Bombe Atomiche in Italia
di Luisa Morgantini


Trovo a dir poco angoscioso che 50 bombe atomiche siano attualmente ospitate nella base Nato di Aviano e altre 40 nella base italiana di Ghedi, vicino Brescia.
E' grazie alla splendida inchiesta "Quelle imbarazzanti 90 atomiche in
giardino" condotta dai giornalisti di "Rainews 24" che si porta alla luce il
tema inquietante della presenza di ordigni nucleari su suolo italiano.
Le armi atomiche oltre ad essere pericolose e devastanti, sono chiaramente
in contrasto con il Trattato di non proliferazione nucleare sottoscritto e
ratificato dall'Italia.
Il governo italiano e' chiamato, dunque, a rispondere del rispetto della
legalita' e dei trattati internazionali, esercitando in ogni modo il
controllo sul territorio e il pieno esercizio di sovranita' nazionale nel
bene del Paese e di tutti i cittadini.
In Europa, la Grecia ha gia' votato all'unanimita' una risoluzione
presentata da alcuni parlamentari che chiedevano lo smantellamento di
qualsiasi arsenale atomico presente sul territorio nazionale, liberandosene
rapidamente. Anche in Belgio il parlamento ha chiesto al governo di prendere
una decisione simile.
L'Italia ha il diritto e il dovere, in qualita' di Paese non nucleare, di
fare altrettanto e di assicurare la piena verita' e trasparenza sulla
questione. E' tempo che i cittadini vengano a conoscenza dei pericoli connessi alla presenza di armi atomiche nelle basi militari presenti in Italia.
Esprimo quindi il mio totale appoggio ai cinque abitanti di Aviano che hanno
citato in giudizio il governo degli Stati Uniti, ai cittadini di Ghedi che
si stanno organizzando per un maggiore controllo del territorio, al lavoro
di tutti quei giornalisti che aiutano a far luce sulla presenza illegale di
ordigni nucleari nel nostro Paese, e mi auguro che ci sara' un crescente
coinvolgimento dei movimenti sociali e pacifisti.
L'Italia e l'Europa non possono dimenticare eventi tragici come Hiroshima e
Nagasaki.
Come possiamo chiedere ad altri Paesi di non ricorrere all'utilizzo del
nucleare quando noi stessi abbiamo ordigni pronti all'uso sul nostro
territorio e gli Stati Uniti continuano ad aumentare il proprio arsenale
atomico?
Credo, al contrario, che sia sempre piu' urgente interrogarsi sull'uso, la
vendita e la detenzione di ordigni atomici e avviarsi pragmaticamente verso
una totale non proliferazione.

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