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San Suu Kyi lascia gli arresti domiciliari per salutare il corteo
dei monaci buddisti Aung San Suu Kyi, La leader dell'opposizione birmana e premio Nobel per la pace, Aung San Suu Kyi, è uscita oggi da casa a Yangon per salutare i monaci buddisti che sfilano in una marcia di protesta contro la giunta militare. Aung San Suu Kyi da quasi 12 anni è agli arresti domiciliari. Era uscita l'ultima volta dalla sua casa nel novembre 2006, quando la giunta l'aveva autorizzata ad incontrare per un'ora un inviato speciale delle Nazioni Unite, Ibrahim Gambari. La polizia avrebbe aperto brevemente la via dove si trova la casa dell&Mac226;attivista, solo per far passare i monaci. La strada era stata chiusa cinque giorni fa, dopo che alcuni monaci si erano fermati davanti alla casa della donna per pregare. Da sei giorni i monaci buddisti scendono in piazza contro la giunta militare al potere in Myanmar, l'ex Birmania. In realtà le proteste sono iniziate il 19 agosto, dopo l'improvviso quanto iperbolico aumento del prezzo del camburante. A Myanmar non si tengono elezioni dal 1990, anno in cui la Lega nazionale democratica, guidata da Aung San Suu Kyi, conseguì una schiacciante vittoria, mai riconosciuta dalla giunta militare. Un migliaio di bonzi, seguiti da un numero equivalente di loro sostenitori, sono stati eccezionalmente autorizzati a passare davanti alla residenza dell'attivista per i diritti umani. Aung San Suu Kyi, restando all'interno del complesso residenziale, ha salutato i monaci, secondo Mizzima News. "Abbiamo visto Aung Suu Kyi uscire dalla sua casa. Indossava una camicia gialla. E quando è comparsa la folla ha iniziato a urlare 'Lunga vita a Aung Suu Kyi'", hanno riferito testimoni al sito degli esuli. La leader della Lega nazionale per la democrazia (Lnd) non ha potuto rivolgersi direttamente ai manifestanti, ma, secondo quanto riporta l'Afp, è uscita in compagnia di due donne e si è messa a piangere salutando i monaci a distanza. Anche alcuni di loro erano in lacrime, secondo le fonti. I religiosi hanno sostato per una quindicina di minuti, sotto la pioggia, e hanno recitato una preghiera, hanno precisato i testimoni. Finora i religiosi buddisti avevano tentato di tenere i civili lontano dalle manifestazioni, nel timore di una dura reazione delle forze dell'ordine. Un analista birmano esiliato in Thailandia, Aung Thu Nyein, ha definito il breve incontro fra i monaci e la leader dell'opposizione come un "evento importante". "Il regime si è mostrato estremamente prudente negli ultimi giorni e sta tentando di evitare tensioni con i manifestanti, mentre s'intensifica il movimento di protesta", ha commentato con la France Presse.




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