LA DIMENSIONE EROICA DELL’ESISTENZA
TRA GUERRA E DEMOCRAZIA

Una riflessione profonda, sollecitata da tre testi di Maurizio Blondet e Leopoldo Bruno che ci precipitano ai confini della realtà, laddove un archeologo della democrazia, sopravissuto al novecento, illumina la Magna Grecia che fu la fonte originale della democrazia.


L’americano reclutava terroristi islamici
di Maurizio Blondet

Anni 2000, anni 1940
di Leopoldo Bruno

Riporto qui alcune frasi del libro - Senza frontiere - Memoria, mito e politica di Jean-Pierre Vernant, pubblicato nel 2005 da Raffaello Cortina Editore (trad. it. di Arianna Ghilardotti):
a cura di Leopoldo Bruno




L’americano reclutava terroristi islamici
Maurizio Blondet
18/12/2006

Agenti dei servizi segreti egiziani? hanno infiltrato una rete
terroristica che arruolava estremisti islamici per attentati e guerriglia: sono riusciti a risalire agli arruolatori e li hanno arrestati a fine novembre.
Sono un americano, otto francesi e due belgi.
Un'operazione di spionaggio tra CIA e la Francia, accusano i giornali del Cairo, per reclutare forze nuove alla ormai svuotata rete di Al Qaeda. E' strano che i media occidentali non abbiano riportato la notizia. Eppure a diramarla è la Associated Press, la maggiore agenzia di stampa americana. *(1)
*La AP non fornisce il nome dell'americano (il nome che risulta agli atti, Grey Warren dell'Ohio, è puramente ipotetico) e nemmeno dei francesi.
Ma che né l'uno né gli altri fossero dei musulmani con cittadinanza occidentale che agivano di loro iniziativa lo suggeriscono le circostanze narrate dall'agenzia.
"/Il Dipartimento di Stato ha protestato con l'Egitto per il suo rifiuto di consentire ai funzionari USA un pronto accesso all'americano arrestato/".
Insomma una protesta al più alto livello, cosa che un governo fa solo per i suoi funzionari. L'ambasciata USA al Cairo s'è mobilitata immediatamente per far liberare il suo uomo. Senza riuscirci, per ora.
Quanto ai francesi, dice l'agenzia, le autorità egiziane avevano accettato di "/espellerli verso la Francia con l'intesa che sarebbero stati giudicati in patria/".
Ma hanno appreso "/con sdegno/" che Parigi, appena ha avuto in custodia i suoi uomini, li ha messi in libertà.
"/Gli otto sono arrivati in Francia venerdì. Il DSAT, il servizio francese anti-terrorismo, ne ha rilasciati quattro il sabato, e gli altri quattro domenica/". *(2)*

*In carcere, l'americano proclama la sua perfetta innocenza*. Sostiene di essersi stabilito al Cairo per studiare all'università islamica di Al-Ahzar per studiare la lingua araba e la teologia islamica.
Ma per i giudici egiziani aveva formato una cellula clandestina di militanti che progettava attentati. La AP cita un magistrato egiziano che dice: "/Costoro stavano reclutando altra gente. Insegnavano loro credenze distruttive, li incitavano al jihad e ad andare in Iraq per compiere operazioni attraverso altri Paesi della regione/".
Che cosa significa? Per le autorità del Cairo, il gruppetto di agenti occidentali "/è sospettato di aver avuto rapporti con Omar Abdullah Hamra, il capo del gruppo estremista 'Tawhid wal-Jihad' che, il 27 novembre scorso, s'è ucciso facendo saltare la cintura esplosiva che portava nel corpo dopo essere stato fermato alla frontiera della Siria diretto in Libano/".
Il terrorista aveva con sé nove diversi documenti d'identità.
Stava forse andando a fare un attentato "islamico" nella Beirut occupata dalla pacifica manifestazione di Hezbollah e di Aoun. Un massacro per scatenare la guerra civile, che sarebbe stato attribuito alla "rete di Al Qaeda", a cui Tawhid wal-Jihad viene detta affiliata, o direttamente alla Siria.
O forse, l'attentatore suicida aveva di mira le forze UNIFIL alla frontiera tra Libano e Israele? Ricordiamo che un comunicato di Al Qaeda aveva giusto minacciato un attacco contro i caschi blu, e i servizi segreti israeliani avevano lanciato l'allarme come "concreto", proprio in quei giorni.
E infatti, secondo il giornale Al-Ahram del Cairo, gli inquirenti egiziani hanno interrogato l'americano "sui suoi legami con il numero 2 di Al Qaeda, Ayman al-Zawahiri".
Pare dunque che gli egiziani abbiano mangiato la foglia a proposito della vera natura di Al Qaeda.

