Roma 4/08/2006

Una delegazione di organizzazioni della società civile italiana si
recherà in Libano per solidarizzare con la popolazione bombardata e
sostenere la società civile libanese impegnata nel difficile lavoro
di informazione indipendente sulla guerra e di assistenza alla
popolazione

In Libano non ci sono solo guerra e vittime, c'e' anche una società
civile che in questi difficili anni si e' rimboccata le maniche e ha
lavorato per ricostruire il Paese, consolidare la convivenza,
promuovere i diritti umani e la democrazia, e ristabilire la
sovranita' nazionale
.
"Nulla può descrivere la sensazione di aver lavorato senza sosta per
15 anni per ricostruire un paese dalle rovine della guerra, solo per
vederlo ancora una volta ridotto in macerie in pochi giorni".

Questa frase era riportata in un appello di un gruppo di
organizzazioni non governative libanesi che chiedevano alla società
civile internazionale di mobilitarsi contro la guerra e di sostenere
la loro opera. Per affrontare l'emergenza si sono costituiti reti e
coordinamenti di ONG libanesi e palestinesi che, senza distinzione
di appartenenza, stanno facendo fronte comune impegnandosi per
l'accoglienza e l'assistenza ai profughi e agli sfollati. Questo,
più di ogni altra circostanza, dimostra la maturità della società
civile libanese.

Rispondendo a questo e ad altri appelli, una delegazione di
associazioni pacifiste e di ONG italiane che si riconoscono nel
movimento per la pace e nel processo dei Forum sociali, e che sono
state attive in questi ultimi anni in Libano con progetti di
ricostruzione e sviluppo, si recherà a Beirut per incontrare
interlocutori locali e:
o verificare come sostenerli nella loro richiesta di un
cessate il fuoco immediato e nell'attività di assistenza agli
sfollati e alle popolazioni colpite;
o assicurare la presenza al loro fianco per fornire un
concreto aiuto all'assistenza delle fasce più vulnerabili della
popolazione anche dopo la fine della guerra.

La delegazione:
o condanna con fermezza l'ingiustificato attacco israeliano
contro un paese sovrano e denuncia come crimini di guerra l' uso di
armi proibite e l'indiscriminato bombardamento della popolazione e
di obiettivi civili, di cui il massacro di Cana è una delle
manifestazioni più sconvolgenti;
o esprime solidarietà a tutte le vittime, libanesi,
palestinesi e israeliane:ogni attacco contro i civili è
inaccettabile.
o richiede a tutte le parti in conflitto l'immediato cessate
il fuoco senza condizioni e l'apertura di negoziati: che la parola
torni immediatamente alla diplomazia;
o ritiene che una pace duratura in Medio Oriente possa solo
basarsi sul rispetto del diritto internazionale e di tutte le
risoluzioni delle Nazioni Unite, a partire da quelle che richiedono
a Israele il ritiro dai territori occupati in Palestina, Siria e
Libano;
o richiede il rispetto di tutte le convenzioni umanitarie
internazionali.

La delegazione si recherà a Beirut dal 5 al 9 agosto e:
o incontrerà i rappresentanti delle associazioni e delle reti
della società civile libanese e palestinese, laiche e religiose, le
istituzioni libanesi, l'Ambasciata italiana e la Delegazione della
Commissione Europea, le agenzie internazionali umanitarie.
o Visiterà ospedali e installazioni di emergenza in cui è
ospitata la popolazione sfollata;
o Illustrerà i risultati della missione attraverso una
conferenza stampa indirizzata agli organi di informazione locali ed
internazionali.

La delegazione sarà composta da:
Un ponte per
Arci
Assopace
Libera
Pax Christi
Rete di Lilliput
Servizio Civile Internazionale
CISS e ARCS in rappresentanza del Gruppo Libano – Piattaforma
Palestina (AOI)

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