VIII INCONTRO DELLA RETE CORPI CIVILI DI PACE
5 - 12 - 2004
Luogo della riunione: Firenze

Verbale n. 8 redatto da Carlo Schenone
O.d.g.:

1) Incontro con gli ospiti Irakeni

2) Proposta di legge per l'aspettativa

3) Contributo per la nuova IPRI

4) Opuscolo CCP

5) Progetto MAN/Viaggio in Spagna

6) Varie ed eventuali



Fabiana , Enrico Pieroni SCI, Maura Incani SCI, Gianni D'Elia Sereno Regis, Massimo Aliprandini LOC OSM, Carla Biavati Berretti Bianchi, Maurizio Pucci, sandor Mazzi CSDC, Donne in nero, Angelo Lavagna GAVCI, Woman Activity, Berretti Bianchi in , Giulia Mov.Non, Giorgia Vezzoli Metamorfosi, Angelo Gandolfi, Mao Valpiana, , Giorgio Gatta Pax Xsti, Karl Giacinti CSDC, L'Abate MIR, Alberto L'Abate pres. IPRI, Lara Zunelli, Gianni Scotto, Pasquale Dioguardi PBI, Raffaele Barbiero tesoriere, Martina Pignatti Centro Ghandi, Pietro Pinna, Matteo Menin.

Fabiana comunica che è stata data una nuova fisionomia alla nuova IPRI. Sono stati considerati i progetti sulla ricerca, sulla formazione e la sperimentazione che erano stati presentati per i finanziamenti.

Viene fatta la proposta di riunione entro gennaio. Alberto L'Abate comunica che lui non può esserci.

Prossima riunione Domenica 23 gennaio 2005 ore 11-18 Bologna al Villaggio del fanciullo.



1)Incontro ospiti Iracheni

Angelo Gandolfi presenta gli ospiti irakeni: Riad e sua moglie Samira. Ci siamo conosciuti tramite l'UNICEF. L'argomento principale di cui si vorrebbe parlare riguarda i prigionieri. Riad ha visitato le carceri come medico. I Berretti Bianchi considerano fondamentale la soluzione del problema dei prigionieri.



Riad,: "sono un reumatologo che lavora in ospedale.. Lavoro anche con ONG e sono stato eletto al consiglio di quartiere e poi al consiglio comunale e ho la responsabilità del tema ambiente per il Consiglio. Sono il manager dell'ospedale per poveri che ho fondato. Sono membro di una associazione di handicappati. Queste sono le più importanti attività."

Samira:"sono una moglie, sono un'insegnante della scuola e membro dell'Unione delle Donne Islamiche e sostengo mio marito nel suo lavoro. Abbiamo 6 figli".

Intervento del Dr. Riad:

L'Irak è un paese completamente occupato. Tutti conoscono il tipo di occupazione. Il primo problema è stato l'attacco delle truppe americane, altri problemi sono avvenuti durante l'occupazione e altri riguardano il nostro futuro. Ho un articolo pubblicato da Lancet in cui viene riportato che il numero di morti dal momento dell'occupazione è di 100.000. Durante la guerra dove ero responsabile per i feriti in un giorno ho scritto 120 certificati di morte solo di civili.

Vorrei parlare dei prigionieri detenuti in Irak. Ho chiesto agli americani di visitare i centri di detenzione come responsabile della commissione sull'ambiente. Hanno accettato perché il Consiglio Comunale supportava la proposta. In luglio sono stato in Abu Graib e ho visitato tutte le prigioni.. Tutti conoscono Abu Graib per gli abusi degli americani e molte informazioni in merito sono circolate nel mondo. In Abu Graib ci sono 3200 prigionieri. Non sono prigionieri, ma detenuti, arrestati per i motivi più vari: alcuni solo per prevenzione avendo lavorato con il precedente regime, alcuni per false accusa di persone che si opponevano all'occupazione, un terzo gruppo (20-25%) perchè si sono opposti in vari quartieri di Bagdad, altri sono loro parenti. Quando arrestavano una persona di solito arrestavano buona parte delle famiglie, perfino, a volte i loro ospiti. Non ci sono processi, tribunali e hanno una sola visita al mese.