*La loro irritazione è ben comprensibile*.
L'Egitto collabora attivamente con la CIA contro il cosiddetto "terrorismo islamico": come noto, è in custodia egiziana l'imam Hassan Mustafa Osama Nasr, che la CIA ha sequestrato a Milano con l'aiuto del SISMI, e che ha spedito in Egitto per esservi interrogato, ossia torturato. Ora Mubarak scopre che gli amici americani gli creavano cellule islamiste nella sua più prestigiosa università. E' una faccenda dolorosa e complicata: americani e francesi costretti a farsi arruolatori per conto di Al Qaeda, per mandarli poi in Iraq ad uccidere soldati americani e tener così vivo l'allarme per il terrorismo musulmano.
Forse per questo né Magdi Allam né Massimo Introvigne, i nostri maggior esperti sulle reti del terrorismo musulmano, ne hanno voluto dare notizia.

*Questa dolorsa faccenda somiglia sempre più all'altra*, dolorosissima, di Litvinenko, l'ex agente dell'FSB avvelenato dal polonio.
Ora la polizia britannica sta esplorando una nuova ipotesi sulla morte del personaggio: Litvinenko stesso sarebbe l'autore della propria morte, perché si sarebbe avvelenato inavvertitamente nel trasporto del polonio, che doveva servire per fabbricare una "bomba sporca", con esplosivo convenzionale che avrebbe sparso radiazioni grazie all'aggiunta dell'isotopo, forte emettitore di raggi Alfa.
Un'operazione che sarebbe stata commissionata dalla solita Al Qaeda. *(3) *Il sospetto è stato avanzato dal fisico Aleksandr Borovoi, docente al centro di ricerca dell'Istituto Kurchatov: "La storia appare come la prova generale per una bomba sporca" andata male, ha detto.
Ed ha ricordato che già in passato Al Qaeda s'era procurata materiale fissile a questo scopo.
Ma non basta ancora.
Secondo la Pravda *(4)*, Putin sarebbe "furioso" dopo aver scoperto la faccenda della rete franco-americana in Egitto (Paese che ritiene amico della Russia), e ancor più per la rottura della promessa che gli avrebbe fatto Bush: "Non fornire materiale agli israeliani per la loro guerra libanese". Evidentemente, questa era la contropartita della promessa di Putin di non fornire armi alla Siria.
Ma scrive la Pravda, "/meno di tre settimane dopo aver promesso, gli Stati Uniti hanno usato un codicillo poco conosciuto nei loro accordi di sicurezza con Israele per pagare interamente il costo della guerra/".
Mosca l'ha appreso da un dispaccio dell'agenzia ebraica Ynet.news, il cui titolo suona: "/Gli USA raddoppieranno il materiale d'emergenza immagazzinato in Israele/".
Si tratta di materiale militare, precisa l'agenzia, che le forze armate americane immagazzinano in Israele per loro uso, in caso di emergenza nell'area.
"/Tuttavia, in caso di necessità, Israele ha il permesso di usare i materiali. E di fatto, gran parte dei materiali è stato consumato da Israele nella sua guerra estiva in Libano/", dice la Pravda.

*Ora, non solo il Pentagono riempie i magazzini svuotati* di bombe e proiettili al fosforo e a frammentazione, usati troppo generosamente.
Ne raddoppia l'entità.
E il Congresso ci ha aggiunto la cifra di 4,5 miliardi di dollari che Israele potrà spendere da qui al 2011 per comprare armamento americano.
E' evidentemente la preparazione per una nuova guerra, contro Hezbollah, la Siria e forse l'Iran.
Ma bisogna pur combattere il terrorismo islamico, che si forma continuamente e arruola sempre nuovi terroristi, come ha mostrato il caso dell'americano arrestato al Cairo.

*Maurizio Blondet*


*Note
1)* Salah Nasrawi, "Egypt releases details on american man",
AssociatedPress, 11 dicembre 2006.
*2)* Del rilascio dei francesi ha parlato anche l'Herald TrIbune.
http://www.iht.com/articles/ap/2006/12/10/europe/EU_GEN_France
_Egypt_Terror_Suspects.php
http://www.iht.com/articles/ap/2006/12/10/europe/EU_GEN_France_
Egypt_Terror_Suspects.php
"/French anti-terrorist police have freed eight Frenchmen accused
by Egyptian authorities of plotting attacks in the Middle East
and expelled from Egypt, judicial officials said Sunday. The eight
Frenchmen were arrested upon their arrival in France on Friday. The DSAT anti-terrorist agencyreleased four Saturday, and four more Sunday, the judicial
officials said/".*
3)* Tatiana Sinitsyna, "/Polonium incident: a rehearsal for a dirty
bomb?/", RIA Novosti, 14 dicembre 2006.
*4)* Sorcha Faal, "/Putin reported 'furious' over Us payments
for Lebanon war, Cia Egypt terror link/", Pravda, 14 dicembre 2006.
Da: www.effedieffe.com <http://www.effedieffe.com>
Per non dimenticare...


