….FERMIAMO CHI SCHERZA COL FUOCO ATOMICO…
METTIAMOCI INSIEME PER IL DISARMO !

Una grave emergenza chiama a raccolta tutte le associazioni, i movimenti, le persone che da tanti anni lavorano per il ripudio della guerra, per la nonviolenza e per la pace.
La crisi USA-Iran, alimentata anche dalla gravissima escalation di violenze ed azioni belliche in Palestina, in Libano-Israele, ed in tutto il Medio Oriente, non fa che aggravarsi. Essa è un elemento chiave nella strategia americana di controllo sull’ area strategica della “cintura del petrolio”. La possibilità di una guerra atomica torna prepotentemente alla ribalta con le accuse statunitensi a Teheran di fomentare il terrorismo e di perseguire l’arricchimento dell’uranio per fini bellici. L’uso della "Bomba" per “disarmare l’Iran” è ufficialmente pianificato e rivendicato come lecito e possibile da parte dell’Amministrazione Bush. Questa minaccia non fa che alimentare ulteriormente il terrorismo.
La proliferazione nucleare ha rotto gli argini ed è entrata in una nuova pericolosissima fase: i test missilistici nordcoreani ne sono una manifestazione. Anche gli ostacoli frapposti al controllo democratico, - in alcuni Paesi dittatoriali del tutto impossibile- costituiscono un fattore aggiuntivo di allarme.
Ciò nonostante, la percezione del rischio che stiamo correndo è ancora assai limitata, se non inesistente, nell’opinione pubblica.
Non riconosciamo alcun "diritto" al regime teocratico degli Ajatollah, tanto più dopo le sue esagitate minacce contro il “regime sionista”, di dotarsi della "Bomba", approdo della Tecnologia Nucleare; ma nemmeno alle potenze nucleari di ergersi a giudici degli altri Stati. Stati Uniti, Russia, Francia, Gran Bretagna, Cina (cui si sono aggiunte India e Pakistan e - non ufficialmente - Israele e Corea del Nord) non hanno rispettato gli impegni per il disarmo totale sottoscritti già quasi quarant’anni fa con il Trattato di Non Proliferazione (NPT) .
Le armi di distruzione di massa sono immorali in quanto armi di distruzione indiscriminata; le armi atomiche lo sono in modo assoluto in quanto il loro impiego minaccia di distruggere in poche ore ogni vestigia di civiltà, e forse anche ogni forma di vita, spezzando l’equilibrio che la Natura ha sviluppato in miliardi di anni sul pianeta.
La Corte Internazionale dell’Aja si e’ espressa dichiarando che l’uso e la minaccia delle armi nucleari sono contrari al diritto internazionale. Anche l’Italia ha la sua fetta di responsabilità, ospitando, in palese violazione della Costituzione e dei suoi impegni di paese non-nucleare, tra Aviano (PN) e Ghedi (BS) una novantina di atomiche, e in 11 porti sommergibili a propulsione nucleare, dotati ciascuno di missili con testate nucleari di potenza distruttiva complessiva migliaia di volte superiori alle bombe di Hiroshima e Nagasaki.
Politici e militari, sperperando enormi risorse mentre miseria e morte per fame aumentano ovunque, pretendono di decidere da soli nel campo dei problemi atomici, vanificando la democrazia, tenendo la popolazione ostaggio delle loro scelte.
La politica, la societa’, le religioni, la cultura, la scienza, si trovano davanti ad una scelta di vita o di morte.
Oggi le armi nucleari hanno perduto il ruolo di deterrente, ma sono concepite per venire usate. I veri rischi provengono dagli Stati nucleari che non intendono disarmare, e dalla disponibilità di materiale fissile.
La perversa "razionalita'" della brama di potere, della prevaricazione e della forza armata, degenerata nella follia e nell'insensatezza assolute, ha espresso la regola della competizione atomica: CHI SPARA PER PRIMO VINCE (se riesce ad impedire la reazione del "nemico").
La preparazione e la minaccia dello sterminio atomico dimostrano dove portano l'idea e la pratica della guerra, che è un male incontenibile, scatenante il massimo possibile di violenza e distruzione.
Ci troviamo davanti ad un passaggio storico che può essere drammatico per l’umanità. Ma può anche essere il momento in cui i popoli dell’intero pianeta reagiscono alla rassegnazione, chiedendo il rispetto della legalità internazionale ed esigendo di essere trattati come cittadini e non come ostaggio o bersaglio delle partite a Risiko planetario tra i signori della guerra.
Non possiamo delegare, come ci impone la NATO, la “Suprema garanzia di Sicurezza” alla deterrenza nucleare. Difesa e sicurezza possono fondarsi sull’unità popolare che interviene nei conflitti con l’azione nonviolenta ed i Corpi Civili di Pace.
Noi, gruppo di nonviolente/i, senza presunzione ma con convinzione, chiediamo a tutte e tutti di fare proprio questo appello, di promuoverlo, di diffonderlo, di persuadere gli indecisi.
Ci rivolgiamo all’intera società, al mondo della cultura, della politica, della religione, del lavoro, della scienza, a tutti e ad ognuno:
&Mac183; per l’immediata applicazione del Trattato di non proliferazione, a partire dall’Italia e dall’Europa;
&Mac183; per contestare la presenza delle atomiche USA nelle basi militari e nei porti italiani;
&Mac183; per contrapporre al concetto strategico della NATO la trasformazione degli armamenti da offensivi a strettamente difensivi in direzione della Difesa Civile non armata e Nonviolenta;
&Mac183; per l’obiezione di coscienza dei tanti, troppi, scienziati coinvolti nelle ricerche militari affinché, insieme alle organizzazioni del lavoratori, realizzino la riconversione dell’industria bellica
&Mac183; perché i rappresentanti di tutte le religioni dichiarino la guerra atomica Tabù e Peccato, un crimine contro l’umanità come tale assolutamente non giustificabile.
Il disarmo nucleare completo, come previsto anch’esso dal Trattato di non proliferazione, deve essere il primo passo per il disarmo totale.

