Alessandra Farkas Intervista Azar Nafisi

Tratto da La Nonviolenza e’ in Cammino
Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it) riprendiamo il seguente articolo apparso sul "Corriere della sera" del 5 marzo 2007.

Alessandra Farkas, giornalista, nata a Roma, vive a New York, dove ha
lavorato prima come collaboratrice dell'"Europeo", poi, a partire dal 1985,
come corrispondente dagli Stati Uniti del "Corriere della Sera". Opere di
Alessandra Farkas: Pranzo di famiglia, Sperling & Kupfer, Milano 2006.
Azar Nafisi, intellettuale iraniana, scrittrice e docente universitaria,
impegnata per i diritti umani; e' nata a Teheran nel 1955, figlia di Ahmad
Nafisi, gia' sindaco di Tehran, e Nezhat Nafisi, prima donna ad essere
eletta al parlamento iraniano; ha studiato in Gran Bretagna e si e' laureata
negli Stati Uniti in letteratura inglese ed americana; e stata poi docente
di letteratura inglese all'Universita' di Teheran; impegnata per i diritti
umani, impegnata per i diritti umani e' stata perseguitata e costretta a
lasciare l'insegnamento universitario per essersi rifiutata di portare il
velo; nel 1997 si e' trasferita negli Stati Uniti dove insegna letteratura
inglese alla Johns Hopkins University. Dal sito www.festivaletteratura.it
riprendiamo la seguente scheda: "Azar Nafisi insegna alla Johns Hopkins
University a Washington, ha studiato in Europa e negli Stati Uniti. Durante
gli anni universitari americani, manifesto', assieme ad altri studenti
iraniani, contro il regime dello scia'. Tornata in Iran, ha ottenuto una
borsa di studio dall'Universita' di Oxford e ha insegnato Letteratura
Inglese all'Universita' di Teheran, alla Free Islamic University e
all'Allameh Tabatai University of Iran. Nel 1995 e' stata espulsa
dall'Universita' di Teheran per aver rifiutato di portare il velo e ha
fondato un circolo di lettura con sette allieve, che si riunivano in casa
sua una volta alla settimana per discutere di letteratura occidentale e
della propria condizione nella repubblica islamica. Lascio' l'Iran per
l'America nel 1997. Alcuni suoi testi sono apparsi su New York Times,
Washington Post, Wall Street Journal e New Republic. E' apparsa in numerosi
programmi televisivi, ha partecipato a numerosi programmi radiofonici, da
Pbs a Fox. E' l'autrice di Anti-Terra: A Critical Study of Nabokov's Novels
(Teheran, 1994). Vive a Washington col marito e due figli". Opere di Azar
Nafisi: Eye of the Storm. Women in Post-Revolutionary Iran, 1992;
Anti-Terra. A Critical Study of Vladimir Nabakov's Novels, 1994; Muslim
Women and Politics of Participation, 1997; "Tales of Subversion. Women
Challenging Fundamentalism in the Islamic Republic of Iran", in Religious
Fundamentalisms and the Human Rights of Women, 1999; Leggere Lolita a
Teheran, Adelphi, Milano 2004; Bibi e la voce verde, Adelphi, Milano 2006




"Al contrario di quanto dicono certi analisti, il popolo iraniano non ha mai
accettato il presidente Mahmoud Ahmadinejad - spiega Azar Nafisi - che sta
aumentando la repressione contro le donne perche' conosce il loro potere
straordinario e teme che siano proprio loro a far cadere il suo tirannico
regime". Al telefono da Washington, dove insegna alla Johns Hopkins
University, l'autrice di Leggere Lolita a Teheran parla di Parvin Adalan e
di Nahid Mirhaj, due delle militanti femministe arrestate ieri, entrambe sue
care amiche di lunga data. "Sono tra le leader femministe piu' combattive e
coraggiose del paese, insieme a Nushin Ahmadi. Temo che anche lei sia stata
di nuovo arrestata".
*
- Alessandra Farkas: Perche' il regime ha tanta paura di loro?
- Azar Nafisi: Perche' hanno smentito la tesi islamista che le vorrebbe
espressione di valori "importati" e "alieni", tipici del femminismo
occidentale. Chi conosce la nostra storia sa che le femministe iraniane si
ispirano, al contrario, a una grande tradizione autoctona che sin
dall'Ottocento ha consentito l'emancipazione economica e sociale a
tantissime donne.
*
- Alessandra Farkas: Perche' tra i tanti paesi islamici l'Iran sembra quello
con il piu' forte movimento femminista?
- Azar Nafisi: Perche' le leggi reazionarie con cui il regime ha spazzato
via una grande e unica eredita' di emancipazione hanno finito per coalizzare
tutte le donne, di destra e sinistra, laiche e religiose. Unite nel voler
costruire un Iran giusto e moderno, in continuita' col passato. Queste
femministe non si battono solo per la propria elite secolare ma per i
diritti di tutte le donne iraniane. Soprattutto le piu' povere e analfabete
delle zone rurali, le vere vittime dell' arbitrio della sharia.
*
- Alessandra Farkas: Che cosa vogliono oggi le donne iraniane?
- Azar Nafisi: Abbattere la poligamia e la lapidazione delle adultere, vere
e presunte. Far si' che il velo sia una scelta individuale, non
un'imposizione religiosa. Cambiare la legge sulla custodia dei figli che
dopo la morte del marito sono strappati alle madri e affidati ad altri
maschi della famiglia. E quella che permette a una bambina di dieci anni di
essere data in sposa.
*
- Alessandra Farkas: L' aver chiesto pari diritti ha significato il carcere,
nel giugno scorso, per altre cinque leader storiche.
- Azar Nafisi: Ma non le ha fermate. Prima della rivoluzione khomeinista
potevamo essere dottori, avvocati e persino giudici, come il premio Nobel
Shirin Ebadi. Tutte le donne della generazione di mia nonna sono state
educate all'estero e di ritorno in Iran hanno trovato lavori importanti ai
vertici dello stato. Mia madre come membro del Parlamento. Non abbiamo
bisogno di imitare l'occidente, abbiamo l'esempio in famiglia. A questo tema
dedico il mio prossimo libro, Things I have been silenced about, un memoire
sulle grandi donne della mia famiglia, che sto completando.
*
- Alessandra Farkas: Cosa succedera' l'8 marzo nelle piazze di Teheran,
adesso che quasi tutte le leader sono finite dentro?
- Azar Nafisi: Non credo che sbattendo la gente in gattabuia il governo
raggiungera' il suo scopo. All'inizio della rivoluzione centinaia di
migliaia di donne scesero in piazza e furono incarcerate, senza che cio'
fermasse il movimento. Perche' non si tratta di una protesta sporadica ma di
un fenomeno davvero globale. Quindi lo puoi mettere a tacere per un po', ma
non puoi arrestare tutta la popolazione.
*
- Alessandra Farkas: Cosa manca al movimento per fare il salto di qualita'?
- Azar Nafisi: La cosa piu' importante per le donne iraniane adesso e' avere
la solidarieta' della comunita' internazionale. Bisogna puntare i fari sulle
donne, sbattendo Ahmadinejad giu' dal piedistallo.

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