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Anni 2000, anni 1940
di Leopoldo Bruno

Emilio Quadrelli, in Alias n. 49/2006, introduce una sua intervista a un militare italiano reduce da missioni in Afghanistan e Iraq: „Lo spirito di conquista unito a una radicata convinzione di essere e rappresentare un grado umano superiore, che giustifica ampiamente fino a legalizzarla la dominazione, sembra il “frame culturale” che informa il nuovo combattente. Un aspetto che diventa più che evidente attraverso le parole di un altro appartenente alle truppe combattenti, specializzato in operazioni di controguerriglia psicologica. Una strategia il cui scopo è annichilire sul nascere qualunque tentativo di resistenza da parte delle popolazioni prese in cura e creare un totale asservimento allo strapotere messo in campo dagli “operatori umanitari”.

Domanda di Quadrelli al militare intervistato: In cosa consiste la controguerriglia psicologica della quale, per altro, ufficialmente nessuno ha mai sentito parlare?

Risposta: Questo mi sembra abbastanza normale, semmai dovrebbe far scalpore il contrario. L’idea che i non addetti ai lavori hanno in genere della guerra è quella vista al cinema o alla tv, con i film della seconda guerra mondiale. Da tempo quel tipo di guerra non esiste più. E’ normale che almeno il 70% delle operazioni belliche siano oscurate o addirittura ufficialmente non compaiano da nessuna parte. Si tratta di operazioni coperte, così come tutta la conduzione della guerra è in qualche modo sotterranea. E’ vero per la guerriglia psicologica così come per tanti altri aspetti. Per esempio le operazioni di bonifica. Raramente se ne sente parlare e, quando capita, le si fanno passare per operazioni contro postazioni ribelli. In realtà le battaglie ufficiali, quelle contro insediamenti della guerriglia, sono solo una piccola parte di quanto avviene sul campo, anche se sono le uniche continuamente mostrate. Questo perché, essendo le più vicine alla dimensione classica della guerra, sono quelle più facilmente mostrabili all’opinione pubblica. E anche queste, in ogni caso, sono mostrate in modo un po’ ridicolo perché sono sempre preorganizzate. Le riprese non avvengono mai in diretta ma sempre dopo. Così si può preventivamente selezionare il materiale video e, se ci fai caso, non si vede mai il campo di battaglia a operazione conclusa ma sempre in una fase iniziale. Altre volte si tratta di riprese del tutto simulate dove qualcuno recita la parte dell’assaltatore e, senza essere inquadrato, qualcuno spara qualche colpo fingendo di essere delle guerriglia. Tanto è vero che non si vedono mai le armi che vengono usate negli assalti.

Domanda: Ti riferisci al fosforo bianco?
R.: A quello ma non solo. Il fosforo bianco è quello che ha fatto più scalpore semplicemente perché tutti ne sono venuti a conoscenza ma per arrostire i terroristi i modi sono tanti, ovviamente non possono essere mostrati. Anche questo, in realtà, è una parte del lavoro di controguerriglia psicologica. Un lavoro che consiste nel rendere impensabile, tra la popolazione, l’idea stessa di poter resistere o mostrarsi semplicemente ostili. La controguerriglia psicologica ha lo scopo di annientare la volontà del nemico. Non lasciargli speranze.

Domanda: Al di là di tutto, quelle in cui siete impegnati sono missioni di guerra a tutti gli effetti che si potrebbero addirittura considerare come guerre totali?

