e la sinistra rispetto alla Palestina? In Francia è stata fatta una ricerca, sarebbe utile farla anche in Italia. Organizzare insieme a gruppi palestinesi spettacoli teatrali, il teatro ha una grande valenza culturale e di scambio. Interposizione all'azione nonviolenta, dopo la morte di Rachel Corrie più il ferimento grave di altri 2 pacifisti si sta valutando come intervenire e come ridefinire le modalità di interposizione dei conflitti. Problema degli insediamenti dei coloni. Campagna della raccolta di olive in autunno che va sostenuta. Aiutare l'associazione Kiwi su tutte queste iniziative per la Palestina e soprattutto sulla campagna per far rientrare le Ong in Palestina.

Ufficialmente si postpone la ripresa dell'odg per un altro intervento delle Donne in Nero da parte di Diana.

Diana (D.I. : 13 m) In 3 città europee: Torino, Barcellona, L'Aia le municipalità scelgono una priorità (es. centri per donne) e su questa si discute a livello istituzionale e con le associazioni che se ne occupano. Questo per creare progetti con la Palestina. L'aspetto politico è la capacità di mettere in relazione delle città palestinesi con delle città israeliane; su un altro livello, ma con lo stesso obiettivo si vuol mettere in relazione le persone di entrambi i stati (è importante l'incontro delle persone). Priorità: autostima delle donne, violenza domestica, violenza esterna. Si è riusciti a fare passare alcuni corsi, a portare le donne all'esterno. Lavoro sui traumi dei bambini adolescenti. Tentativi, ad Haifa e Gaza, di far lavorare insieme arabi e israeliani. Centro di rieducazione a Ramallah per educare i giovani palestinesi alla nonviolenza. Creare un "ponte" che tenta collegato l'Europa, Israele e la Palestina.

Tartarini (D.I. : 7 m) (Riassume i progetti e poi dice di procedere su questi in base alle forze) Non mettiamo troppa carne al fuoco, però possiamo valutare di fare propri i lavori proposti di volta in volta dalle associazioni. Far propri questi progetti vuol dire che queste persone vanno come CCP. Ambasciata di pace è forse una cosa grossa da aprire oggi come rete ccp- dato che è appena nata-tuttavia, resta il problema che una singola associazione difficilmente potrà assumere questo impegno. Non si può però interrompere nessuna delle varie iniziative in corso.

Angelo (D.I. : 5 m) Se vogliamo veramente essere nonviolenti dobbiamo metterci negli occhi della gente oppressa. Palestina e Iraq significano Medio Oriente. Non possiamo chiedere solo collaborazioni reciproche, dobbiamo alzare l'obiettivo. Lavorare in Iraq e in Palestina è impegnativo.

Fabiana (D.I. : 7 m) Se abbiamo informazioni necessarie operiamo subito per portare avanti la campagna sull'aspettativa per i 3 mesi dal lavoro sull'esempio della CRI e della Protezione Civile. Chi è disponibile a lavorare su questa iniziativa? Io ci sto. Attenzione che ogni conflitto di per sé è più importante di tutti gli altri. Non andiamo su un progetto pilota o su un progetto dove tutti sono già li, ma cerchiamo sinergie e dove non possiamo diamo riconoscimento e supporto politico a chi agisce.

L'Abate (D.I. : 6 m) Non mettere il carro davanti ai buoi. Possiamo fare progetti solo se abbiamo risorse necessarie. Rendiamo possibile avere volontari in zone di conflitto. Per la Palestina cercare di poter essere presenti come organizzatori e di avere osservatori autonomi nelle zone di conflitto simili ai CCP.

Padre Cavagna (D.I. : 3 m) Ok lavorare per la campagna sull'aspettativa dei 3 mesi senza perdere il lavoro; ok la raccolta fondi; ok le pressioni sull'U.E. per avere osservatori simili ai CCP sulla Palestina.

Paolo (D.I. : 3 m) Quale deve essere l'azione comune che ci unifica? I CCP per esempio sono della Rete CCP o sono delle singole associazioni?

Tradardi (D.I. : 3 m) (Puntualizza alcune questioni relative al suo intervento precedente sulla Palestina).
Dobbiamo difendere chi ha fatto azioni di interposizione.

Fabiana (D.I. : 4 m) Riconoscimento dei CCP, a partire da quelli che sono già attivi nei territori di conflitto. Non siamo in grado ora di avere un CCP della Rete.

Tartarini (D.I. : 4 m) Non poniamo ostacoli alla provvidenza. Andiamo avanti piano, passo dopo passo, non vedo però contrarietà allo spirito della Rete CCP sottoscrivere l'adesione a progetti delle varie organizzazioni.

Walter (D.I. : 4 m) Formazione all'utilizzo dei metodi nonviolenti per intervenire in zone di conflitto. Bisogna predisporre un'attività formativa della Rete CCP come livello minimo di base da offrire a tutti.

Raffaele (D.I. : 7 m) Attenzione ad evitare di farci carico di tutte le proposte che ci arrivano, anche perché sono delle singole associazioni e/o gruppi, ed ognuno ha progetti che ritiene fondamentali. Al massimo noi possiamo dare copertura "politica". Pensiamo invece ad alcuni obiettivi che possono unificare i componenti della Rete CCP: 1) campagna aspettativa dei 3 mesi dal lavoro - e se possibile per periodo anche più lungo- ; 2) riconoscimento giuridico dell'U.E. ai CCP; 3) attivare una formazione nonviolenta di base alla soluzione dei conflitti (come dice Walter); 4) dividersi i compiti organizzativi interno alla Rete CCP (Chi?, Cosa?, Quando?)

