LA STORIA DEL KOSSOVO
tratto da un'intervista a Ibraim Rugova

L’antico nome dei Balcani era “Illiria”: gli Illiri abitavano anticamente dalle Alpi all’Epiro. La grande Illiria era la vicina di Roma. Abbiamo perduto delle battaglie ma Roma ha fatto grandi progressi nell’Illiria. A quell’epoca il Kossovo si chiamava Dardania (il paese delle pere), era una grande provincia, un regno illirico. Poi è diventata una provincia romana. Era ricca di risorse naturali. I romani hanno utilizzato le miniere di Trepça, vicino a Mitrovica. Era un grande complesso, dalle Alpi fino all’Epiro, quasi tutta la Yugoslavia era Illiria. Ora è diventato questo piccolo Kossovo. La Dardania arrivava a Nis ed a Skopje. Era un bel paese, molto ricco. Ulpiana era la prima città di questa zona. Abbiamo avuto ad Ulpiana il primo martire del cristianesimo, nel I° secolo. Era il Vescovo più anziano della Roma Cristiana.
Costantino, che era del Kossovo, ha fondato Costantinopoli, poi Giustiniano ha fatto il diritto romano: ambedue erano illirici. Il vaticano ha chiamato Dardania il Kossovo fino al XV secolo, poi ha preso il nome di Kossovo, nome illirico-bizantiniano. Ma poi i serbi hanno spiegato che è Serbia.
Ora i serbi, qualche volta, lo chiamano Kosmet, ovvero Kossovo-Metohjia. Hanno detto che Metohjia è un nome slavo, invece è un nome bizantino, vuol dire la ”proprietà delle cooperative”. Hanno voluto, in questo modo, separare il significato di Kossovo-Metohjia (zona vicino alla frontiera albanese) dal Kossovo. Ma nella letteratura scientifica serba dicono sempre Kossovo. Sono manipolazoni politiche. In albanese si chiama “la pianura di Dukajini”, dalla famiglia di Dukajin, un soldato di Scanderberg, del XV secolo. Il Ducajin si chiamava il canone albanese, diritto albanese che si collegava al diritto romano, che era proprietà di quella famiglia dell’Albania ed arrivava fino a Pristina. Hanno utilizzato quella combinazione Kossovo-Metojia solo per innervosire gli albanesi.
Qui c’era la civiltà illirica e poi quella romana. I serbi sono venuti nel Kossovo nel XII secolo. Il Kossovo era un luogo del Cristianesimo. Le prime chiese, ad Ulpiana, sono state chiese degli albanesi: erano dapprima cattoliche e, dopo lo scisma e la rottura tra la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa, alcune sono diventate ortodosse, ancora prima che arrivassero gli slavi, altre sono rimaste cattoliche. Dopo l’arrivo degli slavi i serbi hanno confiscato quei monasteri, li hanno slavizzati. Erano antichi monasteri illirico-albanesi.
Nel codice, o canone , del re Dusan (1350 circa) si legge che il re Dusan dapprima ha accettato il Vaticano ed è stato incoronato a Roma dal Papa, poi è andato contro il Vaticano ed ha cacciato i cattolici albanesi. A quell’epoca più di metà degli albanesi del Kossovo sono diventati ortodossi. Questo è avvenuto prima della battaglia del Kossovo (1389). Gli slavi, sfortunatamente, hanno scacciato i cattolici, hanno confiscato le loro chiese, le hanno slavizzate con pitture ed icone. Alcune chiese le hanno distrutte. Non abbiamo antiche chiese cattoliche, sfortunatamente. Tutte le nostre chiese sono del XIX secolo, ma non abbiamo fatto delle ricerche archeologiche nei resti di molte antiche chiese cattoliche perché è proibito. Per esempio nel mio villaggio c’era una antica chiesa che è stata distrutta, ma esiste ancora qualche resto. C’è stato un massacro dei cattolici albanesi da parte del re Dusan. Dopo la battaglia del Kossovo e l’instaurazione del regime turco i turchi hanno fatto pressioni sugli albanesi per far loro cambiare religione. Dopo la guerra di Scanderberg i turchi sono sempre stati contro gli albanesi, a causa di quella grande guerra. I turchi hanno avuto rapporti migliori con i serbi ed i greci che con gli albanesi: non perdonavano a questi ultimi quella loro guerra. Ad esempio, riguardo alla pittura, nel Palazzo del Sultano di Istanbul non c’è nessuna pittura che parli degli albanesi. I turchi hanno fatto grandi pressioni perché gli albanesi cambiassero religione. Ma gli albanesi non hanno mai cambiato completamente. Il Patriarca di Istanbul ha difeso gli ortodossi. Le chiese greche e serbe sono rimaste intatte. A noi invece hanno voluto schiacciarci. C’erano dei “cripto-cattolici” alla fine dell’800, vicino a Gilan. C’era anche una chiesa cattolica. Ma hanno fatto molte pressioni perché ci convertissimo. Poi il Vaticano ha un po' migliorato gli accordi con Istanbul. Ma la pressione da parte dei turchi è stata molto violenta. Nelle famiglie c’era il cattolicesimo, ma ufficialmente si prendevano nomi mussulmani, che spesso però nascondevano nomi cattolici. Ad esempio Pietro diventava Assam. I “cripto-cattolici” erano dei cattolici nascosti, che dicevano di essere mussulmani ma in fondo restavano cattolici. Anche in Vaticano si usa questa espressione.

TOP