BIRMANIA.
MOVIMENTO INTERNAZIONALE DELLA RICONCILIAZIONE: LA FORZA DELLA VIOLENZA CONTRO LA FORZA DELLO SPIRITO

Dalla segreteria del Movimento Internazionale della Riconciliazione


La forza della violenza contro la forza dello spirito.
Cosi' potrebbe intitolarsi il dramma che si sta svolgendo in Myanmar (ex
Birmania), dove un pugno di generali dispotici e criminali tiene soggiogato
un intero popolo da parecchi anni.
Ora sono scesi in piazza le monache e i monaci buddisti, vicino alle
sofferenze del loro popolo.
Le loro manifestazioni pacifiche sono state affrontate con la brutalita' e
la violenza.
Non e' da ieri che il popolo di quel paese tenta di ottenere giustizia e
liberta', utilizzando come metodo la nonviolenza.
Il fatto che uomini religiosi come i monaci abbiano deciso di prendere
posizione giustamente sta scuotendo la pubblica opinione di tutto il mondo.
Noi del Movimento Internazionale della Riconciliazione, che riteniamo che le
radici della nonviolenza si trovano nelle basi spirituali delle tradizioni
religiose dell'umanita', ci sentiamo particolarmente vicini al popolo
birmano e ai monaci buddisti. Una ulteriore prova di quale forza la
nonviolenza possa essere per resistere anche alle dittature piu' brutali.
Non abbiamo dubbi che la forza interiore del buddismo dara' sostegno per
perseverare in questa lotta nonviolenta e che essa avra' prima o poi ragione
della brutalita' dei generali e delle armi, come e' stato gia' in India,
nelle Filippine, in Polonia e in tanti altri posti dove una lotta che
sembrava impari e disperata e' stata vinta proprio grazie alla nonviolenza.
Perche' questo accada e' pero' necessaria la solidarieta' di tutte le donne
e uomini di buona volonta' in tutto il mondo.
Per questo chiamiamo tutti i nostri amici, i movimenti nonviolenti e per la
pace a manifestare solidarieta' al popolo birmano, facendo sentire ad esso
la nostra vicinanza e facendo al tempo stesso pressione sulle istituzioni
internazionali perche' si adoperino per isolare il regime militare e fare
tutto il possibile per impedire altre stragi e lutti.
La nonviolenza attiva con la solidarieta' di tutto il mondo liberera' la
Birmania.




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