Solo la Croce Rossa ha potuto inviargli, successivamente, vestiti oltre a quelli indossati all'arresto. Erano in un campo di tende. Queste persone soffrivano il caldo (50 gradi) o il freddo (0; -2 gradi) a seconda delle stagioni. Ci sono persone di 60 anni, con malattie croniche (cecità, handicaps, amputati, diabetici) e infine ci sono detenuti minorenni. Ci sono detenuti senza avvocato e senza processo da più di un anno. Abbiamo raccolto informazioni e fornito agli occupanti, tramite il Consiglio Comunale, chiedendo di occuparsi di questi casi. Quando c'è stato il passaggio di sovranità al Governo transitorio ciò è stato parziale non riguardando le finanze e la sicurezza.

Nel Governatorato di Bassora c'è una prigione progettata simile a Guantanamo. Anche lì i prigionieri soffrono analoghe condizioni. Quella zona presenta molti impianti chimici che inquinano e molti di loro soffrono di allergie, soffrano di asma con la necessità del Ventolin per superare gli attacchi. Le condizioni di questo carcere sembra meglio e ciò è anche perché è in territorio controllato da inglesi e polacchi. Tutta la documentazione però è stata conservata dagli americani. Anche in questo caso abbiamo trovato le categorie viste prima. Non c'erano distinzioni tra i detenuti. Professori, religiosi, ingegneri, studenti universitari e di scuole superiori erano tutti insieme. I detenuti possono pregare, digiunare e il cibo è di migliore qualità. Vestono una uniforme da prigionieri degli USA.

Prima del trasferimento di sovranità gli americani rilasciavano 300-400 prigionieri alla settimana mentre adesso meno di 10. Dicono che il motivo di ciò è che le decisioni sono state affidate al Governo provvisorio che le gestisce tramite una commissione di tre ministeri.

Il 30 gennaio ci aspettiamo un processo elettorale e vorremmo sapere come i prigionieri e le loro famiglie parteciperanno a questo processo. Quale sarà la sorte di 10-15 mila iracheni imprigionati senza una base di diritto. Accettiamo qualsiasi legge, la Convenzione di Ginevra, il Consiglio di Sicurezza, anche la legge religiosa pur di superare l'arbitrio americano.

Da parte americana c'è una confusione dei ruoli tra amministrazione civile e militare. Non possono dare una soluzione, devono sapere che gli americani hanno una storia di 300 anni invece la nostra di 3000 anni e sappiamo gestire il nostro paese. Siamo vittime della politica americana. Vogliono combattere i loro nemici sul nostro suolo. Ciò è successo per le politiche dei paese vicini a cui gli americani vogliono dare un esempio. Gli americani sono stati nemici degli arabi, il processo per mandare via Saddam è finito e dobbiamo sapere cosa si aspettano per il futuro dell'Irak in maniera trasparente. Abbiamo bisogno di decidere per il nostro futuro.

Cosa si può fare per sostenere il popolo irakeno. Per prima cosa vogliamo chiarire la situazione del popolo irakeno.

Lavoro da tanti anni con gli italiani e ho tanti amici, gli amici hanno violentato la nostra cultura e non hanno bisogno delle forze militari della coalizione. Vogliono solo condividere le responsabilità dei loro crimini. Lo scorso anno 17 soldati italiani sono stati uccisi a Nassirjia. E&Mac226; del tutto inutile che gli italiani interferiscano con la vita degli irakeni. Se chiediamo agli americani quale è il motivo per cui sono in irak possiamo avere delle risposte ma non vale lo stesso per gli altri popoli delle coalizioni. I nostri figli ricorderanno le violenze subite e i figli italiani ricorderanno i morti di Nasirjia. Dio ha creato tutti noi per pregarlo. Noi preghiamo un solo dio in modo che siamo tutti fratelli e come tali dobbiamo comportarci tutti assieme.

Vi prego tramite le vostre organizzazioni di far conoscere la nostra volontà di pace e di richiedere il ritiro delle truppe straniere. Informare gli americani per chiedergli di essere trasparenti sul futuro dell'Irak e applicare i diritti umani a detenuti e a tutti gli irakeni. Nel luglio scorso ho visto, nelle carceri, 5 donne, nella seconda visita erano state rilasciate, non c'erano donne detenute, forse sono nascoste. Il rilascio dei detenuti è uno dei nostri obiettivi. Non ci sono motivi per trattenerli così a lungo, sono gente normale. Bisogna fare in modo che gli irakeni abbiano il modo di realizzare un proprio futuro pacifico. Speriamo di continuare la cooperazione con gli italiani e con le vostre ONG. Vi chiedo di pregare per l'Irak.