"NO ALLA GUERRA NUCLEARE" - insieme per il disarmo

Per adesioni Alex Zanotelli Alfonso Navarra CELL. 349-5211837 email alfonsonavarra@virgilio.it


Si è tenuta il 17 settembre a Milano, presso la casa per la Pace della Provincia (via Ulisse Dini, 7), la riunione delle associazioni convocate per discutere il lancio di una nuova campagna per il disarmo atomico su basi di nonviolenza attiva, che prende le mosse da un appello il cui primo firmatario è Padre Alex Zanotelli.
La riunione ha registrato un consenso unanime e convinto sugli obiettivi indicati nell’appello “FERMIAMO CHI SCHERZA COL FUOCO ATOMICO” (circa 1.000 firme): sensibilizzare la popolazione sul rischio guerra nucleare ed ottenere la liberazione del territorio italiano (ed europeo) dalla presenza di ogni tipo di ordigno nucleare dissociando l’Italia dalla “condivisione nucleare” stabilita dalla NATO.

Si è altresì concordato sul cosa fare nell’immediato: supportare le iniziative antinucleari in corso, prendere contatti internazionali, coinvolgere nuove forze, costruire appoggio popolare alle iniziative istituzionali (ad es. mozione Martone al Senato) che recepiscono i contenuti del movimento.
Si sono anche discusse e decise le modalità di un coordinamento iniziale di lavoro che deve facilitare la messa in comune di energie e di risorse, con uno spirito di apertura e di ricerca attiva nel coinvolgimento di nuove realtà associative.
Partita l’iniziativa antinucleare comune, la “campagna” in senso proprio ed effettivo verrà definita e lanciata con un nuovo incontro previsto nel mese di novembre.

L'elenco che segue comprende sia le associazioni che hanno partecipato alla riunione, sia le associazioni che, pur non partecipando, hanno aderito all'appello:
Campagna OSM-DPN, Greenpeace, Ldu, Loc, Berretti Bianchi, Comitato Solidarietà al nonviolento Turi Vaccaro, Mir, Fucina della nonviolenza, Movimento Nonviolento, Centro studi difesa civile, Rete per il Disarmo, Pax Christi, Assopace, Gavci, Centro Gandhi Pisa, No alla guerra nucleare, Bastaguerra, Kronos Pro Natura, Cooperativa Studio 3R, Partito Umanista, Associazione Chico Mendes, Tavola Pace e della Cooperazione di Pontedera, Tavola della Pace Friuli Venezia Giulia, Tenda della Pace Bellusco, Coordinamento Nord-Sud, Centro Studi Sereno Regis, Associazione culturale Punto Rosso, Ordine Francescano Secolare, Rivista “Il Provinciale”, Rivista “Poliscritture”, Associazione Umanista Mondo senza Guerre, Conferenza Istituti Missionari in Italia, Associazione Nuova Realtà, Associazione Culturale Mediterranea, Reporter Associati, Comitato Pace e Disarmo Napoli, Centro Siciliano di documentazione Peppino Impastato, Guerre e Pace, Comitato Sardo Gettiamo le Basi, Mediterraneoforpeace, Comitato Fermiamo la Guerra di Firenze, US citizens for peace and justice, Rivista Guerre e Pace, Cuca 2000 di Aviano, Aiutiamoli a Vivere di Pescara
Info: Campagna di obiezione di coscienza alle spese militari per la Difesa popolare nonviolenta
Tel. 02-58101226 ( Nota bene: tale elenco non include le associazioni che si sono distanziate dal percorso individuato il 17 settembre e hanno dichiarato perplessità sullo stesso appello: Beati i costruttori di pace, Comitato Via le bombe. La RID sta costituendo un suo gruppo di lavoro sul disarmo atomico)

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