Ieri sono stato contattato da Francesco Locascio e da Alfonso Navarra per firmare il comunicato stampa.
di Paolo Candelari

Sulle prime ero perplesso e ho chiesto tempo per pensare e alla fine ho deciso di non firmarlo.
Ritengo comunque doveroso dare una spiegazione sia a 2 cari amici che comunque stimo e che ringrazio per avermi consultato, sia al mir che indegnamente rappresento. E ne approfitto per dire la mia sul dibattito che quel comunicato ha suscitato.

Se all'inizio avevo dei dubbi sulla positività che questo governo cadesse sul dissenso pacifista alla politica estera, alla sera, dopo essermi informato bene, i dubbi si sono dipanati: il governo è caduto proprio sul contrario, ovvero sul dissenso ad una politica estera che era troppo poco filoamericana.

I 2 pacifisti Turigliatto e Rossi non sono stati determinanti, essi non si sono astenuti, si sono allontanati non partecipando al voto; se avessero votato si, il governo sarebbe caduto lo stesso (avrebbe avuto 160 voti, ma il quorum si sarebbe alzato a 161, per effetto della loro presenza); chi dunque ha fatto cadere il governo? i senatori a vita Cossiga, Andreotti, Pininfarina (industriale torinese che non si presentava al senato dal giugno scorso!) e l'ineffabile DeGregorio. Dunque Prodi è caduto in una trappola, tesa non da alcuni pacifisti a oltranza, che si sono prestati inconsciamente al ruolo di "untorelli", ma da ben altri poteri.

Questa puntigliosa aritmetica perchè come dice il mio carissimo amico Enrico Peyretti, la politica è fatta di ideali, di programmi, ma anche di numeri.

Io sono pienamente d'accordo che questa maggioranza abbia tradito aspettative e speranze del popolo della pace, che soprattutto sulla questione base vicenza abbia avuto un atteggiamento arrogante e provocatorio; ma la situazione che si è determinata non è per mettere alle strette Prodi e D'Alema su queste questioni e costringerli a cedere su qualcosa, ma proprio per rendere del tutto nulla l'influenza del movimento sulle scelte politiche, cacciare ogni parvenza di sinistra radicale nella nicchia emarginata in cui è stata per anni.

Avete visto e sentito i filmati del voto di ieri? avete sentito il boato da stadio della cdl? avete visto i caroselli di festa subito dopo dei "giovani" di An e Fi? O sono impazziti loro, o cari Alfonso e Francesco, state sbagliando qualcosa voi.

Certo se queste cose succedono non è solo dovuto all'"intelligenza" degli "altri", ma anche all'incapacità dei "nostri" (o presunti tali)

una maggioranza, che in particolar modo nelle ultime settimane su vicenza, si è fatta arrogante, ma anche uno schieramento della cosiddetta sinistra radicale che non è mai riuscito a fare quadrato per far pesare veramente le proprie posizioni, ed un drappello di parlamentari pacifisti che vanno ognuno per conto proprio e con bassissimo indice di ascolto.

E questo è l'altro elemento importante per definire di che colore è la caduta del governo. Se questa sconfitta fosse arrivata dopo un braccio di ferro tra pacifisti e resto del mondo, potrei ancora dire che il governo è caduto su questo tema, il fatto è che non esiste una strategia politica pacifista, non certo in parlamento, ma anche fuori direi che è tutta da costruire. E per strategia politica, soprattutto in senso parlamentare, intendo saper anche valutare cosa si può ottenere, stante il quadro politico generale, interno ed esterno, e soprattutto far bene i conti con i numeri, che sono quelli che sono, e non a nostro favore.

Tutto questo non c'è stato, tant'è vero che la sinistra radicale era del tutto allineata sul discorso di D'Alema, e anche gli "ultrapacifisti" eran d'accordo nel sostenere il discorso generale. solo 2 i riottosi, e dietro quei 2 è scattata la trappola degli "altri" che han punito il governo, non perchè poco attento ai movimenti, ma perchè troppo attento (ovviamente il poco e il troppo sono concetti relativi)

Basta sentire le reazioni a caldo dei compagni di partito (quelli + vicini politicamente) dei 2 senatori incriminati (ingiustamente secondo me), ma soprattutto quelle di tanta gente, non di centro o di destra ma quelli + a sinistra, i + impegnati, reazioni e commenti da linciaggio morale per capire che segno ha la caduta del governo, e come viene vissuta dal "popolo": la destra, purtroppo maggioritaria oggi, festeggia, a sinistra sta montando un fastidio per quelli che vengono ritenuti "utili idioti" e che rischia di estendersi proprio a tutta l'area alternativa.

E' un avanzamento questo? Ed è per questo che le affermazioni del comunicato sembrano fuori dalla realtà; qualcuno le ha definite, ingenerosamente, ma, ahimè, realisticamente, "satira politica".

Un comunicato che non aiuta a capire cosa è successo e che rischia di attirare ulteriore fastidio e antipatia nei confronti dei nonviolenti, già definiti "anime belle" incapaci di far politica, e che sarebbe ingiusto far passare per guastafeste fautori del "tanto peggio tanto meglio".

Ritengo anche che non sia vero che non ci sia discontinuità tra la politica estera di questo governo e il precedente, anche se è vero che ci si poteva aspettare di +

Queste sono le ragioni per cui non mi son sentito di firmare il comunicato, pur riconoscendomi appieno nelle ragioni di fondo che ispirano gli estensori.

Sono d'accordo sui no, e soprattutto sull'esigenza di costruire un'alternativa nonviolenta, anche se ritengo che i tempi sian lunghi, e molta sia la strada da fare, senza lasciarci prendere da eccessivo entusiasmo il giorno che ci troviamo in tanti in piazza, e da eccessivo sconforto il giorno dopo quando ci rendiamo conto del compito che ci aspetta.

Ritengo comunque che diverso è il ruolo di movimenti come i nostri che devono comunque indicare il fine la direzione da prendere, da chi si da alla politica istituzionale che deve cercare di far fare qualche passo in quella direzione, anche se questi saranno molto meno di quello che vorremmo.

Ma anche i movimenti dovrebbero trovare una quadra sulle priorità da chiedere e proporsi campagne con obiettivi magari limitati, ma raggiungibili. In questo senso trovo necessario proseguire sulla campagna antinucleare e continuare a tenere alta l'attenzione sul no alla base di vicenza (anche se oggi le possibilità di vincere sono un pò meno dell'altro ieri).

Su questo e sulle strategia future torneremo comunque nei prossimi giorni

ciao a tutti

Paolo Candelari

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