Risposta: Ma vedi, bisogna un po’ capire come funzionano le cose altrimenti si finisce con l’avere un’idea del tutto sballata delle guerre in cui siamo impegnati. Il primo problema che devi affrontare è far capire chi comanda. Devi togliere a quella popolazione ogni punto di riferimento e azzerare qualunque tipo di autorità, di qualunque tipo. Devi fargli capire che la loro vita e la loro morte dipendono solo da te che loro non sono niente. Che tu puoi tutto e loro niente. Questa è la prima fase, quella dove devi agire a tappeto. Non colpisci qualcuno perché è sospettato di qualcosa ma semplicemente perché sta lì davanti a te. Tu sei il suo padrone e lui il tuo servo. I modi sono tanti. La tecnica del gioco del bowling è uno di questi. Non devi esagerare però come impatto iniziale dà dei buoni effetti. Vai in giro con il blindato e ti scegli un obiettivo a caso e poi cominci a corrergli dietro. A volte, dopo averlo fatto correre per un bel po&Mac226; lo lasci andare, altre lo schiacci e lo lasci spiaccicato come una formica. Questo è l’obiettivo. Nei tuoi confronti devono sentirsi come degli insetti, capire che tutto dipende da te e che loro non hanno alcun diritto e possibilità di opporsi. Un altro sistema importante è la violenza verso le donne davanti agli uomini della famiglia. Fare fottere la moglie, la madre o la sorella da 5-6 militari davanti ai maschi della famiglia è un modo per fargli perdere completamente l’autostima e farli!
regredire in uno stato catatonico dal quale non riprendono!
più. Un altro sistema è quello di mitragliare, mentre passi, senza alcun motivo i passanti. Cioè, senza farla troppo lunga, la prima fase è quella del terrore. Non è selettiva ma serve a far capire chi guida le danze. Poi ci sono quelle maggiormente mirate. Un lavoro importante è la continua ridicolarizzazione dei loro simboli che, a seconda dei casi, possono essere nazionali o religiosi.

Michael Ratner, dirigente del Centro americano per i diritti costituzionali, su il manifesto del 25/10/6, dichiara: “La nuova legislazione antiterrorismo rappresenta un colpo di stato a livello legale. Costituisce il sovvertimento dei diritti fondamentali fino a oggi esistenti a livello costituzionale, dell’habeas corpus, ovvero del diritto di far valere i propri diritti legali davanti a un tribunale. Principi alla base della costituzione americana e non solo che risalgono alla Magna Carta del 1215. Il sovvertimento istituzionale operato da questo governo americano avviene da parte di un individuo, il quale in virtù delle prerogative dell&Mac226;autorità presidenziale, come avevano i re nell&Mac226;era medievale, ha deciso che d&Mac226;ora in poi si possa catturare in qualsiasi parte del mondo persone innocenti, arbitrariamente classificarle “combattenti nemici” degli Stati uniti, continuare a torturarli dichiarando al monodo che questo è legittimo. Il Congresso americano nell’approvare questa legge presentata dalla Casa bianca ha praticamente avallato tutto il potere richiesto da un “dittatore” senza esercitare quei limiti dei poteri del presidenzialismo previsti dal sistema dei Checks and Balance, alla base della nostra costituzione. Storicamente possiamo dire che il via libera a Bush per la “guerra preventiva in Iraq” e per le approvazioni delle leggi antiterrorismo, ci riporta all’epoca in cui il parlamento tedesco diede via libera a Hitler. Il momento storico che viviamo in questo paese è tale che il concetto di “democrazia” per come la intendiamo, in America è finito.

Sì - a mio avviso - una volta venuti fuori dalla guerra, fra le altre cose, potremo e dovremo raffrontare le truppe del nostro impero a quelle delle dittature del XX secolo. I nostri politici, le alte cariche istituzionali, i potenti uomini economici d’oggi a quelli dell’epoca.
E noi siamo coloro i quali nella indispensabile routine del quotidiano fanno andare avanti le nazioni; così come allora.
Saremo anche come quei civili che vissero senza rendersi conto dei campi di concentramento e di tutte le atrocità che si conoscono ufficialmente soltanto a posteriori. Non c’è esatta identità di eventi storici, sono fatti atroci che si differenziano in qualche modo gli uni dagli altri; cioè, sia in relazione che in discontinuità fra essi stessi.
Noi siamo complici e sciocchi, con quella esperienza sulle spalle e sessant’anni dopo.
E' ancora più grave!

9/1/7 - Leopoldo BRUNO


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Jean-Pierre Vernant è morto martedì 9 gennaio 2007 a novantatré anni. L’11/1/7, il manifesto gli ha dedicato una pagina.

Vi si legge:

„Il percorso esistenziale di Vernant lo portò a incrociare la sua attività di studioso dell’antichità classica alla militanza politica, che inaugurò durante la Resistenza per poi iscriversi alle file del partito comunista francese. Vernant ha di fatto rivoluzionato in senso veramente copernicano gli studi di Scienze dell’Antichità. Lo si vede bene proprio nel suo Mito e pensiero presso i Greci.