Comunicazione del tesoriere

Raffaele Barbiero relaziona sulla situazione di cassa. La cassa è al momento 296,25 euro. Visto che ci sono stati molti passaggi di cassa con notevoli discrepanze di versamento tra i diversi contributori si propone di azzerare gli arretrati e ricominciare a ripartire dalle contribuzioni nuove.. La quota è di 100 euro all'anno e 50 solo per chi non riesce a tanto.

Si decide che, chi a partire dall'anno 2005, non sarà in regola con la quota di partecipazione alla Rete ccp, avrà diritto di parola ma non di voto all'interno della Rete ccp.

Cavagna suggerisce di ricordare agli enti le scadenze. Viene accettato senza dissensi.



2) Legge di aspettativa per i volontari dei CCP

Riguardo alla proposta di legge per permettere la fruizione di congedi per partecipare a missioni dei CCP viene letta nella sua formulazione originale.

Inizialmente si è pensato di predisporre un testo, già verificato come presentabile da un punto di vista formale. Considerato che l'iter di presentazione per Iniziativa Popolare avevo troppe controindicazioni, non ultimo che nessuna di tali leggi è mai stata approvata, si è pensato di presentarlo tramite un ampio gruppo di parlamentari di maggioranza e opposizione oppure come elemento di campagna elettorale.

Ontanetti: Per chi lavora negli enti locali c'è la possibilità di usufruire di permessi più ampi mentre in questo caso si limita la possibilità di aspettativa ad un tempo minore.

Barbiero: in un caso sono però c'è la discrezionalità dell'ente mentra in questo caso diventa un diritto del dipendente.

Valpiana: questo è un testo da cui partire su cui potranno lavorare i parlamentari e si può fare un dibattito all'interno del movimento.

Mazzi: visto che si è già deciso di attuare tale operazione serve scrivere un progetto. Come CSDC vorremmo capire cosa si pensi di fare. Serve qualcosa di più di una idea.

Barbiero: come associazione ciò che si può fare un una racconta di firme di appoggio informale e recarsi nei luoghi a fare pressione.

Cucci: nel sito la legge non è stata ancora presentata.

Aliprandini: visto che si è in fase di contrattazione sarebbe importante cominciare a chiedere ai sindacati di fare inserire nei prossimi contratti tale possibilità di congedo.

Bruschi: chiede esplicitamente chi è disposto a coinvolgersi in questa campagna e quanto la rete si fa carico di supportarla perché finora era un ni. Anche per questo sul sito finora non è apparso nulla.

Scotto: come rappresentanti delle diverse organizzazioni, facciamo uno schieramento riguardo all'intenzione di coinvolgimento delle diverse organizzazioni.

Il risultato dello schieramento è evidentemente sbilanciato verso l'appoggio molto limitato.

Valpiana: farò quindi un progetto con le certezza che nessuno lo porterà avanti.

Mazzi: nessuno si è schierato al limite del disimpegno.

Cucci: sono stati fatti molti passi. Perché rinunciare?

Valpiana: la legge può essere presentata e rimanere lì oppure invece avere un lavoro più di movimento. Ormai il lavoro è già stato fatto.

Cavagna: in questa fase di passaggio c'è difficoltà a capire quanto sia possibile coinvolgersi.

Bruschi: dal convegno di oggi sono venute diverse sollecitazioni anche al Comitato Consultivo della DCNANV.

Valpiana: grazie alla legge possiamo proporre a tutti di fare un banchetto per parlare dei CCP, parlarne con i parlamentari etc etc.

Mazzi: qualcosa può essere fatto, p.e. sul nostro sito o la newsletter, ma poco. Sulla base delle limitate risorse qualcosa può essere fatto.

Valpiana: la decisione se partire con l'iniziativa implica una piccola manifestazione o una conferenza stampa con i parlamentari che presenteranno la legge da fare a breve. Oppure possiamo scegliere di rimandare per utilizzare un'altra strategia. Questo letto è il minimo ricevibile che serve per cominciare l'iter. Poi noi per primi chiederemo di essere consultati.

Vorrei che qui scegliessimo delle linee generali di azione in modo che poi noi lavoreremo per definire scadenze e programmi.

Bruschi: entro i primi di gennaio, come commissione (Barbiero, Valpiana, Bruschi) faremo girare per scritto una prima ipotesi di progetto, per poter organizzare qualcosa già dal prossimo incontro.