Giorgio (D.I. : 5 m) Difficile seguire tutti i progetti. Rendiamo operative le cose già decise a BO, lavorare per il riconoscimento dei CCP nell'U.E.

Biavati (D.I. : 5 m) Importante il riconoscimento giuridico di chi opera sul campo non perché si è dei rambo o si va là a divertirci o a fare "turismo di guerra", ma per dare un segno politico e concreto al gesto che si fa. Necessità di avere il diritto dei popoli e delle persone all'autodifesa. Prima operare sui progetti della Rete e poi eventualmente si opera in sinergia con gli altri.

L'Abate (D.I. : 10 m) Non formalizziamoci sui 3 mesi come scadenza per l'aspettativa, se è possibile ottenere di più, lavoriamo per ottenere il massimo. Importante però il ragionamento sui finanziamenti, c'è una proposta che dà la possibilità di detrarre il 5% delle tasse per finanziare missioni di pace. Gino Stefani di BO ha fatto una raccolta di canti per la pace, perché non li raccogliamo e li vendiamo? Ho dei video prodotto negli USA su 6 lotte nonviolente nel mondo, sarebbero molto validi nelle scuole.

Tusio (D.I. : 4 m) Quando parlo dell'Ambasciata di pace in Iraq non introduco un argomento diverso, parlo di qualcosa che fa parte dei CCP. Quando si va in zone di guerra bisogna stare attenti. L'Ambasciata potrebbe essere un punto di riferimento politico e culturale per tutte le organizzazioni e le persone presenti a Bagdad dove la Rete sarebbe visibile e darebbe sostegno ai CCP.

Baino (D.I. : 3 m) Propongo l'idea che la Rete dei CCP dia il proprio patrocinio per le iniziative che fanno le associazioni che la compongono.

Sandro (D.I. : 4 m) Bisogna raccogliere le iniziative emerse e sulle quali si vuole il marchio della Rete, quando e se avremo fondi decideremo eventualmente come destinarli alle iniziative marchiate Rete. Le varie associazioni però nei vari canali informativi che possiedono pubblicizzano tutte le iniziative adottate dalla Rete CCP.

Fabiana (D.I. : 4 m) Il riconoscimento che si cerca di ottenere sui CCP vale per tutti e può procedere in qualsiasi ambito istituzionale (Comune, provincia, regione, Stato, U.E.).

Constatata la tarda ora conseguita e il fatto che diversi sono gia' partiti e altri devono partire, la discussione viene fermata e si passa a delineare una struttura operativa dove da 2 iniziali commissioni proposte si giunge a totalizzarne 6, inserendo in commissione persone non presenti con l'idea che accetteranno l'incarico perche' avevano dimostrato una disponibilita' a farlo.

Si stabilisce luogo e data della prossima riunione:
domenica 26 ottobre 2003-dalle 11 alle 18
bologna -villaggio del fanciullo (presso i dehoniani)
via Scipione dal Ferro, 34

COMMISSIONI CREATE:

1) Riconoscimento dell'aspettativa dal lavoro, minimo 3 mesi (Fabiana Bruschi, presente alla riunione; vengono proposte: Claudia Pallottino Mov. Nonviolento/MIR, don Eugenio Morlini o Giorgio Gatta di Pax Christi)

2) Segreteria a tre (Tartarini Silvano dei B.B., Sandro Mazzi del Csdc che dichiara la sua disponibilità fino al 31/12/2003. Come terzo segretario viene proposto Alberto Capannini dell'Ass. Papa Giovanni XXIII)

3) Formazione con l'obiettivo di predisporre corsi di formazione di base e specifici - di II° livello- per i CCP e con l'obiettivo di verificare quali attività formative sui CCP hanno attuato altre realtà organizzative e associative anche se non presenti a questa riunione. (Marco Baino Ass. Papa Giovanni XXIII come referente con l'aiuto di Alberto L'Abate, tutti e 2 presenti alla riunione)

4) Riconoscimento Istituzionale europeo (Silvano Tartarini dei B.B., Carla Biavati di Rete Lilliput BO con l'incarico di fare da contatto con la Rete CCP europea ENCPS, tutti e 2 presenti all'incontro; vengono proposti anche Bergamaschi Paolo dei Verdi e Mao Valpiana del Mov. Nonviolento)

5) Quali modalità di adesione ai progetti che ci presentano le associazioni (Angelo Gandolfi B.B., Paolo Zammori B.B., Walter Zaffaroni di Action for Peace, tutti presenti alla riunione)

6) Finanziamenti (Rosanna Mulas presente alla riunione, si propone anche Tra dardi, non più presente alla riunione ).
Rosanna Mulas viene nominata "sul campo" tesoriera in sostituzione di Sandro Mazzi che passate le consegne gli affida la somma di 450,00 ¤ (quattrocentocinquanta/00 euro)

Rosanna Mulas ha anche la responsabilità sul sito web dei CCP che è in via di completa definizione. L'indirizzo web è: www.corpidipace.too.it (le viene affidato l'incarico di comprare lo spazio per il dominio del sito dal costo di 15,00 ¤, a lei consegnati prima di affidarle anche la tesoreria)

Si decide che nella prossima riunione si definisca il logo della Rete CCP, l'incarico di predisporlo è affidato a Giuseppe Caligaris tramite Silvano Tartarini.

Post riunione: Antonelli Alessandra propone di valutare la possibilità di avere dei GRUPPI DI APPOGGIO che sostengano sul territorio di provenienza i CCP quando loro sono impegnati in missioni di pace (vedi per es. Sarajevo 1992 e Mir Sada 1993 con le azioni dei "Beati Costruttori di Pace" - BCP-)

La riunione viene definitivamente chiusa.
Il verbalizzatore: Raffaele Barbiero. Forlì, 5/09/2003

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