Riporto qui alcune frasi del suo libro - Senza frontiere&Mac246; Memoria, mito e politica pubblicato nel 2005 da Raffaello Cortina Editore (trad. it. di Arianna Ghilardotti):


„Nella coscienza eroica, perché la vita meriti di essere vissuta, bisogna porsi su un altro piano rispetto a quello dei valori terreni, puntare al di là di tutti questi mutevoli vantaggi. Oggi si direbbe “ma i Greci non pensavano in questi termini” che il disprezzo riguarda i valori del mercato che si scambiano, che si misurano più o meno in moneta. Il valore aggiunto&Mac226; che non si compra, che è totalmente a parte, è la propria vita; ed è questa vita che dà una dimensione eroica all’esistenza, che fa sì che sia meglio vivere poco e cadere in battaglia piuttosto che vivere molto e morire nel proprio letto, senza essersi mai elevati al di sopra dell’ordinario.

„...Mettere il potere al centro significa che le decisioni di interesse comune saranno prese al termine di un dibattito pubblico in cui ognuno potrà intervenire, e che la loro esecuzione sarà assicurata dall&Mac226;insieme dei cittadini: questi verranno al centro a turno per occupare e poi cedere ad altri l’incarico delle varie magistrature, sicché la legge (nomos) e la giustizia (dike) si sostituiranno al potere sovrano. Non ci sarà altro re che la legge comune: nomos basileus. Questa neutralizzazione del potere presuppone anche che esso abbia perduto il suo carattere di sacralità e che gli interessi comuni del gruppo, le faccende umane, siano trattate come un campo che ha a che fare, attraverso il dibattito, con l&Mac226;analisi intellettuale, l'esperienza meditata, la riflessione positiva‰

„...Il vero coraggio interiore è non cedere, non piegarsi, non rinunciare: essere il granello di sabbia che i mezzi più pesanti, quelli che schiacciano tutto al loro passaggio, non riescono a spezzare

„...Ho studiato la Grecia antica per più di mezzo secolo: la religione, la letteratura, le istituzioni, le atri plastiche, le scienze, la filosofia. Per comprenderle meglio ho cercato di farmi greco interiormente, nei modi di pensare e nelle mie forme di sensibilità. Che lezioni ne ho tratto? Anzitutto l&Mac226;esigenza di una totale libertà di spirito: nessun divieto, nessun dogma, in nessun campo, deve ostacolare una ricerca critica, un&Mac226;indagine priva di pregiudizi. Poi, che il carattere umano dell&Mac226;uomo è legato alla sua condizione di cittadino, alla sua partecipazione attiva a una comunità di eguali in cui nessuno può esercitare alcun potere di dominio su un altro. E infine che il mondo di cui facciamo parte è bello, questo mondo che è infinitamente più grande di noi e può distruggerci, ma di cui dobbiamo accettare con gratitudine, come un dono, tutte le occasioni che ci offre per scoprire le meraviglie che racchiude, le sue luci accanto alle sue ombre e alle sue notti

„...L&Mac226;invenzione della politica va di pari passo con il deposito del potere al centro&Mac226;, affinché non appartenga più a nessuno e, divenuto comune, non possa più significare il dominio di qualcuno su nessuno dei membri della comunità. La situazione è tutta diversa nelle nostre società moderne, in cui è lo stato che esercita la sovranità di un monarca. Il potere, invece di essere deposto al centro, ossia esercitato da tutti senza appartenere a nessuno, si ritrova fissato in alto, al di sopra dei cittadini, nelle mani di coloro che sono tenuti a rappresentarlo per delega. Di fronte a questo potere gli individui, che gli sono sottomessi, sono concepiti come atomi provvisti di diritti inalienabili. La regola del gioco è ormai definire i confini da non oltrepassare, tra il potere dello stato sovrano e la libertà dei cittadini. Da ieri a oggi, dalla democrazia antica alla democrazia moderna, sussiste sicuramente una continuità per quanto riguarda l'importanza del fattore politico, !
ma il concetto di potere sovrano, nelle grandi nazioni moderne, ha ripreso il suo posto, mentre l&Mac226;individuo è emerso come un centro di riferimento inevitabile su tutti i piani della vita collettiva

„...Perché esista veramente un dentro, bisogna anche che questo si apra verso il fuori e possa così accoglierlo in sé. Per essere se stessi, è necessario proiettarsi verso ciò che è estraneo, prolungarsi in esso e per mezzo di esso. Rimanere chiusi nella propria identità equivale a perdersi e a cessare di esistere. Ci si conosce e ci si costruisce mediante il contatto e lo scambio con l&Mac226;altro. Tra le rive dello stesso e dell&Mac226;altro, l&Mac226;uomo è un ponte.

Leo


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