4) Opuscolo Corpi Civili di Pace

Cucci:ho pensato un opuscolo formato A5 da 48 pagine (16 a colori) da 1 euro l'uno. Ci sono 6 pagine sui profili della associazioni più 40 pagine di testo + 40 in inglese. Il testo di base è di 260 pagine e quindi servono dei testi nuovi. Ci vorrebbe qualcuno che abbia voglia di leggere il dossier e trarne il succo.

Mazzi: come CSDC non dovremmo avere grossi problemi a scrivere così 10 pagine. Chiedo che alla prossima riunione della rete ci sia un gruppo di lavoro che si interessi alla comunicazione che tratti il tema dell'opuscolo, del volantino e visto che c'è Giorgia che si occupa di comunicazione e c'era Mao vorrei chiedere loro di parteciparci.

5) Contributo nuova IPRI

Bruschi: E' già stato fatto l'incontro il 04.12.05, la rete è entrata nell'IPRI. Lo statuto dell'IPRI, con le modifiche già discusse nella precedente riunione, verrà fatto circolare. E&Mac226; stata fatta la lettera, sollecitata in quella riunione, e inviata ai responsabili dell'UNSC per presentare il lavoro comune.

Ci sono progetti vari che dovranno essere unificati entro la prossima riunione.

Mazzi: una delle decisioni da prendere è se la segreteria del CCP si replichi come segreteria dell'IPRI. Innanzi tutto la segreteria attuale della Rete non ha quasi più risorse e ultimamente ha avuto dei limiti.

Bruschi: pensavo che la segreteria della rete entri in quella dell'IPRI anche se le due realtà rimangono separate.

Mazzi: la segreteria è importante e il carico notevole ho paura che non potrebbe essere retto. Mi va bene che si trovino ulteriori energie.

Bruschi: concordo che l'Operazione Colomba abbia al momento avuto dei problemi a reggere il lavoro di segreteria.

Cucci: sicuramente Silvano non riesce a reggere.

Bruschi: Berretti Bianchi CSDC e Operazione Colomba erano la segreteria. Anche se assente le ultime due volte. Tartarini (BB) ha continuato il suo lavoro e attivato delle sostituzioni . Chiediamo se il CSDC se vuole continuare a stare nella segreteria e chiedo alla Rete come relazionarsi all'Operazione Colomba che non si è mai vista.

Mazzi: CSDC non può far parte della segreteria della rete anche se potrà partecipare maggiormente, per esempio, sulla comunicazione. Chiediamo però che ci sia più attenzione a far funzionare meglio la segreteria. Servono metodi più efficaci e metodi decisionali più chiari.

Per la segreteria IPRI il CSDC ha un candidato che è Davide Berruti.

Bruschi: ieri si è fatta una proposta per l'IPRI per la segreteria: Alberto L'Abate come presidente, uno del Sereno Regis uno dei Quaderni Satyagra e tre della rete (uno del CSDS, uno dei Berretti Bianchi e qualcuno che non sia di Operazione Colomba visto che non si è fatta più vedere).

Biavati: al momento attuale non si riconosce un filo conduttore. Servirebbero almeno altre due associazioni che si prendano in carico questo problema fornendo delle persone che lavorino alla segreteria.

Aliprandini: posso chiedere ai Berretti Bianchi di Milano, ma ponevano una questione politica perché servirebbe anche un lavoro politico, un protocollo di intesa.

Biavati: si pensava di proporre dei progetti pilota condivisi ma la segreteria non è interessata dal lavoro delle singole associazioni, ma alla promozione ma adesso servono nuove energie perché finisce che le persone non riescono a documentare il lavoro fatto.

Bruschi: il deficit della segreteria deriva anche dalla non collaborazione delle associazioni, non c'è comunicazione. Finora la rete è stata a maglie larghissime. La segreteria non può essere retta da una sola associazione ma serve almeno un dialogo interno. Si potrebbe andare dalla Papa Giovanni per chiarire e altre cose simili, ma attualmente la rete sembra poco interessata alla segreteria della rete stessa. Per migliorare non basta che cambi la persona.

Giacinti: non si può chiedere ad una persona di fare qualcosa che non ha voglia di fare. Ci sono 5 associazioni che vorrebbero collaborare per la segreteria dell'IPRI e solo una per i CCP. Chiediamo a chi lavora per l'IPRI di surrogare per la segreteria del CCP. Si spera che da qui a gennaio qualcuno si attivi per la rete CCP e se non c'è non c'è.

Mazzi: la formula che abbiamo utilizzato finora non è stata funzionale. La mia proposta è che il gruppo comunicazione funzioni, che ci siano strumenti di scambio funzionante etc. etc. sgravando il lavoro della segreteria. Serve che anche le altre commissioni lavorino per sgravare la segreteria. La segreteria sia chiara nel coordinare le riunioni.

Bruschi: mi pare che la proposta di Sandro venga accolta. Si invitano le associazioni a dare maggior collaborazione alla rete, si invitano le commissioni costituite (comunicazione e legge) a lavorare in maniera efficiente per sgravare la segreteria e lasciare alla segreteria il compito dell&Mac226;organizzazione delle riunioni e raccogliere le esigenze che possono venire dalle associazioni.

Giacinti: vorrei sapere chi scrive e spedisce la lettera alla Commissione Consultiva.

Bruschi la scriviamo e mandiamo subito a Salio per mettere su carta intestata IPRI.

Giacinti: visto che si è detto di arrivare a gennaio con delle proposte vorrei sapere se è chiaro chi fa cosa.

Bruschi: precedentemente nell'IPRI c'erano delle commissioni (ricerca, formazione, sperimentazione, comunicazione) ma dopo sono arrivate altre proposte. I referenti per le varie commissioni a cui far affluire i pregetti sono: ricerca: Menin, sperimentazione: Bruschi, formazione: era Berruti e Dioguardi lo sostituirebbe, comunicazione: la rete potrebbe surrogare con la sua commissione tramite Mazzi.

Cavagna: il 7 ci incontriamo come Commissione consultiva e vorrei sapere come fare per quel tempo.

Bruschi: la Commissione ha bloccato la decisione sui finanziamenti e abbiamo valutato fosse il caso di rinviare per presentare attraverso l'IPRI a gennaio. Le comunicazioni non passeranno tramite la mailing list ma direttamente ai referenti.

Cucci: alla lista è possibile iscriversi autonomamente e cancellarsi.

Testo della lettera:

Direttore UNSC On. Ing. Massimo Calombi

p.c. Presidente Comitato Consultivo per la DCNANV

p.c. Ministro Rapporti col Parlamento Carlo Giovanardi

L'IPRI (Italian Peace Reaserch Institute) si pone come punto di riferimento qualitativamente alto fra tutti i ricercatori e le associazioni che si occupano di formazione, ricerca e sperimentazione di forme di prevenzione e mediazione dei conflitti e di alternative alla difesa armata.

PREMESSO CHE

a) la legislazione italiana ha acquisito concetti fondamentali quali il servizio civile volontario, la ricerca e la sperimentazione di forme alternative alla difesa armata,

b) esiste la necessità d mantenere e sviluppare i rapporti tra istituzioni e società civile,

c) il settore del servizio civile volontario ha come base costitutiva la difesa non armata e l'impegno civile e sociale dei giovani

d) che nel parlamento europeo è stata recepita la proposta di istituire un corpo civile europeo di pace

PRESO ATTO

a) del consolidamento dell'Ufficio Nazionale nel delicato passaggio dall'Obiezione di Coscienza al Servizio Militare al Servizio Civile Volontario e quindi, considerata ormai terminata la fase emergenziale dell'inizio di un Servizio Civile Volontario del tutto nuovo e numeroso

b) della costituzione del Comitato Consultivo per la Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta e della sua attività di ricerca e sperimentazione

CHIEDE

a) l'impegno a passare ad una fase maggiormente pubblicistica del Servizio Civile attraverso la rifondazione dello stesso sul tema della Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta così come suggerito dalla Corte Costituzionale

b) impegnare ogni Ente, attraverso la Carta Etica riformulata appositamente, alla partecipazione attiva e a progetti nazionali di Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta

c) impegnare l'Università che hanno costituito corsi appositi sulla nonviolenza e sulla Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta a qualificare la formazione dei responsabilie degli Enti del Servizio Civile per una ricaduta adeguata sui serviziocivilisti in tema della Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta.

CHIEDE INOLTRE

di essere inserito nel circuito di informazioni dell'UNSC e del Comitato Consultivo, di essere tra i soggetti operanti in attività di consulenza e di progettazione nei settori della formazione, sperimentazione e ricerca.



CAMPAGNA MAN

Il Sereno Regis tramite Angela Dogliotti ha tradotto un appello del MAN per una campagna per una presenza internazionale in Palestina. Muller ha detto che si può usare la grafica loro ma il problema è di trovare le forze. Muller ha detto che il momento è cruciale per una interposizione data la debolezza di entrambe le parti che stanno ristrutturando le loro dirigenze.

Giacinti: ci sono tantissimi che intervengono. Ci sono Associazioni che fanno formazione comune e cooperano in loco mentre ci sono difficoltà di coordinamento a livello di dirigenza.

Biavati: le associazioni che intervengono hanno già risposto negativamente in sede di coordinamento della formazione perché non se la sentono di reggere una campagna nazionale a livello politico. Anche reti più ampie come Lilliput non riescono a reggere le proprie campagne. Risponderò che anche noi come rete non abbiamo forze per reggere la campagna nazionale.

Bruschi: alle nostre associazioni possono veicolare questa campagna informalmente. Serve il materiale. La segreteria potrebbe impegnarsi ad inviare una base di documentazione alle associazioni che valuteranno se impegnarcisi autonomamente.

Biavati: in rete sul sito dei CCP c'è il documento tradotto senza grafica e l'organizzazione della campagna. Potrò dire che invece di fare una campagna italiana possiamo chiedere ai francesi di inviare il materiale in francese visto che eccetto che il ministero degli esteri tutti gli altri destinatari sono sopranazionali (p.e. Commissione europea). Possiamo dire di inserire nelle ristampe del materiale di inserire anche la firma della rete CCP.

Bruschi: il dono degli irakeni lo daremo a Silvano. L'OdG della prossima riunione prevederà: rapporti IPRI-rete, progetti da presentare tramite IPRI al Comitato Consultivo, proposta di Valpiana per la campagna per la legge, riunione del gruppo comunicazione, riassunto attività 2004 ed eventualmente analisi per il 2005. Si chiede a Cucci di realizzare il riassunto delle attività 2004.





presenti:

Sandro Mazzi, CSDC: info@mediazioni.org

Francesca Molinari, SISPA-Donne in nero, legamoli@libero.it

Angelo Cavagna, GAVCI: gavci@iperbole.bologna.it

Samera Ahmad, Woman Activity: wyadh_aladhaelh@yahoo.com

Riyadh Naladhosh, Adhymia humanitarian association: wyadh_aladhaelh@yahoo.com

Giulia Allegroni, Movimento Nonviolento (corso operatori di base BZ)

Maria Gaias, Berretti Bianchi/UNICEF: mariagaias@virgilio.it, 050-579757

Mao Valpiana, Movimento Nonviolento: 045-8009803

Angelo Gandolfi, Berretti Bianchi ONLUS: 010-2470003/340-1288883

Giorgia Vezzoli, Metamorfosi: giorgia.vezzoli@gmail.com

Giovanni Scotto, Università Firenze/CSDC: giovanni.scotto@unifi.it

Giorgio Gatta, Pax Christi: ggatta@racine.ra.it

Pietro Pinna, Movimento Nonviolento: 055-5001084

Martina Pignatti Morano, Centro Ghandi: pignattimora@unisi.it

Karl Giacinti, CSDC: pacedifesa-roma@mediazioni.org

Matteo Menin, CSDC:

Zoran Dragisic, Faculty of Civil Defence Belgrade: flivud@afrodita.rcub.bg.ac.yu

AnnaLuisa Leonardi L'Abate, MIR, 055-690838

Alberto L'Abate, MIR e pres. IPRI

Lara Monelli, IBO ITALIA (Ferrara): zuno76@libero.it

Pasquale Dioguardi, PBI: pdioguardi@libero.it

Fabiana Bruschi, Berretti Bianchi: fabiana.bruschi@tin.it

Gianni D'Elia, Centro Studi Sereno Regis: degia7@virgilio.it

Massimo Aliprandini, LOC OSM: locosm@tin.it

Carla Biavati, Berretti Bianchi: carlabiavati@interfree.it

Gigi Ontanetti, Berretti Bianchi: p.u@libero.it

Enrico Pieroni, SCI: ep@crs4.it 070-9250330

Raffaele Barbiero, Associazione Locale Obiezione Nonviolenza: r.barbiero@fo.nettuno.it tesoriere

Maura Incani, SCI: gorgone@lillinet.it

Carlo Schenone: schenone@email.it





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